In piena crisi di governo, questa mattina abbiamo raccontato di come, stando ai sondaggi, il primo partito in Italia in questo momento non sarebbe la Lega, bensì l’astensionismo. E a complicare i piani di Salvini arrivano ulteriori sondaggi relativi al suo gradimento tra gli italiani. La decisione di mettere fine al governo gialloverde ha fatto emergere l’esistenza di due Paesi completamente agli antipodi che riflettono sul campo le caratteristiche incarnate dal premier Conte e dal vicepremier leghista.
A sostenerlo è il sondaggista dell’Istituto Piepoli, Alessandro Amadori. “Il Paese si divide fra l’apprezzamento di una linea molto istituzionale e l’apprezzamento di una linea nazionalpopolare – spiega Amadori – A determinare queste due linee è l’indicatore di fiducia. In cima alla classifica della fiducia oggi c’è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, molto stabile a quota 60%”. E poi?
“Al secondo posto troviamo il premier Conte con il 50%”. Dunque, Conte davanti a Salvini. “Non è poco – afferma Amadori – si tratta di un dato piuttosto stabile nel tempo. Di solito c’è un declino naturale. Il dato di Conte è interessante perché non è in linea con i trend storici. Al terzo posto si trova Salvini con il 44%”. Una percentuale comunque alta, ma che non lo mette sul primo gradino del podio. E, soprattutto, lo pone un gradino sotto a un altro leader politico, ora suo avversario.
Secondo Amadori, “l’Italia si divide su due stili comunicativi: uno istituzionale se vogliamo classico, britannico, poco italiano incarnato dal premier. Dall’altra abbiamo un ministro dell’Interno poco istituzionale, molto nazional popolare, con venature pop”.
Ma cosa succederebbe se si andasse a votare oggi? Amadori ha la risposta anche per quello con un occhio di riguardo a Forza Italia, scossa al suo interno dopo l’addio del governatore ligure, Giovanni Toti. “Abbiamo fatto un sondaggio su quello che avviene in Forza Italia. Il partito è in calo strutturale e un eventuale di formazione di Toti, ufficialmente lanciata come partito a se stante, potrebbe raggiungere il 3% e quindi spaccare a metà l’elettorato di Forza Italia”.
Il risultato, conclude Amadori, porterebbe “ad un tricolore Lega, Fdi, Toti che raggiungerebbe il 45% del consenso, una maggioranza piuttosto stabile”.
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