Il sondaggio di Nando Pagnoncelli sulla crisi di governo, pubblicato sul Corriere della sera, fa emergere due sole ferme convinzioni degli italiani: il 60% è favorevole al governo Draghi, il 48% ritiene che Matteo Renzi sia il politico ad uscire peggio come immagine dalla crisi di governo. “Nel complesso, poco più di un italiano su quattro (28%) si esprime criticamente riguardo all’incarico dato all’ex presidente della Bce – scrive Pagnoncelli -. I più critici risultano gli elettori della Lega (42%) e di FdI (36%), che presumibilmente auspicavano nuove elezioni, e i pentastellati (40%), forse per il timore di avere un ruolo meno rilevante in un prossimo esecutivo”. Gli italiani si sono espressi anche sugli attori di questa singolare crisi politica.
E, paradossalmente Renzi è quello che ne esce peggio e chi ne esce meglio è il suo nemico, il premier uscente Conte. Altro segnale che i cittadini ci hanno capito poco di questa crisi. Il 60% è favorevole a un governo-Draghi, nato per volere di Renzi, ma al tempo stesso attaccano Renzi stesso. “Conte prevale nella graduatoria di coloro che ne escono meglio (viene citato dal 28%), seguito da Meloni (10%) e Salvini (9%), quindi Zingaretti e Renzi appaiati al 5%, Fico (4%), Berlusconi (3%) e Di Maio (2%). Uno su tre (35%) non indica alcun esponente che si sia distinto positivamente, e questo la dice lunga su come stiano vivendo la situazione”, scrive Pagnoncelli.
“Nella graduatoria tra chi è uscito peggio Renzi prevale nettamente (viene menzionato da quasi un italiano su due), seguito da Conte (12%), Salvini e Di Maio (7%), Zingaretti (4%), Meloni (2%), Berlusconi e Fico, entrambi con l’1%, mentre il 18% non ne indica nemmeno uno”. Qualora il tentativo di Draghi andasse in porto, una delle principali sfide sarà costituita dal Recovery plan e a questo proposito abbiamo voluto rilevare il giudizio sul Piano nazionale di ripresa e resilienza messo a punto dal governo uscente.
Ebbene, l’importanza attribuita ai sei temi specifici considerati è decisamente elevata, a partire dal capitolo della salute (62%), seguito dall’istruzione e ricerca (56%), da inclusione e coesione (50%). I restanti tre capitoli (ambiente, innovazione e competitività, infrastrutture) sono giudicati molto rilevanti da quasi un cittadino su due. Ma la vera scommessa per il (possibile) prossimo esecutivo sarà sull’atteggiamento che verrà assunto dalle forze che comporranno la maggioranza.
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