Cosa succederebbe se si andasse al voto oggi? Una domanda che si stanno ponendo da mesi tutti i principali partiti politici, preoccupati dall’idea di un ritorno anticipato alle urne prima della naturale scadenza della legislatura, fissata per il 2023. Con la consapevolezza che, al momento, fare previsioni è decisamente difficile, visto l’umore mutevole di una consistente parte dell’elettorato. Un’incertezza confermata da recenti proiezioni pubblicate da Repubblica e firmate da YouTrend insieme a Cattaneo Zanetto & co.
Stando alla simulazione dei due istituti, infatti, sarebbero possibili addirittura tre risultati diversi: la variabile decisiva sono i cosiddetti “moderati”, ago della bilancia in questo momento delle elezioni. “Se si andasse alle urne col Rosatellum – scrive Repubblica – tenendo conto della riduzione dei parlamentari, del ridisegno dei collegi e dell’abbassamento da 25 a 18 anni dell’età per votare al Senato” gli scenari possibili sarebbero tre, basati su diversi schemi di alleanze. Il calcolo, escludendo quelli assegnati all’estero, riguarda 392 seggi su 400 alla Camera e 196 su 200 al Senato.
L’ipotesi forse meno probabile è quella di un asse giallorosso (Pd-M5S-Verdi-Leu) contrapposto al blocco sovranista Lega-FdI e a un polo centrista composto da Iv, Azione, +Europa, Forza Italia e Coraggio Italia. “In questo schema nessuna coalizione avrebbe la maggioranza assoluta, ma quella relativa andrebbe ai giallorossi con 194 seggi su 400 alla Camera e 100 seggi su 200 al Senato. Quasi un pareggio, dunque, con il Terzo Polo che potrebbe a quel punto essere decisivo.
In caso di centrodestra unito, con il polo centrista ridotto (Iv, Azione e +Europa) e l’asse giallorosso invariato, a indebolirsi sarebbe il centrosinistra: la vittoria andrebbe al centrodestra con 202 seggi alla Camera e 101 al Senato. Infine, il centrodestra perderebbe in maniera netta qualora si trovasse contro un maxi-schieramento in cui l’asse giallorosso (Pd-M5S-Leu) “si allea con Iv, Azione e +Europa. I seggi conquistati sarebbero 210 alla Camera e 107 al Senato”.
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