Ancora giù le preferenze per Fratelli d’Italia. Per la terza settimana di fila il partito di Giorgia Meloni subisce una flessione anche se resta saldo al primo posto in classifica con il 26,8% delle preferenze. Cala anche Forza Italia che ora torna al terzo posto a vantaggio della Lega che, con l’8,3%, torna alla seconda posizione. Questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24.
Il Pd resta sempre il secondo partito, recuperando anche alcune posizioni (oggi è al 20,7%), stabile invece il Movimento Cinque Stelle che si aggira intorno al 16%. E gli altri? AVS stabile al 4,4%, cresce leggermente SUE (4,7%, +0,2%) e soprattutto Azione di Calenda, che arriva alla soglia del 4%.
Il sondaggio di Youtrend spulcia anche sulle preferenze dei leader. La premier Giorgia Meloni perde qualche posizione e per il giudizio degli intervistati si attesta al 33% a pari merito con il leader del M5S Giuseppe Conte. In leggera salita Elly Schlein (25%), in discesa Antonio Tajani (anche lui al 25%), verso il basso anche la fiducia in Matteo Salvini (17%). Stabile Carlo Calenda, al 16%. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna al 64%.
Nel weekend del voto, secondo la simulazione realizzata a partire dal sondaggio, Fratelli d’Italia al momento otterrebbe 21 seggi. Seguirebbe il Pd con 17 seggi e il Movimento Cinque Stelle con 14 seggi. Cade inesorabilmente la Lega da 29 a 6, stesso numero per Forza Italia.
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I temi al centro del dibattito
I temi al centro del dibattito sono molti. Uno fra tutti è la spesa per la difesa in rapporto al Pil: la Nato chiede agli Alleati di raggiungere l’obiettivo del 2% e l’Italia è uno dei Paesi che ancora non lo fa. Solo il 37% degli intervistati è però favorevole a farlo. La maggioranza assoluta composta dal 51%, si dice nettamente contraria. In generale, il 27% degli italiani ritiene che la spesa militare corrente sia adeguata. Per il 28% è invece troppo alta e per il 20% è bassa.
L’argomento è strettamente collegato alla nascita di un esercito comune europeo. In questo caso la maggioranza assoluta degli intervistati si dice d’accordo. La maggioranza si dice favorevole a un esercito europeo fuori dalla NATO.
Nel frattempo si avvicinano anche le prossime elezioni Presidenziali Usa, fissate per il prossimo novembre. Gli italiani in larga maggioranza ritengono che una vittoria dell’attuale presidente Joe Biden sia preferibile (46%) a quella di Donald Trump (22%).
Altro argomento spinoso delle ultime settimane, è la polemica sul mantenimento delle collaborazioni tra le Università italiane e quelle di Israele. Il tema crea una dicotomia: il 40% degli intervistati è d’accordo sul troncare i rapporti, il 42% è contrario. Una frattura di tipo socio-culturale: più si scende con l’età, più aumenta il fronte dei contrari.
Secondo la maggioranza degli intervistati, le Università non possono diventare una “zona franca” della libertà di manifestazione ed espressione: all’occorrenza le Forze dell’Ordine devono poter intervenire senza “chiedere il permesso” (54%). Il dato è confermato anche tra gli under 35 e contraddetto solo tra gli elettori del PD, dove si conferma la “sacralità” dell’istituzione.
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