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Sondaggi: cara gli costò la manovra! Lega e 5Stelle sempre più giù

Anno nuovo, nuovo sondaggio. Dopo la manovra e i controdiscorsi di fine anno, Lega e 5Stelle iniziano a pagare il conto. A distanza di un mese dall’ultimo sondaggio per Il Corriere della Sera, Ipsos presenta le intenzioni di voto degli italiani e il gradimento del governo, oltre ad un’analisi sul consenso di Lega e M5S. Il partito di Salvini pur confermandosi ampiamente primo, perde oltre tre punti percentuali ripiegando sotto il 33% per la prima volta dalle vacanze estive.

Non ne approfitta l’alleato di governo, il Movimento 5 Stelle, che continua la fase discendente raggiungendo il 27% dei voti, il risultato più basso da oltre un anno. Sorridono invece le opposizioni di centrosinistra, con il Partito Democratico che torna sopra il 18% per la prima volta da giugno, crescendo di oltre l’1%.

Cresce anche +Europa che torna sui risultati delle politiche, così come si riavvicina al 3% (con una crescita di oltre un punto) Liberi e Uguali. Complessivamente l’area di centrosinistra ottiene il 24,2% dei voti, in aumento di quasi tre punti rispetto all’ultimo sondaggio. Nel centrodestra Forza Italia risulta stabile intorno ai minimi con solo l’8% dei consensi, mentre torna a crescere e a superare la soglia di sbarramento Fratelli d’Italia che recupera un punto.

Solo il 60% di coloro che votarono a marzo il M5S confermano il voto, mentre un quinto si rifugia nell’astensione. Tasso di riconferma elevato (86%) invece per la Lega, che attira inoltre consensi anche dagli altri partiti in particolare Forza Italia e M5S.

Pessimo risultato invece per Forza Italia, per la quale confermano il voto solo quattro elettori su dieci con quasi un terzo dell’elettorato di marzo che si è ora spostato sulla Lega. Due terzi dei votanti Partito Democratico continuerebbe ora a farlo, mentre oltre un quinto si è trasferito nell’astensione.

Il governo, dunque, tiene ancora botta, ma il calo di consenso nei partiti alla guida dell’esecutivo suona come un campanello di allarme. E i dati sui discorsi di fine anno di Mattarella e Grillo sono un’ulteriore conferma. Di Maio e Salvini ora tremano e provano a correre ai ripari in vista delle Europee.

 

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