A distanza di un anno arriva il bollino che certifica il fallimento di Salvini e il crollo clamoroso della Lega. Secondo gli ultimi sondaggi politici elettorali condotti dall’istituto Ispos di Nando Pagnoncelli, e pubblicato sul Corriere della Sera, una delle novità più significative interessa appunto la Lega di Matteo Salvini, che in un anno ha perso quasi dieci punti percentuali: se all’inizio del 2020 infatti si attestava al 32%, negli ultimi sondaggi di Ipsos questa percentuale si è abbassata al 23,5. Ma intanto le altre due forze politiche che compongono la coalizione di centrodestra – Fratelli d’Italia e Forza Italia – sono cresciute nelle preferenze degli elettori.
In parte hanno ovviamente beneficiato della perdita del Carroccio, in parte hanno acquisito consenso dall’astensione: il partito di Giorgia Meloni è passato dal 12 al 16% di preferenze nel corso del 2020 e quello di Silvio Berlusconi dal 6,5 al 9,3%. Continuando a scorrere la classifica, il M5S è passato da un iniziale 14% al 16 di fine anno. Il Partito Democratico invece è rimasto stabile, mantenendo le stesse percentuali per tutto l’anno: se a gennaio i consensi erano pari al 20,3%, secondo gli ultimi sondaggi di Ipsos ora corrispondono al 20,2%.
Come sono cambiati i consensi ai partiti in un anno? O meglio, come sono cambiati nel 2020, l’anno della pandemia di coronavirus? Questa la domanda a cui ha cercato di rispondere l’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli che ha analizzato le variazioni delle intenzioni di voto durante l’ultimo anno. Ne è emerso che se, da un lato, la base di elettorato su cui poggiano centrodestra e centrosinistra è rimasta sostanzialmente stabile, per le singole forze politiche diverse cose sono cambiate.
Ma dove sono andati i voti dei partiti che sono calati nei sondaggi dalle scorse elezioni europee? Quelli del Carroccio si sono trasferiti verso gli altri partiti del centrodestra, quindi quelli di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Quelli del Pd, invece, sono andati a Italia Viva e Azione, mentre quelli dei Cinque Stelle per la maggior parte sono passati all’astensionismo. Ma due elettori su tre affermano di prendere in considerazione anche altri partiti, oltre a quello indicato come favorito. Elementi che, nel loro insieme, confermando anche nel 2020 la volatilità che ha caratterizzato lo scenario politico negli ultimi anni.
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