L’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto Tecnè per l’agenzia Dire conferma la continua crescita di Giorgia Meloni: la leader di Fratelli d’Italia – che ha deciso di restare all’opposizione dopo la nascita del Governo guidato da Mario Draghi – finora sembra aver azzeccato la mossa, almeno stando ai numeri attuali. Se la scelta alla lunga pagherà o meno sarà da vedere. Il primo partito italiano resta però ancora la Lega, con il 23,9% dei consensi (+0,1%). Cala invece, anche se di poco, il Pd, per la precisione di due decimali. Ora però per i dem, attestati al 19,2%, è più vicina la soglia del 19% che quella tonda del 20.
Il partito guidato da Nicola Zingaretti deve iniziare a guardarsi le spalle, perché Giorgia Meloni, in crescita costante secondo tutti i sondaggi politici elettorali, è davvero vicina. Fratelli d’Italia guadagna infatti rispetto all’ultima rilevazione lo 0,4% ed è al 17,3%. Il “partito dell’opposizione patriottica” resta al terzo gradino del podio, ma ora il Pd è a meno di due punti di distacco. Male secondo il sondaggio di Tecné il Movimento Cinque Stelle, che perde ben mezzo punto percentuale e non va oltre il 13,2%. Sale a al 10,6% Forza Italia (+0,1%).
Il partito di Silvio Berlusconi appare in crescita e il gap con i pentastellati non è più incolmabile. Stabili i partiti minori: Azione di Calenda è al 3,4%, La Sinistra al 3% e Italia Viva al 2,8%. Infine +Europa è data al 2,1% e i Verdi all’1,6%. Per quanto riguarda invece la fiducia nei leader, parte bene il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi, che gode del gradimento del 61% degli intervistati. Non era un risultato affatto scontato, soprattutto dopo che Giuseppe Conte è rimasto fino all’ultimo con un indice di gradimento elevatissimo.
Al secondo posto c’è Giorgia Meloni al 38,8%, in crescita dell’1% nell’ultima settimana. In calo Giuseppe Conte al 34,4% (-0,6%). Sale Matteo Salvini, al 32,8%, cresce parecchio anche Silvio Berlusconi (+1,6%) che tocca il 26%. Seguono Nicola Zingaretti al 23%, Emma Bonino al 21,5%, Carlo Calenda al 17,4%, Matteo Renzi all’11,7% e Vito Crimi al 9,1%.
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