Il caso Soumahoro è ancora caldo. Il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra deve rendere conto ai leader Fratoianni e Bonelli. E rischia addirittura la sospensione o l’espulsione. La suocera intanto risulta indagata, mentre l’Ispettorato del lavoro conferma che sono in corso “da mesi” accertamenti sulle due società della moglie e della suocera, la Karibu e il Consorzio Aid, avviati “in base alle denunce di alcuni lavoratori” e attualmente “in via di conclusione”. Ora, però, contro di lui arrivano anche le testimonianze dei suoi ex soci nella Lega braccianti.
I suoi nuovi accusatori si chiamano Sambare Soumaila e Alfa Berry. I due mettono nei guai Soumahoro con una lunga lettera, finita anche nelle mani delle forze dell’ordine, in cui puntano il dito sui conti poco chiari della Lega braccianti fondata dal parlamentare di cui erano vicepresidenti. “Non ti fare più vedere qui. – si legge nella lettera – Vieni solo a scattare selfie ‘auto promozionali’ che è rimasta l’unica attività che vieni a fare tra le nostre baracche”.
“Con quei selfie hai raccolto centinaia di migliaia di euro attraverso le donazioni di ignari benpensanti e altruisti, ma ne abbiamo spesi meno della metà della metà della metà per portarci a ognuno di noi un pacco di pasta, un chilo di sale e 700 grammi di passata di pomodoro. – queste le accuse contro Soumahoro – Quando ti abbiamo chiesto che fine abbiano fatto i restanti 250 mila euro, tu hai detto che servono per l’organizzazione, cioè per te, perché tu fai tutto tu, presidente, vicepresidente, tesoriere. E noi?”.
Intanto, anche don Andrea Pupilla, responsabile della Caritas di San Severo, in provincia di Foggia, si sfoga con l’Adnkronos. “Siamo stati accusati da Soumahoro, noi e altre organizzazioni, sindacati e associazioni, di lucrare sui campi dei migranti. – accusa il sacerdote – Sentire questi attacchi e sapere poi dell’inchiesta sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera mi ha amareggiato. Il suo atteggiamento è stato per lo meno incoerente”.
Il sacerdote parla in modo particolare di Torretta Antonacci, uno dei maggiori ghetti di migranti del foggiano, “dove, specie negli ultimi tempi, si respira grande tensione e dove non è facile lavorare, anche grazie a lui. L’attività di Soumahoro nei campi, solo virtuale e tesa ad accendere fuochi, non l’abbiamo denunciata ora. Quando è stato candidato, ho scritto personalmente all’onorevole Fratoianni in privato, dicendogli che stavano facendo un autogol, ma naturalmente non mi ha risposto: evidentemente ha prevalso il racconto virtuale del leader di una nuova sinistra”, conclude. E Daniele Iacovelli della Flai Cgil lancia una grave accusa contro i collaboratori di Soumahoro: “Hanno i simboli del sindacato sulle loro baracche, ma sono al tempo stesso dei caporali. Sappiamo che i soldi dei lavoratori in parte andavano ai caporali”.
Potrebbe interessarti anche: Soumahoro, svolta nel indagini sulle cooperative dei congiunti