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Siamo sovrastati da 100 milioni di buchi neri, ma la Terra non è in pericolo


Lo spazio ci affascina e siamo circondati da una quantità inimmaginabile di stelle, pianeti e astri ancora non identificati. Quante volte, col naso all’insù, ci siamo ritrovati a scrutare il cielo, magari di notte, domandandoci chi, cosa, quanto c’è nascosto ai nostri occhi. L’infinito ci sta davanti, eppure abbiamo bisogno di strumenti galattici per indagare la nostra  porzione stellare e carpire, infine, pochi, pochissimi misteri tra l’enormità delle stelle.
Eppure, c’è chi ci prova. Chi prova a carpirne più che i segreti, le cifre e i numeri. Infatti, secondo una ricerca apparsa sul mensile Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, sarebbero presenti circa 100 milioni di buchi neri nella nostra Via Lattea.

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100 milioni di buchi neri

Secondo James Bullock, a capo del team di studiosi dell’Università della California, la ricerca ha dell’incredibile ed ha permesso di scoprire come si creano i buchi neri, cosa formano quando si scontrano e il numero approssimativo nella nostra galassia.
Tutto ciò è stato possibile grazie a Ligo, un interferometro spaziale che ha registrato le onde gravitazionali grazie allo scontro di due buchi neri. “La scoperta delle onde gravitazionali fu davvero qualcosa di straordinario perché confermava appieno la teoria della Relatività Generale di Einstein”, afferma Bullock. Il difficile era capire quanti buchi neri effettivi affollassero quella parte del nostro spazio e, soprattutto, quanto spesso si scontravano. Lo “scontro” tra due buchi neri è importante per capire da cosa dipende e se, inevitabilmente, la nostra galassia ne verrà inghiottita. Ricordiamo che l’ipotesi accreditata finora sull’origine dei buchi neri è quella secondo la quale una stella, morendo, esplode dando vita ad un buco nero. La massa di questi ultimi può variare e dipende dalla metallicità della stella dalla quale si è generato: più contiene elementi pesanti, quindi più è giovane la stella, più sarà piccolo il buco nero. Al contrario, più la stella è vecchia e meno metallicità avrà, formando enormi buchi neri quando muore. Ogni quanto si scontrano e perché? Gli astronomi sono ancora lontani dal dare risposte certe, ma la ricerca continua.

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100 milioni di buchi neri nella galassia

La scoperta astronomica 

L’interferometro Ligo è stato provvidenziale. Gli scienziati non hanno fatto altro che presentare un approccio empirico per interpretare i segnali delle onde gravitazionali. “Utilizzando la relazione osservata tra la massa della galassia e la metallicità stellare, predichiamo il conteggio dei fori neri in funzione della massa galattica stellare. (…) Dato che vengono individuate più concentrazioni, la prospettiva di identificare la popolazione della galassia ospitante, sia direttamente che attraverso la rilevazione di controparti elettromagnetiche di fusioni binarie di stelle neutroniche o indirettamente attraverso l’anisotropia degli eventi, diventerà una possibilità realistica”. Questo è ciò che si legge sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ovvero nella nostra galassia sono stati accertati circa 100 milioni di buchi neri. Ma la Terra, almeno per ora, è salva.

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