L’inchiesta nata da un esposto di Crosetto: spiava politici e vip, arrestato finanziere dell’Antimafia. L’esposto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha scatenato un’inchiesta che preoccupa l’Antimafia: un maresciallo della Guardia di Finanza è sotto indagine per accesso abusivo a sistemi informatici. La Procura di Perugia sta indagando sull’ipotesi di dossieraggio illecito riguardante politici e personaggi di rilievo. L’informazione sul presunto accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia, da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza impiegato alla Direzione Nazionale Antimafia, è stata inizialmente segnalata da Roma e poi inviata a Perugia per competenza.
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L’indagine: spiava politici e vip, arrestato finanziere dell’Antimafia
Esplode il caso dopo l’esposto di Crosetto: spiava politici e vip, arrestato finanziere dell’Antimafia. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera e da Repubblica, l’ufficiale della Guardia di Finanza ha effettuato numerosi accessi abusivi alla banca dati delle Segnalazioni di operazioni sospette delle banche e degli operatori finanziari. Questi accessi riguardavano politici e importanti istituzioni. A quanto sembra, l’ufficiale sostiene che gli accessi fossero regolarmente autorizzati e motivati da delicate indagini in corso. Le indagini, però, dimostrerebbero il contrario, perché per la raccolta delle informazioni non sono pervenute le regolari richieste alla magistratura.
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L’esposto di Crosetto e l’evoluzione delle indagini
L’inchiesta è iniziata a ottobre 2022 a seguito di un esposto presentato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo la pubblicazione di informazioni sensibili su di lui da parte del giornale ‘Il Domani’. Le indagini hanno rivelato che il militare delle fiamme gialle aveva effettuato oltre cento “visure” patrimoniali su importanti personalità politiche e istituzioni, ma senza autorizzazione legale. Il finanziere ha ammesso che questa pratica era abituale e legittima, ma come detto mancherebbe l’autorizzazione dei magistrati.
Le indagini riguardano anche il coinvolgimento di altre persone che potrebbero aver avuto accesso ai dati delle Segnalazioni di operazioni sospette. Tra gli atti d’indagine figura anche il nome di un magistrato che, al momento dei fatti, svolgeva l’attività di sostituto procuratore alla direzione nazionale antimafia.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha espresso solidarietà al ministro Crosetto riguardo a questa situazione. Il presidente dei senatori di Azione-Italia Viva e componente del Copasir, Enrico Borghi, ha chiesto un’informativa al governo per approfondire questa delicata vicenda.
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