Fino a qualche anno fa la società italiana imponeva dei ruoli nell’ambito familiare ben prestabiliti, in cui il ruolo di capofamiglia era dato al marito, che con il suo stipendio era anche la fonte principale di sostegno economico della famiglia. Ai nostri giorni però questa condizione nelle coppie sta sempre più mutando, ma cosa accade quando la moglie guadagna più del marito ed è lei è la manager della coppia? Stando a una ricerca pubblicata dall’Università di Bath, in Inghilterra, quando le donne contribuiscono per oltre i due quinti (ovvero il 40%) al bilancio familiare, l’equilibrio nella coppia inizia a cambiare. La ragione? A quanto pare, gli uomini percepiscono una minaccia al loro ruolo di capofamiglia.
Il fatto che gli uomini guadagnino meno delle donne ha un impatto sul benessere mentale maschile con conseguenze che comprendono malessere fisico, mentale, emotivo e problemi sociali. In realtà, gli uomini hanno dichiarato di sentire anche il peso di essere gli unici a mantenere la famiglia, una sensazione che si alleggerisce al progredire della capacità reddituale delle mogli fino ad arrivare, appunto, al fatidico 40%. Sorprendentemente, invece, non ci sono strascichi psicologici negli uomini che sposano donne che guadagnavano di più dei loro partner già prima del matrimonio. “Questo dimostrerebbe che lo stress è legato a un cambiamento che avviene nel corso del matrimonio”. Un dato che, secondo la dottoressa Syrda, evidenzia la persistenza di norme sociali e convenzioni relative al ruolo di capofamiglia.“L’elevato stress psicologico conseguente alla crescente indipendenza economica femminile si manifesta anche nella paura di uno stato economico inferiore in caso di divorzio”. Stando alla ricerca, il ribaltamento dei rapporti economici chiama in causa anche altre dimensioni come la soddisfazione, la fedeltà (apparentemente, gli uomini che guadagnano di meno sono cinque volte più portati a un tradimento), il divorzio e il potere contrattuale dei coniugi.
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