Vai al contenuto

Altavilla, gli audio della coppia arrestata dopo la strage: “Sono successe situazioni complicate ad Antonella”

strage Altavilla audio coppia

Sono stati pubblicati alcuni messaggi audio inviati da Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due coniugi accusati di aver ucciso ad Altavilla Milicia, vicino Palermo, Antonella Salamone e i suoi due figli, insieme al marito e al padre di questi ultimi Giovanni Barreca. Parole che mettono i brividi, ma che potranno aiutare a fare luce su una strage ancora non del tutto spiegabile, compiuta a quanto pare allo scopo di effettuare un esorcismo per cacciare via il diavolo.
Leggi anche: Strage di Palermo, la figlia confessa il dettaglio più agghiacciante: “Mia madre…”

“Il messaggio del Signore è proprio questo, non essere scoraggiato dalle difficoltà, dalle avversità che ti vengono messe davanti”. Sabrina Fina si rivolgeva con queste parole, mandate in onda da Pomeriggio Cinque su Mediaset, a un non meglio identificato interlocutore, poco tempo prima di commettere insieme al marito e a Giovanni Barreca la strage di Altavilla Milicia.

Gli audio agghiaccianti di Sabrina Fina e Massimo Carandente

“Perché Lui non ci lascia e non ci abbandona, non ti ha né lasciato, né abbandonato. Ogni cosa che Lui permette…c’è un motivo”, le faceva eco il marito Massimo Carandente. “E infatti ci ha messo nel cuore di organizzare un fine settimana con i tuoi figli perché dobbiamo venire a pregare”, aggiungeva ancora lei. “Non lasciamo che le circostanze prendano il sopravvento e non mettiamo impedimenti nelle cose che sappiamo che vanno fatte. – diceva Carandente – Lasciamo che il Signore operi, non impediamogli di operare. E si fida di te, perché Lui ti ha scelto e l’ha dimostrato più volte. Non mollare perché il Signore ha un piano per ogni cosa”.

E ancora Sabrina Fina: “Avete bisogno tutti di un supporto fraterno, per ricevere una preghiere. Il resto lo fa il Signore. Tu organizza un fine settimana per permettere al Signore di usare me e Massimo per venire a pregare per voi. Amen. Lui ti ha chiamato per nome e te l’ha dimostrato. Ti benediciamo nel nome di Gesù”. In una serie di messaggi inviati il 3 febbraio, inoltre, la donna parlava di un incontro di presentazione di prodotti cosmetici che si sarebbe dovuto tenere per il lunedì 24 e a cui avrebbe dovuto partecipare anche Antonella Salamone: “Lei avrebbe del tempo da poterci dedicare e soprattutto per poterti conoscere e parlarti”. Ma il 10 febbraio il tono dei messaggi cambia radicalmente: “L’incontro non si farà più, né il 24, né nei giorni a seguire. Purtroppo sono successe situazioni complicate alla signora“. Antonella infatti era già morta da diversi giorni.
Leggi anche: Strage di Palermo, la svolta, arrestata la figlia Miriam: “Anche lei ha partecipato alle torture”

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure