Meloni stizzita per il caso strage di Bologna sollevato da De Angelis e i suoi strascichi. Il retroscena della Stampa. “Esistono una verità giudiziaria, un dibattito storico e qualcuno che ha dei dubbi su quelle sentenze“. Questa, riassunta da Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo del partito, doveva essere la linea di Fratelli d’Italia sulla strage di Bologna, secondo le direttive di Giorgia Meloni. E invece dopo il caso scoppiato con De Angelis, e la conferma della fiducia nei suoi confronti da parte del presidente del Lazio, Francesco Rocca, i buoi sono scappati. Che cosa sta succedendo nel partito.
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La furia di Meloni per il caso strage di Bologna
Giorgia Meloni è infuriata per il caso strage di Bologna. Il primo a rompere le righe dopo l’esternazione di Donzelli è stato Claudio Barbaro, sottosegretario all’Ambiente. Molto influente nel partito, Barbaro sostiene che esprimere la sua idea fosse un “diritto” di De Angelis, in quanto figura istituzionale. Come anche negare la verità giudiziaria sulla strage di Bologna e accusare le più alte cariche dello Stato di veicolare una falsa verità.
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Barbaro non ha esitato a mostrare il suo sostegno. Ha messo un like al lungo post del capo segreteria Ettore De Conciliis, avvocato di Avellino, che difende “il diritto degli uomini liberi di esprimere un dissenso su ogni atto o provvedimento della pubblica autorità”. Questo rappresenta una battaglia di principio, poiché secondo De Conciliis, “ogni pietra usata per attaccare Marcello è una pietra lanciata contro un diritto fondamentale dell’uomo libero”.
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Claudio Barbaro e il like “nero” contro la verità giudiziaria
Un semplice “like” riporta in primo piano la connessione di Barbaro con gli ambienti radicali degli ex terroristi neri. Grazie anche all’azione di Barbaro, nel 2010 Luigi Ciavardini, condannato a trent’anni di reclusione per essere stato coinvolto nella strage di Bologna, ottiene la semilibertà. Barbaro gli offre un lavoro come archivista e centralinista all’Asi (Associazioni sportive sociali italiane), di cui è stato presidente. Inoltre, Barbaro incrocia il percorso di De Conciliis all’Asi. De Conciliis ha presieduto il comitato nelle zone di Avellino, Caserta e Benevento. Secondo Guido Zappavigna, ex estremista nero, Barbaro avrebbe contribuito anche a pagare gli avvocati di Gilberto Cavallini, condannato all’ergastolo per il coinvolgimento nella strage di Bologna. Cavallini è uscito anticipatamente dal carcere nel 2017 grazie a un lavoro ottenuto presso l’associazione Gruppo Idee, fondata da Ciavardini e sua moglie, Germana De Angelis.
Pertanto, emergono di nuovo i legami tra membri di FdI ed ex terroristi neri, dimostrando la vicinanza tra questi due mondi e la presenza di una rete ancora forte. Anche Gianni Alemanno, precedentemente in FdI, è pronto a difendere pubblicamente De Angelis. Nonostante il desiderio di Meloni di distanziarsi da questi legami e trasformare gli ex missini in conservatori moderni, la realtà attuale è ancora quella.
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