La vicenda della strage di Cutro, in cui un barcone carico di migranti si è schiantato contro una secca in mare a poche centinaia di metri dalla costa, è stata al centro di numerose polemiche negli ultimi giorni. In particolare, un appunto vergato a mano da un ufficiale di turno della Guardia di Finanza il sabato sera, dopo che Frontex aveva segnalato la presenza di un’ imbarcazione in difficoltà tra le onde, sembra smontare molte delle ricostruzioni ufficiali delle autorità italiane. L’appunto, infatti, riporta la dicitura “Si comunica avvistamento Eagle 1 di natante con migranti”, dando quindi per scontato che a bordo dell’imbarcazione ci fossero migranti.
Questo appunto sembra in contraddizione con la versione ufficiale delle autorità italiane, che avevano sostenuto di non sapere che l’imbarcazione in difficoltà trasportasse migranti e per questo avevano trattato la questione come un’operazione di law enforcement e non di ricerca e soccorso. In realtà, come rivela Repubblica, le informazioni fornite da Frontex erano sufficienti per decifrare la situazione: in particolare, la rilevazione termica sottobordo. Nonostante questo, non fu fatto uscire alcun mezzo per prestare soccorso ai naufraghi.
Il mistero più grande, tuttavia, riguarda la scomparsa dell’appunto scritto a penna dall’ufficiale della Guardia di Finanza. Il giorno dopo, l’appunto non risulta presente nell’annotazione di polizia giudiziaria che la sezione operativa navale di Crotone della Gdf redige domenica 26 febbraio, a tragedia ormai consumata. Non è chiaro quindi chi e in quale momento abbia fatto sparire l’appunto. Tuttavia, la sparizione dell’appunto sembra rafforzare l’ipotesi di un’omissione di soccorso e di una copertura delle responsabilità da parte delle autorità italiane.
Questa vicenda, se confermata, rappresenta un’ulteriore macchia sulla politica migratoria del nostro paese e sulla gestione delle emergenze in mare. La mancata prestazione di soccorso in mare è un reato e la sparizione dell’appunto potrebbe rivelarsi un grave caso di omissione di atti d’ufficio. È fondamentale che venga fatta chiarezza su questa vicenda e che vengano individuate e punite le eventuali responsabilità.
L’ufficiale di turno ha quindi disposto l’uscita della motovedetta V5006 prima e del pattugliatore Barbarisi poi, segnalando quale fosse la tipologia di emergenza e di intervento necessario. Tuttavia, il giorno dopo, quell’appunto risulta sparito e non ve n’è traccia nell’annotazione di polizia giudiziaria che la sezione operativa navale di Crotone della Gdf redige domenica 26 febbraio, a tragedia ormai consumata.
Non è chiaro chi e in quale momento abbia fatto sparire quell’appunto, ma il fatto che sia scomparso mette in dubbio la versione ufficiale delle autorità italiane e solleva alcune domande: perché non è stato fatto alcun intervento SAR nonostante la segnalazione della presenza di migranti a bordo? Chi ha deciso di non intervenire? La scomparsa dell’appunto è stata accidentale o volontaria?
La verità su quella tragica notte sembra ancora essere avvolta nel mistero, ma questo nuovo documento pubblicato da Repubblica potrebbe aiutare a fare luce sulla vicenda.