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Strage di Erba, decisione shock: nuovo processo per Rosa e Olindo

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Con una decisione che non sorprende più di tanto dopo le infinite polemiche di questi ultimi mesi, la Corte d’Appello di Brescia ha annunciato un nuovo processo per Rosa Bazzi e Olindo Romano, già condannati all’ergastolo per la strage di Erba avvenuta nel 2006. Questa decisione segue una lunga battaglia legale e pone nuovamente sotto i riflettori uno dei casi più controversi e tragici della cronaca italiana recente.
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La coppia, già condannata in via definitiva, affronterà la prima udienza di questo nuovo processo di revisione il primo marzo. La loro condanna riguardava l’omicidio di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre di Raffaella Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Inoltre, Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini, fu gravemente ferito durante la tragedia.

La richiesta di revisione del processo, originariamente presentata dalla procura generale di Milano, aveva incontrato il parere negativo dei magistrati milanesi, che la consideravano “inammissibile” e priva di “nuove prove decisive”, come riferito dalla procuratrice generale Francesca Nanni. Tuttavia, il tribunale di Brescia ha deciso di procedere con la revisione.

Il parere degli avvocati di Olindo e Rosa

I legali della coppia, Fabio Schembri e Luisa Bordeaux, hanno sostenuto la necessità di una revisione basata su nuovi elementi potenzialmente esoneranti. Secondo l’avvocato Schembri, oltre ai punti sollevati dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, sono state presentate sette consulenze, registrazioni audio e video e una varietà di altri materiali. Questi includono analisi sulla morte di Valeria Cherubini, intercettazioni ambientali relative a Mario Frigerio, e testimonianze inesplorate, come quella di Abdi Kais, residente nell’abitazione di Erba e arrestato per spaccio nella zona del massacro.

«Adesso ci attende un processo – commenta l’avvocato Fabio Schembri -. Siamo soddisfatti che la richiesta di revisione sia stata giudicata ammissibile e ci auguriamo che questa volta finisca in altro modo, con un’assoluzione». «Siamo contenti della notizia, discuteremo per arrivare a una sentenza di assoluzione», ha dichiarato anche il pg di Brescia Cuno Tarfusser.

La richiesta di revisione, che consta di oltre 150 pagine, mira a riaprire il caso e a esaminare nuovamente le prove e le circostanze che hanno portato alla condanna di Bazzi e Romano. Il nuovo processo è atteso con grande interesse e attenzione, sia per le implicazioni legali sia per le profonde conseguenze emotive e sociali che questo caso ha avuto sulla comunità di Erba e sull’intero paese.

In conclusione, il nuovo processo per la strage di Erba segna un capitolo significativo nella storia giudiziaria italiana, riaprendo un caso doloroso e complesso che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva del Paese.
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