La strage di Orlando che ha provocato 49 morti e 53 feriti ha destabilizzato il mondo intero. Il locale gay che è stato colpito da Omar, 29enne americano di origine afghane e con dichiarate simpatie per l’Isis. Un attacco come una ferita difficile da cicatrizzare che ci ha messo nuovamente di fronte (ancora un’altra volta) alla nostra vulnerabilità. E mentre l’Occidente si interroga sui come e sui perché di questa carneficina di innocenti, la politica ha espresso tutto il suo disappunto verso questo ennesimo attentato (di matrice terroristica?) che ha colpito le libertà del mondo occidentale.
Le reazioni dell’America
Donald Trump, candidato alla Casa Bianca per il partito Repubblicano, ha colto la palla al balzo di quanto accaduto affermando che «se sarò eletto vieterò l’immigrazione da aree legate al terrorismo. Questo divieto di ingresso sarà tutt’al più revocato solo quando gli Stati Uniti saranno in grado di assicurare controlli più severi alle frontiere». La rivale democratica Hillary Clinton, secondo Trump, «non ha minimamente idea» di cosa sia l’Islam radicale.
Dal canto suo la Clinton, candidata per il partito Democratico, ha invece messo le mani davanti affermando che la strage di Orlando non debba essere l’occasione per mettere al palo una intera religione: «Demonizzare l’Islam e una intera religione aiuta soltanto l’Isis». Secondo la democratica, «l’attentatore potrà essere morto, ma il virus che ha avvelenato il suo cervello rimane ancora molto vivo e per questo dobbiamo attaccarlo con decisione e orgoglio per il nostro Paese e per i nostri valori».
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Le reazioni dell’Italia
L’Italia non si è mobilitata più di tanto dinanzi all’accaduto, e la politica stessa è più che altro intervenuta a suon di comunicati stampa. Il Movimento 5 Stelle ha diramato un comunicato tramite cui esprime solidarietà alle vittime e con cui si augura che possa esser fatta chiarezza «su un dramma che ha colpito ai principi di pace e tolleranza che sono alla base di ogni comunità degna di questo nome».
Carlo Giovanardi del centro democristiano ha parlato di un «attentato terribile» ma che non deve essere strumentalizzato dai gay per le loro battaglie civili, mentre Renato Brunetta di Forza Italia ha invitato a riflettere su come la «jihad islamica stia assumendo le sembianze del Nazismo».
Uniche parole di vera solidarietà su questo fronte sono state espresse dai radicali (che hanno anche programmato un sit in dinanzi all’Ambasciata Americana di Roma), e da Matteo Renzi che prima di ricevere l’ambasciatore USA in Italia ha scritto sui social: «L’abbraccio di tutti noi ai fratelli americani, alla comunità Lgbt, al Governo guidato dal Presidente Obama. L’odio, il terrore, l’estremismo folle non avranno mai la meglio sull’amore e sulla libertà. Ma per vincere questa battaglia contro l’atroce disegno di morte occorre rimanere vigili, non essere insensibili. Non essere anestetizzati dall’assuefazione a eventi del genere».
Brunello Colli