Hanno fatto la “prova del braccio” prima di procedere allo stupro. Sollevandolo per poi lasciarlo ricadere e verificare, così, che la 36 enne che stava per diventare vittima della loro violenza sessuale fosse effettivamente inerme dopo essere stata picchiata. Questo il terribile modus operandi al quale si sono attenuti i due ragazzi arrestati a Viterbo, entrambi iscritti alla formazione di estrema destra CasaPound. Una dinamica che emerge dai filmati in possesso degli investigatori, che hanno sequestrato i cellulari dei responsabili.
La sezione viterbese di CasaPound, intanto, ha scelto di schierarsi apertamente con i due accusati, Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci. Lo ha fatto attraverso i social, pubblicando sulla propria pagina Facebook un messaggio in cui scrive: “Casapound Viterbo non intende partecipare alla gogna mediatica, già abilmente partita guarda caso insieme all’inizio della campagna elettorale, nei confronti di due suoi giovanissimi militanti. Il reato contestato è molto grave ed estraneo al nostro DNA e sarà la magistratura a dover decidere la colpevolezza o l’innocenza dei ragazzi in base alla veridicità delle affermazioni della parte lesa”.
Secondo i militanti viterbesi, quindi, la versione fornita dalla vittima è tutta da provare. Un concetto ribadito anche in chiusura di messaggio: “Confidiamo nelle prove in mano agli avvocati le quali, ne siamo certi, scagioneranno i nostri ragazzi”. Segue l’ennesimo attacco alla stampa: “Una cosa è certa nessuno di noi accetterà di sostenere chi gode a sbattere il mostro in prima pagina prima ancora di conoscere la realtà dei fatti”.
Uno dei due accusati, Chiricozzi, ricopre anche il ruolo di consigliere comunale a Vallerano, nel viterbese. Stando alle ricostruzioni, insieme a Licci avrebbe attirato la vittima in un circolo privato di cui possedeva le chiavi, l’Old Manner’s Tavern a Viterbo, facendole credere che ci fosse una festa. Qui il tentativo di approccio sessuale, sfociato poi prima in un pestaggio e poi nello stupro.
Il consigliere di CasaPound scriveva: “Difendi le donne dai neri violentatori”