Non si placa l’indignazione per lo stupro di gruppo avvenuto a Caivano la scorsa estate ai danni di due ragazzine di 10 e 12 anni. Anzi, ora che continuano ad emergere nuovi particolari agghiaccianti dalle carte dell’inchiesta, l’opinione pubblica sembra sempre più sconvolta da quanto accaduto. A fare una orrenda impressione sono anche le parole pronunciate dalla madre di una delle piccole vittime, riferite ai magistrati proprio dalla ragazzina.
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Stupro di Caivano, le parole agghiaccianti della madre di una delle vittime
Parlando dello stupro di Caivano, le procuratrici Maria Antonietta Troncone e Maria de Luzenberger spiegano che “non si potrà mai accennare a un’ipotesi di consenso, se parliamo di bambine di 10 e 12 anni. Le quali non hanno alle spalle famiglie vigili e in grado di accudirle, non hanno la percezione del disvalore di talune condotte, e sono immerse in uno stato di mortificazione e di colpevolizzazione costante. A monte, poi, vi è un enorme problema, per tanti minori, di accesso ad un mare di materiale pornografico senza alcun tipo di filtro”. Giudizio rafforzato proprio dalle parole della madre di Maria (nome di fantasia), la più piccola delle vittime.
“Decidemmo di non raccontare niente a casa, per paura delle loro reazioni, e di non essere credute”, racconta infatti Maria ai carabinieri. Poi, parlando delle parole della madre, ricorda: “Mi ha detto che era delusa da me e diceva che, in qualche modo, l’avevo voluto io”. Sconvolgente anche il racconto di uno stupro subito a casa di uno dei suoi aguzzini: “Ho capito che faceva una videochiamata, sentii le voci”. E il giudice commenta: “Gli altri ridacchiavano”.
Agghiacciante anche la testimonianza della 12 Nina su uno degli autori dello stupro di Caivano: “Ho saputo che F. non era un bravo ragazzo e creava solo problemi, cose di coltellate. Un giorno (in uno dei luoghi dello stupro, ndr), un piccolo di 9 anni, con cui F. lavorava, nel senso che faceva il palo, mi disse che F. voleva fare sesso con me. Paki è malvagio, lo odio. Con lui c’erano tutti i suoi amici, che avevano con loro i tirapugni nei marsupi. Avevo paura, li potevano usare contro di me e contro Maria”.
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