Non è ancora sicuro che la nuova tassa sulle bibite zuccherate entri in vigore già da luglio, come promesso dal governo Meloni. A meno di un mese dalle elezioni Europee, infatti, lo scontro anche dentro la maggioranza di centrodestra è fortissimo, con Forza Italia nettamente contraria a questa ipotesi. Tutto potrebbe slittare quindi al 2025. Ma come funziona la cosiddetta Sugar tax?
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Al momento la proposta del governo Meloni, contenuta nell’emendamento al decreto Superbonus, è per i primi due anni, a partire da luglio, un prelievo di 5 euro per ettolitro per i prodotti finiti e di 0,13 euro a chilogrammo per i prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione. Dal 1° luglio 2026, invece, scatta il ritorno alla misura ‘piena’ prevista inizialmente dalla manovra 2020 (ma mai entrata in vigore): ovvero rispettivamente di 10 euro per ettolitro e 0,25 euro per chilogrammo.
Le barricate di Forza Italia contro la Sugar tax
Ma Forza Italia come detto è contraria e, nelle ultime ore, ha deciso di presentare due subemendamenti al decreto. Il primo contiene un’ipotesi “minima” che punta al rinvio di sei mesi. Il secondo una “massima” per arrivare fino a luglio 2026, contemporaneamente alla Plastic tax. Secondo i forzisti, infatti, l’entrata in vigore immediata della Sugar tax metterebbe a rischio “oltre 5mila posti di lavoro”.
“Dobbiamo dimostrare di essere delle persone che mantengono fede a quello che hanno sempre detto, non dei fanfaroni, degli sbruffoni. – minaccia il leader di Forza Italia Antonio Tajani all’apertura della campagna elettorale di Forza Italia all’Eur, a Roma – Ci batteremo perché la pressione fiscale non aumenti di un euro, si chiami Sugar tax o patrimoniale non ce n’è nessun bisogno. Attenzione a non approvare delle norme che hanno un effetto retroattivo, perché il cittadino deve sapere che lo Stato mantiene fede a quanto deciso”.
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