La recente strage di Mosca ha scatenato una tempesta di propaganda digitale che ha trovato terreno fertile in Italia, amplificando la “pista ucraina” attraverso una vasta rete di profili fake su X. Questa campagna ha visto migliaia di post e commenti attribuire a Kiev la responsabilità dell’attacco, con una diffusione capillare e immediata di questa narrazione alternativa.
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I Dettagli della Campagna di Disinformazione
La peculiarità di questi post risiede in alcuni aspetti chiave. In primo luogo, molti di questi account sono stati creati a metà marzo e presentano nei loro profili hashtag legati alle criptovalute. La visibilità ottenuta dai messaggi, che in media hanno raggiunto 7.000 condivisioni e 30.000 visualizzazioni, sottolinea la vastità e l’efficacia della campagna. Il linkaggio sistematico a Il Corrispondente, un portale noto per rilanciare la propaganda di Mosca, ha rafforzato il messaggio attribuendo al regime di Kiev la responsabilità di atti terroristici.
Il Sospetto Coinvolgimento di Reti Italiane
Una coincidenza temporale fa emergere ulteriori sospetti: la creazione di questa rete di bot avviene in concomitanza con il hackeraggio del profilo Instagram di Giorgia Meloni, Premier italiano. Sebbene non vi sia un collegamento diretto, le modalità di azione e gli obiettivi sembrano sovrapporsi, portando a ipotizzare una strategia coordinata.
Il Ruolo dell’Italia nella Propaganda Russa
Non è la prima volta che l’Italia si trova al centro degli sforzi di propaganda russa, con tentativi di influenzare l’opinione pubblica attraverso profili sconosciuti e personaggi noti. Questa strategia ha lo scopo di diffondere la verità alternativa di Putin, cercando di delegittimare le posizioni ucraine e occidentali riguardo al conflitto.
La Risposta del Governo Italiano
Di fronte a questa crescente minaccia informativa, il governo italiano convoca un comitato per la sicurezza, focalizzandosi sui lupi solitari e sul reclutamento online come fronti di preoccupazione principali. Questa iniziativa sottolinea la consapevolezza dell’esecutivo riguardo alla sofisticata campagna di disinformazione orchestrata dal Cremlino e la necessità di una risposta coordinata.
In conclusione, la situazione attuale evidenzia non solo la capacità della Russia di influenzare l’opinione pubblica internazionale attraverso i social media, ma anche l’urgenza per l’Italia e altri Paesi di rafforzare le proprie difese contro questa forma di guerra ibrida.