C’è un Silvio Berlusconi drastico, risoluto, che a parole si augura la fine del governo gialloverde “per il bene degli italiani”. E un altro meno appariscente ma più efficace che continua a ordire le sue trame per spaccare la maggioranza, nella speranza di arrivare il prima possibile alle elezioni anticipate. L’ultimo scontro tra le forze dell’esecutivo, all’ombra del Cavaliere, ruota tutto intorno alla pasce fiscale. La scorsa settimana, con la bozza del collegato fiscale, sembrava esserci stata una schiarita. Poi però è arrivato il clamoroso passo indietro di Salvini, spinto dalle testate di area berlusconiana a rivedere le proprie posizioni in materia. Attirandosi, così, a rabbia pentastellata.
evasa e non solo sanzioni e interessi. Quello che i media più lontani da Salvini e Berlusconi avevano definito un condono a tutti gli effetti, spingendo Di Maio a chiarire: “Vogliamo aiutare soltanto le persone che si sono trovate in difficoltà, che non potevano pagare le tasse e che si sono ritrovate bloccate in una spirale infernale da cui non si esce più. A condoni o scudi fiscali ci opporremmo, non siamo d’accordo, l’ho sempre detto”.
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Putin chiama, Berlusconi risponde. Altro che Salvini… Lo scoop che non ti aspetti