Numeri che fanno esultare Salvini, soddisfatto di quei dati relativi ai primi due mesi del 2019 e che evidenziano un saldo negativo fra arrivi e rimpatri di migranti. Sono sbarcate 262 persone a fronte di 1099 rimpatri con una diminuzione di 837 unità del numero di migranti “irregolari” presenti sul territorio nazionale registrata dall’inzio dell’anno. Dati che il leader leghista deve considerare estremamente positivi, visto che li utilizza per rilanciare la propria campagna “dalle parole ai fatti”, con tanto di hashtag e di comunicazione trionfalistica a mezzo social network.
E però dietro la nuova campagna, al solito molto decisa, lanciata dai Salvini su quei social che sono sempre più la sua seconda casa, c’è una realtà che fa storcere il naso, considerando i traguardi fissati sulla carta dal Carroccio e difficilmente (per usare un eufemismo) raggiungibili nella realtà. Uno dei cavalli di battaglia del leader leghista è infatti il rimpatrio degli irregolari presenti sul territorio nazionale, una cifra quantificata sempre da Salvini tra i 500 mila e i 600 mila.
Anche il contratto di governo con il Movimento 5 Stelle parla di una “seria ed efficace politica dei rimpatri indifferibile e prioritaria”, che riguarderebbe i “circa 500 mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio”, con singole pratiche da sbrigare “in un tempo massimo complessivo di diciotto mesi”. Il calcolo, sulla scia dei dati trionfalmente elencati da Matteo Salvini, è abbastanza semplice: con questo ritmo, per rimpatriare 500 mila persone, sarebbero necessari 1194 mesi, pari a 99 anni e 6 mesi. Questo anche ammesso che nei prossimi anni gli sbarchi siano davvero “zero” (ed è molto improbabile).
Non c’è una sostanziale discontinuità con il passato neanche per quel che concerne il numero di rimpatri, considerando ad esempio, che nello stesso periodo preso in esame da Salvini nel 2017 i rimpatri erano stati 1138 e nel 2018 erano stati 831. Scarto minimo, statisticamente irrilevante, anche in questo caso. Il numero di immigrati, inoltre, è destinato ad aumentare anche per effetto del decreto Salvini, che potrebbe aggiungere ulteriori 70.000 irregolari raddoppiando il numero di quelli presenti in Italia. P
er rimpatriarli tutti sarebbero necessari 90 anni, e solo a condizione che nel prossimo secolo non arrivi più nessun irregolare.
Caro Salvini, perché non pensi a questi emigranti? 28mila laureati fuggono ogni anno dall’Italia