Sull’Ucraina la Lega esce dalla maggioranza. Il filoputinismo del Craroccio ormai non si nasconde più e la premier Meloni deve prenderne atto, come sottolinea il segretario di Azione Carlo Calenda. “La Lega assente dai banchi del governo – scrive su Twitter Calenda -. L’intervento di ieri in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate”. Calenda posta anche una foto dell’emiciclo di Montecitorio durante la discussione sulle comunicazioni della premier in vista della riunione del Consiglio europeo di domani e dopodomani. Iscritto al dibattito c’è un solo deputato leghista, Stefano Candiani. Leggi anche >>>>> Hacker, nuovo attacco russo all’Italia
La Meloni c’è al suo posto sui banchi del Governo. Con lei il vice premier Tajani e altri ministri di FdI e FI. Ma sull’Ucraina la Lega esce dalla maggioranza: assenti i ministri e buona parte dei deputati del partito di Salvini, noto per le sue simpatie putiniane. Un segnale chiaro. “Alla Camera oggi, come ieri in Senato, va in scena l’ammutinamento della Lega sull’Ucraina – attaccano gli eurodeputati di Azione Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe, e Giosi Ferrandino -. Nessun ministro accanto alla presidente del Consiglio, un solo intervento in aula. Di fatto Salvini esce dalla maggioranza su un tema cruciale, Meloni ne è edotta?”. Leggi anche >>>> Orsini a Cartabianca: “Putin e Zelensky due criminali”
Gli attacchi relativi all’assenza della Lega erano arrivati già ieri dopo l’audizione in Senato da parte della minoranza. “Quello che abbiamo visto al Senato è stato un fatto politico importante: rivive l’attrazione fatale gialloverde sulla politica estera, con la Lega che ha una linea divergente da quella del presidente Meloni, in un momento delicatissimo in cui la Cina prova ad accreditarsi come potenza neutrale, cosa che ovviamente non è, ma lo fa per tutelare e perseguire i propri interessi politici ed economici – ha detto ad Agorà il segretario di +Europa, Riccardo Magi -. La Cina ha continuato e continua a rifornire la Russia di componenti elettronici, aggirando le sanzioni. Quindi che sia neutrale è un bluff. Pochi giorni dopo che è stato spiccato un mandato di cattura dalla corte penale internazionale per crimini gravissimi nei confronti di Putin la Lega decide di dissociarsi dalla linea del governo italiano, una linea che è anche ampiamente condivisa dalle opposizioni”. Leggi anche >>> “Guerra nucleare sempre più vicina”, le reazioni dei russi all’invio di armi all’uranio dagli inglesi
“C’è una convergenza tra la Lega e Conte – continua il segretario di +Europa -, rivedo la linea di politica estera del governo gialloverde. E’ un cambio di linea politica: d’altronde, sono mesi che sentiamo Berlusconi dire che tutto sommato Putin è una brava persona. Tutto questo a me preoccupa: io credo che la pace vada costruita sulla giustizia, sul diritto e sulla democrazia, non andando incontro alle autocrazie e alla volontà di potenza dei tiranni del mondo”.