Il gigante del solare SunEdison, prima società al mondo nello sviluppo del fotovoltaico e fino a qualche mese fa leader del settore con una capitalizzazione di Borsa arrivata a toccar quota 10 miliardi di dollari, ha dichiarato bancarotta.
I dirigenti dell’azienda sono stati costretti a compiere un passo indietro in seguito a una serie di acquisizioni troppo affrettate che hanno portato un notevole scompenso nei conti interni della società: nel corso dei mesi passati SunEdison ha acquistato tante società, probabilmente troppe, e lo ha fatto proprio in momento di flessione del mercato per i prezzi dei pannelli fotovoltaici, che registravano una continua tendenza al ribasso.
La situazione interna, insomma, era già piuttosto compromessa. Ma il colpo finale è arrivato in seguito all’offerta da 2.2 miliardi di dollari per l’acquisizione di Vivint Solar, marchio operante nell’installazione di pannelli che gli investitori non hanno evidentemente considerato come strategico per lo sviluppo di SunEdison: il mercato ha punito l’azienda vendendone il titolo a Wall Street, perché la compera di Vivint Solar è stata giudicata non necessaria e controproducente per il futuro della SunEdison.
La procedura di ristrutturazione ‹‹è stata difficile, ma è un passo importante se vogliamo risolvere i problemi immediati di liquidità››, ha dichiarato poco dopo l’annuncio di bancarotta l’amministratore delegato Ahmad Chatila, aggiungendo che ‹‹questa procedura ci permetterà di ridimensionare il bilancio e ridurre il debito accumulato››. SunEdison, infatti, non si dà per persa tanto da far sapere di avere concluso accordi per 300 milioni di dollari di nuovo capitale.
Gino Cacino