Prima tocca a Vittorio Sgarbi e poi a Gianluigi Paragone infuriarsi con i colleghi parlamentari. Il motivo della loro rabbia incontenibile è l’introduzione del Super green pass anche per fare ingresso a Montecitorio. Il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, propone infatti di estendere l’obbligo di presentare il certificato verde rafforzato anche nell’aula che presiede. La conferenza dei capigruppo esprime immediatamente parere favorevole. E così, dal 15 febbraio, i parlamentari che vorranno entrare alla Camera dovranno per forza dimostrare di aver completato il ciclo vaccinale o di essere guariti dal Covid da meno di sei mesi.
Una decisione che fa sobbalzare Vittorio Sgarbi. “Dal 15 febbraio la democrazia sarà uccisa. – attacca il parlamentare, ospite di Mario Giordano a Fuori dal coro – I deputati non potranno più andare alla Camera senza green pass. La legge sbagliata non è sacra. Queste sono leggi fasciste e vanno contrastate. Bisogna denunciare chi chiede il Super green pass. Oggi io che sono negativo non sono potuto entrare alla Camera. Tutto questo è un’assurdità”.
“Il super green pass rafforzato è un profondo errore. – dichiara invece Paragone alla Adnkronos – Il Paese sta capendo che il green pass non c’entra nulla con l’emergenza sanitaria, questi continuano ed è una follia applicata a ogni spazio del Paese. Ogni sua applicazione è deleteria”, denuncia il fondatore di Italexit.
“È chiaro che questi oramai sono degli scappati di casa che non capiscono più come correggere i loro errori. – affonda ancora il colpo Paragone riferendosi ai suoi colleghi parlamentari e ai membri del governo – Green pass e Super green pass non c’entrano nulla con l’emergenza sanitaria. Stanno mettendo piedi un cinema che sta spaccando il Paese e sta rovinando economia. ‘Ringrazio’ tutti i colleghi parlamentari vigliacchi che approvano questa cosa”, conclude sarcasticamente.
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