Dopo mesi di crediti incagliati e ripensamenti, arriva la notizia ufficiale: per il Superbonus l’addio è definitivo. La stagione del del credito fiscale al 110% è giunta al suo termine e non tornerà più. A dare la notizia è stato il ministro all’economia Giancarlo Giorgetti durante il convegno di Eutekne, il Consiglio nazionale dei commercialisti e Ordine dei commercialisti di Roma. “Una stagione di bonus al 110% per tutti e di opzioni di sconto o cessione per un numero ampissimo di interventi non tornerà mai più”, ha detto il ministro durante il convegno “I bonus edilizi e le opzioni di sconto e cessione”. Giorgetti ha ribadito la linea che il Governo aveva già anticipato nelle scorse settimane. “Un dosaggio mirato di percentuali di detrazione spettanti e una perimetrazione accurata di tipologie di interventi per i quali consentire ancora, in presenza di determinate condizioni soggettive e oggettive, sconti e cessioni – ha osservato ancora Giorgetti – costituisce una ipotesi di futuro sostenibile, rispetto alla quale nessuna persona di buon senso avrebbe ragione di porsi in antitesi a priori”. Dal Superbonus derivano “60 miliardi di crediti d’imposta l’anno che si traducono in 120 miliardi, ma la cifra è in continua evoluzione, di minori incassi per lo Stato spalmati fino al 2026. Se non si fosse capito è un debito maturato che lo Stato dovrà pagare e questi numeri sono insostenibili”.
Superbonus l’addio definitivo
“Il governo è assolutamente aperto al confronto su un secondo tempo dei bonus edilizi. Qualsiasi proposta che governo e parlamento facessero propria dovrà camminare su solide gambe e dovrà tener conto delle nuove regole di contabilità. Ciò comporta quelle scelte spesso non facili che la politica del 110% ha evitato di assumere mettendo a repentaglio” i conti dello Stato, ha sottolineato ancora Giorgetti. “Siamo pienamente convinti di aver fatto bene a prendere questa decisione lo scorso 16 febbraio”, ha detto Giorgetti riferendosi al decreto legge che blocca la cessione dei crediti dei bonus edilizi e lo sconto in fattura, “cosi’ come siamo perfettamente consapevoli che il provvedimento può essere migliorato dal Parlamento durante l’iter di conversione in legge, anche per tenere conto di alcune istanze che le categorie interessate hanno avanzato in occasione dei tavoli tecnici di ascolto e delle audizioni”.
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“Non c’è pregiudizio alcuno da parte del Governo – ha spiegato il ministro – a valutare una disciplina transitoria per gli interventi in regime di edilizia libera che tuteli gli interventi non ancora effettuati per i quali alla data del 16 febbraio risultassero già effettuati gli ordini vincolanti per la fornitura dei beni da installare, come ad esempio i serramenti, le caldaie e gli impianti fotovoltaici”. E poi ancora Giorgetti ha proseguito nel suo discorso: “Allo stesso modo, non c’è pregiudizio alcuno a tutelare ai fini del sismabonus tutte le operazioni di demolizione e ricostruzione con titolo edilizio abilitativo già presentato al 16 febbraio, a prescindere dal fatto che a tale data risultasse anche già registrato un contratto preliminare di compravendita sulle singole unità immobiliari che compongono l’edificio risultante dopo la ricostruzione”.
Le nuove forme di sussidio edilizio
Cosi’ come, ha proseguito ancora Giorgetti, “pur non essendo disponibili a modificare nel suo complesso la data da cui decorre il blocco, siamo aperti a valutare con il Parlamento interventi mirati su questioni particolari, come quelle che riguardano gli interventi effettuati dagli Istituti Autonomi Case Popolari, gli interventi effettuati dalle Onlus e gli interventi effettuati nelle zone terremotate che già adesso, in ragione della loro oggettiva specificità, possono beneficiare di particolari modalità di applicazione del superbonus”. “Non dipende da me, bisogna chiedere a loro”, ha infine spiegato Giorgetti, in merito alla possibilità di riaprire l’acquisto dei crediti dei bonus edilizi a Cdp e Poste. “Ci sarò. Al fianco di lavoratori, imprese e famiglie”.
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