Elon Musk news Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/elon-musk/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 25 Jun 2024 07:02:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Elon Musk news Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/elon-musk/ 32 32 Elon Musk e la figlia trans, lo sfogo del miliardario: “Ecco di chi è la colpa” https://www.business.it/elon-musk-libro-biografia-figlia-trans/ Wed, 06 Sep 2023 08:02:56 +0000 https://www.business.it/?p=127037 Il prossimo 12 settembre verrà pubblicata ‘Elon Musk’, la nuova biografia sull’uomo più ricco del mondo scritta da Walter Isaacson. In questi giorni l’autore e la casa editrice hanno fatto trapelare diverse piccanti anticipazioni. Tra queste spicca il difficile rapporto del nuovo patron di X con la figlia trans Vivian Jenna Wilson. E Musk sa… Leggi tutto »Elon Musk e la figlia trans, lo sfogo del miliardario: “Ecco di chi è la colpa”

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Il prossimo 12 settembre verrà pubblicata ‘Elon Musk’, la nuova biografia sull’uomo più ricco del mondo scritta da Walter Isaacson. In questi giorni l’autore e la casa editrice hanno fatto trapelare diverse piccanti anticipazioni. Tra queste spicca il difficile rapporto del nuovo patron di X con la figlia trans Vivian Jenna Wilson. E Musk sa bene contro chi puntare il dito per dargli la colpa delle scelte di vita compiute da una dei suoi nove figli.
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Elon Musk figlia trans

Il difficile rapporto di Elon Musk con la figlia trans

Secondo quanto riporta il libro di Isaacson, la figlia trans di Elon Musk ha 19 anni e ha già affrontato un percorso di transizione di genere. Jenna è la figlia di Justine Wilson, la prima moglie di Musk. Era noto da tempo che i rapporti tra i due non fossero affatto buoni. Tanto che la ragazza ha deciso persino di non portare più lo scomodo cognome del padre. Transizione di genere di cui papà Elon non sarebbe nemmeno stato informato.

“La spaccatura lo ha addolorato più di ogni altra cosa nella sua vita dopo la morte del suo primogenito Nevada”, morto a dieci mesi nel 2002, scrive l’autore del libro su Elon Musk. “È andata oltre il socialismo per diventare una comunista totale e pensare che chiunque sia ricco è malvagio. Le ho fatto molte aperture ma non vuole passare del tempo con me”, questa invece la confessione di Musk sulla figlia trans contenuta nel libro.

Secondo Elon Musk, inoltre, questo cambio repentino della mentalità della figlia trans sarebbe da imputare alla scuola in cui l’ha mandata. Una scuola da 50.000 dollari all’anno in cui, accusa il miliardario nel libro, dall’ottobre dello scorso anno i “neo-marxisti” si sono impadroniti della didattica e dell’educazione. Un fenomeno che a suo dire si sta verificando non solo nell’istituto frequentato da Vivian, ma in tutte le scuole e le università d’élite americane, dove ora si insegna agli studenti a disprezzare la ricchezza e il denaro.
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(VIDEO) Musk tuona: “Twitter sarà imparaziale”. E Jim Carrey lascia con un video folle https://www.business.it/video-musk-tuona-twitter-sara-imparaziale-e-jim-carrey-lascia-con-un-video-folle/ Wed, 30 Nov 2022 18:44:43 +0000 https://www.business.it/?p=102098 “La verità è che Twitter ha fallito in termini di fiducia e sicurezza per molto tempo e ha interferito nelle elezioni. Twitter 2.0 sarà più efficace, trasparente e imparziale”. Con un cinguettio definitivo il nuovo padrone di Twitter, ha messo una pietra su una storia lunga quindici anni. E la diaspora che ha seguito la… Leggi tutto »(VIDEO) Musk tuona: “Twitter sarà imparaziale”. E Jim Carrey lascia con un video folle

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“La verità è che Twitter ha fallito in termini di fiducia e sicurezza per molto tempo e ha interferito nelle elezioni. Twitter 2.0 sarà più efficace, trasparente e imparziale”. Con un cinguettio definitivo il nuovo padrone di Twitter, ha messo una pietra su una storia lunga quindici anni.

Elon Musk

E la diaspora che ha seguito la notizia dell’acquisto del social network con più audience di sempre, prima dell’avvento del cinese TikTok, ha ripreso a proporsi come una copiosa emorragia.

In genere gli utenti migrano verso Mastodon, mentre non si sa se i vip da spunta blu resteranno ancora per molto su qualsiasi social.

Uno di quelli a cui Elon Musk proprio non va giù è la star di Hollywood, Jim Carrey.

Carrey ha annunciato di voler lasciare il canale, non prima di aver fatto un ultimo regalo ai suoi fan, con un cartone animato e un messaggio d’amore.

Jim Carrey

“Lascerò Twitter, ma prima ecco un cartone animato che ho realizzato con il mio amico Jimmy Hayward.

È basato sul mio dipinto che ritrae un anziano e folle guardiano di un faro, in piedi nudo in mezzo ad una tempesta, che chiama gli angeli e accende la sua luce per guidarci attraverso una notte insidiosa”, ha scritto il protagonista di ‘The Truman Show’ sopra al video che ha già avuto quasi 3 milioni di visualizzazioni.

Quindi il saluto ai suoi 18,9 milioni di follower: “Vi amo tutti così tanto!”.

Ovvio il suo riferimento al multimiliardario Musk, ma ecco quello che per ora sembra essere l’ultimo tweet di Jim Carrey, video incluso:

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La conferenza dell’ufologo ex ferroviere fa il pienone: “Parlo con gli alieni, Musk li sta aiutando” https://www.business.it/la-conferenza-dellufologo-ex-ferroviere-fa-il-pienone/ Mon, 28 Nov 2022 16:16:53 +0000 https://www.business.it/?p=101904 Tutto esaurito alla conferenza organizzata dall’associazione Nuovo cielo nuova terra di Pier Giorgio Caria, un ex ferroviere di origine sarda divenuto ufologo. Erano 160 le persone che hanno preso parte all’incontro che si è tenuto a Campogalliano, in  provincia di Modena. Altre centinaia hanno seguito l’evento in collegamento internet. Il tema principale di questa conferenza… Leggi tutto »La conferenza dell’ufologo ex ferroviere fa il pienone: “Parlo con gli alieni, Musk li sta aiutando”

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Tutto esaurito alla conferenza organizzata dall’associazione Nuovo cielo nuova terra di Pier Giorgio Caria, un ex ferroviere di origine sarda divenuto ufologo. Erano 160 le persone che hanno preso parte all’incontro che si è tenuto a Campogalliano, in  provincia di Modena. Altre centinaia hanno seguito l’evento in collegamento internet. Il tema principale di questa conferenza in cui si è parlato di ufo, sono stati i famigerati cerchi nel grano. A far notizia è anche il prezzo che i presenti hanno dovuto pagare per assistere alla conferenza: 70 euro che l’organizzatore assicura di aver devoluto in beneficenza.
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L’ufologo Pier Giorgio Caria

Una vicenda, quella degli avvistamenti di oggetti non identificati nei cieli del pianeta, che interessa e coinvolge sempre più persone, disposte come si è visto anche a sborsare cifre non indifferenti per avere nuove informazioni. “Non è una setta di fanatici ma una comunità di amici con gli stessi interessi, come un club di tifosi”, si legge sul quotidiano La Stampa un cui inviato ha seguito la conferenza dell’ufologo Caria.

Come segnala lo stesso quotidiano torinese, inoltre, all’evento erano presenti persone di tutte le estrazioni sociali: “Dandy snob in velluto viola, famiglie con bambini, amiche over 60 in gita domenicale, professionisti solitari e trentenni interessatissimi che fanno foto e comprano merchandising. Certuni hanno effettivamente un aspetto eccentrico, ma sono una minoranza”.

La Stampa offre anche un profilo del protagonista del convegno, l’ufologo Pier Giorgio Caria che “con la sua forma fisica, l’abbronzatura d’inverno, il completo e la cravatta blu, non è come ci si aspetterebbe di trovare un ex ferroviere che ha conquistato una piccola fama come ‘contattista’ di extraterrestri, mistico e predicatore di apocalissi, anche se di fatto questo è ormai da trent’ anni”.

“Negli anni ‘90 andai in una base nucleare russa – ha raccontato Caria durante la conferenza – perché il comandante non riusciva a risolvere il problema dei dischi volanti che gironzolavano tutta notte sopra i silos di lancio delle testate”. E poi, ancora: “I Nazisti sono entrati nella terra cava passando da un punto dell’Antartide con un sottomarino”. Oppure la bizzarra teoria che il buco dell’ozono è stato chiuso in cinque mesi da una macchina di Majorana utilizzata da Rolando Pelizza. Per non parlare dei Maya e della guerra in Ucraina. Sempre su La Stampa, infine, si legge che secondo l’ufologo “gli alieni avrebbero contattato i magnati della finanza ed Elon Musk per scongiurare la deriva nucleare del conflitto tra Mosca e Kiev”.

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Elon Musk si compra Twitter: “L’uccellino è stato liberato” https://www.business.it/elon-musk-si-compra-twitter/ Fri, 28 Oct 2022 08:03:26 +0000 https://www.business.it/?p=99947 Alla fine il tira e molla tra Elon Musk e Twitter si è risolto. Erano mesi che l’imprenditore, già proprietario di Tesla e SpaceX, aveva messo gli occhi sul social network Twitter. Una trattativa che sembrava non dover mai vedere la luce. E, invece, come preannunciato dallo stesso Musk poche ore prima, l’imprenditore si è… Leggi tutto »Elon Musk si compra Twitter: “L’uccellino è stato liberato”

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Alla fine il tira e molla tra Elon Musk e Twitter si è risolto. Erano mesi che l’imprenditore, già proprietario di Tesla e SpaceX, aveva messo gli occhi sul social network Twitter. Una trattativa che sembrava non dover mai vedere la luce. E, invece, come preannunciato dallo stesso Musk poche ore prima, l’imprenditore si è assicurato la proprietà di Twitter sborsando 44 miliardi di dollari.

Elon Musk si compra Twitter

Appena la notizia dell’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk è stata ufficializzata, l’imprenditore ha voluto subito lanciare un segnale forte aggiornando la sua biografia sul social network. Ora sul suo profilo si può leggere “capo di Twitter”. Inoltre, secondo quanto riporta l’Agenzia Dire (www.dire.it), Musk ha pubblicato un post dal tono provocatorio in cui c’è scritto semplicemente: “L’uccellino è stato liberato”. Il suo riferimento è probabilmente al fatto che, fino ad oggi, gli utenti non erano liberi di esprimere le loro opinioni fino in fondo. Mentre ora qualcosa cambierà.

FILE PHOTO: Elon Musk’s twitter account is seen on a smartphone in front of the Twitter logo in this photo illustration taken, April 15, 2022. REUTERS/Dado Ruvic/Illustration/File Photo

Il suo cinguettio ottiene immediatamente centinaia di migliaia di reazioni entusiastiche dai parte di alcuni dei 110 milioni di follower. Secondo quanto scrive anche il Corriere della Sera poi, un’altra conseguenza immediata del passaggio di Twitter nelle mani di Musk è che quattro importanti dirigenti della società sono stati silurati. Si tratta del ceo Parag Agrawal, del direttore finanziario Ned Segal, del consigliere generale Sean Edgett e della responsabile del team legale Vijaya Gadde.

Come accennato, la trattativa tra Elon Musk e i vecchi vertici di Twitter andava avanti da mesi. Ad aprile scorso sembrava proprio che i giochi fossero fatti. Ma con un colpo di scena l’imprenditore aveva fatto un mezzo passo indietro, accusando la società che voleva acquistare di poca trasparenza sul numero degli account falsi. Accuse che gli erano costate una citazione in giudizio. Oggi invece è arrivata la svolta. Ora tutti gli occhi sono puntati sulla nuova versione di Twitter per capire se Musk manterrà davvero la sua parola di renderlo una piazza virtuale con la massima libertà di espressione.

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Elon Musk: “Gli italiani rischiano l’estinzione se non fanno figli” https://www.business.it/la-previsione-di-elon-musk-sugli-italiani/ Thu, 26 May 2022 09:21:30 +0000 https://www.business.it/?p=92010 L’Italia ha un gravissimo problema demografico. Secondo i dati forniti dall’Istat, infatti, nel 2021 si è registrato nel nostro Paese il tasso di natalità più basso di sempre. La media, sconfortante, spiega l’Istituto di statistica, è di poco più di un figlio a famiglia. Sempre secondo l’Istat, la popolazione italiana diminuirà del 20% entro il… Leggi tutto »Elon Musk: “Gli italiani rischiano l’estinzione se non fanno figli”

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L’Italia ha un gravissimo problema demografico. Secondo i dati forniti dall’Istat, infatti, nel 2021 si è registrato nel nostro Paese il tasso di natalità più basso di sempre. La media, sconfortante, spiega l’Istituto di statistica, è di poco più di un figlio a famiglia. Sempre secondo l’Istat, la popolazione italiana diminuirà del 20% entro il 2070, ovvero 12 milioni di persone in meno. A commentare questa situazione già drammatica ci si mette pure Elon Musk. Secondo il fondatore di Tesla gli italiani rischierebbero l’estinzione se non si mettono subito a fare più figli.

Elon Musk

“La maggior parte delle persone crede che abbiamo troppe persone sul pianeta. Questa è una visione obsoleta”, aveva già dichiarato Elon Musk durante la Conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale a Shangai, in Cina. “Il tasso di natalità negli Stati Uniti è al di sotto dei livelli minimi sostenibili da circa 50 anni. – denuncia invece oggi su Twitter – Contrariamente a quanto molti pensano, più una persona è ricca, meno figli ha. Sono una rara eccezione. La maggior parte delle persone che conosco ha zero o un solo figlio”.

Per quanto riguardala situazione italiana, invece, Elon Musk risponde ad un cinguettio dell’esperto di sicurezza informatica, Andrea Stroppa, il quale fa notare che in Italia, nonostante un buon welfare, “il tasso di natalità sta crollando”. La replica secca del miliardario americano è la seguente: “L’Italia non avrà più una popolazione se queste tendenze continueranno”.

Intanto, lo stesso Elon Musk decide di aumentare fino a 33,5 miliardi di dollari la somma di denaro messa a disposizione per acquistare Twitter. Mentre cala a 13 miliardi di dollari il prestito ricevuto dalle banche. La decisione è arrivata dopo che Musk ha dichiarato di aver ricevuto molte offerte dirette da parte di diversi azionisti del social network.

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Elon Musk minacciato dai russi: “Potrei morire in circostanze misteriose” https://www.business.it/elon-musk-minacciato-dai-russi/ Mon, 09 May 2022 12:22:18 +0000 https://www.business.it/?p=91188 Elon Musk è preoccupato perché i russi potrebbero decidere di ucciderlo. Il fondatore di Tesla e nuovo padrone di Twitter pubblica un cinguettio dal tono ironico che però non nasconde il timore di una vendetta di Mosca. Il motivo dell’astio di Vladimir Putin nei suoi confronti consisterebbe nel fatto che i combattenti ucraini del battaglione… Leggi tutto »Elon Musk minacciato dai russi: “Potrei morire in circostanze misteriose”

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Elon Musk è preoccupato perché i russi potrebbero decidere di ucciderlo. Il fondatore di Tesla e nuovo padrone di Twitter pubblica un cinguettio dal tono ironico che però non nasconde il timore di una vendetta di Mosca. Il motivo dell’astio di Vladimir Putin nei suoi confronti consisterebbe nel fatto che i combattenti ucraini del battaglione Azov, rinchiusi nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, siano stati forniti di un sistema satellitare della Starlink, altra azienda di successo fondata dal miliardario. L’ex vicepremier russo Dmitry Rogozin gliel’ha giurata pubblicamente. Per questo Musk è preoccupato.

Elon Musk e Vladimir Putin

“Se dovessi morire in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi…”, è questo il contenuto del tweet pubblicato da Elon Musk sul suo profilo in risposta alle dichiarazioni di Dmitry Rogozin che lo stesso Musk aveva appena condiviso. “Secondo le nostre informazioni, la consegna dell’equipaggiamento Starlink è stata fatta dal Pentagono”, spiega Rogozin precisando che uno dei comandanti della brigata marina ucraina catturati dai russi ha detto che i terminali internet della Starlink sono stati consegnati con “elicotteri militari”.

“Elon Musk quindi è coinvolto nel rifornire le forze fasciste in Ucraina con equipaggiamento per le comunicazioni. – aggiunge poi con tono minaccioso Rogozin – E per questo sarà considerato responsabile come un adulto, non importa quando giochi a fare lo stupido”. Minacce che il miliardario commenta con un post dal significato ambiguo: “La parola nazista non significa quello che dovrebbe”.

A commentare con preoccupazione l’allarme lanciato dal figlio è la mamma di Elon Musk, Maye. “Non è divertente”, ha cinguettato la donna. E così suo figlio è stato costretto a rassicurarla: “Scusa, farò del mio meglio per rimanere vivo”. Visti i precedenti di morti misteriose che si porta dietro il Cremlino, la preoccupazione del proprietario di Starlink sembra più che giustificata.

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Elon Musk dopo Twitter: “Compro Coca-Cola per rimetterci la cocaina” https://www.business.it/elon-musk-incontenibile-dopo-lacquisto-di-twitter/ Thu, 28 Apr 2022 09:29:23 +0000 https://www.business.it/?p=90719 Elon Musk incontenibile dopo l’acquisto di Twitter. Il miliardario fondatore di Tesla ha infatti acquistato il noto social network per la cifra di 44 miliardi di dollari. E ora tutti si chiedono come Musk lo utilizzerà, viste le sue continue dichiarazioni in favore di una totale libertà di espressione sui social. I suoi progetti preoccupano… Leggi tutto »Elon Musk dopo Twitter: “Compro Coca-Cola per rimetterci la cocaina”

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Elon Musk incontenibile dopo l’acquisto di Twitter. Il miliardario fondatore di Tesla ha infatti acquistato il noto social network per la cifra di 44 miliardi di dollari. E ora tutti si chiedono come Musk lo utilizzerà, viste le sue continue dichiarazioni in favore di una totale libertà di espressione sui social. I suoi progetti preoccupano l’establishment politico occidentale, alle prese con le numerose fake news che vengono veicolate sui social. Ad esempio su argomenti come il Covid e la guerra in Ucraina. Ma Elon Musk sembra voler tirare dritto per la sua strada e si permette anche di cinguettare alcune battute dissacranti.

Elon Musk

“Compro Coca-Cola per rimetterci la cocaina”. È questo l’ultimo tweet di Elon Musk che sta facendo molto discutere, oltre che sorridere. Il riferimento del miliardario è al fatto che, al momento della sua invenzione nel 1896, la famosa bevanda con le bollicine contenesse una piccola percentuale di cocaina. Ricetta poi modificata già nel 1903. “Ora comprerò McDonald’s e riparerò tutte le macchine del gelato. Ascolta, non posso fare miracoli ok?”, aggiunge anche Musk facendo capire di non potersi comprare proprio tutto. Almeno per il momento.

Ma in queste ore Elon Musk ha postato anche dei tweet più seri. “Affinché Twitter meriti la fiducia del pubblico, deve essere politicamente neutrale. Questo significa sconvolgere allo stesso modo l’estrema destra e l’estrema sinistra”, scrive ad esempio. E ancora: “I messaggi privati dovrebbero avere una crittografia end-to-end come signal, quindi nessuno può spiare o hackerare i tuoi messaggi”.

“La libertà di espressione è il fondamento di una democrazia sana. E Twitter è la piazza della città digitale dove le questioni importanti per il futuro dell’umanità vengono discusse. – aveva invece chiarito qualche giorno fa – Voglio anche rendere Twitter migliore che mai migliorando il prodotto con nuove funzioni. Rendere gli algoritmi open source per incrementare la fiducia. Sconfiggere gli spam-bot, e autenticare tutti gli esseri umani. Twitter ha un potenziale incredibile: non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità degli utenti per liberare tale potenziale”.

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Elon Musk compra Twitter, Carola Rackete: “Chiuderò l’account” https://www.business.it/elon-musk-si-compra-twitter-e-carola-rackete-la-prende-male/ Tue, 26 Apr 2022 14:01:06 +0000 https://www.business.it/?p=90620 La notizia dell’acquisto di Twitter da parte del miliardario americano Elon Musk sta provocando un putiferio mediatico e politico. In molti pensano che il proprietario di Tesla possa riammettere Donald Trump su quello che ora è il suo social network. Musk ha infatti fatto subito sapere di essere favorevole ad una libertà totale di espressione… Leggi tutto »Elon Musk compra Twitter, Carola Rackete: “Chiuderò l’account”

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La notizia dell’acquisto di Twitter da parte del miliardario americano Elon Musk sta provocando un putiferio mediatico e politico. In molti pensano che il proprietario di Tesla possa riammettere Donald Trump su quello che ora è il suo social network. Musk ha infatti fatto subito sapere di essere favorevole ad una libertà totale di espressione anche sui social. E così è esplosa la bufera. In Italia il capo della ‘rivolta’ social contro il nuovo Twitter targato Elon Musk è il giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, che minaccia il boicottaggio se dovessero essere sdoganati insulti e minacce. Ma anche la ex capitana tedesca della nave ong Sea Watch, Carola Rackete, viene travolta dalle critiche perché dichiara di voler chiudere il suo account.

Elon Musk e Carola Rackete

“Sono stanca di Twitter, sto pensando di chiudere questo account. Soprattutto ora che Elon Musk prenderà il controllo della piattaforma. E no, non uso nemmeno altri social media”. È questo il cinguettio postato da Carola Rackete che sta costando alla storica avversaria di Matteo Salvini una marea di insulti e prese in giro da parte di numerosi utenti italiani.

Evidentemente molti simpatizzanti del leader della Lega non hanno dimenticato i giorni in cui il loro ‘capitano’ nel 2019, da ministro dell’Interno, dovette fronteggiare il tentativo di sbarco in Italia della Sea Watch con il suo carico di migranti. Critiche selvagge a cui Carola Rackete decide di replicare immediatamente ricondividendo il suo tweet con l’aggiunta di questo commento tagliente: “Penso che l’estrema destra italiana abbia davvero bisogno di una vita fuori da Twitter”.

“Se ‘free speech’ però vuol dire libertà di insultare, diffamare, minacciare e mentire (in forma anonima, of course), o di sovvertire la democrazia (come ha provato a fare Trump), allora Twitter non ci interessa più, caro Elon Musk”, twitta invece Beppe Severgnini in risposta al cinguettio dello stesso Musk.

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Elon Musk compra Twitter, Severgnini lo boicotta: “Non ci interessa più” https://www.business.it/elon-musk-compra-twitter-e-beppe-severgnini-lo-boicotta/ Tue, 26 Apr 2022 12:46:03 +0000 https://www.business.it/?p=90609 Beppe Severgnini contro Elon Musk. Uno scontro non proprio ad armi pari quello tra il giornalista italiano del Corriere della Sera e il miliardario americano fondatore della Tesla. A scatenare la furiosa reazione social di Severgnini è la notizia dell’acquisto del social network Twitter da parte di Musk per la cifra di 44 miliardi di… Leggi tutto »Elon Musk compra Twitter, Severgnini lo boicotta: “Non ci interessa più”

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Beppe Severgnini contro Elon Musk. Uno scontro non proprio ad armi pari quello tra il giornalista italiano del Corriere della Sera e il miliardario americano fondatore della Tesla. A scatenare la furiosa reazione social di Severgnini è la notizia dell’acquisto del social network Twitter da parte di Musk per la cifra di 44 miliardi di dollari. Elon Musk, con una serie di cinguettii, conferma la sua intenzione di rendere più libera la partecipazione degli utenti sul suo nuovo social. Prospettiva che preoccupa non poco Severgnini il quale minaccia addirittura il boicottaggio.

Beppe Severgnini e Elon Musk

“I hope that even my worst critics remain on Twitter, because that is what free speech means”, “Spero che anche i miei peggiori critici rimangano su Twitter, perché questo è ciò che significa libertà di parola”. È questo il tweet telegrafico con cui Elon Musk annuncia l’acquisto del social network. Un commento che suscita la reazione stizzita e preoccupata di Beppe Severgnini.

“Se ‘free speech’ però vuol dire libertà di insultare, diffamare, minacciare e mentire (in forma anonima, of course), o di sovvertire la democrazia (come ha provato a fare Trump), allora Twitter non ci interessa più, caro Elon Musk”, cinguetta il giornalista italiano in aperta polemica con le dichiarate intenzioni del miliardario americano di concedere più libertà sul suo nuovo social network.

“La libertà di espressione è il fondamento di una democrazia sana. E Twitter è la piazza della città digitale dove le questioni importanti per il futuro dell’umanità vengono discusse. – twitta ancora Elon Musk – Voglio anche rendere Twitter migliore che mai migliorando il prodotto con nuove funzioni. Rendere gli algoritmi open source per incrementare la fiducia. Sconfiggere gli spam-bot, e autenticare tutti gli esseri umani. Twitter ha un potenziale incredibile. Non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità degli utenti per liberare tale potenziale”.

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Il consiglio di amministrazione di Twitter accetta a sorpresa la sua offerta, e così Elon Musk acquista per 44 miliardi di dollari il noto social network. Il padrone di Tesla vuole chiudere l’accordo entro il 2022 per trasformare Twitter in una società privata interamente controllata da lui e fuori dal mercato di Wall Street. La notizia che l’uomo più ricco del mondo ha messo le mani su Twitter scatena i frequentatori dei social, visto che è stato lo stesso Musk a dichiarare in un cinguettio di essere favorevole alla totale libertà di parola. E così si moltiplicano le voci di un ritorno su Twitter di Donald Trump. Anche se l’ex presidente americano per il momento smentisce.

Elon Musk e Donald Trump

“La libertà di espressione è il fondamento di una democrazia sana, e Twitter è la piazza della città digitale dove le questioni importanti per il futuro dell’umanità vengono discusse. – cinguetta Elon Musk per ufficializzare l’acquisto del social network – Voglio anche rendere Twitter migliore che mai migliorando il prodotto con nuove funzioni, rendere gli algoritmi open source per incrementare la fiducia, sconfiggere gli spam-bot, e autenticare tutti gli esseri umani. Twitter ha un potenziale incredibile: non vedo l’ora di lavorare con l’azienda e la comunità degli utenti per liberare tale potenziale”.

Parole che scatenano l’entusiasmo dei sostenitori del Partito Repubblicano americano che sperano di rivedere riattivato al più pesto l’account di Donald Trump, sospeso dopo l’assalto a Capitol Hill avvenuto il 6 gennaio del 2020. Ma, almeno per il momento, le speranze dei trumpiani vengono smorzate dallo stesso ex presidente, il quale ha annunciato di voler restare suo suo nuovo social network chiamato Truth. Social che però sta già affrontando diverse difficoltà a causa del poco pubblico e del crollo del suo titolo a Wall Street.

Ad ogni modo, nessuno al momento sa ancora quali siano le vere intenzioni di Elon Musk. Il multimiliardario darà davvero seguito alla sua dichiarazione di voler rendere Twitter veramente libero da ogni censura, oppure gli algoritmi continueranno ancora a limitare la libera espressione?

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Elon Musk ha trovato il modo per risolvere la guerra in Ucraina senza provocare ulteriori spargimenti di sangue. Il fondatore di Tesla scrive infatti un tweet ironico all’indirizzo del presidente russo, Vladimir Putin, per sfidarlo a duello. Ovviamente si tratta di una provocazione, visto che Putin non potrebbe mai accettare una sfida del genere. Anche se sarebbe quasi sicuro di vincerla, considerata la sua abilità nel judo.

Elon Musk sfida Putin

Una eventuale sfida in stile medievale tra Elon Musk e Valdimir Putin sarebbe probabilmente l’evento più visto della storia. Peccato che questa possibilità ha pochissime, o nulle, possibilità di trasformarsi in realtà. Intanto, però, il miliardario sudafricano, naturalizzato statunitense, decide comunque di lanciare il suo guanto di sfida al rivale. Lo fa pubblicando una messaggio su Twitter.

Nel cinguettio pubblicato il 14 marzo sul suo profilo, Elon Musk si rivolge direttamente al presidente russo. “Sfido a singolar tenzone Vladimir Putin. La posta in palio è l’Ucraina”, scrive l’imprenditore, senza però specificare a quale tipo di duello vorrebbe cimentarsi contro di lui. In un precedente tweet, lo stesso Musk aveva ironizzato sul fatto che “Netflix aspetta la fine della guerra per fare un film su un ragazzo nero ucraino che si innamora di un soldato russo transgender”. Insomma, Musk non ha problemi a far sapere da che parte sta nella guerra tra russi e ucraini.

Non è però la prima volta che il miliardario che ha inventato la Tesla sfida fisicamente qualcuno. Era già accaduto nel 2020, quando sfidò Johnny Depp ad un combattimento di arti marziali miste, dopo che l’attore americano lo aveva insultato in quanto sospettato di aver avuto una relazione con la sua ex moglie, Amber Heard.

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Sopravvissuta al cancro da bambina, oggi Haley realizza il suo sogno di andare nello spazio https://www.business.it/sopravvissuta-cancro-hayley-spazio/ Wed, 24 Feb 2021 07:02:49 +0000 https://www.business.it/?p=74723 Hayley Arceneaux, 29 anni e madre di una bambina, sarà la prima persona guarita dal cancro e con un arto prostetico a prendere parte a una missione spaziale, e la più giovane americana spedita nell’orbita terrestre. L’annuncio è stato dato dalle corsie dell’ospedale oncologico-pediatrico St. Jude di Memphis, in Tennessee, dove Hayley è stata curata… Leggi tutto »Sopravvissuta al cancro da bambina, oggi Haley realizza il suo sogno di andare nello spazio

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Hayley Arceneaux, 29 anni e madre di una bambina, sarà la prima persona guarita dal cancro e con un arto prostetico a prendere parte a una missione spaziale, e la più giovane americana spedita nell’orbita terrestre. L’annuncio è stato dato dalle corsie dell’ospedale oncologico-pediatrico St. Jude di Memphis, in Tennessee, dove Hayley è stata curata a 10 anni, e dove ora lavora come assistente di sala: “È un onore incredibile entrare a far parte dell’equipaggio di Inspiration4 – ha detto Arceneaux -. Questo posto rappresenta la speranza che St. Jude mi ha dato e continua a dare alle famiglie di tutto il mondo, che, come me, trovano speranza quando varcano le porte di St. Jude”. Hayley, che rappresenterà l’ufficiale medico della spedizione, farà parte dell’equipaggio della prima missione spaziale di soli civili, sul Falcon 9 di SpaceX, la compagnia spaziale privata di Elon Musk, che sarà lanciato nell’ultimo trimestre del 2021 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral.

Hayley sarà anche la prima a lanciarsi con una protesi. Quando aveva 10 anni infatti, ha subito un intervento chirurgico a St. Jude per sostituire il ginocchio e ottenere un’asta in titanio nel suo femore sinistro. Zoppica ancora e soffre occasionalmente di dolori alle gambe, ma SpaceX ha autorizzato il volo. “La mia battaglia contro il cancro mi ha davvero preparato per i viaggi nello spazio – ha detto Arceneaux in un’intervista con The Associated Press -. Mi ha reso duro, e poi penso che mi abbia davvero insegnato ad aspettarmi l’inaspettato e ad andare avanti per il viaggio”.

Hayley vuole mostrare ai suoi giovani pazienti e ad altri sopravvissuti al cancro che “il cielo non è nemmeno più il limite. Significherà così tanto per questi ragazzi vedere un sopravvissuto nello spazio”, ha detto la giovane. Il miliardario Jared Isaacsman, ha annunciato la sua missione spaziale il 1 ° febbraio, impegnandosi a raccogliere 200 milioni di dollari per St. Jude, metà del suo contributo. In qualità di comandante autoproclamato del volo, ha offerto uno dei quattro posti della capsula SpaceX Dragon a St. Jude.

Il razzo farà il giro del globo e poi tornerà a Cape Canaveral, in un tempo stimato di diversi giorni. “Vorrei che la mia impresa aiutasse chi ha il cancro a guardare al futuro – ha detto Arceneaux – quando sei malato non ci pensi mai, resti fermo al giorno per giorno, e invece un futuro c’è”.

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Elon Musk contrario al vaccino anti-covid: “Io e i miei figli non lo faremo” https://www.business.it/elon-musk-contrario-al-vaccino/ Wed, 30 Sep 2020 14:29:39 +0000 https://www.business.it/?p=69881 Nell’attesa della scoperta di un vaccino contro il nuovo coronavirus che metta fine alla pandemia mondiale, il miliardario americano Elon Musk ha rivelato che quando sarà disponibile, non intende vaccinarsi. Intervistato da Kara Swisher nel podcast del New York Times “Sway”, alla domanda “Riceverai un vaccino? Cosa farai con la tua famiglia?”, Musk ha risposto… Leggi tutto »Elon Musk contrario al vaccino anti-covid: “Io e i miei figli non lo faremo”

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Nell’attesa della scoperta di un vaccino contro il nuovo coronavirus che metta fine alla pandemia mondiale, il miliardario americano Elon Musk ha rivelato che quando sarà disponibile, non intende vaccinarsi. Intervistato da Kara Swisher nel podcast del New York Times “Sway”, alla domanda “Riceverai un vaccino? Cosa farai con la tua famiglia?”, Musk ha risposto senza esitazione: “No, non sono a rischio per Covid e nemmeno i miei figli”. Quindi ha aggiunto: “Questo è un problema caldo in cui la razionalità passa in secondo piano. Nel grande schema delle cose quello che abbiamo è qualcosa con un tasso di mortalità molto basso e un alto contagio – e ha concluso dicendo -. In sostanza, la cosa giusta da fare sarebbe non chiudere a chiave l’intero paese, ma mettere in quarantena chiunque sia a rischio finché non sarà passata la tempesta”. Inoltre il CEO di Tesla e SpaceX ha criticato le restrizioni anti-covid e ha difeso la decisione di mantenere le sue fabbriche attive e funzionanti nonostante la diffusione del virus.Alla luce dei dati allarmanti sui contagi negli Stati Uniti, Paese che al momento risulta essere il più colpito al mondo, le parole di Musk stanno facendo discutere. Il Covid-19 ha ucciso finora oltre un milione di persone nel mondo, in cui solo negli Usa si contano oltre 200.000 vittime. Fin dallo scoppio della pandemia, Musk si è sempre dimostrato critico nei confronti delle dure restrizioni alla circolazione delle persone. Lui stesso ha continuato a lavorare e anzi in pieno lockdown, il 30 maggio scorso, la sua compagnia SpaceX è riuscita a raggiungere l’importante traguardo del lancio di Crew Dragon: la navetta con gli astronauti della NASA è stat inviata alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
L’imprenditore ha dovuto però affrontare alcuni ostacoli nel mantenere aperte le sue fabbriche Tesla in California e a maggio ha citato in giudizio i funzionari della contea di Alameda per aver tentato di chiudere il magazzino principale di Fremont dell’azienda a causa del virus fino a giugno. E alla domanda sul benessere dei suoi dipendenti, sulle loro paure a recarsi nei luoghi di lavoro nonostante il virus, Musk ha risposto: “Ottimo, restate a casa. Se hanno una ragione legittima per essere a rischio, dovrebbero restare a casa”.
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Full Self-Driving, il nuovo sistema a guida autonoma di Tesla su tutta la gamma entro il 2019. L’Annuncio di Elon Musk https://www.business.it/full-self-driving-il-nuovo-sistema-a-guida-autonoma-di-tesla-su-tutta-la-gamma-entro-il-2019-lannuncio-di-elon-musk/ Sat, 04 May 2019 07:53:42 +0000 https://www.business.it/?p=45698 Poter staccare le mani dal volante e lasciarsi guidare sembra ormai un futuro non troppo lontano, specialmente in casa Tesla: “Entro un anno da oggi avremo più di un milione di auto interamente a guida autonoma”. Ad annunciare con orgoglio il suo nuovo sistema Full Self-Driving è stato lo stesso ideatore Elon Musk, spiegando la… Leggi tutto »Full Self-Driving, il nuovo sistema a guida autonoma di Tesla su tutta la gamma entro il 2019. L’Annuncio di Elon Musk

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Poter staccare le mani dal volante e lasciarsi guidare sembra ormai un futuro non troppo lontano, specialmente in casa Tesla: “Entro un anno da oggi avremo più di un milione di auto interamente a guida autonoma”. Ad annunciare con orgoglio il suo nuovo sistema Full Self-Driving è stato lo stesso ideatore Elon Musk, spiegando la sua idea di futuro su quattro ruote. Il suo arrivo sul mercato è previsto sulla gamma Model S, Model X e Model 3 entro la fine del 2019, ed inseguito anche sulla Model Y.
Cos’è il Full Self-Driving
Un super computer in grado di gestire tutte le dinamiche del self drive. E’ questo e tanto altro il Full Self-Driving di Tesla, ovvero una tecnologia che si appoggia a un processore dove due cervelli indipendenti dialogano e decidono come muovere la vettura. Un combo di 6 miliardi di transistor in grado di processare 2,5 miliardi di pixel al secondo. Il primo chip sviluppato da Tesla (in studio da circa 3 anni), ma anche il migliore al mondo pensato per l’auto a guida autonoma, secondo Musk. L’autista robotico si affiderà agli stessi sensi già montati sulle vetture in circolazione: 8 telecamere, 12 sensori a ultrasuoni, un radar frontale. E, aggiunge Musk, anche il computer per manovrarle si trova già nascosto sotto la carrozzeria. Lo ripete due volte: “Tutte le nuove auto in produzione hanno già l’hardware necessario per la guida autonoma. Bisognerà solo aggiornare il software”. E il costo è di 5.000 dollari.
Dal canto loro però gli analisti sono già preoccupati che la descrizione di un sistema di totale autonomia possa creare un falso senso di sicurezza creando situazioni potenzialmente pericolose nelle quali questi computer potrebbero non essere ancora in grado di gestirle al meglio, provocando quindi incidenti. E’ il caso dell’ormai superato Autopilot, il sistema di assistenza alla guida già attivo sulle Tesla, che ne ha già provocati diversi, di cui uno (il primo) mortale, avvenuto nel 2016. Dunque dubbi e preoccupazioni in merito al nuovo sistema Full Self-Driving sono lecite, anche perché il traguardo della guida autonoma non è ancora stato tagliato.
Affinché la tecnologia che permette a una vettura di muoversi da sola all’interno di un nucleo urbano possa essere affidabile, è necessario che questa conosca al centimetro le condizioni dell’ambiente. Tesla sfrutta le centinaia di migliaia di vetture su strada per arricchire i database: Musk ha dichiarato che la sua società è in grado di digerire l’analisi di tre milioni di miglia ogni giorno.

 

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Hyperloop, Bibop Gresta l’italiano del treno supersonico: “Lo porterò anche in Italia”. Da Milano a Roma in 30 minuti https://www.business.it/hyperloop-bibop-gresta-litaliano-del-treno-supersonico-lo-portero-anche-in-italia-da-milano-a-roma-in-30-minuti/ Wed, 30 Jan 2019 17:36:28 +0000 https://www.business.it/?p=39764 Un treno che va alla velocità del suono, più sicuro di un aereo e più sostenibile di qualsiasi altro mezzo. Potrebbe sembrare fantascienza, ma grazie all’italiano Gabriele Bibop Gresta, il numero uno dell’americana Hyperloop Global, il progetto Hyperloop è diventato realtà. Il treno supersonico, ideato da Elon Musk, sfrutta la tecnologia della levitazione magnetica passiva… Leggi tutto »Hyperloop, Bibop Gresta l’italiano del treno supersonico: “Lo porterò anche in Italia”. Da Milano a Roma in 30 minuti

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Un treno che va alla velocità del suono, più sicuro di un aereo e più sostenibile di qualsiasi altro mezzo. Potrebbe sembrare fantascienza, ma grazie all’italiano Gabriele Bibop Gresta, il numero uno dell’americana Hyperloop Global, il progetto Hyperloop è diventato realtà. Il treno supersonico, ideato da Elon Musk, sfrutta la tecnologia della levitazione magnetica passiva toccando i 1.223 chilometri l’ora, che a livello pratico equivale a dire fare la tratta Roma-Milano in mezz’ora. Il primo esemplare vedrà la luce ad Abu Dhabi (solo una decina di chilometri) a ottobre 2020 per l’Expo universale. Inoltre, Hyperloop Global ha già preso accordi per realizzare dei collegamenti in Slovacchia, nella Repubblica Ceca, in Francia, India, Indonesia, Brasile e Corea. E l’Italia? Non bisogna demordere, perche il presidente di Hyperloop Global ha presentato recentemente l’idea del treno supersonico a esponenti del governo Conte con riscontri positivi tanto che ci sarebbe una cordata di imprenditori disposta a finanziarne la costruzione in Italia.hyperloop-europaL’incontro con il Governo Conte
In questi giorni il presidente di Hyperloop Global sta girando l’Italia in cerca di sostegno economico e istituzionale per il suo rivoluzionario progetto. Proprio ieri ha viaggiato in “treno” tra Milano e Roma per incontrare esponenti del governo Conte. E la proposta di realizzare Hyperloop in Italia, in particolare al Sud, sarebbe piaciuta. Niente a che vedere con la Tav, perché non ci sarebbe l’impatto ambientale lamentato dai Cinquestelle; al contrario il tubo dentro il quale la capsula viaggerà sarà sospeso su piloni che potrebbero essere coperti da giardini pensili, costruiti con cemento che assorbe anidride carbonica e ricoperti di pannelli solari che fanno sì che Hyperloop produca il 30% in più dell’energia che consuma. Intanto dal 9 al 14 aprile Hyperloop esporrà la capsula a Milano mentre sempre quest’anno si potrà sperimentare a Tolosa, in Francia, il viaggio nei primi 350 metri di tubo. A ottobre 2020 invece entrerà in funzione il primo Hyperloop al mondo, mentre ad Abu Dhabi, in occasione dell’Expo, ci sarà la prima tratta più lunga per Hypeloop di 5-10 km.
Come funziona il supersonico Hyperloop
La particolarità di questo treno super veloce è che si sposta all’interno di un tunnel dove la resistenza dell’aria è ridotta al minimo. In questo modo il mezzo si sposta ad una velocità superiore alle soluzioni MagLev oggi disponibili. Questa tecnologia avveniristica nonchè a basso impatto ambientale, utilizza l’ingegneria elettromagnetica a levitazione per trasportare capsule all’interno di tunnel a bassa pressione, toccando la velocità del suono, circa 1.200 km/h. Il treno non incontra la resistenza dell’aria e consuma pochissima energia elettrica, alla quale dovrebbe provvedere in via autonoma grazie ad un sistema di pannelli solari posti sulla parte superiore dei tunnel.
Chi è Bibop Gresta
Nato a Terni, cresciuto ad Arezzo, laurea in Filosofia, master in Informatica. Bibop Gresta, giovanissimo produttore e autore di programmi televisivi sulla Rai e su Mtv, nel 2001 ha fondato la società di produzione e distribuzione di contenuti Bibop che ha poi ceduto a Telecom Italia, per 6 milioni di euro. Nel 2003, Gresta è stato il fondatore (con Enrico Gasperini e Alberto Fioravanti) di Digital Magics, l’incubatore che aiuta le startup italiane e che ha investito 320mila euro in Jumpstarter, la piattaforma di crowdsourcing che controlla al 100% Hyperloop TT. Ha creato la prima azienda al mondo basata su un modello di business collaborativo.

 

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Elon Musk dichiara: “Marte non sarà una via di fuga per ricchi” https://www.business.it/elon-musk-marte-via-di-fuga-ricchi/ Wed, 28 Nov 2018 13:21:36 +0000 https://www.business.it/?p=36122 Elon Musk ha recentemente respinto le affermazioni secondo cui trasferirsi su Marte rappresenta una “via di fuga solo per ricchi”.

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Elon Musk ha recentemente respinto le affermazioni secondo cui trasferirsi su Marte rappresenta una “via di fuga solo per ricchi”. Durante un’intervista nel famoso Axios su HBO avvenuta la scorsa domenica sera, il fondatore e CEO di SpaceX ha detto che stava “parlando di trasferirsi lì”, e che è il 70% di noi probabilmente ci arriverà personalmente. Anche se, udite udite, il rischio di morte è più lato che sulla Terra.

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I grandi piani del raggiungimento del pianeta Marte da parte di Elon Musk non sono certo un segreto. Nel settembre 2017, il miliardario 47enne ha annunciato la sua ambiziosa intenzione di arrivare su Marte già nel 2022, prima di portare un intero equipaggio umano nel 2024.

L’intervista ad Axios su HBO

Musk ha confermato questa timeline nella sua ultima intervista, dicendo ad Axios che i viaggi umani su Marte sarebbero di fatto possibili tra soli sette anni. Non sorprende che i biglietti per Marte non siano economici: quanto costano? Circa duecentomila dollari.

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Ma Musk ha però negato che i viaggi su Marte potrebbero essere una strategia di fuga per i ricchi sulla Terra.
“No. La probabilità di morire su Marte è molto più alta che sulla Terra. Sarà difficile. C’è una buona possibilità di morire, andando in un piccolo barattolo attraverso lo spazio profondo, quindi escludo che i ricchi del nostro pianeta vogliano tutti cambiare residenza”.

Musk ha ribadito il fatto che il viaggio non sarà esattamente un viaggio in barca, lì ci si aspetta un duro lavoro anche per promuovere uscite turistiche, e forse sarà possibile costruire una nuova colonia.

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Alte le probabilità di morte

Una volta che si potrà atterrare successo, sarà necessario lavorare senza sosta per costruire la base, quindi, non ci sarà molto tempo libero. E una volta arrivato lì, anche dopo aver fatto tutto questo, e essersi ambientati, ci saranno buone possibilità di morirci”.

A settembre, Musk ha dichiarato che la sua compagnia intende raggiungere il pianeta rosso con SpaceX’s BFR – abbreviazione di Big Falcon Rocket o Big F * cking Rocket – ora noto come SpaceX’s Starship.

L’intervista è andata in onda il giorno prima che il lander InSight della NASA atterrasse su Marte. Impostato per atterrare lunedì alle 15:00 ET, la nave è in missione per osservare i terremoti marziani e studiare l’interno del pianeta al fine di una possibile colonizzazione terrestre.

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Tesla: aumentano le azioni a sorpresa, fino al 10% https://www.business.it/tesla-aumentano-azioni-sorpresa-fino-10/ Thu, 25 Oct 2018 10:28:51 +0000 https://www.business.it/?p=34058 Tesla realizza a sorpresa un utile netto di circa $ 311,5 milioni. I risultati del terzo trimestre arrivano dopo molti trimestri di perdite, e le azioni di Tesla sono aumentate

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Tesla realizza a sorpresa un utile netto di circa $ 311,5 milioni. I risultati del terzo trimestre arrivano dopo molti trimestri di perdite, e le azioni di Tesla sono aumentate fino al 10%. I risultati dell’azienda sono anche strettamente legati al successo del modello Tesla 3. Tesla ha faticato a raggiungere gli obiettivi di produzione all’inizio dell’anno, ma ha in gran parte reso gli sforzi di produzione che ha promesso sin dal primo trimestre. Nel terzo trimestre, Tesla ha prodotto 4.300 veicoli Model 3 a settimana, per un totale di 83.500 veicoli in tutto il trimestre, con 56.065 di Model 3.

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Per quanto riguarda gli utili finanziari, il CEO di Tesla, Elon Musk, ha dichiarato: “Credo che possiamo avere un flusso di cassa positivo per tutti i trimestri in futuro.” Ha aggiunto che durante i trimestri sarebbero previste eccezioni quando si dovessero effettuare rimborsi significativi. Musk ha citato il primo trimestre 2019 come un trimestre in cui Tesla potrebbe non essere positiva per il flusso di cassa. Qualche tempo fa Elon Musk, fondatore e Chief Executive Officer di Tesla – recentemente finito nell’occhio del ciclone per un tweet che parlava di delisting del Gruppo, aveva promesso che la società avrebbe iniziato a produrre regolarmente profitti a partire dalla seconda metà del 2018. Quello svelato oggi è il terzo trimestre in utile dal 2010, anno di sbarco in Borsa.

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Per Musk si tratta di un importante successo, utile anche per cercare di recuperare la fiducia degli analisti e della Borsa, che di recente gli ha voltato le spalle dopo aver trascorsi anni ‘incantata’ dal miliardario visionario. Musk aveva scommesso tutto sul Model 3, convinto che la vettura elettrica destinata al grande pubblico sarebbe riuscita a portare in utile Tesla nel terzo e nel quarto trimestre. E così, almeno per ora, è stato: fra luglio e settembre Tesla ha prodotto più di 53.000 Model 3, quasi il doppio rispetto ai tre mesi precedenti. Le vendite sono state pari a più di 55.000 unità, tre volte il secondo trimestre. Tesla deve ora dimostrare di aver compiuto progressi sostenibili nel lungo termine, un obiettivo non facile. I risultati del terzo trimestre sono stati infatti spinti dal taglio dei costi, dal deferimento delle spese sui modelli futuri e da un’accelerazione delle vendite, che non è chiaro se continuerà.

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Tesla: 100.000 modelli 3 venduti in tempi record https://www.business.it/tesla-100-000-modelli-3-venduti-tempi-record/ Mon, 15 Oct 2018 09:52:57 +0000 https://www.business.it/?p=33277 Tesla Inc. ha appena raggiunto un importante traguardo numerico: 100.000 auto elettriche Model 3 hanno lasciato la fabbrica. È un risultato notevole considerando

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Tesla Inc. ha appena raggiunto un importante traguardo numerico: 100.000 auto elettriche Model 3 hanno lasciato la fabbrica. È un risultato notevole considerando che all’inizio di quest’anno i piani di Tesla per l’automazione estrema sono andati in pezzi, costringendo i suoi migliori ingegneri a strappare linee di fabbrica, erigere un’enorme tenda e rivedere l’intero processo di assemblaggio. Si è trattato di un trimestre particolarmente “caldo” per Tesla, alle prese con frequenti colli di bottiglia nella produzione della sua berlina elettrica da 35.000 dollari, la Model 3, una vera gatta da pelare per gli ingegneri di Palo Alto, i quali tuttavia sono riusciti, secondo quanto dichiarato dal report di Tesla, a regolarizzare i ritmi produttivi, grazie ad una serie di stop programmati alla linea di montaggio. Ma gli ultimi numeri di produzione sono un segno che queste azioni drammatiche adottate dall’amministratore delegato Elon Musk sono state efficaci. Tesla ora vende più modelli 3 negli Stati Uniti rispetto a tutte le altre marche di auto elettriche combinate. Nel segmento delle berline di lusso, il Model 3 ha girato le auto più vendute di Mercedes e BMW.

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Solo tra luglio e agosto, infatti, la casa automobilistica aveva prodotto ben 34.700 Model 3, superando la produzione dell’intero secondo trimestre, che si era fermata a 28.785. Numeri che avevano portato Elon Musk ad annunciare che Tesla sarebbe stata in grado di produrre 6.000 Model 3 a settimana. Nonostante l’obiettivo non sia stato raggiunto, la casa è riuscita, nel mese di settembre, ad avere una media di produzione superiore alle 5.300 unità a settimana, per un totale di 53.000 Model 3 lanciate sul mercato solo nel terzo trimestre. Se Tesla sarà in grado di mantenere questo trend, è facile ipotizzare che possa arrivare a quota 200.000 entro i prossimi 6 mesi.

Musk vantava nel 2016 che Tesla avrebbe realizzato oltre 100.000 Model 3 entro la fine del 2017. Non ha funzionato in questo modo. Come spesso accade al momento del Muschio, Tesla è arrivato in ritardo a un obiettivo impossibile. Ma la produzione del modello 3 sembra ora in fase di crociera, dalle prime macchine fuori linea a luglio 2017, ci sono voluti circa 14 mesi per la società per costruire i primi 100.000 modelli 3. Al ritmo attuale di produzione, costruirà i secondi 100.000 in meno di sei mesi.

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Il bello arriverà nel 2020. In quell’anno l’imprenditore ha confermato l’avvio della produzione del SUV compatto Model Y, un modello che porterà con sé, secondo quanto dichiarato da Musk, “una rivoluzione nella produzione”. Questo grazie ai continui miglioramenti nell’automazione dei processi. A questo proposito, è bene ricordare che già Tesla Model 3 si caratterizza per una linea produttiva altamente innovativa rispetto a quella delle auto elettriche tradizionali: l’alto livello di automazione è possibile grazie ad una riduzione significativa della complessità di tutto il prodotto. L’assemblaggio di una Model 3 richiede meno di 50 step, il 70% in meno rispetto ad una linea tradizionale, mentre l’impianto elettrico pesa la metà rispetto alla media dei veicoli in circolazione. E poi c’è la batteria, dotata di celle con la più alta densità di tutte le auto elettriche oggi in commercio, ma nonostante questo la vettura pesa come un’auto a benzina di pari categoria.

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Tesla: il successo del modello 3, la migliore auto di lusso in America https://www.business.it/tesla-successo-modello-3-migliore-auto-lusso-america/ Fri, 05 Oct 2018 09:54:45 +0000 https://www.business.it/?p=32596 Tesla supera le aspettative degli analisti di Wall Street per le consegne. La società ha prodotto 80.142 veicoli totali: 26.903 veicoli Model S e X combinati e 53.239 berline

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Tesla supera le aspettative degli analisti di Wall Street per le consegne. La società ha prodotto 80.142 veicoli totali: 26.903 veicoli Model S e X combinati e 53.239 berline Modello 3. Quest’ultimo si conferma una delle berline più vendute in America. Questi numeri del Modello 3 si basano su un aumento coordinato delle consegne negli Stati Uniti a settembre. Il modello 3 dovrebbe avere un prezzo iniziale di $ 35.000, non il prezzo di sei cifre del modello S o del modello X. Le sue consegne complessive, che includevano 5540 delle sue berline Modello 3, erano paragonabili all’80 percento di tutte le consegne per il 2017. Gli analisti avevano abbassato le stime precedenti nell’ultima settimana, rendendo più facile per Tesla superare le aspettative di Wall Street.

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Tesla ha detto che è stata in grado di “aumentare significativamente” le consegne di modelli S e X durante il trimestre, “nonostante i venti contrari che abbiamo dovuto affrontare dalle continue tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina”. Gli analisti avevano abbassato le stime precedenti nell’ultima settimana, rendendo più facile per Tesla superare le aspettative di Wall Street. “Con la produzione stabilizzata, la consegna e la logistica dei veicoli in uscita sono state le nostre principali sfide” durante il terzo trimestre, ha detto la società in una nota. “Abbiamo apportato molti miglioramenti a questi processi nel corso del trimestre e abbiamo in programma di apportare ulteriori miglioramenti [nel quarto trimestre] in modo da poterli adattare con successo.”

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La società ha detto che sta accelerando la costruzione della fabbrica di Shanghai per cercare di minimizzare l’impatto delle tariffe, che hanno aumentato l’aliquota fiscale sui Tesla venduti in Cina al 40 per cento, rispetto al 15 per cento per tutti gli altri veicoli importati, ha detto la società. “Considerando i costi di trasporto marittimo e le tariffe di importazione, Tesla ora opera con uno svantaggio di costo dal 55% al 60% rispetto alla stessa identica macchina prodotta localmente in Cina”, ha affermato la società. “Questo rende un ambiente competitivo difficile, dato che la Cina è di gran lunga il più grande mercato per i veicoli elettrici.” Il CEO Elon Musk ha ripetutamente affermato che si aspetta che la società sia redditizia per il terzo trimestre. Tesla ha avuto solo due trimestri redditizi da quando è diventato pubblico nel 2010.

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Elon Musk: deve dimettersi da presidente Tesla e pagare una multa di $20 milioni https://www.business.it/elon-musk-deve-dimettersi-presidente-tesla-pagare-multa-20-milioni/ Mon, 01 Oct 2018 09:53:37 +0000 https://www.business.it/?p=32296 Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha accettato di fare un passo indietro. Non sarà più presidente di Tesla, ma resterà amministratore delegato della società di auto

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Il CEO di Tesla, Elon Musk, ha accettato di fare un passo indietro. Non sarà più presidente di Tesla, ma resterà amministratore delegato della società di auto elettriche che ha fondato. Una decisione presa nella giornata di sabato, dopo l’azione legale avviata giovedì dalla Sec con l’accusa di «frode e dichiarazioni false e fuorvianti agli investitori» per il tweet con il quale il 7 agosto Musk, senza preavviso agli azionisti e nessuna comunicazione alle autorità, annunciò l’intenzione di togliere Tesla dalla Borsa cedendo la società al fondo sovrano saudita Pif a 420 dollari ad azione. Prezzo calcolato con un premio del 20% rispetto alle quotazioni di quei giorni. 

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Cosa sta succedendo con Musk e Tesla?

La decisione della SEC è stata dettata anche dal fatto che Musk non ha fornito, nel tweet o in seguito, nessun dettaglio finanziario sull’annunciata operazione; tanto più che – come scoperto proprio dalla SEC – nessun vero accordo con il fondo saudita era stato realmente preso. In poche parole, il suo post su Twitter potrebbe aver influenzato l’andamento in borsa della società senza che nulla di concreto stesse realmente accadendo. Così, nella giornata di sabato è arrivata la precoce resa. Musk ha accettato un accordo che prevede che sia lui che Tesla paghino 20 milioni di dollari di multa ciascuno, e che Musk rinunci al ruolo di presidente per almeno tre anni. Musk rimarrà comunque all’interno della società, visto che potrà conservare il ruolo non esattamente secondario di CEO.  Un addio che diverrà effettivo entro 45 giorni.

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La causa della SEC asserisce che i tweet non avevano alcuna base fattuale e che il caos che avevano fomentato feriva gli investitori. Nel periodo trascorso dai tweet, Musk si è impegnato in esempi di comportamento pubblicizzati che molti investitori hanno messo in discussione; l’innovatore fumava marijuana e brandiva una spada durante la registrazione di un webcast, per esempio. Oltre alla multa della SEC, Tesla dovrà anche affrontare la sfida di nominare un presidente indipendente, due amministratori indipendenti e un comitato di bordo per stabilire protocolli per le comunicazioni di Musk in base all’accordo. Per il momento, l’accordo non è ufficiale; deve essere approvato da un tribunale. L’attuale accordo potrebbe comportare gravosi oneri nel consiglio di amministrazione di Tesla, che ora deve trovare un presidente indipendente in grado di collaborare efficacemente con un amministratore delegato che sta sviluppando sempre più una reputazione per essere imprevedibile e impegnativo. 

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Tesla: L’Arabia Saudita è interessata a finanziare Tesla come privata https://www.business.it/tesla-larabia-saudita-interessata-finanziare-tesla-come-privata/ Tue, 21 Aug 2018 08:00:17 +0000 https://www.business.it/?p=30619 La scorsa settimana, Elon Musk ha annunciato che intendeva privatizzare la società di auto elettriche Tesla. Il CEO della società ha scritto su Twitter e, più tardi in una dichiarazione

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La scorsa settimana, Elon Musk ha annunciato che intendeva privatizzare la società di auto elettriche Tesla. Il CEO della società ha scritto su Twitter e, più tardi in una dichiarazione ufficiale, di aver ottenuto finanziamenti. Naturalmente molte domande sono emerse dopo questa nota, in particolare: chi stava sostenendo la sua offerta? Oggi, forse Musk ha iniziato a rispondere ad alcune di quelle domande. Musk scrive di aver incontrato investitori sauditi dall’inizio del 2017 per discutere della privatizzazione di Tesla. L’Arabia Saudita e la Tesla Motors lavorano segretamente insieme allo sviluppo delle auto elettriche?

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La risposta di Elon Musk

Il fondatore fornisce nuovi dettagli sull’ipotesi dell’addio a Wall Street. Il piano per portare Tesla fuori dalla Borsa è reale e avrebbe il supporto del fondo sovrano saudita. Il chiarimento è arrivato con un post sul blog dell’azienda scritto dallo stesso Musk in cui ha spiegato che il soggetto principale che potrebbe sostenere l’operazione sarebbe il fondo sovrano saudita, che già nei giorni scorsi era emerso avere rilevato il 5% della società.

Cosa sta succedendo? Poco a poco sta diventando chiaro che il petrolio e altre fonti di energia fossile hanno raggiunto i loro picchi, e che le fonti di energia alternativa stanno prendendo il loro posto poco alla volta. Il forte calo dei prezzi del petrolio ha sorpreso tutti gli attori del mercato, ma un paese come l’Arabia Saudita è stato particolarmente colpito dal calo delle entrate petrolifere. Il principe Mohammed bin Salman, il nuovo uomo forte nel regno dell’Arabia Saudita, si vide costretto ad annunciare misure particolarmente drastiche per bilanciare il bilancio del suo paese.

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Musk può davvero raggiungere un accordo?

Musk ha proposto un’offerta di $ 420 per azione per Tesla (TSLA) , ovvero circa il 12% in più rispetto a dove le azioni di Tesla sono state scambiate a fine mercoledì mattina. Ciò stimerebbe la società a oltre 70 miliardi di dollari. Gli analisti hanno sollevato dubbi su dove sarebbero arrivati i finanziamenti. Non è chiaro da chi Musk ha ottenuto finanziamenti da. Il Financial Times ha riferito di aver incontrato gli investitori sauditi, ma la società non ha commentato. In genere le banche di investimento forniscono l’enorme quantità di capitale per prendere una società privata. Ma questo comporta notevoli rischi – e aggiunge un’enorme quantità di debito al bilancio di un’azienda.

Anche se Elon Musk, che ha tweettato la settimana scorsa di avere “finanziamenti garantiti” per portare Tesla in privato, afferma che si stava riferendo alle conversazioni che aveva con il fondo sovrano saudita. I fondi sovrani sono fondi di investimento controllati da un governo nazionale. I sauditi stanno cercando di diversificare il loro interesse per il petrolio. I sauditi probabilmente non sono gli unici interessati all’acquisto di una partecipazione azionaria in Tesla, ha dichiarato Adam Jonas, un analista di auto per Morgan Stanley. Potrebbero essere interessati anche i fondi tecnologici e altri investitori alla ricerca di un pezzo della prossima generazione di veicoli, tra cui auto a guida ed auto elettriche. Ma non importa chi sia l’acquirente, ci sono alcuni problemi logistici da risolvere prima che l’azienda possa privatizzare.

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Elon Musk: Tesla, possibile privatizzazione, ecco perché https://www.business.it/elon-musk-tesla-possibile-privatizzazione-ecco-perche/ Thu, 09 Aug 2018 07:56:12 +0000 https://www.business.it/?p=30473 Elon Musk, oltre ad essere un grande imprenditore e visionario, è anche una figura molto imprevedibile, come ha dimostrato in più occasioni. L’ultima proprio l’altro giorno, quando

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Elon Musk, oltre ad essere un grande imprenditore e visionario, è anche una figura molto imprevedibile, come ha dimostrato in più occasioni. L’ultima proprio l’altro giorno, quando con un tweet ha espresso il desiderio di voler privatizzare Tesla, ossia di portarla via da Wall Street, nel caso in cui raggiungesse il valore per azione di 420 dollari. A sorpresa, prima su Twitter e poi con un comunicato ufficiale, Elon Musk ha fatto sapere che Tesla potrebbe anche uscire dai mercati regolamentati, per divenire 100% privata. E intanto, come solito, le quotazioni sul mercato fluttuano per il titolo Tesla, oltre il 10% di crescita. Con una serie di tweet il fondatore della società ha annunciato il cambio di rotta. Prima l’ironia dei follower, poi la sorpresa. E una nota ufficiale dove spiega i tre motivi per cui lo fa. A dirla tutta subito dopo il tweet in pochi l’hanno preso sul serio. “Fa sul serio?” si chiedevano in molti su Twitter. Ma la conferma è arrivata qualche ora dopo.

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L’annuncio del probabilissimo ritiro di Tesla dal mercato azionario

Prima con un tweet sulla piattaforma social, poi con un comunicato stampa diffuso ai dipendenti dell’azienda. A cosa porterà ciò? Elon Musk, ha avanzato su Twitter l’ipotesi di privatizzare la compagnia e abbandonare quindi la quotazione in Borsa. Le azioni sono aumentate del 11% a 379 dollari. Ecco alcuni estratti dal comunicato che Tesla ha diramato il 7 Agosto 2018, in una lettera redatta e firmata da Musk in cui prova a spiegare le ragioni della ri-privatizzazione, dopo l’ingresso in borsa dell’ormai lontano 2010. O almeno così sembrerebbe.

“Sto considerando di rendere Tesla privata a 420 dollari. I soldi ci sono”, ha scritto l’imprenditore. La conferma è arrivata due ore dopo, in una nota ufficiale della società come lettera ai dipendenti di Musk, in cui conferma intenzioni, spiega il piano, e dà spiegazioni sulle ragioni della sua decisione. La mossa potrebbe portare la società a valere circa 70 miliardi, e potrebbe diventare di diritto la più grossa operazione di privatizzazione di una società quotata, almeno nella storia americana. 

“In secondo luogo, la mia intenzione è che tutti i dipendenti Tesla restino azionisti della società, proprio come accade a SpaceX. Se dovessimo diventare privati, i dipendenti sarebbero comunque in grado di vendere periodicamente le loro azioni e esercitare le loro opzioni. Ciò consentirebbe a voi di condividere ancora il valore crescente dell’azienda, quello che avete contribuito duramente a costruire nel tempo”. “In terzo luogo, l’intenzione non è quella di unire SpaceX e Tesla. Continuerebbero ad avere proprietà separate e strutture di governance. Tuttavia, la struttura prevista per Tesla è simile in molti modi alla struttura SpaceX: azionisti esterni e azionisti tra i dipendenti che hanno l’opportunità di vendere o acquistare circa ogni sei mesi”.

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Perché Musk vuole privatizzare Tesla

Elon Musk ha espresso questa suo desiderio per il fatto che Tesla è stata esposta molto alle critiche degli analisti negli ultimi mesi per via del troppo capitale bruciato rapidamente. Musk non ama le critiche della stampa, in occasione della prima trimestrale dell’anno si lamentò delle domande “noiose”e “stupide” dei giornalisti nella conferenza di presentazione dei dati finanziari che mandarono a picco il titolo in borsa. Il ritiro dalla borsa significa che Tesla cesserà di essere a tutti gli effetti una S.p.A, ossia una società per azioni (Inc. nel mercato americano). Questo porterebbe a dare più potere al nucleo effettivo della compagnia sulle scelte strategiche, gli investimenti e – a fine anno – i dividendi. Per inciso: le azioni rimangono, ma non saranno quotate in borsa. Il titolo intanto è schizzato in alto. “Ogni singola azione sarà messa in vendita a partire da 420 dollari” ha scritto su Twitter Elon Musk. Privatizzare vuol dire appunto in questo caso togliere il titolo dalla borsa.

Musk oggi possiede il 20% di Tesla. Ha bisogno di 50 miliardi di dollari per comprare le azioni dagli altri azionisti, cui si aggiungono 10 miliardi di dollari di debito. Numeri che parlano di un’operazione gigantesca, che supererebbe l’acquisizione di 45 miliardi di dollari del gigante energetico texano – Energy Future Holdings – nel 2007. Per Musk portare a termine questo piano potrebbe essere assai complesso. A cominciare dal fatto di dover negoziare con il proprio board, e poi con chi in questo momento possiede le azioni (gli servirà il 51% dei voti favorevoli in consiglio di amministrazione). E 20% in possesso di Musk non è una garanzia di successo. Insomma, ci sono tutte le indicazioni per non pensare che si tratti di una goliardata di mezza estate, ma che sia davvero qualcosa di più concreto. Musk vuole che la Tesla operi in maniera più tranquilla e vuole anche dimostrare di poter centrare gli obiettivi di produzione della Model 3, l’auto elettrica per il grande pubblico e cruciale nei piani di Tesla per balzare in utile. La mossa aiuterebbe peraltro l’azienda a superare un possibile attuale trimestre negativo, sospinto verso il basso proprio dai continui problemi di produzione della Model 3.

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Tesla: vende tavole da surf da $ 1500, esaurite in pochi minuti https://www.business.it/tesla-vende-tavole-surf-1500-esaurite-pochi-minuti/ Mon, 30 Jul 2018 07:56:50 +0000 https://www.business.it/?p=29952 Elon Musk dopo la vendita interessante di alcuni dei suoi accessori come i cappelli, le magliette e le tazze, a cose più strane, come Tesla in miniatura per bambini e caricabatterie USB a forma di Supercharger che riempiono i loro veicoli, e per non dimenticare il lanciafiamme, la sua azienda Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto.

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Elon Musk dopo la vendita interessante di alcuni dei suoi accessori come i cappelli, le magliette e le tazze, a cose più strane, come Tesla in miniatura per bambini e caricabatterie USB a forma di Supercharger che riempiono i loro veicoli, e per non dimenticare il lanciafiamme, la sua azienda Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto. Mentre impazzano online i rumor che vogliono l’approdo di Tesla nel mercato smartphone, Elon Musk ha lanciato una tavola da surf in Limited Edition venduta al prezzo di circa 1500 dollari, che è andata sold out in pochi minuti. Nella pagina dello shop dedicata a Limited Edition Tesla Surfboard, si legge: “Progettato dal Tesla Design Studio in collaborazione con Lost Surfboards e Matt ‘Mayhem’ Biolos, produttore di tavole da surf per gli atleti del World Surf League Championship. La tavola Tesla Limited Edition presenta un mix delle stesse finiture opache e lucide di alta qualità utilizzate su tutte le nostre auto. Il deck è rinforzato con una fibra di carbonio “Black Dart”, ispirata agli interni delle nostre vetture“. Il tutto ovviamente accompagnato da alcune immagini, come quella che potete vedere sotto questa news.

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Già sold out, ma alcuni si sono già fatti strada su eBay

Elon Musk ha inventato alcuni prodotti interessanti per promuovere le sue società nel corso degli anni. La sua società di auto elettriche Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto: una tavola da surf da $1500. Sono bastati pochi minuti per vendere tutte le unità disponibili. Il tutto senza particolari campagne pubblicitarie. Insomma, in attesa di sapere se la società californiana entrerà anche nel mercato degli smartphone gli appassionati hanno già potuto acquistare delle tavole da surf targate Tesla in edizione limitata. Il Modello S, X e 3 possono ospitare comodamente questa tavola da surf all’interno o all’esterno del veicolo. La parte superiore e inferiore della tavola da surf, inoltre, è caratterizzata dal logo Tesla. Già sold out, ma alcuni si sono già fatti strada su eBay ma a un prezzo che va da $2000- $5000 per uno di essi.

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Purtroppo, il prodotto era disponibile solo in quantità estremamente limitate: 200 in tutto, spedite in 2-10 settimane, tutti realizzati su ordinazione. Le tavole da surf, che sono state brevemente disponibili per il prezzo assolutamente ragionevole di $ 1,500, è una collaborazione tra Tesla Design Studio e Lost Surfboards. Nel caso in cui abbiate mai desiderato di poter navigare su una Tesla, le tavole presentano un “mix della stessa finitura opaca e lucentezza di alta qualità utilizzata su tutte le nostre auto”. Secondo la descrizione del prodotto, le tavole da surf sono rinforzate con fibra di carbonio “ispirata dagli interni” a Teslas. Un’latra stranezza di Elon Musk o un intelligente progetto di marketing? Chi può dirlo…Certo non è molto competitiva sul prezzo, una buona tavola da surf della Lost si aggira intorno agli 800 dollari, ma forse questo surf di Tesla è più un oggetto di design da appendere in casa, o mettere sul tettuccio di una Tesla Model 3.

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Tesla: annullato il 24% degli ordini di Tesla Model 3 https://www.business.it/tesla-annullato-24-ordini-tesla-model-3/ Mon, 23 Jul 2018 09:44:42 +0000 https://www.business.it/?p=29768 Tesla Model 3 è ancora in ritardo: l’azienda di Elon Musk sta accumulando ritardi da mesi ed è stato rimandato al secondo semestre del 2018 l’obiettivo di produzione di 5000 auto a settimana. Quasi un quarto degli ordini effettuati prima ancora dello sbarco sul mercato di Tesla Model 3 sarebbero stati rimborsati dalla casa automobilistica americana ai propri clienti. Le cancellazioni… Leggi tutto »Tesla: annullato il 24% degli ordini di Tesla Model 3

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Tesla Model 3 è ancora in ritardo: l’azienda di Elon Musk sta accumulando ritardi da mesi ed è stato rimandato al secondo semestre del 2018 l’obiettivo di produzione di 5000 auto a settimana. Quasi un quarto degli ordini effettuati prima ancora dello sbarco sul mercato di Tesla Model 3 sarebbero stati rimborsati dalla casa automobilistica americana ai propri clienti. Le cancellazioni per gli ordini del Modello 3 sono aumentate nelle ultime settimane. I rimborsi ora superano i depositi per la nuova auto elettrica del mercato di massa di Tesla, secondo l’analista di Needham & Co. Rajvindra Gill. Tesla lo contesta. Il motivo principale di ciò è da ravvisare nei grossi ritardi alla produzione del veicolo. Cosa che avrebbe spinto molti clienti a rinunciare all’acquisto dell’auto. Circa uno su quattro ordini di Model 3 è cancellato, ha detto Gill, l’analista di Needham & Co. Rajvindra, raddoppiando il tasso rispetto a un anno fa. Il tempo di attesa per un Modello 3 è di circa 4 mesi a un anno, e i clienti del modello base potrebbero aspettare fino al 2020, ha detto Gill.

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Una produzione che procede a rilento

Tesla però per il momento attraverso un suo portavoce ha smentito questa ricerca. La società di Elon Musk però non ha voluto dire ufficialmente quante sono state le rinunce alla sua Tesla Model 3. Secondo l’amministratore delegato di Tesla queste nello scorso mese di agosto erano già il 12 per cento. Dunque che adesso le rinunce siano aumentate al 24 per cento sembra plausibile visto e considerato che la produzione del veicolo procede molto a rilento.

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Ricordiamo che entro il mese di luglio la casa automobilistica americana ha intenzione di produrre almeno 5 mila esemplari alla settimana per poter così soddisfare le numerose richieste pervenute per la nuova recente vettura. Vedremo se Elon Musk riuscirà a mantenere la sua promessa risolvendo definitivamente i colli di bottiglia che hanno impedito fino ad ora alla produzione di decollare. Tesla ha annunciato all’inizio di questo mese che gli ordini e le consegne di questi modelli sono cresciuti lo scorso trimestre. L’azienda sta inoltre mantenendo l’obiettivo di consegna di 100.000 veicoli. Dubita che Tesla raggiungerà il suo obiettivo di 100.000 consegne del Modello 3 entro la fine dell’anno – per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario che avrebbe dovuto spedire il 27% in più di automobili nella seconda metà dell’anno rispetto a quanto fatto nel primo semestre. 

In un altro avvertimento, l’analista ha affermato che la struttura del capitale di Tesla è anche “insostenibile”, poiché il flusso di cassa libero continua ad evaporare. Prevede che Tesla brucerà 6 miliardi di dollari entro il 2020. I ritardi alla Gigafactory potrebbero compromettere gli obiettivi aziendali e potrebbero affliggere il morale degli impiegati, mettere a dura prova la pazienza dei clienti, e favorire anche i concorrenti come Nissan, Chevrolet e la cinese BYD.

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Tesla: costruisce la prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti https://www.business.it/tesla-costruisce-prima-fabbrica-fuori-stati-uniti/ Thu, 12 Jul 2018 07:00:39 +0000 https://www.business.it/?p=29451 Stanno prendendo forma le strategie Tesla di crescita ed espansione in Oriente, Cina in particolare. Il numero uno dell’azienda americana, Elon Musk, lavorava da tempo a questo progetto, ma solo recentemente la società californiana è riuscita a trovare un’intesa con le autorità cinesi, che avevano finora sempre preteso il coinvolgimento di società locali. Tesla produrrà auto anche in Cina. Elon Musk ha infatti stipulato… Leggi tutto »Tesla: costruisce la prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti

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Stanno prendendo forma le strategie Tesla di crescita ed espansione in Oriente, Cina in particolare. Il numero uno dell’azienda americana, Elon Musk, lavorava da tempo a questo progetto, ma solo recentemente la società californiana è riuscita a trovare un’intesa con le autorità cinesi, che avevano finora sempre preteso il coinvolgimento di società locali. Tesla produrrà auto anche in Cina. Elon Musk ha infatti stipulato un accordo con le autorità cinesi per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione a Shanghai, la più grande di Tesla fuori dagli Stati Uniti, capace di sfornare fino a 500 mila veicoli all’anno. La firma all’accordo è avvenuta, secondo Reuters, presso il Fairmont Peace Hotel di Shanghai, in un incontro blindato. Presenti Elon Musk e un anonimo funzionario cinese. 

Una mossa importante per Tesla. Innanzitutto perché è la prima fabbrica Tesla situata al di fuori dei confini statunitensi: un passo importante per l’azienda, che neanche troppo lentamente si sta mettendo in pari a livello di globalizzazione con le concorrenti grandi case automobilistiche di lungo corso. In secondo luogo, con questa mossa, Musk può ripararsi dalle pesanti tariffe cinesi sulle importazioni, aumentate in risposta alle politiche protezionistiche di Trump.

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L’accordo siglato

La guerra dei dazi ha accelerato le trattative che duravano da mesi. Aiutate anche dalla nuova legge cinese che toglie il vincolo di joint venture al 50% con i partner locali per produrre automobili in Cina.  Così Elon Musk in un albergo a 5 stelle di Shanghai ha siglato il contratto con il sindaco Ying Yong per la realizzazione di uno stabilimento Tesla nella città cinese. L’accordo è stato firmato nel Fairmont Peace Hotel, l’hotel della pace, luogo simbolico di Shanghai. da mesi il CEO di Tesla stava trattando per poter aprire una fabbrica in Cina dove assemblare le sue auto elettriche direttamente, e in modo indipendente, senza partner locali – la nuova legge appena approvata glielo consente – e soprattutto per evitare i dazi all’importazione del 25% imposti dal governo sulle auto straniere.

L’accordo siglato prevede la realizzazione di un impianto di assemblaggio di Tesla a Shanghai,  con una capacità produttiva prevista di 500mila auto all’anno. Che è il doppio della produzione annuale attuale di Tesla negli impianti californiani di Freemont. Una sfida enorme, industriale e in termini di investimenti. Lo stabilimento Tesla sorgerà nell’area industriale di Lingang, vicino al porto Yangshan della città:si tratta del più importante progetto di investimento per la costruzione di una fabbrica straniera in Cina. La prima pietra verrà posata all’inizio del prossimo anno. Shanghai diventerà il centro produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo di Tesla in Cina:la fabbrica riceverà il sostegno finanziario della città.  A Wall Street la notizia dell’accordo ha fatto balzare le azioni Tesla. Diversi analisi tuttavia si interrogano sulla capacità di Musk, già alle prese con i problemi produttivi per la Model 3, di finanziare questa operazione.

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Perché Tesla decide di produrre in Cina

Ricordiamo che la Cina è al momento il più grande e prolifico mercato al mondo per automobili elettriche, con vendite che continuano a salire grazie anche agli incentivi statali: il governo cinese intende raggiungere l’ambizioso obiettivo del 100% di veicoli elettrici circolanti sul proprio territorio entro il 2030.

La Cina è diventata in pochi anni il riferimento industriale globale per l’innovazione legata ai veicoli a nuova propulsione, elettrici ed ibridi. È il primo mercato mondiale per il settore automotive. Ed ha anche raggiunto il primato delle vendite di auto con le batterie. Gli obiettivi del governo cinese sono ambiziosi. La diffusione è favorita dai ricchi incentivi che dal 2013 il governo cinese destina sia all’industria che al consumatore finale. 

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Elon Musk: la missione di salvataggio di 12 ragazzi intrappolati in una grotta https://www.business.it/elon-musk-missione-salvataggio-12-ragazzi-intrappolati-grotta/ Wed, 11 Jul 2018 10:05:47 +0000 https://www.business.it/?p=29433 Nelle ultime due settimane, il mondo si è concentrato sulla missione di salvataggio di 12 ragazzi e del loro allenatore di calcio intrappolati in una grotta in Thailandia. I funzionari hanno notato che si trattava di una situazione di vita o di morte per la squadra di calcio e la squadra di soccorso sul terreno. Tutto il… Leggi tutto »Elon Musk: la missione di salvataggio di 12 ragazzi intrappolati in una grotta

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Nelle ultime due settimane, il mondo si è concentrato sulla missione di salvataggio di 12 ragazzi e del loro allenatore di calcio intrappolati in una grotta in Thailandia. I funzionari hanno notato che si trattava di una situazione di vita o di morte per la squadra di calcio e la squadra di soccorso sul terreno. Tutto il mondo, dai leader mondiali alle persone comuni, oggi celebra l’incredibile salvataggio dei 12 piccoli calciatori e del loro allenatore dalla grotta di Tham Luag, in Thailandia. E mentre parenti e amici manifestano la loro gratitudine pregando nei tempietti di famiglia, la città di Chiang Rai si prepara ad una grande festa per riabbracciare i ragazzi e tutti coloro che hanno lavorato per lunghi, interminabili, giorni per salvarli. “La vittoria più bella da festeggiare!”. “Hanno vinto la loro coppa!”, scrivono molti utenti su Twitter, in tutte le lingue.

I 12 ragazzi thailandesi e la loro squadra di calcio erano rimasti intrappolati all’interno della grotta dal 23 giugno. I soccorritori hanno lavorato su una varietà di piani, tra cui insegnare ai ragazzi a fare immersioni insieme ai subacquei professionisti. Ma la missione è stata trasformata in una corsa contro il tempo a causa della scarsa presenza di ossigeno e delle forti piogge previste.

“C’è davvero tanto di buono in questo mondo, è solo nascosto in qualche angolino”, commenta qualcuno che mette a confronto il lieto fine dei piccoli calciatori thailandesi con la triste sorte dei bambini strappati ai loro genitori al confine tra Messico e Stati Uniti per le politiche sull’immigrazione illegale di Donald Trump. Il presidente americano è uno dei tanti leader che ha espresso la sua gioia su Twitter: “Congratulazioni ai Navy Seal per aver salvato i 12 ragazzi e il loro allenatore da quella pericolosa grotta in Thailandia. Un momento bellissimo, un lavoro eccezionale!”, ha scritto Trump, seguito da sua moglie Melania.

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L’aiuto di Elon Musk

Un altro grande a congratularsi è il patron di Tesla, Elon Musk, che aveva offerta alla Thailandia il suo aiuto per le operazioni di soccorso: “Una grande notizia! Congratulazioni all’eccezionale squadra di soccorritori”, ha twittato l’imprenditore. Elon Musk si è letteralmente offerto di spostare le montagne per aiutare a salvare 12 bambini e il loro allenatore di calcio dall’altra parte del mondo. Sebbene sia stato criticato da qualcuno come un modo di farsi pubblicità.

L’imprenditore Elon Musk avrebbe voluto portare fuori i ragazzi thailandesi, intrappolati nella grotta di Tham Luang con il suo mini sommergibile, ma la sua tecnologia “non è pratica per questa missione”. A rifiutare l’offerta di Musk è  stato il capo dei soccorritori Narongsak Osatanakorn, citato dal Guardian. Funzionari thailandesi dissero che il sottomarino era “non pratico” e quando arrivò, la maggior parte dei ragazzi era fuori dalla caverna. Altri subacquei locali ed esperti avevano anche notato che la macchina a propulsione a razzo avrebbe avuto probabilmente difficoltà a calzare attraverso le parti più piccole della grotta. Musk aveva twittato che “il mini sommergibile è pronto, nel caso servisse”. Composto da parte di razzi e chiamato “cinghiale” in onore della squadra dei ragazzi, sarà “lasciato in Thailandia nel caso possa essere utile in futuro”, ha aggiunto il fondatore di Tesla e SpaceX.

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Elon Musk aveva piani dettagliati che potevano aiutare a liberare la squadra di calcio thailandese bloccata all’interno di una grotta. Infatti aveva messo a disposizione gli ingegneri di due delle sue compagnie il produttore aerospaziale SpaceX e la società di costruzioni di tunnel Boring Co per aiutare. I soccorritori avevano anche pensato di praticare un buco nel sistema di grotte, permettendo ai ragazzi di uscire dall’alto. Musk aveva scritto mercoledì che Boring Co “ha un sofisticato radar in grado di mappare attraverso il terreno ed è piuttosto brava a scavare buche”.

Navy Seals thailandesi hanno manifestato più volte la loro gioia per aver compiuto una missione che all’inizio sembrava quasi impossibile: “Non sappiamo se è un miracolo, scienza o che altro”, hanno scritto quelli che ormai in Thailandia sono considerati degli eroi. “Festeggeremo insieme!”, mentre a Chiang Rai la gente è scesa per le strade, intonando canti e suonando i clacson delle macchine. La festa che in tanti hanno sperato di poter fare è appena iniziata. E l’incubo per i “piccoli ragazzi” è finito.

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SpaceX si aggiudica 130 milioni di dollari da U.S. Airforce https://www.business.it/spacex-130-milioni-dollari-u-s-airforce/ Thu, 28 Jun 2018 11:48:36 +0000 https://www.business.it/?p=29046 Elon Musk continua a far parlare di sé grazie alle sue innovazioni straordinarie. Stavolta mettiamo da parte Tesla per dare invece spazio a Space X, l’azienda aerospaziale americana fondata e guidata dallo stesso Musk con il fine non solo di colonizzare il pianeta Marte, ma di creare un vero e proprio servizio di trasporto turistico… Leggi tutto »SpaceX si aggiudica 130 milioni di dollari da U.S. Airforce

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Elon Musk continua a far parlare di sé grazie alle sue innovazioni straordinarie. Stavolta mettiamo da parte Tesla per dare invece spazio a Space X, l’azienda aerospaziale americana fondata e guidata dallo stesso Musk con il fine non solo di colonizzare il pianeta Marte, ma di creare un vero e proprio servizio di trasporto turistico aerospaziale.

Ebbene Space X si è aggiudicata un contratto con U.S. Airforce per lanciare in orbita il rinomato razzo Falcon Heavy.

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Space X ha vinto la gara

La conquista del primato per il nuovo turismo spaziale sta coinvolgendo grossi nomi come Virgin Galactic di Richard Branson e Blue Origin di Jeff Bezos.

Il contratto che Space X è riuscito a sfilare agli altri due, battendo la concorrenza, è del valore di 130 milioni di dollari. Il lancio dovrebbe verificarsi nella base del Kennedy Space Center entro il 2020, e proiettarsi nello spazio sarebbe il satellite Air Command Space-52, con il potentissimo Falcon Heavy al seguito.

I 130 milioni serviranno per coprire tutte le fasi di produzione: missione, veicoli di lancio, monitoraggio.

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Le dichiarazioni di Gwynne Shotwell

SpaceX è onorata di essere stata scelta dall’Air Force di Falcon Heavy per lanciare la missione AFSPC-52. A nome di tutti i nostri dipendenti, voglio ringraziare l’Air Force per aver consacrato il Falcon Heavy, assegnandoci questa missione di fondamentale importanza, e per la fiducia nella nostra azienda. SpaceX è lieta di continuare a offrire al contribuente americano i servizi di lancio più economici e affidabili per le missioni spaziali di sicurezza nazionale di vitale importanza”. Queste le parole orgogliose dichiarate dal COO Gwynne Shotwell dopo la vincita del contratto governativo.

Elon Musk ha così ottenuto l’opportunità di realizzare il suo sogno: conquistare altri mondi fuori dal nostro, ed essere il primo ad inaugurare i viaggi spaziali.

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Elon Musk: Tesla si ridimensiona mentre iniziano ad arrivare i primi lanciafiamme https://www.business.it/elon-musk-tesla-ridimensiona-lanciafiamme/ Wed, 13 Jun 2018 17:17:52 +0000 https://www.business.it/?p=28481 Elon Musk è di nuovo al centro delle chiacchiere del mondo del business e dell’imprenditoria. Businessman di successo e visionario, il fondatore di SpaceX è in queste ore nell’occhio del ciclone dei media specializzati a causa di un annuncio riguardante Tesla Inc., dato in pasto – come spesso accade – al popolo della rete e,… Leggi tutto »Elon Musk: Tesla si ridimensiona mentre iniziano ad arrivare i primi lanciafiamme

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Elon Musk è di nuovo al centro delle chiacchiere del mondo del business e dell’imprenditoria. Businessman di successo e visionario, il fondatore di SpaceX è in queste ore nell’occhio del ciclone dei media specializzati a causa di un annuncio riguardante Tesla Inc., dato in pasto – come spesso accade – al popolo della rete e, in particolare, a quello di Twitter. Musk, da poco riconfermato alla guida della casa automobilistica, ha infatti annunciato un taglio di personale in vista di un ridimensionamento nonché di una riorganizzazione di Tesla. Al fine di evitare fake news – che sappiamo essere da oramai qualche tempo tra i più acerrimi nemici di Elon Musk – l’imprenditore ha postato su Twitter un cinguettio con il testo integrale inviato in mail ai propri dipendenti.

Elon Musk annuncia il ridimensionamento di Tesla

“È in corso una difficile, ma necessaria, riorganizzazione di Tesla. Ecco la mia email inviata ai dipendenti della società, in parte già trapelata sui media. Qui la versione integrale…” – ha scritto ieri Elon Musk su Twitter allegando l’immagine della mail completa inviata ai lavoratori di Tesla Inc., casa automobilistica da lui fondata nel 2003 con il nome di Tesla Motors e specializzata in veicoli elettrici. Dopo l’annuale assemblea degli azionisti, insomma, l’imprenditore sembra essere pronto a ridimensionare o, comunque, rivedere l’organizzazione dell’intera aziende: la mossa, che tanto fa discutere, prevede però anche una buona dose di licenziamenti.

Elon Musk spiega quindi come, nel corso degli anni passati, Tesla sia cresciuta e si sia evoluta rapidamente, richiedendo più volte più persone a ricoprire il medesimo ruolo: attualmente, però, l’azienda sembra vivere un periodo di stasi, dovuto probabilmente in parte alle neo-nata concorrenza e in parte al processo di produzione delle vetture nonché al mercato. In queste condizioni, quindi, alcuni ruolo aziendali sembrano essere ingiustificati: per questo motivo e, soprattutto, al fine di ridurre i costi, Elon Musk ha annunciato la difficile decisione di Tesla di ridurre del 9% il numero dei lavoratori che attualmente ha raggiunto quota di circa 40mila unità.

Nella lettera inviata dal CEO Elon Musk ai propri dipendenti si legge inoltre: Ciò che ci spinge verso questa riorganizzazione aziendale è la nostra missione di accelerare la transizione del mondo verso un’energia pulita e sostenibile. Ciò non ci sarà però a meno di poter dimostrare che possiamo essere economicamente vantaggiosi”. Nel testo, però, Musk precisa anche che i tagli di personale – che raggiungeranno circa le 3mila unità – non andranno ad inficiare, in alcun modo, nella produzione della berlina Model 3, processo che negli ultimi mesi ha assistito a numerosi ritardi. Non solo: Elon Musk ha precisato che l’azienda continuerà comunque ad assumere talenti in posizioni strategiche e che si sta facendo il possibile perché questa situazione non si verifichi ancora in futuro.

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Elon Musk: consegnati i primi lanciafiamme di The Boring Company

A poche ora dall’annuncio di un corposo ridimensionamento di Tesla – del 9% del personale impiegato a livello mondiale – sui social hanno iniziato a circolare le immagini dei primi lanciafiamme firmati The Boring Company consegnati ai pochi acquirenti che nel corso dei mesi scorsi sono riusciti ad accaparrarseli al prezzo di 500 dollari l’uno. Nelle stesse ore, però, qualcuno ha deciso di sfidare la sorte e, nonostante le polemiche inerenti l’uso del lanciafiamme, ha pensato di rivenderlo su eBay per migliaia di dollari.

In copertina, Credits: By JD Lasica from Pleasanton, CA, US (Elon Musk) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

Leggi anche: “Elon Musk ancora CEO di Tesla: le ultime news dall’assemblea degli azionisti”

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Elon Musk ancora CEO di Tesla: le novità dal meeting annuale degli investitori https://www.business.it/elon-musk-ancora-ceo-di-tesla-le-novita-dal-meeting-annuale-degli-investitori/ Wed, 06 Jun 2018 17:01:02 +0000 https://www.business.it/?p=28047 Elon Musk si conferma CEO di Tesla: è una delle notizie principali emerse durante il meeting annuale degli investitori dell’azienda. Nonostante la questione sollevata nel corso delle settimane passate, sembra che l’imprenditore rivoluzionario abbia convinto gli azionisti di essere ancora lui la migliore guida per l’innovativa casa automobilistica americana che ha fatto dell’elettrico il suo… Leggi tutto »Elon Musk ancora CEO di Tesla: le novità dal meeting annuale degli investitori

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Elon Musk si conferma CEO di Tesla: è una delle notizie principali emerse durante il meeting annuale degli investitori dell’azienda. Nonostante la questione sollevata nel corso delle settimane passate, sembra che l’imprenditore rivoluzionario abbia convinto gli azionisti di essere ancora lui la migliore guida per l’innovativa casa automobilistica americana che ha fatto dell’elettrico il suo marchio di fabbrica. L’assemblea annuale, però, è stata anche la sede perfetta per rivelare alcune delle novità in programma per i prossimi mesi… Vediamo allora nel dettaglio con cosa ci stupirà Elon Musk…

Elon Musk confermato CEO di Tesla: gli azionisti continuano a credere in lui

Si è tenuta nella giornata di ieri l’assemblea annuale degli investitori di Tesla: notizia più importante è quella della conferma di Elon Musk come CEO. L’imprenditore visionario di SpaceX continuerà quindi a guidare la produzione di veicoli elettrici (e non solo) firmati Tesla: tra le conferme, però, anche quelle di Kimbal Musk, Antonio Gracias e James Murdoch come board member. Oltre a confermare Elon Musk a guida dell’azienda, però, la riunione annuale dei finanziatori ha portato alla luce anche importanti novità, che vedremo già a partire dai prossimi mesi.

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  • Model 3 – La berlina elettrica da 35mila dollari lanciata lo scorso anno sarà prodotta, già a partire dalla fine di questo mese, con un ritmo di 3500 esemplari a settimana, così da riprendere i ritmi annunciati nella roadmap iniziale ma poco rispettati durante questi ultimi mesi;
  • Tesla Supercharger – I “super distributori” elettrici di Tesla, stando a quanto annunciato da Elon Musk, saliranno ben presto a quota 10mila in tutto il mondo. Non solo: entro la fine dell’anno, la casa automobilistica potrebbe lanciare anche la terza generazione dei Supercharger.
  • Tesla Autopilot – Una delle peculiarità dei veicoli Tesla è sicuramente l’Autopilot, un sistema di guida intelligente ed autonoma che permette un migliore comfort di guida al conducente e altresì dovrebbe migliorare le condizioni di sicurezza. Nonostante le polemiche emerse negli ultimi mesi sull’utilizzo di queste tecnologie, comunque, l’azienda sembra essere pronta a lanciare una versione di prova, dedicata a tutti i clienti che ancora non hanno utilizzato a pieno le potenzialità della loro vettura Tesla. In questo modo, l’azienda automobilistica sembra piuttosto sicura di garantire un prodotto d’eccellenza, nonostante il tema del pilota automatico sia stato più volte sotto il mirino di media e utilizzatori.
  • Tesla Semi e Roadster – Novità anche per Tesla Semi e Roadster: il primo è stato aggiornato in alcune delle sue parti tanto da diventare un veicolo professionale adatto ad ogni luogo del pianeta mentre la seconda, la Tesla Roadster, è stata mostrata agli investitori in un’inedita versione bianca. Per quest’ultima è stato annunciato anche un pacchetto dal nome “SpaceX option” ma, almeno per ora, non è dato ancora sapere di cosa si tratti.

Tesla: nuova sede fuori dagli Stati Uniti

Tra conferme e aggiornamenti per i prodotti già conosciuti, Elon Musk ha annunciato anche di essere pronto per aprire la prima sede al di fuori degli Stati Uniti. La location per questo grande traguardo sarà probabilmente Shangai, in Cina: come tutte le future fabbriche Tesla, anche quella cinese vedrà in un unico luogo la produzione di batterie, powertrain e l’assemblaggio dei veicoli.

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Non è da escludere, infine, che entro la fine dell’anno Elon Musk possa annunciare anche l’apertura di una Gigafactory in Europa: questo, di conseguenza, potrebbe essere anche il segnale dell’arrivo della Model 3 oltre oceano. Infine, l’assemblea degli azionisti Tesla ha anticipato quale potrebbe essere la data d’uscita della Model Y: si parla di una possibile presentazione a marzo del 2019.

In copertina, By JD Lasica from Pleasanton, CA, US (Elon Musk) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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Tesla, nuovo incidente per auto a guida autonoma: Elon Musk si difende https://www.business.it/tesla-nuovo-incidente-auto-guida-autonoma-elon-musk-difende/ Thu, 31 May 2018 13:16:08 +0000 https://www.business.it/?p=27464 Il mondo delle auto a guida autonoma continua a destare curiosità! Strenui sostenitori delle nuove tecnologie si accompagnano agli scettici che non credono fino in fondo nelle potenzialità della mobilità del futuro. Test su strada sono oramai la norma in alcune delle città più innovative del mondo. Auto elettriche, auto a guida autonoma e tutte… Leggi tutto »Tesla, nuovo incidente per auto a guida autonoma: Elon Musk si difende

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Il mondo delle auto a guida autonoma continua a destare curiosità! Strenui sostenitori delle nuove tecnologie si accompagnano agli scettici che non credono fino in fondo nelle potenzialità della mobilità del futuro.

Test su strada sono oramai la norma in alcune delle città più innovative del mondo. Auto elettriche, auto a guida autonoma e tutte quelle che presentano innovazione nel campo dei veicoli di nuova generazione fanno notizia, dividendo in due il pubblico.

Leggi anche: Elon Musk: nuova data di rilascio per il Tesla Model Y

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Elon Musk si difende

Tesla ed Elon Musk sono sempre al centro della scena internazionale: nel bene e nel male, coloro che sono stati in grado di scommettere sul futuro sono anche quelli più soggetti a critiche, additati per ogni errore, grave o meno grave, che può screditarne il successo futuro.

La storia si ripete ogni volta, e lo stesso Elon Musk se lo chiede pubblicamente attraverso i social: “Un incidente di Tesla che causa una caviglia rotta è sulle prime pagine, mentre le 40.000 persone che muoiono ogni anno in incidenti stradali non ricevono alcuna copertura mediatica”. Nero su bianco lo sfogo del patron di Tesla. In effetti ragione ce l’ha da vendere: guardiamo ad esempio quanto risalto è stato dato alla notizia di Uber sulla morte avvenuta a Tempe, dove un’auto a guida autonoma della compagnia ha investito e ucciso una donna.

Leggi anche: Elon Musk news: un azionista di Tesla vorrebbe rimuoverlo da presidente

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La sfiducia verso le auto di nuova generazione

É chiaro, la mobilità di nuova generazione si trova in fase sperimentale, ovvero fa, incoraggia e testa affinché venga garantita la sicurezza, le performance e l’affidabilità. Qualche errore, soprattutto in questa fase, è normale: è dalla risoluzione dei problemi che si arriva a produrre veicoli di alta qualità.

L’ultima cosa che ha fatto notizia è stato un incidente che ha coinvolto proprio Tesla: qualche giorno fa uno dei suoi modelli più performanti, Tesla Model S, è stata coinvolta in un incidente con un Suv. A quanto pare la Model S, condotta in modalità guida autonoma, ha preso in pieno l’auto parcheggiato, un Suv appartenente alla polizia di Laguna Beach, in California. Così il “pilota automatico” è diventato lo spauracchio dei nuovi veicoli performanti, stando alle cronache che vogliono queste modalità più pericolose della guida al volante. Fortunatamente, nello schianto sono rimasti incolumi sia il guidatore della Model S, sia il poliziotto in servizio, che in quel momento non era nella sua auto di servizio.

Di strada le vetture elettriche devono ancora farne, certo è che vengono investite più del dovuto da imputazioni eccessive  e alquanto approssimative.

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Elon Musk contro i giornalisti: un sito di rating per i media? https://www.business.it/elon-musk-contro-i-giornalisti-un-sito-di-rating-per-i-media/ Thu, 24 May 2018 08:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=25740 Dopo il dibattito social con Warren Buffett, Elon Musk si è scagliato contro i giornalisti dopo alcune notizie – presumibilmente false – apparse nei media pochi giorni fa. In particolare, sembra che alcuni giornali online abbiano riportato notizie in merito ad errori nei protocolli di sicurezza nella Gigafactory; Elon Musk sembra però non aver preso… Leggi tutto »Elon Musk contro i giornalisti: un sito di rating per i media?

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Dopo il dibattito social con Warren Buffett, Elon Musk si è scagliato contro i giornalisti dopo alcune notizie – presumibilmente false – apparse nei media pochi giorni fa. In particolare, sembra che alcuni giornali online abbiano riportato notizie in merito ad errori nei protocolli di sicurezza nella Gigafactory; Elon Musk sembra però non aver preso troppo bene il fatto di essere protagonista di una fake news, tanto da scagliarsi senza giri di parole contro il mondo dei media.
“Il problema è che i giornali sono costantemente sotto pressione per ottenere il massimo numero di clic e guadagnare dollari dalla pubblicità per non essere eliminati dal mercato. Una situazione spiacevole dal momento che Tesla non fa pubblicità, ma le aziende produttrici di combustibili fossili e le case automobilistiche a gas / diesel sono tra i maggiori inserzionisti del mondo” – esordisce Elon Musk su Twitter.

Elon Musk Vs i media: è scontro social

Imprenditore visionario e CEO di Tesla – così come fondatore di SpaceX – Elon Musk non ci sta a leggere fake news riguardo alla sua azienda. È per questo che, dopo il primo cinguettio, Musk ha continuato dicendo “Sono intenzionato a creare un sito web all’interno del quale il pubblico può valutare qualsiasi articolo e, di conseguenza, tracciare la credibilità di un giornalista nel tempo. Lo chiamerò Pravda… “.


Oltre al chiaro riferimento al giornale russo – la cui traduzione in italiano sarebbe “verità”Elon Musk, così come confermato in risposta ad un altro utente, vorrebbe creare una sorta di Yelp per il giornalismo. Per chi ancora non lo conoscesse, Yelp è un’azienda statunitense che raccoglie review e recensioni su business e aziende, così come locali e ristoranti.

Elon Musk e quella fiducia (mal riposta?) nella volontà delle persone di cercare la verità

Così come fa notare un giornalista di Tech Crunch, Elon Musk sembra essersi scordato come funziona il web. Sempre più spesso, infatti, recensioni e feedback lasciati – su prodotti, servizi o aziende – non rispecchiano tanto la realtà quanto piuttosto la simpatia provata o meno rispetto ad un determinato oggetto, prodotto o servizio… Cosa succederebbe quindi se applicassimo questi principi al giornalismo?
Fake news a parte, non esiste un metro oggettivo di valutazione per un giornale o un giornalista. Media politicamente schierati, con un sito del genere, potrebbero ad esempio incorrere nelle ire di persone di un altro schieramento politico. Ma non solo: cosa accadrebbe se le riviste scientifiche venissero additate come non veritiere da tutti coloro che ai giorni nostri professano teorie quali quelle no-vax?
Elon Musk sembra però non preoccuparsi di tutto ciò. In risposta ad un cinguettio che gli faceva notare come la maggior parte delle persone fosse poco interessata alla verità, Elon Musk ha risposto “C’è abbastanza pubblico attento alla verità. Ho fiducia nelle persone”.


Sebbene ci sia già chi si chiede se questa fiducia non sia forse mal riposta, Elon Musk sembra sempre più convinto a continuare questa sua battaglia contro i media moderni, sempre più soggetti al mondo di internet e dei “clic”. Ma non solo: con chiaro riferimento allo scandalo Cambridge Analytica, Elon Musk ha anche precisato che il suo sito sarà capace di smascherare anche i bot utilizzati per influenzare i risultati politici. Non rimane quindi che aspettare…
In copertina, Photo Credits: By JD Lasica from Pleasanton, CA, US (Elon Musk) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons
Leggi anche: “Mark Zuckerberg al Parlamento UE: nuove scuse e domande senza risposta”

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Elon Musk: The Boring Company pronta al debutto a Los Angeles https://www.business.it/elon-musk-the-boring-company-los-angeles/ Sun, 20 May 2018 10:22:58 +0000 https://www.business.it/?p=25466 Elon Musk è pronto (o quasi) ad aprire le porte dei tunnel di The Boring Company, compagnia da lui fondata con l’obiettivo di ridurre notevolmente il traffico delle grandi metropoli. In particolare, il CEO di Tesla e SpaceX ha annunciato ieri i primi dettagli del progetto, spiegando che verrà lanciato a Los Angeles e costerà… Leggi tutto »Elon Musk: The Boring Company pronta al debutto a Los Angeles

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Elon Musk è pronto (o quasi) ad aprire le porte dei tunnel di The Boring Company, compagnia da lui fondata con l’obiettivo di ridurre notevolmente il traffico delle grandi metropoli. In particolare, il CEO di Tesla e SpaceX ha annunciato ieri i primi dettagli del progetto, spiegando che verrà lanciato a Los Angeles e costerà all’incirca un dollaro.
La presentazione dei progetti e dei dettagli di The Boring Company è arrivata nelle stesse ore in cui, dalla rete, è arrivata la notizia dell’imminente spedizione dei “non lanciafiamme” marchiati The Boring Company e tanto discussi durante questi ultimi mesi. Venduti al costo di 500 dollari ognuno, i lanciafiamme di Elon Musk verranno recapitati nei prossimi giorni nelle case dei fortunati 20mila acquirenti, direttamente da mezzi della compagnia.

Elon Musk: The Boring Company debutterà a Los Angeles

Poche ore fa, Elon Musk insieme a Steve Davis hanno presentato il primo progetto di The Boring Company. In particolare, i due executives hanno annunciato il debutto a Los Angeles, una delle città che risente maggiormente del problema del traffico.

Un post condiviso da Elon Musk (@elonmusk) in data:


Da quanto si apprende, The Boring Company presenterà a breve il suo primo “Loop”, uno dei tunnel sotterranei che cercheranno di rendere molto più scorrevole la viabilità di una metropoli come Los Angeles. Ma come funziona?  Come annunciato da Elon Musk, all’interno del tunnel saranno presenti dei pod elettrici (dei veicoli), in grado di ospitare sino a 16 passeggeri per volta. Gli utilizzatori verranno quindi trasportati in pochi minuti – circa 8 – dal centro di Los Angeles sino ai terminal degli aeroporti, al costo (quasi simbolico) di circa 1 dollaro.

Una presentazione alternativa

Dimentichiamo il debutto della Model 3 durante il spettacolare evento all’interno della Gigafactory. Per presentare il tunnel sotterraneo di The Boring Company, Elon Musk ha deciso per una presentazione del tutto alternativa. L’evento si è tenuto infatti all’interno di una piccola sinagoga nel centro della città ed è iniziato con circa 25 minuti di ritardo. “Sono rimasto bloccato nel traffico” – ha commentato ironicamente Elon Musk.
La presentazione del tunnel di The Boring Company – oltre ad alcuni dettagli – ha avuto come focus principale la sensibilizzazione dei cittadini di LA. Elon Musk e Steve Davis, infatti, hanno dedicato molto del tempo a rassicurare sul fatto che i lavori per il Loop non andranno a rendere ancora più difficile la viabilità cittadina. Come affermato dal CEO di Tesla e SpaceX, il compito più difficile di The Boring Company è quello di corteggiare l’opinione pubblica: l’azienda – conosciuta oramai universalmente per i lanciafiamme – sta infatti cercando di sensibilizzare gli abitanti di Los Angeles sulla necessità della città di nuove infrastrutture, più moderne e sostenibili rispetto a quelle presenti attualmente.

Elon Musk, Warren Buffett e le caramelle di The Boring Company

Intanto, Elon Musk sembra essere pronto a sfidare Warren Buffett dopo che l’Oracolo di Omaha aveva rilasciato dichiarazioni con chiari riferimenti al CEO di Tesla e alle sue aziende.
“Darò vita ad una compagnia di caramelle e Warren Buffett non saprà resistere dall’inverstirci” – aveva detto in un cinguettio su Twitter Elon Musk. Pochi giorni dopo, quindi, Elon Musk ha postato su Instagram una foto con quella che sembra essere una scatola di dolciumi, sopra della quale c’è stampato il logo “The Boring Candy”. L’unico commento – “Lol” – non ci permette ancora di sapere se sia una presa in giro oppure Musk stia davvero lavorando ad un’azienda del genere.
In copertina, Credits: By The Boring Company (https://boringcompany.com) [Public domain], via Wikimedia Commons
Leggi anche: “Warren Buffett Vs Elon Musk: sfida social per i due imprenditori”

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Lanciafiamme Elon Musk: Boring Company inizierà le spedizioni settimana prossima https://www.business.it/lanciafiamme-elon-musk-boring-company-iniziera-le-spedizioni-settimana-prossima/ Sat, 19 May 2018 08:00:06 +0000 https://www.business.it/?p=25445 Il lanciafiamme di Elon Musk, venduto dalla sua Boring Company, sarà presto nelle mani dei suoi acquirenti. Dopo essere andato sold out nel giro di pochissimi giorni, infatti, l’oggetto del desiderio di molti utenti di internet verrà recapitato comodamente a casa di chi, spendendo circa 500 dollari, è riuscito ad accaparrarsene uno. Come? Dopo aver… Leggi tutto »Lanciafiamme Elon Musk: Boring Company inizierà le spedizioni settimana prossima

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Il lanciafiamme di Elon Musk, venduto dalla sua Boring Company, sarà presto nelle mani dei suoi acquirenti. Dopo essere andato sold out nel giro di pochissimi giorni, infatti, l’oggetto del desiderio di molti utenti di internet verrà recapitato comodamente a casa di chi, spendendo circa 500 dollari, è riuscito ad accaparrarsene uno. Come? Dopo aver aspettato qualche mese gli acquirenti potranno vederselo recapitare a casa da un camion della compagnia. Settimana prossima, infatti, inizieranno le spedizioni. Si spera, però, che chi ha fatto questo singolare acquisto non si sia dimenticato di aggiungere, pagando 30 dollari in più, un bel estintore. Il giocattolo pare, infatti, alquanto pericoloso.
Chi pensava dunque che si trattasse solamente di una trovata pubblicitaria dovrà ricredersi. Nell’apparente follia generale il lanciafiamme, non lanciafiamme, sta per diventare realtà. Presto molti potranno toccarlo con mano e dimostrare al mondo di essere riusciti a portarsi a casa uno degli oggetti del momento.

elon-musk-intelligenza-artificialeLanciafiamme Elon Musk: una trovata pubblicitaria di successo

Il lanciafiamme che non è un lanciafiamme, così come si vede nell’immagine postata da Elon Musk su Instagram, è stata, secondi i più, una trovata pubblicitaria molto ben riuscita. Sfruttando il potenziale di internet e dei social, ma soprattutto facendo leva sulle potenzialità di vendita di oggetti apparentemente futili, Musk è riuscito a guadagnare un sacco di soldi.


In una recente conferenza, vista l’enorme curiosità che ruota intorno alla compravendita dei lanciafiamme, a Elon Musk è stato chiesto quando i circa 20.000 esemplari venduti qualche mese fa fossero stati recapitati e l’imprenditore, senza battere ciglio, ha dato tutte le spiegazioni del caso.
Musk ha detto: “Ho incontrato alcune difficoltà di consegna” aggiungendo che i problemi fossero stati creati dalla presenza, all’interno dei dispositivi, del gas propano. Insomma per via delle regole dei vari stati e dei diversi dazi sarebbe diventato impossibile spedire per posta lanciafiamme carichi di propano e forse, aggiungono in molti, anche rischioso.
Musk, però, insieme al suo team, pare aver trovato la soluzione giusta per aggirare gli ostacoli. Furgoni personalizzati Boring Company si metteranno su strada, settimana prossima, per consegne personalizzate. Ciascun acquirente riceverà, così, senza ogni ombra di dubbio, il suo lanciafiamme.


Come è stato commercializzato il lanciafiamme? La promozione è avvenuta sui social e su internet fra annunci e smentite di possibili invasioni da parte degli zombie.
Inizialmente tutti hanno pensato ad uno scherzo, ma quando la gente ha davvero iniziato a ordinare il prodotto le cose si sono fatte sempre più serie.
Cosa hanno imparato i detrattori di Musk? Forse che non bisogna mai sottovalutarlo. Ciò che potrebbe sembrare uno scherzo o una trovata puramente pubblicitaria può trasformarsi, se c’è di mezzo Musk, in un business.

Elon Musk il nuovo re Mida

Ebbene sì Elon Musk è il nuovo re Mida. Tutto ciò che tocca, infatti, si trasforma in oro. Una prova? L’eccentrico imprenditore è riuscito a vendere, in poche settimane, oltre 50.000 cappellini con il logo di The Boring Company. Poco dopo è riuscito a far sì che i suoi seguaci polverizzassero 20.000 lanciafiamme in una manciata di giorni. Il merito? Per molti è tutto della grande strategia comunicativa che si basa soprattutto sulla viralità.
Leggi anche –> Elon Musk: 5(+1) cose da sapere sull’imprenditore visionario

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Tecnologia: l'iPhone X di Tesla da $ 4000 ha la sua batteria solare https://www.business.it/tecnologia-iphone-x-tesla-4000-batteria-solare/ Sat, 19 May 2018 07:00:37 +0000 https://www.business.it/?p=25418 Se pensavi che l’iPhone X da 999 $ fosse costoso, beh, non hai ancora visto nulla. Un produttore russo di accessori chiamato Caviar ha recentemente presentato una custodia di ricarica ad energia solare per l’iPhone X in edizione limitata di Tesla ed è uno dei più costosi sul mercato. Il prodotto stesso si chiama iPhone X Tesla ad energia… Leggi tutto »Tecnologia: l'iPhone X di Tesla da $ 4000 ha la sua batteria solare

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Se pensavi che l’iPhone X da 999 $ fosse costoso, beh, non hai ancora visto nulla. Un produttore russo di accessori chiamato Caviar ha recentemente presentato una custodia di ricarica ad energia solare per l’iPhone X in edizione limitata di Tesla ed è uno dei più costosi sul mercato. Il prodotto stesso si chiama iPhone X Tesla ad energia solare ed è disponibile in due configurazioni, 64 GB e 256 GB. Il modello da 256 GB ha un prezzo di $ 4,800. L’iPhone X Tesla non è in realtà una versione completa del telefono, o addirittura un iPhone modificato. Invece, è essenzialmente un caso di fantasia completo di fibra di carbonio, accenti dorati e un pannello solare che viene abbinato a un iPhone X.

Il nuovo iPhone X Tesla è ancora più costoso delle edizioni per iPhone con incisioni in oro di Caviar, ma forse è più funzionale, presupponendo che i pannelli solari funzionino come promesso e che l’iPhone non sia costantemente in tasca. In questo caso, potrebbe ridurre il tempo trascorso collegato a un cavo di alimentazione USB per la ricarica.

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Qual è l’aspetto unico di questo telefono rispetto a un normale iPhone X? 

Può sfruttare il potere del sole attraverso la ricarica a energia solare. Oltre a questo l’iPhone X Tesla è fondamentalmente un caso super premium (con accenti d’oro e fibra di carbonio) che viene pre-collegato a un iPhone X.

Il caviale, noto per gli accessori che entrano nel mercato e che costano migliaia di dollari, basa il dispositivo tesla su CEO e l’impegno multi miliardario di Elon Musk per l’energia sostenibile. Ironicamente, la batteria può essere caricata non solo con il sole ma anche con le lampade luminose, secondo il loro sito web.

Il prodotto viene spedito all’interno di un’elegante scatola di legno con velluto nero all’interno. Il case stesso è costituito da un pannello solare sul retro che aiuta a raddoppiare lo spessore dell’iPhone X da 7,7 mm a 16,2 mm. Il caviale dice che ha in programma solo di fare 999 di questi casi e che ogni caso sarà caratterizzato da un’incisione sul lato che indica quale numero rappresenta dell’intera corsa di produzione.

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La prima unità, che è apparentemente destinata al CEO di Tesla, Elon Musk, sarà inoltre incisa con lo slogan “Made on Earth by Humans”. Saranno realizzati solo 999 esemplari, che portano ancora il bottino totale di Caviar se tutto si esaurisce a circa $ 4,5 milioni. I telefoni vengono forniti con una garanzia di un anno e spedizione gratuita, sebbene il destinatario possa essere responsabile del pagamento delle imposte e dei dazi sulle vendite in base al paese in cui è spedito.

L’immagine del caviale sul retro dell’iPhone X Tesla suggerisce che è notevolmente più spessa rispetto alla custodia in silicone standard di Apple con la doppia fotocamera incassata ben al di sotto della piastra dorata superiore del case. Mentre l’iPhone X Tesla è certamente un dispositivo strano e stravagante, una rapida lettura del sito web di Caviar rivela che l’azienda ha tutti i tipi di progetti di custodie per iPhone non necessari, inclusa una custodia per iPhone placcata in oro che costa $ 3.900. Se è troppo costoso, c’è anche una custodia in titanio per iPhone 8 che è disponibile per il prezzo molto più ragionevole di $ 3,200.

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Elon Musk: 5 (+1) cose bizzarre da sapere dell’imprenditore visionario https://www.business.it/elon-musk-cose-da-sapere-imprenditore-visionario/ Mon, 14 May 2018 16:00:42 +0000 https://www.business.it/?p=23870 Elon Musk non smette mai di far parlare di sé, spesso per le idee stravaganti che riguardano i suoi business. Nonostante questo, è innegabile che il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX (giusto per citarne alcune) sia uno degli imprenditori più visionari del nostro tempo, e probabilmente anche della storia. Essere celebre, ricco, famoso… Leggi tutto »Elon Musk: 5 (+1) cose bizzarre da sapere dell’imprenditore visionario

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Elon Musk non smette mai di far parlare di sé, spesso per le idee stravaganti che riguardano i suoi business. Nonostante questo, è innegabile che il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX (giusto per citarne alcune) sia uno degli imprenditori più visionari del nostro tempo, e probabilmente anche della storia. Essere celebre, ricco, famoso e un imprenditore di successo, però, non significa però necessariamente non aver curiosità da raccontare. Quest’oggi, quindi, vi raccontiamo 5 (+1) cose bizzarre da sapere assolutamente su Elon Musk.

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Elon Musk: 5+1 cose bizzarre sul fondatore di Tesla e SpaceX

  1. Quando Elon Musk era piccolo i genitori avevano temuto fosse sordo – Quando l’imprenditore visionario era ancora in tenera età, era solito guardare in lontananza e fissare un punto imprecisato mentre i genitori gli parlavano. Col tempo, questo comportamento portò i genitori a pensare che il bambino potesse essere in parte sordo. Provarono quindi a togliergli le adenoidi, ma il risultato fu il medesimo. Con il tempo, però, i genitori capirono che il piccolo Elon Musk stava solamente sognano un mondo diverso. In una recente intervista, la madre ha rivelato al biografo Ashlee Vance: “Lui inizia a pensare, e tu puoi solo stare a osservarlo mentre è in un altro mondo… Ora che è grande lo lascio fare perché so che sta ideando un nuovo razzo o qualcosa di simile”.
  2. Nel 1984 ha scritto e venduto un videogioco – All’età di 12 anni Elon Musk scrisse un videogioco, che vendette poi per 500 dollari. Si trattava di un gioco rudimentale ma è stato lo stesso Musk ad affermare ” Era un gioco banale… Ma sempre meglio di Flappy Bird!”.
  3. Ha abbandonato gli studi – Ebbene sì, anche i più grandi imprenditori hanno degli scheletri nell’armadio. Nel 1995 Elon Musk si iscrisse infatti ad un corso di specializzazione alla Standford University che abbandonò solamente due giorni dopo: Musk capì che con Internet avrebbe avuto molte più possibilità di cambiare il mondo e fondò quindi Zip2, una società che forniva mappe e directory ai giornali online.
  4. Elon Musk è il vero Iron Man – L’imprenditore visionario è stato preso come ispirazione da Robert Downey Jr. per creare il personaggio di Iron Man, uno dei protagonisti della saga degli Avengers. L’attore ha così avuto modo di fare un tour di SpaceX: il favore è stato ricambiato quando Elon Musk è apparso in un cameo nella pellicola di Iron Man 2.
  5. Elon Musk possiede una delle auto di James Bond
    Nel 2013, il CEO di Tesla ha speso 866mila dollari per aggiudicarsi ad un’asta l’auto sottomarina Lotus Esprit del film 007 “La spia che mi amava”. Elon Musk ha successivamente affermato: “È stato incredibile per me, piccolo bimbo del Sudafrica, guardare James Bond in “La spia che mi amava” guidare la sua Lotus Esprit, premere un pulsante e vedere l’auto trasformarsi in sottomarino” Musk ha poi aggiunto: “ho intenzione di aggiornarla con una batteria elettrica Tesla e provare a renderla davvero trasformabile”.
  6. Si è concesso per un’apparizione in The Big Bang Theory – Nerd e appassionato di fantascienza probabilmente al pari di Sheldon Cooper, Elon Musk nel 2015 si è prestato per un’apparizione in Big Bang Theory. La scena si svolge in una mensa tra i volontari che distribuivano pietanze nel Giorno del Ringraziamento: Elon Musk, al lavaggio piatti, incontra Howard che incredulo riesce a scambiare con lui la mail e addirittura a dividere una fetta di torta. Di recente, Musk è apparso anche in un episodio dello spin-off “Young Sheldon”.


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In copertina, Photo Credits: Heisenberg Media on Wikimedia Commons

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Elon Musk e Grimes: l'imprenditore ha una nuova fiamma, ma Falcon X non c'entra https://www.business.it/elon-musk-grimes-limprenditore-nuova-fiamma-falcon-x-non-centra/ Wed, 09 May 2018 05:49:18 +0000 https://www.business.it/?p=24818 Udite udite, Elon Musk ha una nuova fiamma e l’ha portata sotto i riflettori direttamente al Met Gala 2018, tenutosi il 7 maggio a New York. L’evento mondano più atteso a livello internazionale ha così offerto l’occasione per celebrare una nuova coppia. La figura femminile mano nella mano con il patron di Tesla è Grimes,… Leggi tutto »Elon Musk e Grimes: l'imprenditore ha una nuova fiamma, ma Falcon X non c'entra

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Udite udite, Elon Musk ha una nuova fiamma e l’ha portata sotto i riflettori direttamente al Met Gala 2018, tenutosi il 7 maggio a New York. L’evento mondano più atteso a livello internazionale ha così offerto l’occasione per celebrare una nuova coppia.

La figura femminile mano nella mano con il patron di Tesla è Grimes, cantautrice canadese.

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L’incontro fatale, via social

Il caso vuole che i due, persone di successo nell’innovazione tecnologica l’uno e nella musica sperimentale l’altra, si siano conosciuti non più di un mese fa. Galeotto fu uno scambio di messaggi su Twitter, che più nerd non si può.

Come Musk è solito fare, scrive a più non posso battute dissacranti sull’intelligenza artificiale, i robot e la tecnologia che a dir la verità ben pochi comprendono appieno.

Ebbene, una di queste frasi è stata subito captata da Grimes, che ha rivelato di aver fatto la stessa battuta anni prima senza che nessuno la comprendesse.

I due miliardari nerd si sono così incontrati, dando il via ad una storia d’amore che è stata battezzata proprio sotto i riflettori del Met Gala, svoltosi quest’anno a tema religioso. 

Così, la stampa di tutto il mondo ha incoronato la nuova coppia scrivendo di tutto: abiti discutibili, gelosie in agguato, perfino un accessorio al collo della bella fanciulla scambiato per il logo Tesla.

Insomma: che sia vero o meno, i due stanno insieme e sembrano felici.

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elon-musk-intelligenza-artificialeIl passato sentimentale di Musk

Grimes non è la prima fiamma di Elon Musk che appartiene al mondo dello spettacolo. Prima del suo scenografico trionfo sul red carpet, il patron di Tesla ha avuto flirt con due reginette del cinema: Talulah Riley e Amber Heard, quest’ultimo conosciuta ai più per esser stata la moglie di Johnny Depp e averlo poi lasciato accusandolo di percosse e violenze.

Le notizie su Musk si rincorrono una dopo l’altra. Tra viaggi su Marte, treni supersonici e macchine elettriche l’imprenditore sudafricano ha avuto anche il tempo di ideare il lancio di una compagnia di caramelle. Si vocifera però che quest’ultima impresa per i dolciumi sia la conseguenza di una mini-faida venutasi a creare con il miliardario Warren Buffett, proprietario di Berkshire Hathaway, che a sua volta possiede See’s Candies.

Staremo a vedere. Intanto godiamoci l’inizio di una favola molto nerd, con il sottofondo delle note di Grimes.

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Warren Buffett Vs Elon Musk: il CEO di Tesla pronto a lanciare un'azienda di caramelle? https://www.business.it/warren-buffett-vs-elon-musk-azienda-caramelle/ Tue, 08 May 2018 16:22:35 +0000 https://www.business.it/?p=24766 Warren Buffett Vs Elon Musk: tra i due imprenditori è guerra aperta sui social a tema “caramelle” e “fossati”. Nonostante questi due argomenti sembrino totalmente lontani da entrambi i businessman in oggetto, nelle ultime ore tra i due si è aperta una diatriba social che è sfociata in una vera e propria sfida per Elon… Leggi tutto »Warren Buffett Vs Elon Musk: il CEO di Tesla pronto a lanciare un'azienda di caramelle?

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Warren Buffett Vs Elon Musk: tra i due imprenditori è guerra aperta sui social a tema “caramelle” e “fossati”. Nonostante questi due argomenti sembrino totalmente lontani da entrambi i businessman in oggetto, nelle ultime ore tra i due si è aperta una diatriba social che è sfociata in una vera e propria sfida per Elon Musk. Prima di scoprire qual è stato il fattore che ha fatto annunciare al CEO di Tesla di essere in procinto di dare vita ad un’azienda di caramelle, è necessario spiegare l’idea di business di Warren Buffett.

Warren Buffett e il “fossato economico”

Già alla guida di Berkshire Hathaway, nel 1999 durante un’intervista alla celebre rivista economica Fortune, Warren Buffett parlò di “economic moat” ovvero di “fossato economico” indicando la sua personale strategia d’investimento, strategia che sappiamo essergli valsa la nomea di “Oracolo di Omaha”. Ma cosa intende Buffett con questa locuzione? Il concetto di “fossato economico” – oramai comune nel mondo finanziario – indica tutte quelle aziende e servizi circondate da un vantaggio economico di particolare rilevanza, sia in termini di durevolezza sia di competitività.
La strategia di Warren Buffett fa quindi entrare in gioco anche il concetto di vantaggio competitivo, che potremmo definire come la capacità dell’azienda di affermarsi all’interno di un determinato mercato nonché di rimanere leader in quel settore. È probabilmente proprio in linea con questo pensiero che, di  recente, Warren Buffett ha deciso di comprare altri 75 milioni di dollari di azioni Apple.

L’oracolo di Omaha Vs Elon Musk: la sfida dell’azienda di caramelle

Spiegato il concetto di fossato economico, possiamo tornare alla notizia di apertura: tra Buffett e Elon Musk è scoppiata una guerra “social” che ha portato il fondatore di Tesla e SpaceX ad annunciare l’avvio di un’azienda di caramelle. Ma cosa è successo?
Durante la recente assemblea di Tesla, Elon Musk aveva tirato criticato proprio il concetto in questione, spiegando ad uno dei presenti che l’idea dei fossati è oramai superata: “Se la tua unica difesa è un fossato, non durerai a lungo.  Ciò che davvero conta davvero è il ritmo dell’innovazione, fulcro della competitività” – ha affermato Musk.
La notizia di quest’affermazione, ovviamente, è arrivata sino a Warren Buffett che non ha tardato a replicare. “Elon potrebbe ribaltare le cose in alcuni settori, ma di certo penso non vorrà provarci con le caramelle” – ha affermato l’oracolo di Omaha, riferendosi probabilmente a See’s Candies, catena americana specializzata in dolciumi di proprietà della Berkshire Hathaway.


Detto, fatto… O quasi: Elon Musk, che sappiamo essere incline a raccogliere sfide quasi impossibili, con un cinguettio su Twitter ha fatto sapere poco dopo di essere in procinto di lanciare un’azienda di caramelle. “Sto per lanciare un’azienda di caramelle e sarà meraviglioso” – scrive Musk. La battaglia social è però continuata: il CEO di Tesla, sempre attraverso Twitter, ha fatto sapere di essere serio riguardo a quanto affermato, ma non solo. “Costruirò anche un fossato e lo riempirò di caramelle. Warren Buffett non saprà resistere ad investire. La criptonite di Berkshire Hathaway…” – continua Elon Musk che, tra le altre cose, ha twittato anche un semplice “Cryptocandy”. Attualmente non sappiamo ancora se il CEO di Tesla e SpaceX si stia prendendo gioco di Warren Buffett: di certo, però, non sarebbe una novità vederlo impegnato in un business del tutto visionario o particolare come quello del lanciafiamme firmato The Boring Company.
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Tesla: presunta violazione brevetti, causa da $ 2 miliardi https://www.business.it/tesla-presunta-violazione-brevetti-causa-2-miliardi/ Fri, 04 May 2018 07:00:43 +0000 https://www.business.it/?p=24354 Una startup chiamata Nikola Motor Company ha recentemente depositato una causa da $ 2 miliardi contro Tesla per violazione di brevetto. Le affermazioni di Nikola sostengono specificamente che il design di Tesla Semi viola molti dei propri brevetti rilasciati anni fa. La denuncia di Nikola include alcune foto del Nikola One, il camion idrogeno-elettrico dell’azienda che… Leggi tutto »Tesla: presunta violazione brevetti, causa da $ 2 miliardi

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Una startup chiamata Nikola Motor Company ha recentemente depositato una causa da $ 2 miliardi contro Tesla per violazione di brevetto. Le affermazioni di Nikola sostengono specificamente che il design di Tesla Semi viola molti dei propri brevetti rilasciati anni fa. La denuncia di Nikola include alcune foto del Nikola One, il camion idrogeno-elettrico dell’azienda che è stato inizialmente presentato a metà 2016. Nikola Motor ha intentato una causa per ottenere 2 miliardi di dollari di danni da Tesla sulla base del fatto che il costruttore automobilistico elettrico ha rubato la tecnologia brevettata di Nikola per aiutarlo a sviluppare il proprio camion elettrico semi.

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Le accuse di Nikola

Nikola, con sede a Salt Lake City, ha depositato la causa nella corte federale dell’Arizona, affermando di aver ricevuto sei brevetti di design dall’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti tra febbraio e aprile 2018 per cose come il parabrezza avvolgente del camion, porta centrale, fusoliera, parafango, rivestimento laterale e il design complessivo del carrello, che Nikola chiama Nikola One. Nikola Motors sostiene che il design di Tesla sta creando confusione nel mercato che sta rubando ordini per il loro camion e quindi ci sono danni, che stimano in oltre $ 2 miliardi.

Un portavoce di Tesla ha respinto le accuse di Nikola Motor: “È chiaramente ovvio che non c’è alcun merito a questa causa”. Tesla ha svelato la Tesla Semi lo scorso autunno e, a marzo, la società ha guidato il camion nel suo primo viaggio commerciale tra la Tesla Gigafactory in Nevada e lo stabilimento di produzione dell’azienda a Fremont.

Cos’è il Tesla Semi?

Presentata dal CEO di Tesla Elon Musk nel novembre 2017 , la Tesla Semi è l’ingresso dell’azienda nel mercato degli autotrasporti commerciali, un veicolo completamente elettrico completo di una funzione di autopilota per fornire assistenza con guida semi-autonoma e sicurezza per i camionisti durante i lunghi viaggi .

Tesla afferma inoltre che con un numero inferiore di sistemi da mantenere, la Tesla Semi può risparmiare i costi di carburante dell’operatore di oltre $ 200.000 per un periodo di due anni. Tesla garantisce che il carrello non si rompa per un milione di miglia perché è in grado di funzionare solo su due dei suoi quattro motori indipendenti.

La Tesla dice che la Semi offre una “prestazione eccezionale” con un’accelerazione da zero a 60 mph in cinque secondi, o in 20 secondi quando è completamente caricata con un carico di 80.000 lb, il massimo che può portare sulle strade degli Stati Uniti. I quattro motori indipendenti forniscono un controllo istantaneo della trazione, consentendo al veicolo di viaggiare rapidamente su pendenze.

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Perché Tesla vuole essere coinvolto nell’industria di autotrasporti?

In termini di fornire l’opportunità di mettere il maggior numero possibile di veicoli elettrici sulla strada, l’autotrasporto potrebbe fornire una strada redditizia per Tesla. Secondo i dati dell’American Trucking Association, l’industria dell’autotrasporto ha generato entrate per 726 miliardi di dollari nel 2015, con 3,5 milioni di conducenti che trasportavano merci in tutto il paese. Ma nonostante quei grandi numeri, l’industria dell’autotrasporto è in realtà a corto di driver.

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Jeff Bezos Vs Elon Musk: Blue Origin e SpaceX, differenze e analogie https://www.business.it/jeff-bezos-vs-elon-musk-blue-origin-e-spacex-differenze-e-analogie/ Wed, 02 May 2018 08:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=24198 Jeff Bezos ed Elon Musk, entrambi imprenditori visionari ed entrambi interessati allo Spazio tanto da fondare rispettivamente Blue Origin e SpaceX. Nonostante questo, il loro istinto all’esplorazione dello Spazio che ci circonda nasce da due convinzioni molto differenti. Il patron di Amazon, infatti, ha fondato la sua Blue Origin allo scopo di rendere lo Spazio… Leggi tutto »Jeff Bezos Vs Elon Musk: Blue Origin e SpaceX, differenze e analogie

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Jeff Bezos ed Elon Musk, entrambi imprenditori visionari ed entrambi interessati allo Spazio tanto da fondare rispettivamente Blue Origin e SpaceX. Nonostante questo, il loro istinto all’esplorazione dello Spazio che ci circonda nasce da due convinzioni molto differenti. Il patron di Amazon, infatti, ha fondato la sua Blue Origin allo scopo di rendere lo Spazio anche la meta perfetta per i turisti più avventurosi. Elon Musk, invece, vede nell’esplorazione spaziale e nella colonizzazione di nuovi pianeti una delle speranze di sopravvivenza della Terra e della razza umana: è proprio con quest’idea, infatti, che ha previsto di portare l’uomo su Marte entro il 2030 al fine di iniziare i primi progetti di colonizzazione del Pianeta Rosso.

Jeff Bezos e Blue Origin

Da sempre convinto che l’esplorazione spaziale sia fondamentale per mantenere viva la curiosità umana e la sua spinta all’esplorazione, Jeff Bezos nel 2000 fonda Blue Origin. Nata come startup, la sua azienda con sede a Kent si focalizza sin da subito su voli spaziali sub-orbitali destinati al trasporto di turisti nello Spazio. Stando a quanto dichiarato dall’uomo più ricco del mondo, però, Blue Origin non è riuscita a rispettare le tappe che si era inizialmente prefissata: effettuare un volo a settimana già a partire dal 2010. Nel 2008, Bezos e il suo team hanno rivisto i programma spostando la dead-line al 2018: entro fine 2018, quindi, vedremo probabilmente i primi turisti salire a bordo di New Shepard.

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New Shepard è una delle tecnologie più innovative tra quelle ideate da Blue Origin. Si tratta, in particolare, di un sistema di volo sub-orbitale (almeno per ora lo standard per la nascente industria del turismo spaziale) formato da un razzo e da una capsula. La particolarità dei razzi utilizzati di recente è quella di essere riutilizzabili almeno in parte: la capsula, invece, è progettata per ospitare tre o più astronauti. Come annunciato poche ore fa, il sistema New Shepard ha portato a termine con successo anche l’ottavo test di lancio.

Elon Musk e SpaceX

Nel 2002 l’imprenditore visionario Elon Musk fonda SpaceX. L’obiettivo è chiaro sin da subito: abbattere notevolmente i costi di accesso allo Spazio e creare sistemi tecnologici capaci di portare l’uomo su Marte, al fine della colonizzazione del Pianeta Rosso. Negli anni, l’azienda ha sviluppato lanciatori quali Falcon 1, Falcon 9 e Falcon Heavy e si è distinta – tra le altre cose – per essere stata la prima società privata ad inviare rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.
jeff-bezos-elon-musk-blue-origin-spacexIl fine ultimo, comunque, rimane Marte: Elon Musk – convinto di poter portare l’uomo sul Pianeta Rosso tra il 2030 e l’inizio del 2040 – ha stimato il costo totale di una prima colonizzazione in 36 miliardi di dollari, 500mila dollari a testa (circa). Durante il meeting della Royal Aeronautical Society di Londra, infatti, Musk ha affermato “Saranno necessarie milioni di persone per una colonia su Marte, per cui 80.000 è soltanto il numero di persone inviate su Marte ogni anno. So bene che può sembrare una follia. Non sono diventato pazzo, e nemmeno credo che la SpaceX possa fare tutto questo da sola. Ma se l’umanità spera di diventare una specie multi-planetaria, dobbiamo trovare un modo per spostare milioni di persone su Marte”.
I razzi di SpaceX, a differenza di quelli di Bezos, sono pensati per voli orbitali ma anch’essi sono in parte riutilizzabili: non solo, Elon Musk ha di recente affermato di voler lavorare ad enormi palloni gonfiabili al fine di recuperare anche altre parti dei razzi.
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Elon Musk news: un azionista di Tesla vorrebbe rimuoverlo da presidente https://www.business.it/elon-musk-news-un-azionista-di-tesla-vorrebbe-rimuoverlo-da-presidente/ Sun, 29 Apr 2018 10:00:20 +0000 https://www.business.it/?p=24108 Elon Musk potrebbe essere rimosso dalla sua posizione di presidente di Tesla. Ad annunciarlo Tech Crunch: il magazine spiega come uno dei principali azionisti dell’azienda americana abbia espresso – in vista della riunione annuale degli azionisti – la sua proposta di rimuovere Musk dalla sua posizione a favore di una figura “indipendente”. Stando a quanto… Leggi tutto »Elon Musk news: un azionista di Tesla vorrebbe rimuoverlo da presidente

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Elon Musk potrebbe essere rimosso dalla sua posizione di presidente di Tesla. Ad annunciarlo Tech Crunch: il magazine spiega come uno dei principali azionisti dell’azienda americana abbia espresso – in vista della riunione annuale degli azionisti – la sua proposta di rimuovere Musk dalla sua posizione a favore di una figura “indipendente”. Stando a quanto affermato dall’azionista, la figura di Elon Musk potrebbe intralciare la crescita dell’azienda: il consiglio, comunque, sembra aver bocciato questa proposta.

Elon Musk ancora presidente di Tesla?

Come ogni anni, nel mese di giugno si tiene la riunione annuale degli azionisti di Tesla. È proprio in questo contesto che Jing Zhao – attualmente in possesso di 12 azioni dell’azienda – vorrebbe proporre la rimozione di Elon Musk dalla carica di presidente del colosso delle auto elettriche. Zhao è convinto che una figura celebre come quella dell’imprenditore visionario occupata a ricoprire due cariche – CEO e Chairman – potrebbe essere deleteria per l’azienda nel lungo termine.
elon-musk-tesla“In questo settore tecnologico sempre più competitivo ed in continua evoluzione, potrebbe essere difficile per una sola persona controllare in modo efficace il business aziendale e il senior management” – spiega Zhao nella sua proposta. L’azionista, però, non si limita a criticare la posizione di Musk solo in Tesla bensì parla anche delle cariche ricoperte da Musk in SpaceX e SolarCity.

La risposta di Tesla

La proposta dell’azionista Jing Zhao sembra però non essere piaciuta al resto del consiglio di Tesla che si è detto convinto nel voler bocciare tale proposta. In particolare, Tech Crunch – dopo aver contattato l’azienda – ha ottenuto come risposta la copia dell’intero messaggio redatto dal consiglio. “Alla luce delle significative opportunità future di crescita e della necessità di un’accurata attuazione al fine di raggiungere tali scopi, il Consiglio ritiene che alla società continui ad essere utile la presenza di Mr. Musk nel ricoprire il ruolo di Presidente” – si legge. “Il Consiglio ritiene che l’autorità del Lead Independent Director e la presenza di altri sei amministratori indipendenti assicurino che il Consiglio agisca in modo del tutto indipendente. L’attuale struttura del Consiglio è inoltre coerente con le pratiche di maggioranza delle grandi aziende pubbliche: secondo lo Spencer Stuart Board Index del 2017, infatti, il 72% delle aziende dell’indice S&P 500 non ha al suo interno un presidente indipendente” – affermano ancora dal consiglio, rimarcando la volontà di non avvallare la proposta dell’azionista Zhao.

La risposta di Elon Musk

La risposta di Elon Musk a questa proposta non è ancora arrivata. Di certo, però, dando un’occhiata ai profili social dell’imprenditore visionario sembra chiaro come Zhao non abbia toccato minimamente l’indole di Elon Musk. Poche ora fa, infatti, un cinguettio sul suo profilo Twitter recitava “Oh, comunque sto costruendo un drago cyborg”. Forse preso dalla malinconia per l’attesa della nuova stagione di Game of Thrones oppure da un attimo di follia, Elon Musk sembra essere quindi al lavoro ad un nuovo progetto. Non è dato sapere, almeno per ora, se si tratta o meno di uno scherzo ma ciò che è certo è che l’imprenditore non è solito non mantenere le sue promesse. Dopo gli annunci su Twitter sono nati progetti quali quello di The Boring Company o dei lanciafiamme – tanto discussi quanto andati a ruba – con il marchio di quest’ultima azienda, impegnata nella creazione di tunnel sotterranei per le automobili.

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Elon Musk news: ecco perché l’imprenditore visionario odia le riunioni https://www.business.it/elon-musk-news-odia-le-riunioni/ Tue, 24 Apr 2018 12:00:37 +0000 https://www.business.it/?p=23719 Elon Musk non smette mai di far parlare di sé, spesso per le idee strane ed inusuali riguardanti i progetti aziendali ma anche il suo modo di fare business. Di recente, l’imprenditore visionario – fondatore di Tesla e SpaceX – si è detto fermamente convinto dell’inutilità delle riunioni, cruccio di molti business man. Spesso, infatti,… Leggi tutto »Elon Musk news: ecco perché l’imprenditore visionario odia le riunioni

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Elon Musk non smette mai di far parlare di sé, spesso per le idee strane ed inusuali riguardanti i progetti aziendali ma anche il suo modo di fare business. Di recente, l’imprenditore visionario – fondatore di Tesla e SpaceX – si è detto fermamente convinto dell’inutilità delle riunioni, cruccio di molti business man. Spesso, infatti, è impossibile conoscere i reali sviluppi di un meeting, che spaziano generalmente tra il catastrofico e la totale perdita di tempo.

Elon Musk: le riunioni solo quando strettamente necessarie

Nonostante i problemi che sta avendo con la produzione della Tesla Model 3, la berlina elettrica della sua casa automobilistica, Elon Musk è sicuramente uno degli imprenditori da prendere come esempio. Come anticipato, una delle cose che più odia sono le riunioni. Electrek, magazine specializzato in automotive, ha di recente svelato una mail inviata da Elon Musk inerente i piani per arginare i problemi di produzione della Model 3. Nel testo, inviato ai suoi dipendenti, si legge “Gli incontri eccessivi sono la piaga delle grandi aziende e quasi sempre peggiorano nel tempo. Tenetevi alla larga dalle riunioni troppo lunghe, a meno di non essere certi di aggiungere valore all’eventuale pubblico. In quel caso, comunque, cercate di essere brevi e concisi”.
elon-musk-newsElon Musk, insomma, invita i suoi dipendenti a concentrarsi più sul problema che sulle riunioni, talvolta estenuanti per chi le segue come pubblico. Inoltre, sottolinea come una volta risolto il problema sia del tutto inutile continuare a fare meeting.

Abbandonare le riunioni? Sì, grazie!

Vi hanno sempre detto che abbandonare le riunioni è una cosa sbagliata? Per Elon Musk non lo è assolutamente! L’imprenditore visionario, impegnato nel ripristinare a pieno ritmo la produzione della Model 3, ha suggerito ai suoi dipendenti (senza troppi giri di parole) di evitare per quanto possibile riunioni e teleconferenze. Qualora non si riesca, è bene abbandonare i meeting quando gli argomenti sono esauriti. “Non è scortese andarsene, è scortese obbligare qualcuno a rimanere e perdere il proprio tempo” – spiega Elon Musk.
Il CEO di Tesla non è però l’unico convinto che questa sia la soluzione per evitare lo spreco di tempo. Anche Donald Trump, di recente, si è detto solito ad abbandonare gli incontri che risultano poco fruttuosi.

elon-musk-newsElon Musk: i consigli per essere più produttivi

Nella mail in questione, Elon Musk – oltre a spiegare il perché dell’inutilità delle riunioni – racconta anche ai suoi dipendenti quali sono i comportamenti da adottare per essere più produttivi all’interno di un’azienda. In particolare:

  • Niente grandi meeting;
  • No alle troppe riunioni;
  • Abbandonare una riunione qualora non si dia valore aggiunto all’argomento trattato;
  • Evitare sigle e gergo – L’imprenditore spiega di evitare l’eccessivo utilizzo di slang o sigle, almeno se sono termini non comuni a tutti i dipendenti. “Tutto ciò che richiede una spiegazione inibisce la comunicazione” – spiega Elon Musk;
  • Scavalcare il capo – Qualora una comunicazione abbia urgenza di arrivare a destinazione è anche possibile scavalcare il proprio capo;
  • Seguire la logica – Le regole non sono sempre fatte per essere assecondate. Elon Musk ha invitato infatti i dipendenti a ignorare le regole che sembrano assurde in una determinata circostanza. La soluzione è sempre quella di dare priorità alla logica.

In copertina, Photo Credits: Brian Solis on Wikimedia Commons
Leggi anche: “Jeff Bezos: il CEO di Amazon svela il segreto della sua mail da un carattere”

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Elon Musk: SpaceX pronta al riutilizzo di (quasi) ogni parte dei razzi grazie a palloni giganti https://www.business.it/elon-musk-spacex/ Sun, 22 Apr 2018 15:00:31 +0000 https://www.business.it/?p=23565 Nuova sfida per Elon Musk che, dopo il successo del lancio del telescopio spaziale TESS, sembra essere pronto a rendere i razzi SpaceX ancora più riutilizzabili. Su Twitter, social network a cui l’imprenditore visionario è particolarmente affezionato, ha affermato infatti di essere al lavoro per rendere riutilizzabile anche la parte superiore del razzo. Come? Attraverso… Leggi tutto »Elon Musk: SpaceX pronta al riutilizzo di (quasi) ogni parte dei razzi grazie a palloni giganti

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Nuova sfida per Elon Musk che, dopo il successo del lancio del telescopio spaziale TESS, sembra essere pronto a rendere i razzi SpaceX ancora più riutilizzabili. Su Twitter, social network a cui l’imprenditore visionario è particolarmente affezionato, ha affermato infatti di essere al lavoro per rendere riutilizzabile anche la parte superiore del razzo. Come? Attraverso un pallone gigante… Come afferma lo stesso Elon Musk, quest’idea “può sembrare pazza, ma…” di certo non sarebbe la prima stranezza diventata realtà!

SpaceX: l’azienda aerospaziale dei primati mondiali

Prima di addentrarci in quanto affermato da Elon Musk, vi proponiamo un breve excursus sulla storia e crescita di SpaceX. L’azienda nasce nel 2002 da un’idea di Elon Musk: l’imprenditore visionario – già fondatore di PayPal e CEO di Tesla – ha costituito SpaceX per lavorare a tecnologie capaci di ridurre notevolmente i costi di accesso allo Spazio, rendendo così possibile in un prossimo futuro la colonizzazione di Marte. Nonostante i pochi anni di attività, sono già moltissimi i traguardi raggiunti da SpaceX:

  • Nel 2008 SpaceX ha lanciato il primo razzo a propellente liquido finanziato da privati che ha raggiunto l’orbita nel 2008;
  • Nel 2010 SpaceX è stata la prima compagnia spaziale privata a lanciare e recuperare un veicolo;
  • Nel 2012, invece, l’azienda di Elon Musk è stata la prima a lanciare un veicolo spaziale verso la ISS;
  • Il 21 dicembre 2015, infine, SpaceX ha raggiunto uno dei suoi traguardi più importanti. L’azienda, con il lancio del Falcon 9, è stata la prima a recuperare con successo il primo stadio di un razzo.

Elon Musk e l’ipotesi di enormi palloni per recuperare altre parti dei razzi SpaceX

Ciò che fa davvero la differenza tra SpaceX e una normale agenzia spaziale, oltre all’essere privata, è soprattutto la possibilità di riutilizzare parte del razzo lanciato, abbattendo notevolmente i costi. Attualmente, infatti, ogni lancio costa all’incirca 62 milioni di dollari, circa un terzo rispetto ai razzi vettori Delta.
Sulla scia di un riutilizzo massiccio di parti dei razzi SpaceX al fine di rendere lo Spazio sempre più accessibile, Elon Musk è al lavoro ad un progetto che potrebbe portare anche al riutilizzo della parte superiore. Pochi giorni fa, su Twitter, l’imprenditore visionario ha cinguettato “SpaceX proverà a riportare indietro lo stadio superiore del razzo dalla velocità orbitale usando un pallone gigante”. Poco dopo, ha aggiunto “E poi atterrare su una base gonfiabile”. Se vi sembra strano, state tranquilli: è lo stesso Elon Musk ad affermare su Twitter “Potrebbe suonarvi strano, ma…”, facendo intendere che per quanto bizzarro, il progetto potrebbe essere realmente adottato per i razzi Falcon.

elon-musk-spacexSpaceX, l’ultimo successo

In attesa di assistere ai primi esperimenti di recupero anche del primo stadio dei razzi, SpaceX ed Elon Musk hanno di recente ottenuto un nuovo grande successo. Pochi giorni fa, infatti, è stato lanciato con ottimi risultati TESS, il telescopio spaziale progettato nell’ambito del programma Explorer della NASA al fine di cercare pianeti extrasolari. “Siamo emozionati nel pensare che TESS sia in viaggio per aiutarci a scoprire mondi che abbiamo solo immaginato, mondi che possono essere potenzialmente abitabili. Con missioni come il James Webb Space Telescope che ci aiutano a studiare i dettagli di questi pianeti siamo sempre più vicini nello scoprire se siamo soli nell’universo” – ha commentato Thomas Zurbuchen della NASA.
In copertina, Credits: Heisenberg Media on Wikimedia Commons

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Elon Musk e l'Intelligenza Artificiale: l'imprenditore visionario teme un "dittatore immortale" digitale https://www.business.it/elon-musk-lintelligenza-artificiale/ Sun, 08 Apr 2018 11:00:46 +0000 https://www.business.it/?p=22401 Elon Musk, ancora una volta, si schiera a sfavore dell’Intelligenza Artificiale. L’imprenditore visionario, fondatore di Tesla e SpaceX, teme la nascita di un “dittatore immortale” digitale capace di annientare l’uomo qualora quest’ultimo dovesse risultare d’ostacolo ad un suo eventuale obiettivo. Musk torna sull’argomento all’interno di un documentario dal titolo “Do You Trust This Computer?”. Leggi… Leggi tutto »Elon Musk e l'Intelligenza Artificiale: l'imprenditore visionario teme un "dittatore immortale" digitale

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Elon Musk, ancora una volta, si schiera a sfavore dell’Intelligenza Artificiale. L’imprenditore visionario, fondatore di Tesla e SpaceX, teme la nascita di un “dittatore immortale” digitale capace di annientare l’uomo qualora quest’ultimo dovesse risultare d’ostacolo ad un suo eventuale obiettivo. Musk torna sull’argomento all’interno di un documentario dal titolo “Do You Trust This Computer?”.
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Elon Musk: le posizioni sull’Intelligenza Artificiale

“L’Intelligenza Artificiale potrebbe essere utilizzata per creare un dittatore immortale dal quale sarebbe impossibile scappare”. Con queste poche parole, Elon Musk mette a nudo tutto il suo timore nei confronti dell’Intelligenza Artificiale, tecnologia che l’imprenditore ha sempre ribadito essere altamente pericolosa per tutta l’umanità.

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Il poster del documentario “Do you trust this computer?”

Le nuove affermazioni di Musk sono contenute nel documentario “Do You Trust This Computer?”, all’interno del quale in business man visionario sudafricano e naturalizzato statunitense racconta le cause della sua avversione all’AI. In particolare, Elon Musk teme che questa tecnologia possa finire nelle mani sbagliate portando così alla creazione di un’entità digitale pseudo-divina. In particolare, l’imprenditore afferma “Se una società o un piccolo gruppo di persone riuscisse a sviluppare una super intelligenza divina, questi potrebbero conquistare il mondo”. Niente giri di parole per l’uomo che vuole portare l’uomo su Marte e che continua spiegando “Davanti ad un dittatore malvagio c’è sempre la possibilità della morte. Quest’ultima non esiste però per un’intelligenza artificiale: vivrà per sempre.Ci si troverebbe quindi di fronte ad un dittatore immortale dal quale sarà possibile scappare”.

L’Intelligenza Artificiale è davvero un pericolo?

Ma quali sono i motivi che hanno portato Elon Musk a mantenersi su una posizione contraria a quella che, almeno apparentemente, potrebbe rappresentare una delle tecnologie più innovative di sempre? Il primo problema, nonché quello che potrebbe rendere l’AI potenzialmente letale per l’uomo, è legato ad una possibile capacità di generare una forma di coscienza (e intelligenza) autonoma superiore a quella dell’uomo. Elon Musk, in merito, ha infatti affermato “Ci stiamo rapidamente dirigendo verso una superintelligenza digitale che supera di gran lunga qualsiasi umano. Penso che sia molto ovvio”.
elon-musk-intelligenza-artificialeIl problema non si ferma però qui. Qualora l’Intelligenza Artificiale sfuggisse al controllo umano, non solo potrebbe sviluppare una sua coscienza bensì anche porsi degli obiettivi. Cosa accadrebbe quindi se l’uomo diventasse un ostacolo al raggiungimento di un eventuale scopo dell’AI? “L‘intelligenza artificiale non deve essere necessariamente malvagia per distruggere l’umanità; se avesse un obiettivo e l’umanità si trovasse nel mezzo, l’intelligenza artificiale distruggerebbe l’umanità come una questione naturale, senza nemmeno pensarci e senza rancore” ha detto Musk nel documentario facendo un’analogia per spiegare al meglio la sua posizione “È proprio come se stessimo costruendo una strada e un formicaio si intromettesse: non odiamo le formiche, stiamo solo costruendo una strada, e così addio formicaio”.
Se sia distopia o un reale problema da affrontare ancora non ci è dato saperlo, ciò che è certo è che il tempo sembra non essere dalla nostra parte. L’imprenditore visionario, infatti, si è detto convinto di dover correre ai ripari al più presto possibile “Abbiamo cinque anni. Penso che assisterò alla nascita di una superintelligenza digitale nel corso della mia vita, al 100%” – ha concluso Elon Musk.
In copertina, Photo Credits: Heisenberg Media on Wikimedia Commons
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Elon Musk, colonizzare Marte per salvare l’umanità dal prossimo conflitto mondiale https://www.business.it/elon-musk-colonizzare-marte-salvare-umanita/ Mon, 12 Mar 2018 13:07:10 +0000 https://www.business.it/?p=20507 Elon Musk vuole salvare l’umanità, e vuole farlo costruendo delle basi per stabilirsi definitivamente sulla Luna e su Marte. “Probabilmente ci sarà un’altra epoca buia, soprattutto se nel nostro futuro c’è un’altra Guerra Mondiale, dobbiamo assicurarci che ci sia un seme di civiltà umana per riportare la civiltà umana”,  ha detto al pubblico domenica scorsa… Leggi tutto »Elon Musk, colonizzare Marte per salvare l’umanità dal prossimo conflitto mondiale

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Elon Musk vuole salvare l’umanità, e vuole farlo costruendo delle basi per stabilirsi definitivamente sulla Luna e su Marte.

“Probabilmente ci sarà un’altra epoca buia, soprattutto se nel nostro futuro c’è un’altra Guerra Mondiale, dobbiamo assicurarci che ci sia un seme di civiltà umana per riportare la civiltà umana”,  ha detto al pubblico domenica scorsa al Festival South By Southwest.

Elon Musk è da molti considerato il profeta della tecnologia. Tutto ciò che dice preso attentamente in considerazione, un po’ perché si tratta di un uomo esperto e competente, un po’ perché è una persona intuitiva, che sa guardare lontano, e lo ha dimostrato con le sue invenzioni geniali e i suoi progetti lungimiranti.

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L’Intelligenza Artificiale scatenerà la terza guerra mondiale

Insomma il patron di Tesla non ha fatto propriamente una predizione, ma ha ipotizzato un possibile scenario futuro dove se scoppierà la Terza Guerra Mondiale, l’uomo dovrà essere in grado di preservare la propria umanità genetica.

Non è la prima volta che Musk profetizza un terzo conflitto mondiale, ribadendo che sarà l’Intelligenza Artificiale a causarlo. Infatti la responsabilità di ciò non verrà data ai grandi della Terra, ai potenti o ai signori della guerra, bensì è più probabile che nazioni come la Cina, la Russia e tutte le nazioni che dominano nel campo dell’informatica daranno vita a sistemi di intelligenza artificiale scatenando una competizione per il predominio. Sarà questa gara a causare quindi, con tutta probabilità, la Terza Guerra Mondiale.

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Marte avrà bisogno di una vita vera

Le dichiarazioni di Musk non sono piaciute a tutti, sta di fatto che al patron della Tesla non mancano né idee, né intuizioni. Per questo l’ultima trovata era quella di mandare un’auto su Marte, infilata direttamente sul razzo Falcon di SpaceX, l’azienda di sua proprietà che azienda opera nel settore aerospaziale. Oltre a questo progetto, si aggiunge quello di costruire basi che preservino la vita dell’uomo semmai dovesse avverarsi lo scenario apocalittico della Terza Guerra Mondiale.

“Marte avrà bisogno di tutto, dalle fonderie di ferro, alla pizza ai locali notturni: dovrebbe davvero avere ottimi bar“, ha dichiarato Musk durante la conversazione con il moderatore Jonathan Nolan, co-creatore della serie “Westworld” della HBO.

Durante il confronto si è lasciato andare, parlando di successi e fallimenti, ma sopratutto del suo interesse per lo spazio e i progressi di Space X. Nel dibattito ha parlato anche dell’Intelligenza Artificiale dichiarando al pubblico presente che: ”L’I.A. mi spaventa a morte, sebbene non sia tipicamente un fan della regolamentazione, ritingo che l’I.A. sia più pericolosa delle armi nucleari e non è che lasciamo che chiunque costruisca armi nucleari”, ha affermato con preoccupazione. 

Ecco dunque il pensiero sulla salvezza dell’umanità, che potrebbe avvenire solo grazie ad uno spostamento su un altro pianeta, possibilmente a bordo di un Falcon X targato Tesla.

Elon Musk il nuovo modello di business

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Tesla: nuovo strumento recupero dati blackbox https://www.business.it/tesla-nuovo-strumento-recupero-dati-blackbox/ Thu, 08 Mar 2018 07:30:46 +0000 https://www.business.it/?p=20142 I dati raccolti in “scatole nere” possono essere lo strumento con cui Tesla Motors può attingere per sviare la responsabilità dell’autopilota, ad esempio avvocati che hanno familiarità con tali casi. I dati presi dai registratori di dati di eventi (EDR), spesso chiamati “scatole nere”, registrano dati come velocità, uso della cintura di sicurezza e posizione del… Leggi tutto »Tesla: nuovo strumento recupero dati blackbox

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I dati raccolti in “scatole nere” possono essere lo strumento con cui Tesla Motors può attingere per sviare la responsabilità dell’autopilota, ad esempio avvocati che hanno familiarità con tali casi. I dati presi dai registratori di dati di eventi (EDR), spesso chiamati “scatole nere”, registrano dati come velocità, uso della cintura di sicurezza e posizione del pedale nei secondi prima e dopo un incidente. I dati registrati dagli EDR sono stati comunemente citati nelle aule dei tribunali poiché la tecnologia è diventata standard nelle nuove auto negli ultimi dieci anni.

Tesla sta rendendo un po’ più facile per le persone recuperare i “dati blackbox” dai loro veicoli dopo un crash con nuovi strumenti EDR. Mentre i veicoli di Tesla sono altamente connessi e registrano molti dati, la società non ha utilizzato un EDR (Event Data Recorder), che funge da scatola nera per le auto, per rendere i dati sugli incidenti accessibili ai proprietari o ad altre persone che potrebbero averne bisogno, come le autorità o le compagnie assicurative.

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Il recupero dei dati “black box”

Tesla ha aggiunto un EDR e ha rilasciato questa settimana nuovi strumenti disponibili al pubblico per accedere ai log, che in realtà non includono i “log di autopilota” di Telsa spesso pubblicizzati dopo alcuni arresti anomali. In passato, Tesla ha spesso utilizzato i “registri dati” per difendersi dalle affermazioni fatte dai proprietari che accusavano l’autopilota di Tesla o improvvisi eventi di accelerazione dopo gli arresti anomali nei veicoli Model S e Model X.

Ad esempio, una celebrità sudcoreana ha citato in giudizio Tesla dopo aver affermato che il suo modello X ha accelerato da solo nel suo garage nel 2016, ma la casa automobilistica ha affermato che i registri mostravano che si trattava di un errore dell’utente. In questo caso, Tesla potrebbe mostrare che il pedale dell’acceleratore è stato premuto fisicamente durante l’evento. Questo è il tipo di dati che le persone saranno in grado di vedere  attraverso il nuovo EDR di Tesla, ma non mostrerà alcun dato relativo al pilota automatico.

Originariamente, EDR fondamentalmente registrava solo se gli airbag venivano distribuiti dopo l’evento in caso di incidente. Da allora si sono evoluti in una raccolta di dati più complessa collegata a più sensori e ora NHTSA richiede che raccolga cose come la velocità del veicolo, gli input dall’acceleratore, il freno e lo sterzo, il controllo di stabilità e l’attività dell’ABS e cintura di sicurezza. Questo è il dato che l’EDR di Tesla rilascerà come richiesto da NTHSA e non i dati del pilota automatico o persino le immagini delle telecamere autopilot di Tesla.

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Come riportato in precedenza, le telecamere autopilota Tesla memorizzano le riprese dopo un incidente come una dashcam. Quelle immagini potrebbero sicuramente essere utili in caso di crash, ma sono state inviate solo a Tesla, anche se Elon Musk dice che Tesla sta lavorando su una dashcam usando le sue telecamere autopilota. 

NHTSA specifica che l’EDR dovrebbe “non includere dati audio e video”. Ma per il resto dei dati sopra menzionati, Tesla sta rendendo più semplice per le persone l’accesso, a condizione che abbiano accesso fisico al veicolo. E per essere chiari, i dati sono disponibili solo in caso di incidente. Con una nuova pagina di risorse sul suo sito Web, Tesla spiega come accedere all’EDR con un adattatore USB CAN (PCAN-USB), la sua imbracatura di recupero e un nuovo software gratuito.  

Leggi anche: Tesla: stazioni di ricarica gratuite ai parcheggi dell’ufficio

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Tesla news 2018: il business di Elon Musk continua https://www.business.it/tesla-news-2018-business-elon-musk-continua/ Mon, 05 Mar 2018 11:27:25 +0000 https://www.business.it/?p=19928 La casa di Palo Alto non ha mai avuto fisime sulla nazionalità dei suoi ingegneri o sulla provenienza delle tecnologie necessarie a primeggiare nell’auto elettrica. Nomi tedeschi (il designer Franz von Holzhausen , l’ex-Audi Peter Hochholdinger, la filiale Grohmann a suo tempo acquisita) e marchi giapponesi (Panasonic) per cominciare. Ma anche nomi, scopriamo ora, greci. Sebbene i… Leggi tutto »Tesla news 2018: il business di Elon Musk continua

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La casa di Palo Alto non ha mai avuto fisime sulla nazionalità dei suoi ingegneri o sulla provenienza delle tecnologie necessarie a primeggiare nell’auto elettrica. Nomi tedeschi (il designer Franz von Holzhausen , l’ex-Audi Peter Hochholdinger, la filiale Grohmann a suo tempo acquisita) e marchi giapponesi (Panasonic) per cominciare. Ma anche nomi, scopriamo ora, greci.

Sebbene i team di progettazione e ingegneria di Tesla si trovino principalmente negli Stati Uniti, in particolare in California, negli ultimi anni l’azienda sta vivendo una forte internazionalizzazione, stabilendo centri nel Regno Unito e in Germania. Seguendo questa tabella di marcia,  Tesla aprirà un centro di ricerca e sviluppo per motori elettrici in Grecia, ad Atene. Un centro specializzato in tecnologie dei motori elettrici. Questo avviene perché tre dei suoi progettisti condividono la carriera accademica al Politecnico di Atene (la cui denominazione ufficiale è NTUA: università tecnica nazionale di Atene).

tesla-grecia-businessL’idea di Tesla nella capitale greca

Elon Musk potrebbe avere piani per colonizzare Marte ma tornando sul pianeta Terra sta estendendo la sua portata ad Atene, aprendo una struttura di ingegneria chiamata Tesla Grecia. Ci sono diverse voci che hanno messo in guardia l’idea di Tesla di aprire un piccolo ufficio di ricerca e sviluppo ad Atene , in Grecia, per sviluppare nuove tecnologie di motori elettrici. La notizia è sorprendente, dal momento che i modelli del produttore californiano non sono nemmeno commercializzati in questo paese.

È stata la stessa azienda a rendere ufficiale la costruzione di un piccolo ufficio di ricerca e sviluppo ad Atene, che sarà composto da un team di ingegneri altamente qualificato. Questo team si concentrerà esclusivamente su attività limitate di ricerca e sviluppo per accelerare lo sviluppo della tecnologia dei motori elettrici attraverso una stretta collaborazione con il team statunitense.

Tre dei migliori designer di motori elettrici Tesla, il progettista motore principale, Konstantinos Laskaris, il motore di progettista, Konstantinos Bourchas e ingegnere team di progettazione del motore, Vasilis Papanikolaou, s alieron della National Technical University Atene, che mostra l’enorme talento che Tesla ha trovato nel paese ellenico.

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La squadra

Per questo motivo, la società vuole approfittare di questo talento locale in ingegneria elettrica con un ufficio nella capitale greca. Tesla ha evidenziato il solido talento nell’ingegneria elettrica e nelle sue università tecniche, che offrono programmi su misura e competenze specialistiche per la tecnologia dei motori elettrici.

La squadra formata nella capitale greca sarà relativamente piccola, a partire da soli 10 ingegneri che contribuiranno a porre l’accento che Tesla ha sullo sviluppo del motore elettrico (l’azienda sta rapidamente diventando un grande produttore di propulsori elettrici e altri componenti potenza elettronica). JB Straubel , direttore tecnologico di Tesla ed esperto di conversione energetica, ha dichiarato in precedenza che considera l’elettronica di potenza uno dei principali vantaggi di Tesla nel settore. “La Grecia ha un forte talento nel campo dell’ingegneria elettrica e università tecniche che offrono programmi su misura e competenze specialistiche per la tecnologia dei motori elettrici”, ha detto un portavoce a Electrek, un sito di notizie negli Stati Uniti.

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Tesla energia solare: nuova centrale elettrica in Australia https://www.business.it/tesla-energia-solare-nuova-centrale-elettrica-australia/ Mon, 05 Feb 2018 11:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=18060 Tesla ha fatto grandi passi nel mercato dello stoccaggio di energia in Australia, ma ora sono tutti rimpiccioliti da questo nuovo progetto che vedrà l’installazione di pannelli solari e Powerwall in 50.000 case per creare la più grande centrale elettrica virtuale del mondo (di cui abbiamo già parlato qui). il nuovo progetto annunciato oggi utilizza… Leggi tutto »Tesla energia solare: nuova centrale elettrica in Australia

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Tesla ha fatto grandi passi nel mercato dello stoccaggio di energia in Australia, ma ora sono tutti rimpiccioliti da questo nuovo progetto che vedrà l’installazione di pannelli solari e Powerwall in 50.000 case per creare la più grande centrale elettrica virtuale del mondo (di cui abbiamo già parlato qui). il nuovo progetto annunciato oggi utilizza il sistema di batterie residenziali di Tesla, il Powerwall, per creare un immagazzinamento dell’energia decentralizzato, che fondamentalmente si traduce nella creazione di una massiccia centrale elettrica virtuale.

Tesla Powerwall la batteria di nuova generazione rivoluzionaria per l’Australia che  aiuta a sfruttare al massimo l’elettricità generata dai pannelli solari è una batteria completamente integrata che alimenta la casa quando i pannelli solari non producono abbastanza elettricità per alimentare gli elettrodomestici, ad esempio la sera. Permetterà ai proprietari di pannelli solari di immagazzinare l’energia solare in eccesso prodotta dai loro sistemi, invece di trasportarla nuovamente in rete.

Sta per diventare una parte molto importante della rete elettrica del South Australia. Secondo il governo, le batterie Powerwall della società, forniranno elettricità fino a 50.000 case nei prossimi quattro anni, il che significa che ora offrono una soluzione personalizzata con accumulatore solare-batteria che consente di accedere alla potenza del sole libera e abbondante e riduce la dipendenza dai combustibili fossili. 

Le batterie di casa Tesla massimizzano l’utilità dei pannelli solari e offrono una varietà di soluzioni di backup per la fornitura di energia elettrica. Powerwall è una batteria ricaricabile agli ioni di litio progettata per immagazzinare energia a livello residenziale per l’alimentazione di riserva e l’autoconsumo della generazione di energia solare. Powerwall è costituito da un pacco batterie agli ioni di litio di Tesla, un sistema di controllo termico a liquido e un software che riceve i comandi di invio da un inverter solare. L’unità si monta perfettamente su una parete ed è integrata con la rete locale per sfruttare la potenza in eccesso e offrire ai clienti la flessibilità necessaria per attingere energia dalla propria riserva.

Powerwall immagazzina l’elettricità generata dai pannelli solari durante il giorno e la rende disponibile a casa la sera. I proprietari di casa possono sfruttare i vantaggi del solare sul tetto utilizzando lo spazio di archiviazione generato durante la notte; possono essere utilizzati come backup durante le interruzioni di corrente e anche immagazzinare elettricità dalla rete quando i tassi di elettricità sono bassi.

La potenza generata dai singoli sistemi fornirà elettricità alle case in cui sono installate, ma fornirà anche energia extra alla rete dove potrà essere distribuita in altri luoghi, se necessario. Avrà quindi la possibilità di alimentare fino a 75.000 case. La rete sarà la più grande del suo genere in qualsiasi parte del mondo, una volta completata. Questo sistema prevede una riduzione delle bollette elettriche fino al 30%. Secondo I funzionari governativi, si prevede un aumento di concorrenza che vedrà le bollette elettriche di chi non adotta le batterie di Tesla, più basse.

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Il programma è già iniziato, con un periodo di prova iniziale di 1.100 case provenienti dalle abitazioni pubbliche del Sud dell’Australia e 24.000 case aggiuntive pianificate prima che si aprano a tutti i residenti dell’Australia Meridionale. Il sistema di batterie singole è riuscito . guadagnare circa $ 1 milione in pochi giorni.

Il nuovo progetto sarà finanziato attraverso le vendite di energia ed è assistito dal governo con una sovvenzione di $ 2 milioni e un prestito di $ 30 milioni dal Fondo per le tecnologie rinnovabili. Tesla prevede di accelerare il suo sviluppo nei prossimi anni e di avere tutti i 50.000 sistemi installati entro il 2022.

Ora, questo incredibile uso del sistema è davvero specifico per il mercato energetico australiano e non ci sono molti mercati là fuori dove potrebbe essere così prezioso, ma possono certamente adattarlo a diverse scale e per diversi usi. Ma solo in Australia, ha portato alla realizzazione di molti altri progetti. Il CEO di Tesla Elon Musk ha rilasciato un’intervista durante la quale è stato informato della significativa pressione che i prezzi elevati dell’elettricità in Australia stanno mettendo sulle famiglie.

Visibilmente influenzato dal problema, Musk ha promesso che Tesla lavorerà di più per aiutare a risolvere il problema. Non molto tempo dopo, Tesla è stata scelta per costruire un’altra grande batteria in Australia e la società sta anche  collaborando con Neon nel paese, per progetti potenzialmente più grandi del sistema Powerpack originale.

Ma ora questa nuova centrale virtuale avrà un impatto ancora più grande. Detto questo,  spero che Tesla possa rapidamente accelerare la produzione di Powerwall. È già difficile per i clienti di molti mercati mettere le mani sul pacco batterie della casa e ora che Tesla è stata incaricata di inviare 50.000 unità in Australia nei prossimi 4 anni, sarà probabilmente ancora più difficile.

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Elon Musk detta le nuove metriche dell'economia: le leggi di mercato tradizionali sono obsolete https://www.business.it/elon-musk-detta-le-nuove-metriche-dell-economia-le-leggi-di-mercato-tradizionali-sono-obsolete/ Fri, 02 Feb 2018 06:00:36 +0000 http://www.business.it/?p=13619 Anche Elon Musk si ferma un attimo a riflettere sul suo modello di business. Tesla ha appena consegnato la prima Model3, l’auto elettrica dalle elevate prestazioni ad un prezzo accessibile, esattamente come Musk aveva immaginato nei suoi progetti segreti già più di 10 anni fa. Il suo obiettivo era quello di dare vita ad un modello sportivo, ad emissioni zero, ma… Leggi tutto »Elon Musk detta le nuove metriche dell'economia: le leggi di mercato tradizionali sono obsolete

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Anche Elon Musk si ferma un attimo a riflettere sul suo modello di business. Tesla ha appena consegnato la prima Model3, l’auto elettrica dalle elevate prestazioni ad un prezzo accessibile, esattamente come Musk aveva immaginato nei suoi progetti segreti già più di 10 anni fa. Il suo obiettivo era quello di dare vita ad un modello sportivo, ad emissioni zero, ma dal valore diverso rispetto ad un auto di lusso. Ed eccola qua: migliaia di persone si sono messe in lista d’attesa per l’acquisto, un successo impensabile anche per un fenomeno come Elon Musk.

Eppure la situazione intorno a Tesla, negli ambienti di Wall Street è ancora poco chiara: azionisti ed analisti si muovono con lentezza e scetticismo, probabilmente perché il colosso americano sconvolge i tradizionali canoni di business.

Elon musk e le leggi di mercatoLa differenza tra Elon Musk e quasi tutti gli altri grandi imprenditori innovatori è che il capo di Tesla cambia le regole del mercato, riscrive il modo di fare affari, crea una nuova categoria inesplorata all’interno del sistema. Ignorando le metriche classiche, induce ad un nuovo modo di pensare il business, dove tutte le unità di misura del passato sono superate ed obsolete.

Ci sono aree decisamente pronte al cambiamento, l’approccio a quest’ultime deve necessariamente cambiare per non restare imprigionati in un mercato saturo che ha bisogno di innovazioni e rivisitazioni.

La quota di mercato è una delle metriche in assoluto più utilizzate, ma anche meno comprese dagli investitori. Facciamo un esempio: in maggio Forbes ha smorzato gli entusiasmi ed il clamore intorno a Tesla, pubblicando i risultati sulle vendite globali delle auto elettriche. Da questo studio si è compreso che il connubio Renault-Nissan, nel primo trimestre del 2017, ha stracciato tutti, nella vendita di veicoli elettrici, conquistandosi il titolo di vero leader del settore. Ma è qui che dobbiamo stare attenti, non fermarci a questi dati e scavare, per attuare una giusta riflessione. Se si analizzano i margini di guadagno da parte di Tesla e Renault-Nissan, si scopre che, quelli del colosso statunitense guidato da Elon Musk, raggiungeranno il 25% nel 2018, esattamente il doppio di quelli previsti dalla casata rivale. Da tutto ciò si capisce che la quota profitto è molto più utile della quota mercato, in ottica di investimenti proficui.

elon musk il business di teslaMa non finisce qui! Anche la quota profitto presenta contraddizioni fondamentali: proietta i dati in avanti ma concentrandosi e basandosi su che cosa è successo in passato, ed inoltre focalizza l’attenzione sulla performance e sui risultati della concorrenza, invece di mirare dritto alla reale direzione del mercato. Siamo dunque di fronte ad una metrica migliore rispetto alla quota mercato, ma non ancora soddisfacente per migliorare ed incentivare il business.

Ed ecco che arriviamo al fulcro della questione: l’ostacolo più pericoloso è la definizione stessa di ‘mercato’. In molti cercano di inquadrare il mercato di Tesla in precisi ambiti, classificando la tipologia di produzione e stabilendo così la carrellata dei competitor. Se ci si concentra su Tesla come marchio produttore di auto di lusso, mettendo sul piatto la ModelS e comparando le sue prestazioni con le grandi industrie automobilistiche come BMW, Mercedes e Porsche, potremmo cadere nell’errore di valutare l’azienda di Musk ad uno scalino inferiore. Il modello di business si dirama e si sviluppa. Avete mai sentito parlare della ‘modalità camper’ di Tesla? Si tratta di un sistema appositamente studiato per trasformare l’auto in una confortevole sistemazione per la notte, creando, all’interno dell’auto, una vera e propria struttura adatta per il campeggio. I sedili si ripiegano quasi completamente, adattandosi alla persona, ed i materiali permettono il mantenimento di una temperatura perfetta per tutta la notte, con il dispendio del solo 7% di batteria. Questo significa superare, oltrepassare le linee canoniche del mercato, dando vita a qualcosa di esclusivo, ottenendo ed offrendo il cosiddetto ‘valore aggiunto’. Le metriche della suddetta quota mercato si migliorano con l’applicazione di una quota di crescita.

elon musk spiega il nuovo business

Un’altra metrica ingannevole e, ormai pronta per essere superata è la ‘penetrazione del mercato’, ovvero la popolarità di un brand o di una categoria. È definita come il numero di persone o una categoria che compra un oggetto di un particolare brand o di una particolare categoria, diviso per la grandezza di popolazione interessata. Questa metrica però non definisce precisamente una stima direzionale del mercato, oppure il suo potenziale di crescita.

Prima di tutto perché se un cliente ha acquistato un prodotto, non significa che rappresenti l’espressione dei propri desideri e che, quindi, sia intenzionato ad acquistarlo di nuovo. I dati sulle transazioni indicano che cosa i clienti hanno acquistato, e non precisamente quello che vogliono, identificare la vendita con la domanda è un errore pericoloso.

In seconda istanza la penetrazione di mercato si misura a livello di nucleo familiare e non su base individuale. In questo ambito l’esempio più classico di pensiero innovativo potrebbe essere rappresentato da Netflix, che consente più accessi utenti per ogni famiglia, richiedendo login separati: si è compreso perfettamente che i dati preziosi sono quelli individuali.

I marchi con una penetrazione di mercato più elevata del 50% riferita alla famiglia, potrebbero nascondere valori individuali decisamente più bassi ed ingannare la percezione dell’indagine.

Secondo Elon Musk la soluzione è quella di trasformare la penetrazione del mercato in penetrazione del problema. Quale percentuale dei tuoi clienti o potenziali clienti hanno registrato e denunciato un problema o una necessità, legati al tuo prodotto?

In questo modo l’azienda si può concentrare sul problema dei consumatori, sulle sue richieste, fornendo un servizio migliore. Sono moltissime le aziende che non hanno una reale consapevolezza, che non conoscono le vere problematiche del proprio prodotto e che non sono al corrente dei risultati dei loro tentativi di crescita e miglioramento.

In questo senso è indispensabile misurare la soddisfazione del cliente, analizzare i dati per capire se stiamo risolvendo effettivamente i problemi legati al nostro prodotto o alla categoria di appartenenza.

Il businessman americano ha dettato le linee guida per un mondo di affari costruito da lui, dove vigono le sue regole e le sue unità di misura. Continuerà a stupirci con progetti ai limiti del possibile, dal turismo spaziale, col suo Falcon Heavy, fino alla prima auto su Marte, senza dimenticare progetti incredibili come l’Hyperloop o il lanciafiamme. Un imprenditore innovatore capace di far parlare sempre di sé, non per la sua vita sregolata o per i suoi eccessi scandalosi, ma per la costante corsa tesa a superare se stesso e l’uomo in generale.

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La batteria Tesla impiantata nel South Australia dimostra tutta la sua efficienza nei primi test https://www.business.it/la-batteria-tesla-impiantata-nel-south-australia-dimostra-tutta-la-sua-efficienza-nei-primi-test/ Tue, 30 Jan 2018 09:30:44 +0000 https://www.business.it/?p=17732 La batteria Tesla fornita recentemente dall'azienda californiana al South Australia ha subito dimostrato grande efficienza, permettendo allo Stato di superare una possibile crisi energetica

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È bastato poco più di un mese, per avere la prima esauriente risposta sulla batteria Tesla impiantata nel sud dell’Australia, il cui scopo era di poter ovviare all’interruzione nella fornitura di energia elettrica che ormai da tempo assilla questa parte del Paese.
La più grande batteria del mondo agli ioni di litio, che l’azienda guidata da Elon Musk aveva provveduto a mettere in funzione a Hornsdale, non senza corollario di polemiche a livello politico, ha infatti consentito una risposta non solo efficace, ma anche notevolmente più rapida di quella cui avevano dato luogo i sistemi tradizionali in precedenza.

Un risultato eccellente

La batteria Tesla è stata duramente messa alla prova nei primi giorni dell’anno, esibendo una rapidità di reazione all’altezza della situazione, confinata in appena 0,14 secondi dal momento del calo di produzione che ha interessato l’impianto di Lon Yang.
La centrale posta nello stato di Victoria era peraltro stata protagonista di un altro episodio simile appena sette giorni prima, quando la risposta data aveva invece comportato un’attesa di quattro secondi.
La prestazione fornita dalla batteria Tesla è stata messa in ampio risalto dai funzionari statali, che non hanno esitato a magnificare i tempi di risposta del nuovo sistema. Il fatto realmente importante è però che grazie ad essa potrebbe essere data una risposta ad un problema sempre più grave, quello della crisi energetica di cui è preda l’Australia.
Leggi anche: Batteria più grande del mondo: l’ha fornita Tesla all’Australia in metà dei tempi previsti

tesla-batteria-australia-funzionamento-3Un problema sempre più avvertito

I black-out non sono assolutamente una novità per questa zona del pianeta, se si pensa che nel 2016 un problema analogo lasciò il South Australia senza energia per un lungo periodo. A causarli sono soprattutto gli enormi consumi comportati dall’attività degli impianti di condizionamento dell’aria, la risposta più gettonata dagli australiani di fronte alle ondate di caldo che caratterizzano il Paese.
Proprio per superare una situazione sempre più critica, le autorità del South Australia avevano deciso di dare vita ad un accordo con Tesla, la quale si era impegnata a fornire una batteria adeguata allo scopo nell’arco massimo di cento giorni. Impegno rispettato dall’azienda californiana, con ovvio sollievo delle autorità statali, che all’inizio di dicembre hanno potuto annunciare l’avvio dell’impianto di Hornsdale.

Le prossime mosse di Tesla

La batteria Tesla viene alimentata da un parco eolico posto nelle vicinanze e può fare fronte alle esigenze di 30mila abitazioni, anche se in archi temporali abbastanza limitati. Il progetto in questione è però solo uno di quelli in cui Elon Musk ha deciso di impegnare l’azienda da lui guidata.
Va infatti sottolineato come in contemporanea Tesla si sia dichiarata pronta ad intervenire in Portorico, ove a far mancare spesso l’energia elettrica sono i ricorrenti uragani. Inoltre già nel 2016 era stato varato un sistema formato da batterie e pannelli solari in una delle isole che compongono le Samoa statunitensi, grazie al quale era stato possibile provvedere alle esigenze degli abitanti, slegandoli dalla dipendenza verso le fonti di energia fossili.
Una strategia che con tutta evidenza punta a rimarcare ancora una volta da una parte la necessità di virare verso forme di energia rinnovabili e dall’altra il ruolo sempre più centrale di Tesla nel nuovo sistema energetico che si verrebbe a creare in questo caso. Un sistema del quale Elon Musk mira ad essere uno dei maggiori protagonisti a livello globale.
Leggi anche: Tesla, la scommessa di Musk: niente stipendio per i prossimi dieci anni
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Razzo spia di Elon Musk scompare nel nulla https://www.business.it/razzo-spia-di-elon-musk-scompare-nel-nulla/ Sun, 28 Jan 2018 08:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=17631 Il razzo spia di Elon Musk lanciato da SpaceX ha fallito il suo tentativo di spedire in orbita un misterioso satellite governativo degli Stati Uniti chiamato Zuma

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Un razzo spia di Elon Musk lanciato la settimana scorsa da Cape Canaveral sembra essersi dissolto nel nulla. Il razzo, che trasportava un satellite governativo top secret chiamato “Zuma”, avrebbe avuto dei problemi nella fase di uscita dall’atmosfera terrestre scomparendo dai radar. L’episodio potrebbe rivelarsi economicamente dannoso per Elon Musk che sperava di ottenere più contratti milionari dal pentagono e di iniziare a trasportare gli astronauti sulla stazione spaziale internazionale.

Il lancio del satellite Zuma

Ad occuparsi del lancio del razzo spia di Elon Musk è stata Space X, azienda aerospaziale statunitense fondata dallo stesso Musk nel 2002. Zuma è stato lanciato servendosi del Falcon 9, lanciatore a razzo di SpaceX che vanta una potenza propulsiva notevole e la caratteristica peculiare di poter recuperare una sezione del razzo dopo il lancio, chiamata “primo stadio”, per poterla riusare nuovamente.
La partenza è avvenuta dal Kennedy Space Center situato nella Contea di Brevard in Florida, zona particolarmente ideale per i lanci missilistici data la sua vicinanza all’equatore che consente di poter sfruttare al meglio la spinta generata dal movimento di rotazione terrestre. Ma quello che doveva essere un trionfo per Musk e la sua Space Exploration Technologies Corp. si è trasformato in un potenziale disastro dopo che il satellite è scomparso nel nulla.
Leggi anche: Turismo spaziale: il razzo Falcon Heavy pronto al lancio

Zuma: una missione top secret

Nonostante gli attenti preparativi e le condizioni favorevoli qualcosa non è andato come doveva. Dopo il lancio che è avvenuto tra le 2:00 e le 4:00 di mattina (ora italiana) di lunedì 8 gennaio il Falcon 9 sembrava essersi sollevato con successo dal pad della stazione aeronautica di Cape Canaveral. Anche nei momenti immediatamente successivi erano giunte buone notizie quando l’astrofisico Jonathan McDowell ha comunicato che lo Space-track, una struttura dell’aviazione statunitense che monitora tutti i satelliti artificiali e le sonde spaziali, aveva percepito dei segnali che indicavano la presenza del satellite Zuma nell’orbita terrestre.
Il fatto è stato poi smentito dal Comando Strategico degli Stati Uniti, e dal Capitano della Marina Statunitense Brook DeWalt che ha dichiarato a Bloomberg che attualmente non ci sarà alcuna aggiunta al catalogo satellitare. La segretezza da cui è stato avvolto l’intero progetto rende difficile una ricostruzione dei fatti precisa. Non è stata resa nota la destinazione di Zuma, genericamente indicata come da qualche parte nella bassa orbita terrestre, e nessuna agenzia governativa ne ha rivendicato la proprietà.
elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marteLeggi anche: Space X: Falcon Heavy pronto a debuttare entro fine mese
Non è chiaro se i problemi intercorsi nel lancio derivino da malfunzionamenti legati al razzo di Elon Musk oppure al satellite governativo Zuma. Il Wall Street Journal ha attribuito il fallimento della missione all’ipotesi secondo la quale Zuma avrebbe avuto difficolta a separarsi dal Falcon 9 in fase di spinta per poi perdersi nell’atmosfera.
Ad ogni modo SpaceX si è dichiarata soddisfatta della missione. Gwynne Shotwell, chief operating officer dell’azienda, ha pubblicato martedì una dichiarazione in cui ha escluso SpaceX da ogni responsabilità con l’incidente sostenendo che il Falcon 9 abbia funzionato perfettamente. Northrop Grumman Corporation, la compagnia aerospaziale che ha costruito il satellite Zuma, ha fatto saper di non poter commentare la questione e lo stesso il Dipartimento di Difesa Americano.
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Space X: Falcon Heavy pronto a debuttare entro fine mese https://www.business.it/space-x-falcon-heavy-pronto-a-debuttare-entro-fine-mese/ Thu, 18 Jan 2018 06:30:42 +0000 http://www.business.it/?p=16850 Space X ha annunciato che il Falcon Heavy è quasi pronto per essere spedito in orbita e lo ha fatto condividendo un mini-video che mostra il lanciatore pronto sulla rampa di lancio

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Space X mostra un video con il nuovo razzo assemblato

Qualche settimana fa, Space X aveva postato in rete alcune foto che mostravano per la prima volta il nuovo razzo Falcon Heavy quasi del tutto assemblato presso uno dei propri stabilimenti di Cape Canaveral. Con la pubblicazione delle nuove immagini, Elon Musk, CEO della compagnia aerospaziale statunitense, aveva voluto lasciare intendere che tutto stava procedendo secondo i piani.
Sebbene il lancio fosse stato fissato per la fine dell’anno, è stato ulteriormente posticipato. Nelle scorse ore, per accontentare i fan, Musk ha pubblicato una ripresa video aerea del Falcon Heavy collocato su una delle rampe di lancio, pronto per il volo inaugurale. Space X potrebbe accendere i motori del lanciatore a fine gennaio, con tanto di Tesla Roadster a bordo.

Caratteristiche del Falcon Heavy

Il Falcon Heavy di Space X è formato da tre Falcon 9, il razzo attualmente usato per portare nello spazio satelliti e la navicella Dragon che rifornisce la Stazione spaziale internazionale. Falcon 9 è una famiglia di lanciatori molto potenti (9 indica il numero dei motori) in grado di trasportare un carico utile elevato, sia in orbita terrestre bassa che in orbita di trasferimento geostazionaria.
La caratteristica più innovativa del Falcon 9 è la riutilizzabilità che permette di ridurre drasticamente i costi. Come evidenziato da Space X nella didascalia che accompagna il filmato postato, con una spinta al decollo di oltre 2 milioni di kg, pari a 18 Boeing 747 a piena potenza, il Falcon Heavy è il più potente razzo mai costruito ed è capace di trasportare un carico utile di 54.400 kg in LEO e 22.200 chilogrammi in GTO.

Prova di tenuta e del fuoco statico

La settimana scorsa, Space X ha eseguito una prova di tenuta per capire se il Falcon Heavy fosse in grado di viaggiare sul launchpad primario e per testare la tenuta in piedi del razzo. Dal filmato sembra che il razzo l’abbia superata senza problemi. Prima del volo ufficiale, il nuovo lanciatore dovrà essere sottoposto alla prova del “fuoco statico” per capire se i 27 motori Merlin 1D funzionano correttamente.
Si tratta di una prova di grande importanza perché, sulla base dei risultati ottenuti, si deciderà se ripetere ulteriori test o procedere con il lancio inaugurale che porterà il razzo su Marte. Sarà la prima volta che verranno messi in funzione contemporaneamente 27 propulsori. L’operazione è molto delicata e necessita di particolari attenzioni: l’accensione simultanea dei motori potrebbe infatti danneggiare la struttura dei booster.

Marte1Space X lancia un’auto nello spazio

Si mormora che a bordo del Falcon Heavy, al posto dei soliti blocchi di cemento e ferro, ci sarà un’ospite speciale: una Tesla Roadster rossa di proprietà dello stesso Elon Musk. “Una macchina rossa per il pianeta rosso” ha commentato sul suo profilo Instagram il visionario magnate sudafricano che, per completare il quadretto insolito, ha deciso di accompagnare il lancio con la canzone Space Oddity di David Bowie.
I dettagli della missione non sono ancora ben definiti, ma il fondatore di Space X ha fatto sapere che le tre componenti del razzo torneranno a Terra su tre differenti piazzole. Musk e colleghi credono molto in questo progetto; se l’impresa dovesse avere successo, Space X potrebbe finalmente iniziare i voli verso Marte. Comunque andrà è “garantito che sarà eccitante“.
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Nasce il pick-up di Tesla: ora l'azienda propone un innovativo modello a trazione elettrica https://www.business.it/nasce-il-pick-up-di-tesla-ora-lazienda-propone-un-innovativo-modello-a-trazione-elettrica/ Thu, 04 Jan 2018 06:30:24 +0000 http://www.business.it/?p=16289 Il nuovo pick-up di Tesla punta a conquistare il mercato Usa, dove questo tipo di vettura è il più venduto. L'annuncio è arrivato dal Ceo durante le festività natalizie via Twitter

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L’annuncio della novità di Tesla

Elon Musk, creatore di Space Exploration Technologies Corporation, lo ha annunciato su Twitter, in un post di ringraziamento destinato ai suoi clienti per la fiducia dimostrata nei confronti dell’azienda. Ne ha approfittato per chiedere ai suoi lettori qualche idea e suggerimento per poter migliorare la produzione e quindi ha anticipato l’uscita del nuovo pick-up di Tesla.
Non ci sono molti dettagli nei post pubblicati su Twitter, ma Musk ha diffuso qualche fotografia dei bozzetti raffiguranti il design del nuovo veicolo. Quando ha messo in evidenza i disegni, l’inventore ha scritto che ”muore dalla voglia di costruirlo”. Insomma, tutto sembra pronto per mettere in produzione il pick-up, un modello molto apprezzato negli Usa, dove risulta essere il tipo di mezzo più venduto.
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pick-up-di-tesla-2Il progetto

Sebbene la comunicazione sia stata diffusa da poco, già a novembre scorso si parlava della prossima uscita del pick-up di Tesla. Si era parlato della novità durante la presentazione del Tir elettrico e della nuova generazione supercar Roadster. Il successo delle vetture messe sul mercato dall’innovativo brand ha consentito a Musk e al suo staff di ampliare l’offerta, creando un variegato parco macchine.
Ovviamente l’idea di mettere in produzione il pick-up nasce da un’approfondita ricerca di mercato svolta negli Stati Uniti, così da inserirsi in un segmento dove non manca la concorrenza, proprio per via del successo del modello. Si vende facilmente, ma chiaramente è importante dotare il mezzo di tecnologie all’avanguardia e di garantire l’efficienza su strada.

Tesla contro Ford

Il pick-up di Tesla si inserisce in un settore ampiamente dominato da Ford, da cui prende spunto per proporre un veicolo con caratteristiche decisamente interessanti per gli automobilisti. Il modello descritto da Musk dovrebbe avere dimensioni particolarmente ampie, tanto da inglobare il cassone del campione di vendite Ford F-150 Super Crew. Un modello ambito dagli appassionati.
In effetti questo aspetto, contenuto in uno degli annunci del Ceo dell’azienda, sembra essere una sfida diretta al concorrente che vanta la leadership del mercato. L’F-150 è nato 69 anni fa e si è evoluto nel tempo, arrivando a sfornare diverse versioni che hanno consentito al marchio Ford di toccare il milione di pezzi venduti all’anno. Un vero record dovuto certamente alle peculiarità offerte dalla vettura più amata dagli americani. La concorrenza al colosso non è certo facile da affrontare.
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pick-up-di-tesla-4La sfida di Tesla

Probabilmente il pick-up di Tesla non riuscirà a registrare gli stessi numeri e neppure a vincere la sfida contro Ford, ma intanto ha lanciato la sfida. Del resto gli appassionati del settore conoscono bene le ambizioni spaziali di Musk, alcune delle quali sono state soddisfatte. Intanto si sa che oltre alla trazione elettrica, il veicolo avrà una sospensione pneumatica per regolare in modo dinamico il carico per mantenere l’angolo del carrello appendice corretto.
L’altezza di marcia sarà uniforme e promette performance uguali a quelle di un’automobile sportiva. Se qualche sfida è stata vinta, va detto che i ritardi nella produzione sono all’ordine del giorno per Tesla, così come gli annunci sono sempre superiori alle reali possibilità, quindi prima di sfidare Ford sarebbe opportuno concentrarsi sulla realizzazione del pick-up, così da conquistare gli automobilisti con la qualità e le dotazioni, invece che con le promesse di superare i concorrenti.
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Ad Astra: nuove rivelazioni sulla scuola creata da Elon Musk https://www.business.it/ad-astra-nuove-rivelazioni-sulla-scuola-creata-da-elon-musk/ Tue, 02 Jan 2018 06:30:33 +0000 http://www.business.it/?p=16124 Elon Musk ha invitato Peter Diamandis, presidente della X Prize Foundation, a visitare la sua nuova ed esclusiva scuola, inaugurata nel 2014. Si chiama Ad Astra e finora nessuno aveva avuto il privilegio di entrarvi. La scuola infatti è segretissima, non sono trapelate informazioni sulla didattica o la tipologia di funzionamento interno. Si sa solo… Leggi tutto »Ad Astra: nuove rivelazioni sulla scuola creata da Elon Musk

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Elon Musk ha invitato Peter Diamandis, presidente della X Prize Foundation, a visitare la sua nuova ed esclusiva scuola, inaugurata nel 2014.

Si chiama Ad Astra e finora nessuno aveva avuto il privilegio di entrarvi. La scuola infatti è segretissima, non sono trapelate informazioni sulla didattica o la tipologia di funzionamento interno. Si sa solo che Elon Musk ha deciso di fondarla in primo luogo per offrire un ambiente di conoscenza confortevole e sicuro, visto che ha provato sulla sua pelle l’orrore del bullismo. E poi crede fermamente in un programma che apra la mente e riesca tirar fuori le menti brillanti dei suoi 31 alunni.

elon-musk-scuolaLeggi anche: Elon Musk: numero di cellulare privato su Twitter, visualizzato da 16,7 milioni di followers

“È necessario far avanzare i bambini allo stesso grado nello stesso tempo, come una catena di montaggio. Alcune persone amano l’inglese o le lingue, alcune amano la matematica, altre amano la musica, abilità diverse in tempi diversi. Ha più senso provvedere all’educazione per soddisfare le loro attitudini e abilità. Non vedevo le scuole regolari fare le cose che pensavo dovessero essere fatte”. Così ne ha creata una secondo il suo pensiero, frequentata anche dai suoi cinque figli.

Peter Diamandis, primo esterno ad aver visitato la struttura, è rimasto affascinato dallo svolgimento delle lezioni. In una intervista all’Huffington Post, ha dichiarato che è rimasto stupito dalla quantità di etica e morale che viene insegnata durante i corsi. Ha infatti raccontato che ci sono giochi, gamepplay, durante i quali ai bimbi vengono posti dei problemi di natura sociale e comunitaria. Tocca a loro sbizzarrii per rispondere, ognuno ciascuno il proprio punto di vista. Così non solo toccano argomenti di attualità ed esprimono le proprie opinioni, ma possono suggerire soluzioni valide, da concretizzarsi poi nella vita reale.

elon-musk-scuolaLeggi anche: Elon Musk l’innovatore: pronto un piano per la metro delle automobili

Questo è quanto ha rivelato Diamandis, ancora poco per capire davvero il sistema didattico di uno dei più grandi innovatori del nostro secolo.

Del resto si sa solo che Ad Astra ha solo tre insegnanti, tende ad condividere la soluzione dei problemi, incentivando così l’interesse verso il problem solving, e propone con particolare attenzione l’insegnamento al funzionamento dei motori delle macchine.

La scuola creata da Musk non ha sito web né canali social, quindi per scoprirne di più dobbiamo aspettare le rivelazioni del prossimo ospite illustre.

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Ricariche Supercharger da 480 Volt solo per auto privati: la nuova policy di Tesla https://www.business.it/ricariche-supercharger-da-480-volt-solo-per-auto-privati-la-nuova-policy-di-tesla/ Mon, 01 Jan 2018 06:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=16210 Ricariche Supercharger: per non intralciarne l'uso da parte dei privati, le colonnine di ricarica da 480 Volt saranno off-limits per taxisti e autisti professionisti di compagnie come Uber e Lyft

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La nuova policy di Tesla

Niente ricariche Supercharger per i tassisti e per le vetture che fanno parte della flotta di Uber e Lyft. È questo quanto deciso di recente dai vertici di Tesla che, attraverso un comunicato, hanno fatto sapere che, da ora in poi, le vetture elettriche prodotte dall’azienda automobilistica californiana potranno essere collegate alle colonnine di ricarica veloce da 480 volt solo se di proprietà di privati.
Stop dunque alla fornitura del servizio per gli autisti professionisti: la svolta dettata da Elon Musk, Chief Executive Officer di Tesla, dovrebbe servire a non intralciare tutti gli altri utenti, evitando così gli abusi registrati negli scorsi mesi con delle automobili lasciate tutta la notte attaccate alle colonnine.
Ad ogni buon conto, Tesla ha comunque precisato che verrà in qualche modo incontro a coloro che fanno uso dei servizi di car sharing.

crisi tesla licenziamenti in tutti i repartiI motivi dello stop al servizio

Il divieto di ricorrere alle ricariche Supercharger per la categoria di tassisti e affini è arrivato a sorpresa da parte della compagnia con sede a Palo Alto ed è volto a disincentivare il ricorso alle colonnine di Tesla dei cosiddetti “professionisti del volante”. Tra questi ultimi saranno compresi anche coloro che effettuano consegne commerciali e gli autisti di tutte quelle automobili in servizio per enti e organizzazioni statali o governative.
L’intento di questa nuova policy voluta dallo stesso Elon Musk è di provare a incentivare un uso più responsabile delle colonnine di ricarica distribuite sul territorio e consentire a un numero sempre maggiore di automobilisti privati di poter fare “rifornimento”.
Nella nota diffusa da Tesla, inoltre, si fa riferimento anche al ricorso alla “extrema ratio” di predisporre il blocco dell’accesso alle postazioni Supercharger nei casi in cui dovessero verificarsi violazioni alle nuove disposizioni.
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tesla-super-rechargingLa scarsa diffusione dei Supercharger
Tuttavia, la limitazione all’uso delle ricariche Supercharger potrebbe causare in principio qualche disagio e, per questo motivo, Tesla ha reso noto che sarà approntata anche un’app dedicata al car sharing, sottolineando comunque che alcune colonnine dovrebbero essere escluse da questa stretta e restare di fatto a disposizione di tutti gli automobilisti.
Ad esempio in Italia, a differenza che in altri Paesi, al momento si contano solamente 25 colonnine Supercharger, distribuite principalmente nel Nord della penisola: presto ne verranno installate altre 13, ma il problema della loro scarsa concentrazione sul territorio nazionale permane.
E, in vista di una crescente diffusione delle automobili elettriche, sarà infatti questa una delle principali sfide che Tesla si troverà ad affrontare.
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tesla-super-recharging-2Un’app per il car sharing

Se le ricariche Supercharger saranno dunque off-limits per i professionisti, è altresì vero che Elon Musk ha già ipotizzato una possibile soluzione, ovvero la ridefinizione del concetto stesso di car sharing. A suo dire, i possessori di una vettura elettrica possono comunque prestarla ad un amico che ne ha bisogno ma, in caso si voglia lucrare sul servizio di trasporto, allora dovranno necessariamente appoggiarsi a Tesla.
L’azienda automobilistica statunitense, come accennato, ha in cantiere il lancio di un’app che consentirebbe di connettersi a una rete centrale e di guadagnare denaro quando non si usa personalmente la vettura elettrica.
La strada, d’altronde, è oramai tracciata e nei prossimi anni altri importanti marchi del settore (a partire da Mercedes e BMW) punteranno sulla filosofia della condivisione a scapito della vecchia idea del “possesso” del mezzo di trasporto.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

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Elon Musk: numero di cellulare privato su Twitter, visualizzato da 16,7 milioni di followers https://www.business.it/elon-musk-numero-di-cellulare-privato-su-twitter-visualizzato-da-167-milioni-di-followers/ Thu, 28 Dec 2017 06:30:23 +0000 http://www.business.it/?p=16135 Il numero di cellulare di Elon Musk è stato pubblicato per errore sul suo profilo Twitter e, oltre al fatto che ad averlo visualizzato sono stati tutti i suoi followers che ammontano a 16,7 milioni, ad aver fatto notizia è stato il suo presunto contatto con Carmack, direttore tecnologico di Oculus Go

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Ebbene sì, con i social network succede anche di essere costretti a cambiare numero di telefono. Questa volta ad essere caduto nella trappola dei social-errori è stato Elon Musk che, per errore, ha twittato il suo numero privato. E chi non avrebbe preso al volo l’occasione di annotarsi il numero di cellulare di Elon Musk?

Numero di cellulare di Elon Musk: come ha fatto a finire su Twitter

Per prima cosa è bene tenere conto di un aspetto: Elon Musk ha ben 16,7 milioni di followers. Ciò vuol dire che un errore come quello di pubblicare il proprio numero di cellulare su Facebook potrebbe costargli davvero molto caro.
Ovviamente, non sono mancati coloro che, dopo essersi annotati il numero di Elon Musk, hanno tentato di contattarlo, notando che si tratta di un numero collegato ad un iPhone. Ma quale è la causa di un simile errore? Stando alle voci di corridoio, pare che Musk stesse provando ad inviare il proprio numero telefonico a John Carmack, nome di spicco di Facebook nonché direttore tecnologico di Oculus Go, una divisione di Facebook che si occupa di realtà virtuale e visori.
Indipendentemente dalla causa, adesso Elon Musk sarà costretto a cambiare il proprio numero di telefono a meno che non abbia intenzione di dover fare i conti con milioni di telefonate al giorno di sconosciuti.

numero-di-cellulare-di-elon-musk-2Ecco la verità sul numero di telefono di Elon Musk

In molti si sono chiesti se quello diffuso du Twitter fosse il vero numero di Musk. La risposta a tale interrogativo sembra essere positiva. Anche se alcune testate giornalistiche hanno deciso di non avere alcuna intenzione di condividerlo, pare proprio che quello pubblicato su Twitter fosse il numero personale di Musk e che, peraltro, risultasse attivo e funzionante.
Addirittura, un corrispondente della CNBC ha anche tentato di contattare Musk, imbattendosi nella sua segreteria telefonica con tanto di sottofondo musicale ispirato a God of war, un noto videogioco per PlayStation.

Perché Elon Musk ha contattato Carmack

I più curiosi non hanno tardato a chiedersi il motivo per il quale Musk volesse avere un colloquio con Carmack. Che all’orizzonte ci sia una collaborazione tra i due?
Per il momento, si tratta solo ed esclusivamente di supposizioni del tutto fantasiose che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti. Una cosa è certa: questo scoop farà chiacchierare non poco gli appassionati di tecnologia che, molto probabilmente, già staranno ipotizzando una partnership magari all’insaputa di Mr. Facebook. A questo punto, non resta altro che attendere e sperare che ben presto salti fuori la verità riguardo al contatto vero o presunto.
Nel frattempo, ad Elon Musk non rimane altro da fare che cambiare il proprio numero di telefono per garantirsi la privacy, ricordandosi di fornirlo a Carmack che, senza alcun dubbio, nei prossimi giorni non perderà l’occasione di contattarlo per scoprire qualche dettaglio in più riguardo ad un eventuale progetto da mettere in cantiere.
Ne vedremo delle belle, dunque, e non è affatto da escludere che per Musk ci sia un ritorno di fiamma per il mondo dei videogiochi che, com’è noto, al momento gode di una fortuna notevole, considerando i moltissimi utenti di ogni età che proprio non hanno alcuna intenzione di rinunciare a questo passatempo.
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Il Chip IA per Autopilot conquista Elon Musk: Tesla studia l'hardware che renderà la guida autonoma https://www.business.it/il-chip-ia-per-autopilot-conquista-elon-musk-tesla-studia-lhardware-che-rendera-la-guida-autonoma/ Sat, 23 Dec 2017 06:30:27 +0000 http://www.business.it/?p=16010 Il Chip IA per Autopilot permetterà la guida automatica delle auto Tesla. Elon Musk conferma che l'azienda sta sviluppando un proprio hardware specializzato che sarà il migliore al mondo

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Tesla studia i primi Chip IA per Autopilot

Riusciranno i Chip IA per Autopilot a salvare Tesla dalla crisi? Chissà. Il momento critico che la casa automobilistica sta attraversando è sotto gli occhi di tutti, tra le centinaia di licenziamenti e il forte bisogno di liquidità per effettuare nuovi investimenti. Diversi studiosi ne hanno addirittura profetizzato il fallimento entro l’estate, ma la regina della Silicon Valley non si arrende e va avanti per la sua strada.
Difficoltà a parte, infatti l’azienda continua a lavorare sull’innovazione con ottimismo e attualmente sta studiando un proprio hardware specializzato per automatizzare la guida dell’auto. La notizia era già trapelata in via “ufficiosa” nei mesi scorsi. Secondo quanto riferito dalla CNBC, è stata confermata solo di recente dal patron Elon Musk in occasione di un party aziendale.
Ma non è finita. Il team di ricerca vanta nomi del calibro di Jim Keller, il brillante CPU Architect di fama mondiale che con Tesla ha rilanciato il proprio futuro professionale dopo una folgorante carriera in aziende come Apple e AMD. Musk ne è entusiasta e ritiene che Keller stavolta svilupperà il migliore hardware al mondo per Autopilot.
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Addio a Mobileye e Nvidia per i chip: Tesla punta sul fai-da-te

Lo sviluppo dei nuovi Chip IA per Autopilot sta molto a cuore all’azienda californiana, che non lascia nulla all’improvvisazione e sembra essere molto esigente in merito, a costo di ricominciare daccapo. Nel giro di poco tempo ha messo alla porta ben 2 guru dell’innovazione tecnologica a cui si era affidata inizialmente.
In un primo momento, Tesla si era rivolta a Mobileye, acquisita da Intel lo scorso marzo, per sviluppare la nuova soluzione visionaria. Non soddisfatta, successivamente era passata a Nvidia, che ha prodotto i chip attualmente utilizzati nelle vetture in circolazione. Infine, il colpo di scena: dopo i sorprendenti cambi di rotta, la casa automobilistica ha deciso di fare da sola.
Del resto l’autoproduzione è una filosofia che Musk ha sempre applicato ai propri business con ottimi risultati. In generale riscuote molto successo tra le aziende del comparto hi-tech, basta pensare ad Apple. Lo sviluppo di un hardware personalizzato non è un processo facile né veloce. D’altro canto però è sicuramente quello più proficuo perché potrebbe aiutare Tesla a rendere più efficiente la piattaforma elevando il rapporto tra performance e costi.
Guarda il video: Volkswagen presenta Sedric l’auto del futuro

elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marte-2Musk vuole auto autonome entro 2 anni: lo aiuterà AMD?

Ce la farà Tesla, da sola, a sviluppare i Chip IA per Autopilot entro breve tempo? In molti nutrono forti dubbi visto che la posta in gioco è alta. Lo scorso aprile Elon Musk ha sottolineato di aspettarsi auto completamente autonome entro 2 anni. Una sfida che adesso pesa soprattutto sul fidato Jim Keller.
L’ex ingegnere di AMD potrebbe trovare un valido supporto dalla collaborazione al progetto della divisione semi-custom dell’azienda che ha abbandonato. AMD è una leader indiscussa in fatto di grafica, architetture x86 e ARM, e personalizzazione di chip per i clienti.
Keller riuscirebbe a lavorare meglio con i suoi ex colleghi e le competenze di AMD. Non c’è tempo da perdere, dato che la concorrenza non manca. Nelle strade di Phoenix, in Arizona, circolano già le auto senza giudatore del progetto Waymo di Google.
A Tesla la sfida di tentare il sorpasso.
Guarda il video: Continental BEE Moves: il futuro della mobilità

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Batteria più grande del mondo: l'ha fornita Tesla all'Australia in metà dei tempi previsti https://www.business.it/batteria-piu-grande-del-mondo-lha-fornita-tesla-allaustralia-in-meta-dei-tempi-previsti/ Fri, 15 Dec 2017 06:40:18 +0000 http://www.business.it/?p=15807 Batteria più grande del mondo: Elon Musk è riuscito a fornirla allo stato dell'Australia meridionale con grande anticipo rispetto ai tempi previsti dal bando di gara

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La batteria più grande del mondo è finalmente in funzione, consentendo a Elon Musk, il CEO di Tesla, di vincere la scommessa che aveva deciso di sostenere con lo stato dell’Australia meridionale. La batteria agli ioni di litio da 100 megaWatt, secondo lo stesso Musk, dovrebbe essere il primo passo per trasformare l’intero Paese in una vera e proprio centrale elettrica basata su fonti di energia rinnovabili.

Una impresa a tempo di record

La costruzione della batteria più grande del mondo è stata scandita da una serie di tappe forzate, per le quali sono stati impiegati cento giorni, iniziati subito dopo l’aggiudicazione da parte di Tesla di una commessa da parte dell’Australia meridionale.
Ove non fosse riuscito nell’impresa, il brand di Palo Alto avrebbe dovuto fornire gratuitamente la batteria. Sono invece bastati poco più della metà dei termini indicati dal bando di gara, per dare vita ad un’operazione che ha notevolmente rinsaldato la fama di Tesla, attualmente in una fase difficile, a causa di conti finanziari non proprio brillanti e di una concorrenza sempre più agguerrita.

Le difficoltà dell’Australia meridionale

Ad esprimere tutta la sua soddisfazione per il brillante esito dell’operazione è stata in particolare il Primo Ministro dell’Australia meridionale, Jay Wheaterill, la quale ha voluto mettere in risalto come proprio grazie alla batteria più grande del mondo sarà possibile dare vita ad un piano energetico tale da permettere l’autonomia sotto tale punto di vista ad una zona che ha avuto grani problemi in tal senso nel recente passato.
Va infatti ricordato che l’opera è stata varata dal governo locale al fine di far fronte ad una serie di blackout tra i quali il più grave è stato quello che alla fine del 2016 ha lasciato quasi due milioni di persone senza energia elettrica.
Nel dibattito che ne è conseguito, la strada individuata è stata proprio la Powerpack, che garantisce energia elettrica a 30mila abitazioni per almeno un’ora, anche in caso di nuovo blackout.
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Le polemiche politiche

Va però sottolineato come il successo di Tesla abbia in pratica scatenato la polemica politica in Australia. Se infatti il governo dell’Australia meridionale è un convinto sostenitore di una politica energetica sempre più sganciata dalle fonti fossili e orientata sulle rinnovabili, la posizione contraria continua ad avere i suoi fans all’interno del governo nazionale.
Una posizione rappresentata in particolare dal tesoriere Scott Morrison, secondo il quale si tratterebbe di una soluzione non in grado di assicurare energia elettrica.
Non è dello stesso avviso il governo locale, che sembra assolutamente intenzionato a continuare sulla strada intrapresa e anzi rafforzarla, con un mix energetico in cui spiccano eolico e solare.
Lo stato dell’Australia meridionale, intanto, ha già espresso il suo desiderio di potenziare al massimo questa politica, stanziando 550 milioni di dollari australiani in favore delle rinnovabili.
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Si profila uno scontro?

La diversità di posizioni tra le parti ha spinto alcuni organi di stampa, a partire dal Financial Times, ad adombrare come alla fine la disparità di vedute potrebbe lasciare l’Australia senza una vera politica energetica.
Una responsabilità che però non sembra assolutamente spaventare il governo dello stato dell’Australia meridionale, il quale proprio grazie alla batteria fornita da Tesla si propone di ovviare con successo alla chiusura di una centrale a carbone a Victoria, una delle più grandi del Paese.

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Auto su Marte: ora Elon Musk vuole spedire la Tesla Roadster sul pianeta rosso https://www.business.it/auto-su-marte-ora-elon-musk-vuole-spedire-la-tesla-roadster-sul-pianeta-rosso/ Thu, 14 Dec 2017 06:30:28 +0000 http://www.business.it/?p=15775 Auto su Marte: la Tesla Roadster ai appresta a volare nello spazio, mentre l'azienda guidata da Elon Musk si trova in una fase di evidenti difficoltà

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Non si può certo dire che a Elon Musk, il numero uno di Tesla, manchino le idee. La sua ultima trovata, inviare un’auto su Marte, ha già generato un largo interesse che ha nuovamente portato il marchio californiano al centro dell’attenzione.
Il suo progetto, peraltro, avrebbe l’evidente vantaggio di poter contare non solo su Tesla, ma anche sul know-how di SpaceX, azienda che opera nel settore aerospaziale e la quale si propone di rendere alla portata di tutti i viaggi spaziali.

La prescelta è una Roadster

Spedire un’auto su Marte, in effetti, sembra una trovata di grande impatto, tale da poter riverberare una pubblicità estremamente positiva sul modello prescelto, ovvero una Tesla Roadster che fa parte del parco macchine di Musk. La macchina sarà infilata in un razzo Falcon la cui partenza è stata messa in cantiere proprio per il prossimo anno. Il lancio avverrà sulle note di Space Oddity, il celebre brano di David Bowie che uscì appena dieci giorni prima che Neil Armstrong desse luogo alla sua famosa passeggiata lunare e che fu usato dalla BBC come colonna sonora della trasmissione sull’evento principale del 1969.

Il Falcon Heavy è finalmente pronto

L’idea è stata annunciata su Twitter, e nei giorni successivi lo stesso Elon Musk ha reso noti altri particolari, a partire dal fatto che il vettore sarà un Falcon Heavy, il cui debutto era atteso per il 2013, venendo però continuamente rinviato a causa dei continui problemi tecnici insorti.
Il decollo avverrà da Cape Canaveral, dalla stessa piattaforma che ospitò le storiche missioni Apollo. A meno che non vengano fuori improvvisi problemi, il viaggio della navicella durerà un miliardo di anni.
Se questo volo non sarà in grado di trasportare persone, gli esseri umani potranno invece volare su Marte con il prossimo Falcon Heavy, che sarà progettato espressamente per questo ambizioso scopo. Lo stesso Musk ha peraltro precisato come entro cinque anni potrebbero arrivare sul pianeta rosso due navicelle spaziali contenenti uomini, i quali entro il 2050 potrebbero aver costruito una intera città.
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elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marte-2Le difficoltà di Tesla

Se l’auto su Marte è un progetto estremamente ambizioso, va però ricordato come Tesla non se la passi molto bene, al momento. Il brand di Paolo Alto, infatti ha appena pubblicato i dati sull’ultimo trimestre, rendendo noto come le perdite si attestino a oltre 600 milioni di dollari. Inoltre dall’anno della sua nascita, il 2003, ha già bruciato una somma gigantesca, circa 10 miliardi di dollari.
Le ambizioni sono insomma altissime, ma i risultati sinora ottenuti non sono pari alle attese, anche perché nel settore dell’auto elettrica la concorrenza non dorme riuscendo spesso a sorpassare Tesla. Come è successo di recente per il camion elettrico Semi, che l’azienda californiana ha a lungo presentato come primo modello ecologico del suo comparto, per poi essere sorpassata in fotofinish da Daimler con E-Fuso Vision One.
Non va poi sottovalutato l’impatto sull’immagine del marchio della vicenda che ha visto protagonista la Model 3, l’auto che doveva essere consegnata ad oltre 400mila acquirenti i quali si erano fidati della presentazione, versando mille dollari a testa per prenotarla. Una serie di problemi ha quindi reso impossibile il rispetto della promessa iniziale, costringendo il management a vere e proprie acrobazie che non sono sfuggite agli analisti.
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Crisi Tesla, l'azienda perde 480 mila dollari all'ora e rischia di fallire entro l'estate https://www.business.it/crisi-tesla-lazienda-perde-480-mila-dollari-allora-e-rischia-di-fallire-entro-lestate/ Mon, 11 Dec 2017 08:16:58 +0000 http://www.business.it/?p=15688 La crisi Tesla potrebbe portarla al fallimento entro 9 mesi, ma l'azienda è ottimista. Per salvarsi punta sulla Model 3 e ha già lanciato un camion elettrico e una nuova auto sportiva

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Tesla chiude un anno nero: persi 8 mila dollari al minuto

La crisi Tesla continua e si fa sempre più seria. Qualcuno però ancora non ci crede. A sentire Elon Musk, patron della nota azienda statunitense, l’azienda gode di ottima salute e ha già licenziato centinaia di dipendenti solo per una questione di scarsa produttività.
Tuttavia si ricrederebbe subito se finalmente iniziasse a prendere i considerazione i dati poco incoraggianti che circolano a riguardo. Le stime dell’analisi condotta dalla prestigiosa testata Bloomberg parlano di una perdita super veloce, pari a 480 mila dollari ogni ora, che potrebbe rivelarsi fatale per l’azienda e portarla al fallimento entro la prossima estate.
Secondo Bloomberg, la regina della Silicon Valley che ha conquistato il mondo con le sue auto elettriche ha bruciato una ricchezza di 8 mila dollari al minuto solo nell’ultimo anno. Se non provvederà subito ad adottare adeguate misure per invertire la rotta, esaurirà tutte le liquidità entro breve tempo e non potrà tornare indietro.
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Fallimento entro l’estate? Gli esperti hanno già la data

Gli esperti non hanno dubbi sulla crisi Tesla, ormai il loro dilemma è solo quello di stabilire con certezza la data del fallimento, possibilmente anche l’orario. Secondo la maggior parte degli analisti, all’azienda resterebbero circa 9 mesi di vita, a meno che non riesca a trovare entro breve tempo 2 miliardi di dollari da investire per salvarsi.
Ma qualcuno di loro va oltre e ha stimato persino quando scatterà l’ora X: Tesla fallirà il 6 agosto 2018 quando a New York saranno le 2:17. La “triste” profezia incombe e non lascia spazio all’interpretazione, ma per il momento non sembra preoccupare gli investitori. Ciò è piuttosto strano visto che sarebbero i primi a rimetterci dal punto di vista economico.
Nonostante le previsioni poco confortanti, molti di loro sono convinti che la situazione in cui versa l’azienda migliorerà nettamente nei prossimi mesi. Le azioni attualmente sono in rialzo, tanto che lunedì 27 novembre hanno fatto registrare un aumento del 3%, portandosi a 317,81 dollari ed elevando la capitalizzazione di mercato della Tesla a 53 mila dollari. Si tratta di una cifra che fa ben sperare, visto che quella della Ford è inferiore di 5 miliardi.
Guarda il video: Future Track 2025: molto più di un semplice camion

future-track-2025Elon Musk sfida la crisi lanciando un camion e una nuova auto

Mentre gli analisti si interrogano sui possibili esiti della crisi Tesla, il visionario Elon Musk passa ai fatti e continua a lavorare con ottimismo e a sfornare nuovi modelli senza pensare minimamente al fallimento. Non a caso, di recente ha presentato con successo a livello mondiale il Tesla Semi, il primo camion elettrico della storia, e la nuova Tesla Roadster, un futuristico modello sportivo di auto elettrica, sul mercato dal 2020, che viaggerà ad una velocità mai raggiunta prima da questa tipologia.
L’azienda ha inoltre rassicurato i propri clienti e investitori che la sua situazione finanziaria è destinata a migliorare nell’immediato, soprattutto perché accelererà la produzione della sua berlina elettrica “low cost”. L’ambita Model 3 ha un prezzo base di 35 mila dollari e da adesso ha anche la delicata missione di tirare fuori dai guai la creatura di Musk. Dovrà calcare parecchio l’acceleratore, visto che il tempo stringe e l’estate non è poi così lontana.
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Tesla Roadster sul mercato dal 2020: Elon Musk presenta la sportiva "low cost" https://www.business.it/tesla-roadster-sul-mercato-dal-2020-elon-musk-presenta-la-sportiva-low-cost/ Sat, 09 Dec 2017 06:30:05 +0000 http://www.business.it/?p=15663 La nuova Tesla Roadster farà concorrenza alla Ferrari, ma sarà più economica ed ecologica. Per prenotarla bastano 50 mila dollari, ma per qualcuno è crowfunding e la sua presentazione solo una mossa strategica.

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Una sportiva da 400 km orari e 1.000 km in autonomia

La nuova Tesla Roadster è la punta di diamante della nota casa automobilistica statuinitense, presentata nelle scorse settimane da Elon Musk, l’imprenditore deciso a trainare il futuro con le sue auto elettriche. Sarà disponibile sul mercato dal 2020 attraverso il “referral program” di Tesla, ma 1.000 clienti baciati dalla fortuna riceveranno gratuitamente una Roadster Founders Series, la limited edition da 250 mila dollari.
La nuova sportiva sarà l’auto di serie più veloce della storia. Il modello di base sarà in grado di accelerare da 0 a 60 km in 1,9 secondi e da 0 a 100 km in 4,2 secondi. Una delle sue peculiarità riguarda però il costo contenuto per questo tipo di modello, in aggiunta elettrico, pari a 200 mila dollari. Si pensi che la Lamborghini Aventador S costa il doppio mentre la McLaren P1 nel 2013 era venduta a 1 milione di euro e impiegava 17 secondi per accelerare da 0 a 300 km.
Ma qual è il cliente di un’auto del genere? L’acquirente tipo di una Tesla è cambiato nel tempo. Il target della nuova auto è più vicino a quello di una Mercedes o BMW, piuttosto che di una Ferrari o Lamborghini. L’azienda si rivolge ad un pubblico più giovane e sperimentatore, che va dai manager alle star cinematografiche, invece che ai super ricchi disposti a spendere grandi cifre per avere una Testarossa.
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Un futuro elettrico ad alta tecnologia

Nessuna guerra al “made in Italy” da parte della nuova Tesla Roadster. L’auto presenta delle linee belle e accattivanti, ma non punta a confondersi con l’artigianato di lusso. A Musk non interessano lo sfarzo e il design ma la ricerca tecnologica, che intende comunicare al meglio ai suoi clienti, interessati più all’innovazione che al collezionismo. L’imprenditore ha scherzato dicendo che quando torneranno alla vecchia auto a motore dopo la sua, avranno la sensazione di guidare un veicolo a vapore.
Tuttavia il prezzo dell’auto è comunque alto, sebbene non comparabile a quello di una Ferrari. Secondo i più critici non basterà la potenza del motore a giustificarlo. Dovrà farlo necessariamente un elevato standard di qualità nelle finiture, uno dei punti deboli di Tesla, che le ha già dato filo da torcere con la semplice Model X.
Rispetto al precedente modello, la nuova Tesla Roadster presenta: 3 motori, un tetto removibile, una combinazione di posti 2+2, una seduta rialzata e una migliore performance grazie alla differente disposizione delle batterie. Questa diversa configurazione ha permesso di ottenere un design dalle linee più aerodinamiche, vicino a quello delle altre sportive tradizionali, ma con un peso dell’auto ridotto.
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elon-musk-presenta-tesla-roadsterUna strategia per distogliere l’attenzione dalla Model 3?

La recente presentazione della nuova Tesla Roadster e dei Semi Truck – i primi camion elettrici della storia – non ha però convinto tutti e la qualità dei prodotti non c’entra. Qualcuno ritiene che sia stata l’ennesima mossa strategica di Elon Musk in fatto di comunicazione, stavolta per distogliere l’attenzione dei media, degli investitori e del pubblico dai problemi di produzione della Model 3.
Anche la modalità di prenotazione dell’auto ha scatenato i critici dell’azienda: è richiesto un deposito di ben 50 mila dollari, una cifra che fa pensare al crowfunding più che al pre-ordine. Per alcuni servirebbe solo a riempire le casse del gruppo, che punta sui seguaci del “sogno elettrico” e sta cercando di riprendersi dopo le difficoltà produttive incontrate con la Model 3.
Intanto in Europa, Tesla si è rivelata uno stimolo ad innovare per molte case automobilistiche, che hanno investito nella mobilità sostenibile e nella produzione di auto elettriche, sia a livello privato-individuale che pubblico-condiviso.
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Ritardo Tesla: Elon Musk chiede anche ai concessionari di partecipare all'assemblaggio delle auto da consegnare https://www.business.it/ritardo-tesla-elon-musk-chiede-anche-ai-concessionari-di-partecipare-allassemblaggio-delle-auto-da-consegnare/ Tue, 21 Nov 2017 06:30:32 +0000 http://www.business.it/?p=14750 Ritardo Tesla, Elon Musk cerca di recuperare coinvolgendo le concessionarie nell'assemblaggio delle vetture, recuperando una pratica che pure era ormai caduta in disuso da molto tempo

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Un ritardo pericoloso

Il ritardo di Tesla nelle consegne di Model 3 rischia di offuscare notevolmente la fama accumulata dal gruppo nel corso di questi anni. Basti pensare che nel trimestre conclusosi a settembre il marchio avrebbe dovuto consegnare 1500 veicoli, mentre all’atto pratico soltanto 260 utenti sono entrati in possesso dell’auto nei tempi previsti.
Considerato che l’azienda californiana si propone di aumentare vertiginosamente i suoi ritmi produttivi si tratta di un biglietto da visita estremamente negativo, cui l’amministratore delegato Elon Musk sta cercando di ovviare coinvolgendo le concessionarie nell’assemblaggio delle auto che devono ancora essere consegnate.
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TeslaTesla si trova ora ad un bivio

La Model 3 può già vantare mezzo milione di prenotazioni e si presenta quindi come un grande successo. Quello che sembrava un traguardo da sogno rischia però di tramutarsi in una sorta di incubo per il brand. I clienti che hanno già provveduto a versare la caparra rischiano quindi di mettersi al volante dell’auto con grave ritardo.
A tal proposito occorre segnalare come già sia stato posticipato al mese di marzo l’obiettivo iniziale che prevedeva la consegna di 5mila modelli a settimana. A lanciare l’allarme è stato il Financial Times, spiegando anche come tra le possibili strategie di uscita dalla crisi ci sia il recupero di una pratica ormai in disuso da tempo, ovvero l’affidamento alle concessionarie del montaggio di alcuni elementi.
In pratica, per recuperare il ritardo, Tesla invierebbe le auto ai rivenditori senza alcuni componenti, a partire da display e sedili, i quali sarebbero oggetto di assemblaggio da parte delle officine convenzionate.
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TeslaQuali sono state le cause?

La causa del ritardo di Tesla in questa occasione sarebbe stata individuata dal management in una serie di “colli di bottiglia” produttivi. A fornire questa spiegazione è stata una nota, la quale però non ha potuto impedire la rivalsa della Borsa, che nelle ore successive alla sua emanazione ha duramente penalizzato il titolo azionario.
Se quindi è stato individuato un possibile escamotage al fine di rendere più leggero il carico di lavoro nel sito produttivo di Freemont, lo stesso Financial Times si chiede però se una pratica di questo genere possa infine andare a scapito dei clienti, pregiudicando non solo la messa a punto conclusiva, ma anche le verifiche finali.
A rendere del tutto legittimo il quesito è quanto accaduto in Giappone, ove prima Nissan e poi Subaru sono state accusate di aver affidato i controlli precedenti all’uscita delle auto dagli stabilimenti a personale privo di una preparazione sufficiente.
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TeslaAnche i sindacati sono all’erta

Una questione che rischia di esplodere letteralmente tra le mani di Elon Musk, se si pensa che il numero uno di Tesla si trova in questo momento impegnato in una vera e propria battaglia con i sindacati.
Va infatti ricordato come la United Auto Workers (UAW) abbia già portato il marchio in giudizio di fronte al National Labor Relations Board, la corte che giudica i conflitti sui luoghi di lavoro, a causa dell’allontanamento di centinaia di addetti. Secondo il sindacato ad essere colpiti sarebbero stati proprio i lavoratori più vicini ad esso.
L’azienda respinge quanto affermato da UAW, ma in un momento di difficoltà le conseguenze di una simile battaglia potrebbero essere molto pesanti, soprattutto se il fronte si ampliasse, portando infine ad una situazione molto intricata e che quindi andrebbe assolutamente evitata.

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Crisi Tesla? licenziate tra le 400 e le 700 persone in una settimana. Cosa sta succedendo? https://www.business.it/crisi-tesla-licenziate-tra-le-400-e-le-700-persone-in-una-settimana-cosa-sta-succedendo/ Wed, 08 Nov 2017 06:29:17 +0000 http://www.business.it/?p=14105 La crisi Tesla è sempre più evidente e continuano i licenziamenti in tutti i comparti. L'azienda si rifiuta di chiamarli così, ma dichiara che sono misure dovute alla scarsa produttività dei dipendenti

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Dall’asfalto al mare… di licenziamenti

La crisi Tesla continua, i dati sono sotto gli occhi di tutti. Ormai non si può più negare, continua a farlo solo l’apparentemente invincibile creatura di Elon Musk. Nell’ultima settimana ha dato il benservito a qualcosa come 400-700 persone, tra ingegneri, venditori e operai. Ma non si parla di licenziamenti. O almeno, è l’azienda che si rifiuta di chiamarli così. Si tratta di misure legate alla scarsa performance lavorativa di alcuni dei suoi 33 mila dipendenti.
Secondo Musk l’azienda è in ottima salute e, lungi dal licenziare, ha persino il problema opposto: ben 2 mila posti di lavoro scoperti… deve assumere! Nei suoi piani è previsto l‘aumento della capacità produttiva pari a mezzo milione di auto entro l’anno prossimo. Qualcosa però continua a non quadrare.

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Tesla tra ritardi, disagi e sopravvalutazione

La notizia dei licenziamenti per la crisi Tesla arriva in un momento delicato. Basta pensare alle consegne rallentate della nuova Model 3, appena 220 delle 1.500 previste, causate da problemi nell’assemblaggio dei pannelli esterni. Ma in fatto di puntualità, l’azienda non eccelle. I ritardi si erano verificati anche in passato con la Model X, allora dovuti alle porte ad “ala di falco”, e Tesla aveva persino trascinato in tribunale il suo fornitore. Di recente è stato richiamato indietro il 3% dei crossover elettrici per il controllo dei sedili; ad aprile lo erano state 53 mila unità X e S per il freno di stazionamento.
Le notizie hanno influito sulla capitalizzazione in borsa dell’azienda, che nel 2015 ha registrato un passivo di 885 milioni di dollari, sceso a 330 nel 2016. Musk sostiene che fatturato e cash flow siano aumentati, ma molti ritengono che la venture sia troppo sopravvalutata.

Bolla finanziaria o mito del futuro?

Più che della crisi Tesla, qualcuno guarda in alto e parla di bolla finanziaria. Sarebbe stata “gonfiata” dall’abile comunicazione di Musk, che rilancia continuamente il destino di tutti gli altri business, da SpaceX, per i viaggi su Marte, a Solar City fino a OpenAI, senza dimenticare il futuristico progetto di Hyperloop, il treno ad aria compressa da 1.200 km/h.
Il mito aleggia attorno al “Re Mida” americano. In soli 4 anni sembra aver moltiplicato i 28 mila dollari prestati dal padre in un’azienda di software venduta a 341 milioni, investendone 10 per X.com, in seguito diventata quella PayPal ceduta a eBay per 1,5 miliardi.
Prodigi del genere possono accadere solo nella Silicon Valley, dove l’incontro tra idee, tecnologia e denaro è in grado di originare gas nobili e, all’occorrenza, riportarli allo stato liquido.

crisi tesla

Perché Musk è davanti a un bivio

Adesso però il tempo del mito e delle “comode” strategie è finito e la crisi Tesla deve fare i conti con la realtà. Musk ha sempre avuto la grande capacità di mediare tra l’interno e l’esterno della sua azienda, in un business estremamente difficile come quello automobilistico, ma ora è davanti a un bivio. Deve scegliere se abbandonare la logica della startup, da vendere nel giro di qualche anno a un valore infinitamente superiore all’iniziale, e fronteggiare i problemi di una vera azienda.
Così non soccomberà alla concorrenza sempre più agguerrita. Nel 2019 arriveranno sul mercato le nuove auto elettriche di Audi, Mercedes, Porsche, Bmw e Jaguar, tutte solide realtà imprenditoriali, che lavorano su grandi volumi ed economie di scala e di scopo.

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Elon Musk l'innovatore: pronto un piano per la 'metro' delle automobili https://www.business.it/elon-musk-linnovatore-pronto-un-piano-per-la-metro-delle-automobili/ Mon, 06 Nov 2017 06:30:12 +0000 http://www.business.it/?p=13992 Elon Musk ne studia una delle sue: tutto pronto per la rivoluzione del traffico sotterraneo Che cosa significa essere un vero innovatore? Proveremo a rispondere parlando dell’ultimo straordinario progetto di un personaggio che continua a far parlare di sé. Essere innovatore significa pensare continuamente a superare, a superarsi, tenere acceso il cervello in una sorta… Leggi tutto »Elon Musk l'innovatore: pronto un piano per la 'metro' delle automobili

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Elon Musk ne studia una delle sue: tutto pronto per la rivoluzione del traffico sotterraneo

Che cosa significa essere un vero innovatore? Proveremo a rispondere parlando dell’ultimo straordinario progetto di un personaggio che continua a far parlare di sé.

Essere innovatore significa pensare continuamente a superare, a superarsi, tenere acceso il cervello in una sorta di moto perpetuo, che non contempla il riposo, neppure durante le ore di sonno. Essere innovatore significa ricercare spasmodicamente di applicare la tecnologia alla tecnologia stessa, dando vita a progetti e realizzazioni che migliorino, elevino lo standard di vita. Essere innovatori significa stare un passo avanti a tutti, applicando la teoria concettuale alla pratica fattuale, che probabilmente è una delle cose più difficili del mondo, visto che sono in molti a pensare di fare ed in pochissimi a fare davvero.

Elon Musk è indubbiamente uno di coloro che ‘fanno davvero’, con tutte le sue contraddizioni ed i suoi fisiologici difetti, che non sta certo a noi giudicare, ma il patron di Tesla è, oggettivamente, un innovatore. Dopo essere stato uno degli inventori di PayPal, quando ancora acquistare su internet era ‘roba da pazzi’, dopo aver fondato uno dei marchi più influenti del mercato contemporaneo, si è messo in testa di rivoluzionare completamente la mobilità del futuro, ed è a lavoro per riuscirci.

Abbiamo già ampiamente parlato di Hyperloop, il treno supersonico che presto correrà sottoterra alla velocità della luce, che ha ispirato anche i cinesi, più reattivi e pronti all’effettiva realizzazione. Adesso il nuovo obiettivo di Elon Musk è decongestionare il traffico cittadino, ma non convincendo le persone a fare a meno delle macchine, anzi. Il progetto del visionario americano coinvolge proprio le auto: è stato scavato il primo tunnel di 150 metri di lunghezza, sotto il suolo di Los Angeles, che potrebbe essere il preludio alla prima metropolitana per automobili. Una follia? Tutt’altro.

elon musk metropolitana per auto

IL PROGETTO

Il piano di Musk prevede la costruzione di infrastrutture sotterranee che replichino esattamente il sistema metropolitano, ma che prevedano la presenza di vere e proprie strade, su cui le auto possano sfrecciare ad alta velocità, risalendo al vicino al punto desiderato. Il veicolo verrebbe risucchiato sotto terra da una piazzola-vagone che conduce all’impianto stradale sotterraneo. Una volta raggiunto il punto desiderato, con lo stesso procedimento l’auto riaffiora al piano-terra e continua la sua corsa. Sarebbe una soluzione per il traffico delle grandi metropoli, almeno per quanto riguarda le zone più critiche.

LA FUGA DAL TRAFFICO

Si tratterebbe, dunque, di una vera e propria via di fuga dalle interminabili code ai semafori, un argine massiccio contro gli incidenti stradali ed un sollievo per i ciclisti ed i pedoni che attraversano la città. Los Angeles si è dichiarata pronta allo studio per la realizzazione dell’ambizioso, innovativo progetto, a garantirlo è proprio il sindaco Eric Garcetti, che sta supportando Elon Musk. Il percorso sotterraneo attraverserebbe gran parte delle ‘segrete’ della città californiana, basandosi su un sistema di piattaforme elettriche che, ad impatto zero, accompagnerebbero i veicoli nel sottosuolo, per poi ricondurli in superficie all’uscita desiderata. Una rampa praticamente ogni miglio, lungo una tratta che dall’aeroporto internazionale situato a sud, attraversa l’estensione urbana fino alla periferia nord della città.

elon musk tunnel sotterranei per il traffico

L’INNOVATORE

Ancora una sorprendente contromossa di Elon Musk, che ogni volta che viene messo in discussione non concede il tempo per l’analisi delle sue idee, che tira fuori altri progetti, assolutamente rivoluzionari e degni di nota. Lo abbiamo sentito pronunciarsi su un mondo conquistato dai robot, parlare di turismo spaziale e di una colonizzazione di Marte, abbiamo assistito all’ascesa irresistibile di Tesla: creatore di un nuovo modello di business che sconvolge i canoni e le leggi di mercato, dove vorrà arrivare questo imprenditore, inventore e, senza dubbio, irriducibile, vero innovatore? 

elon musk l'ultima trovata è la metro per automobili

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Richard Branson, patron della Virgin, scommette sull’Hyperloop di Elon Musk https://www.business.it/richard-branson-patron-della-virgin-scommette-sullhyperloop-di-elon-musk/ Sun, 22 Oct 2017 05:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=13631 Dopo il grande successo riscosso da Hyperloop One, il treno a velocità supersonica promosso da Tesla, si affacciano nuovi affari sull’orizzonte europeo: Richard Branson, patron della Virgin, ha espresso la sua fascinazione per il treno superveloce e ha dichiarato di voler contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo, che collegherà Londra a Edimburgo in soli 50… Leggi tutto »Richard Branson, patron della Virgin, scommette sull’Hyperloop di Elon Musk

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Dopo il grande successo riscosso da Hyperloop One, il treno a velocità supersonica promosso da Tesla, si affacciano nuovi affari sull’orizzonte europeo: Richard Branson, patron della Virgin, ha espresso la sua fascinazione per il treno superveloce e ha dichiarato di voler contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo, che collegherà Londra a Edimburgo in soli 50 minuti. Il treno superveloce sarà  infatti capace di percorrere in questo breve lasso di tempo ben 670 chilometri. Branson è ovviamente entrato nell’affare di Musk con un contributo milionario, anche se la cifra precisa non è stata ancora rivelata. Ciò che conta è che investire sul futuro sia diventato un business proficuo. Stando a quanto dichiara Musk il mondo ha bisogno di una nuova forma di mobilità: capsule che viaggiano a 1.000 all’ora in specifici tunnel per saltare il traffico e raggiungere la destinazione in minor tempo possibile.

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hyperloop

Musk: il futuro è una questione di velocità

Hyperloop One è un progetto ideato da Tesla nel 2012, che Elon Musk ha presentato l’anno successivo in tutti i dettagli. Secondo quanto illustrato dall’imprenditore sudafricano, i passeggeri potranno comodamente viaggiare all’interno di treni che sfrecciano in cilindri di alluminio. A loro volta questi cilindri sono racchiusi in due tubo d’acciaio girevoli e si trovano all’interno di un percorso sopraelevato. I cilindri galleggiano su cuscinetti d’aria e possono accelerare su una serie di magneti, proprio come succede già ai modernissimi treni ad alta tecnologia maglev, che modelli a levitazione magnetica che viaggiano appunto senza toccare le rotaie. Il sistema è quindi quello della repulsione e dell’attrazione magnetica.

Le pompe pneumatiche vengono posizionate, diminuendo così la pressione all’interno dei tubi. L’attrito rende possibili velocità subsoniche raggiungendo 1100 chilometri orari. É già stato preventivato un sistema di pannelli solari posizionati in cima alle gallerie, che serviranno per  generare l’elettricità di cui ha bisogno l’intera struttura.

Con queste premesse Richard Branson ha pensato bene di sposare un progetto che portasse innovazione anche nella sua Gran Bretagna.

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hyperloop

Branson segue Musk a tutta velocità

Tra le varie società della Virgin Group figurano compagnie aeree, autonoleggi e la Virgin Galactic, compagnia di voli spaziali commerciali. Questo ennesimo investimento rappresenta una sfida in linea con la lungimiranza del patron Branson.

”Virgin Group’s investment entra in Hyperloop One il più rivoluzionario treno esistente. Una innovativa, eccitante modalità di trasporto delle persone alla velocità degli aerei sulla terra”. Branson è  mosso dalla passione. Infatti è già pronto il nome Virgin Hyperloop One, “dove passeggeri e merci verranno caricati su una “carrozza” e lanciati in una progressiva accelerazione con propulsione elettrica in un tubo a bassa pressione” spiega Branson. 

Per ora l’Hyperloop di Musk è ancora in fase  di sperimentazioni. Sono infatti attivi test drive nei dintorni di Las Vegas per testare velocità e prestazioni. Il fine è quello di arrivare a costruire la tratta Londra Edimburgo, percorribile alla velocità di 1200 all’ora in soli 50 minuti. Una rivoluzione  alla quale Branson non vede l’ora di prendere parte.

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Elon Musk contro i soldati robot: l'intelligenza artificiale va bandita dai conflitti armati https://www.business.it/elon-musk-soldati-robot-lintelligenza-artificiale-va-bandita-dai-conflitti-armati/ Thu, 28 Sep 2017 05:30:21 +0000 https://www.business.it/?p=12981 L’Intelligenza artificiale, con i suoi possibili sviluppi e applicazioni, è un argomento che scotta. Negli ultimi tempi, i maggiori rappresentanti politici, economici e scientifici sono chiamati in causa per conoscere il loro parere: favorevoli o contrari? Timorosi o affascinati? Da qualunque lato si guardi la questione, i robot che invadono il nostro futuro sono una… Leggi tutto »Elon Musk contro i soldati robot: l'intelligenza artificiale va bandita dai conflitti armati

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L’Intelligenza artificiale, con i suoi possibili sviluppi e applicazioni, è un argomento che scotta. Negli ultimi tempi, i maggiori rappresentanti politici, economici e scientifici sono chiamati in causa per conoscere il loro parere: favorevoli o contrari? Timorosi o affascinati? Da qualunque lato si guardi la questione, i robot che invadono il nostro futuro sono una prospettiva ben poco allettante, in particolare per scopi che non riguardano né l’aiuto alla comunità né la facilitazione delle nostre azioni quotidiane.
Devono aver pensato questo e altro Elon Musk e altri 116 fondatori di aziende di A.I. e robotica quando, circa un mese fa, a Melbourne, hanno firmato una lettera chiedendo di bloccare la corsa agli “armamenti autonomi”.

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soldati robot: Elon Musk dice no

Il rischio dei soldati robot

Ci è voluta una lettera per la seconda volta. Già nel 2015, al medesimo convegno annuale della International Joint Conference on Artificial Intelligence (IJCAI), era stata sottoscritta una carta con i nomi più autorevoli del settore della ricerca universitaria e scientifica. Un esponente per tutti: Stephen Hawking, che insieme ad un centinaio di studiosi, aveva esplicitato il proprio dissenso per l’implicazione di soldati robot nei conflitti militari.
Quest’anno il monito all’ONU è stato ribadito da Musk e colleghi affinché sia vietato l’utilizzo di armamenti autonomi. Il suo invito, insieme a quello degli altri fondatori, è rivolto ai partecipanti del GGE (Esperti Governativi) ed cè quello di: “sforzarsi di trovare modi per prevenire una corsa agli armamenti autonomi, per proteggere i civili dagli abusi e per evitare gli effetti destabilizzanti di queste tecnologie.
Le armi letali autonome minacciano di essere la terza rivoluzione in campo militare. Una volta sviluppate, permetteranno ai conflitti armati di essere combattuti su una scala più grande che mai, e su scale temporali più veloci di quanto gli umani possano comprendere: sono armi che despoti e terroristi potrebbero rivolgere contro popoli innocenti, oltre che armi che gli hacker potrebbero riprogrammare per comportarsi in modi indesiderabili”.

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soldati robot: Elon Musk dice no

Un pericolo senza precedenti

Chi è a favore dell’A.I. impiegata nei conflitti militari non sa bene di cosa si tratti realmente. Perché la questione riguarda anche le responsabilità da attribuire per ogni eventuale “falla” nel sistema. Ovvero: i soldati robot saranno dotati di reti neurali che andranno a formare una scatola nera capace di prendere decisioni. Il problema è proprio questo: saranno decisioni giuste? Il robot eviterà civili e innocenti? Purtroppo non conosciamo la risposta. E se accadrà qualcosa di inevitabile, a chi dare la colpa? Ad una macchina? Chi si prenderà la responsabilità di una strage?
Le scottanti questioni riguardo l’A.I. vogliono scongiurare l’attacco dei robot verso gli esseri umani. Inoltre, hanno il pregio di far riflettere anche sulla guerra stessa, sui conflitti moderni, che non hanno più senso di esistere perché ormai le vere risorse per cui si lotta sono quelle mentali e non più i terreni conquistabili con le milizie militari.

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Turismo spaziale: il razzo Falcon Heavy pronto al lancio https://www.business.it/turismo-spaziale-razzo-falcon-heavy-pronto-al-lancio/ Mon, 25 Sep 2017 05:30:56 +0000 https://www.business.it/?p=12846 23Falcon Heavy: pronto al lancio di prova Un turismo spaziale accessibile e la colonizzazione di Marte: questi gli obiettivi di Elon Musk, CEO della compagnia privata aerospaziale statunitense SpaceX (Space Exploration Technologies). Musk ha annunciato che Falcon Heavy, il razzo progettato per trasportare i turisti sul pianeta rosso, debutterà a novembre. La SpaceX ha infatti… Leggi tutto »Turismo spaziale: il razzo Falcon Heavy pronto al lancio

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23Falcon Heavy: pronto al lancio di prova

Un turismo spaziale accessibile e la colonizzazione di Marte: questi gli obiettivi di Elon Musk, CEO della compagnia privata aerospaziale statunitense SpaceX (Space Exploration Technologies). Musk ha annunciato che Falcon Heavy, il razzo progettato per trasportare i turisti sul pianeta rosso, debutterà a novembre. La SpaceX ha infatti terminato con successo i test sui 3 componenti del primo stadio del razzo più potente al mondo. Il razzo è stato progettato per trasportare un equipaggio di turisti umani sulla Luna e, in futuro, anche su Marte. L’annuncio del lancio è stato dato attraverso un sintetico tweet del primo settembre: “Questo novembre il lancio inaugurale del Falcon Heavy“. Anche se Musk nutre dei dubbi sulla riuscita del primo test, l’azienda spenderà 85 milioni di dollari per lanciare il Falcon Heavy dal Complex 39A presso il Kennedy Space Center della NASA, in Florida.
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Il razzo più potente al mondo

Il Falcon Heavy equivale ad un Falcon 9, ormai noto per la sua capacità di riutilizzo, con altri due primi stadi come booster, ciascuno con nove motori. Il razzo è alto 70 metri e può trasportare un carico di 63 tonnellate nell’orbita terrestre bassa, quasi tre volte tanto il “fratello minore”. La sua potenza è inferiore solo al Saturn V, il leggendario lanciatore usato dalla NASA nei programmi Apollo. Secondo il visionario Musk, Marte è il pianeta ideale per sperimentare il turismo spaziale e creare una prima colonia fuori dalla Terra. L’imprenditore ha più volte dichiarato di voler rendere il genere umano una “specie multiplanetaria” e che il suo piano è quello di colonizzare il Sistema Solare. Per questo, intende portare Falcon Heavy sul pianeta rosso, dopo averlo fatto orbitare intorno alla Luna.

falcon heavy pronto per il lancioCompletati i test sui tre primi stadi

Buone notizie per il turismo spaziale: SpaceX ha annunciato di aver completato i test su tutti e 3 i componenti del primo stadio. L’amministratore delegato della società spaziale ha inoltre pubblicato su Twitter un video in cui mostra il test statico di una delle componenti eseguito a McGregor, in Texas. Non è certo il primo test: a maggio, il nucleo principale del razzo era stato sottoposto ad alcune prove statiche. L’azienda aerospaziale aveva inizialmente annunciato che il Falcon Heavy avrebbe effettuato la prima missione dimostrativa nel 2013. A causa di vari problemi tecnici, il debutto è stato posticipato più volte, fino ad essere fissato per la fine del 2017, e pare che sia novembre il mese designato per il distacco del razzo dalla piattaforma. Entro il 2020 è previsto il lancio del Falcon Heavy senza equipaggio con destinazione Marte.
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Dubbi sulla riuscita del progetto

Il progetto di Musk va preso con la giusta dose di scetticismo: l’imprenditore stesso ha raffreddato gli entusiasmi ammettendo che ci sono molte cose che potrebbero andare storte nel lancio di novembre e che il razzo potrebbe non arrivare in orbita. Le perplessità riguardano principalmente lo sviluppo della propulsione alimentata da 27 motori; il razzo equivale alla somma di tre Falcon 9, combinazione che sviluppa vibrazioni in tutta la struttura. Il settore del turismo spaziale è in grande fermento: Musk sostiene che, per alimentare l’interesse della gente verso l’esplorazione dello spazio, occorre creare una colonia lunare. Secondo quanto annunciato dal magnate lo scorso febbraio, nel 2018 decollerà la prima crociera nello spazio che permetterà a due viaggiatori di orbitare intorno alla Luna e poi fare rientro sul nostro pianeta.
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Il treno supersonico a levitazione arriva in Cina e batte l'Hyperloop di Elon Musk https://www.business.it/il-treno-supersonico-a-levitazione-arriva-in-cina-e-batte-lhyperloop-di-elon-musk-con-la-sua-velocita-di-4-000-kmh/ Mon, 25 Sep 2017 05:30:47 +0000 https://www.business.it/?p=12901 Il treno supersonico cinese sarà simile a un aereo e ridurrà l'inquinamento ambientale

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Dopo Hyperloop, anche la Cina sogna un futuro supersonico

Il treno supersonico sarà uno dei mezzi di punta del futuro e lo scenario attuale si prepara ad accoglierlo. In principio era l’Hyperloop, il progetto futuristico di Elon Musk che ha visto la luce tra il 2012 e il 2013. Il mezzo di trasporto targato SpaceX sarà pronto però tra qualche anno, non prima del 2019, quando muoverà merci e passeggeri sempre più in là nello spazio e in meno tempo, ad una velocità estremamente alta grazie alla tecnologia innovativa e sofisticata.
Nell’attesa del grande giorno, l’Italia continua a dormire, mentre persino la Cina si dà da fare cullando il sogno dei trasporti ad altissima velocità con un progetto altrettanto futuristico e ambizioso. Si è già messa all’opera e punta a fare le cose in grande la China Aerospace Science and Industry Corporation (CASIC).
Durante il “Forum del settore aerospaziale commerciale cinese” tenutosi a Wuhan, ha annunciato in pompa magna che lavorerà a una rete di treni supersonici a levitazione. Un giorno non lontano riusciranno a viaggiare alla velocità record di 4.000 km/h. La cifra è da capogiro, ancora di più se si pensa che l’americano Hyperloop di Musk non supererà i 1.000 km/h.
Treno supersonico cinese Casic
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Un treno supersonico 5 volte più veloce dell’aereo

In Cina chi va di corsa si prepara a dire addio ai mezzi di trasporto pubblico più celeri. Il nuovo treno supersonico targato CASIC metterà le ali ai piedi ai suoi passeggeri. Sarà infatti 10 volte più veloce dei treni tradizionali ad alta velocità e 5 più degli aerei.
Il complesso lavoro che porterà a questo prodigioso risultato prevede, nel corso del tempo, lo sviluppo di 3 fasi.
1. Inizialmente sarà costruita una rete ferroviaria su base regionale, dove i treni viaggeranno ad una velocità massima di 1.000 km/h, quindi 4 volte inferiore a quella prefissata.
2. In seguito la rete regionale sarà estesa a livello nazionale e si potrà viaggiare fino a 2.000 km/h.
3. Infine, la rete sarà ulteriormente ampliata a livello internazionale, mentre i treni raggiungeranno la velocità stabilita di 4.000 km/h.
La straordinaria velocità del nuovo mezzo futuristico è un caso eccezionale nel sistema di trasporto mondiale, ma non l’unico. Infatti altre aziende stanno lavorando a sistemi di questo tipo, come la HTT e la Hyperloop One. A differenza loro, però, la CASIC può vantare una collaborazione con 20 istituzioni diverse, cinesi e straniere, che nel complesso possiedono oltre 200 brevetti in materia di tecnologia legata ai treni supersonici.
Treno supersonico cinese Casic
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Un treno volante dove si viaggia sottovuoto

Il treno supersonico non è ancora arrivato, ma è già riuscito ad entusiasmare tutta la Cina. La stampa nazionale lo ha già ribattezzato “treno volante” con riferimento sia all’elevata velocità che alla sua peculiarità di sfruttare l’ambiente sottovuoto per spostarsi, aggirando sapientemente la resistenza dovuta all’attrito dell’aria. A raggiungere una velocità più elevata lo aiuteranno anche la forma aerodinamica, insolita per un mezzo di questo tipo, e le sospensioni magnetiche.
Secondo Mao Kai, direttore tecnico dell’ambizioso progetto, la nuova tecnologia del mezzo futuristico consentirà anche di abbattere l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto. Questo perché ridurrà in maniera significativa la distanza tra le città, limitando il consumo di carburante fossile, tra le prime cause di inquinamento dell’aria.
Per Mao Kai è il sistema di trasporto del futuro. Utilizzarlo non sarà diverso dal prendere un aereo, tanto che si potrà provare lo stesso disagio quando accelera, ma non durante il tragitto. Ciò perché la reazione del corpo umano non dipende dalla velocità ma dall’accelerazione.

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Elon Musk profeta contro tutti: la Terza Guerra Mondiale sarà causata dai robot https://www.business.it/elon-musk-profeta-contro-tutti-la-terza-guerra-mondiale-sara-causata-dai-robot/ Fri, 22 Sep 2017 05:30:42 +0000 https://www.business.it/?p=12857 Elon Musk punta il dito contro l'Intelligenza Artificiale, più pericolosa anche di Trump e Kim Jong-un

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Dall’intelligenza artificiale al nuovo conflitto globale

Elon Musk, sarà lui il Nostradamus 4.0? Guerra nucleare, climatica o magari direttamente l’Apocalisse: quando si pensa alla Terza Guerra Mondiale ognuno ha la sua visione, e il numero 1 di Tesla, SpaceX e Hyperloop non fa eccezione. Il fatto è che la sua è piuttosto curiosa visti i tempi, e soprattutto il capo di accusa: l’Intelligenza Artificiale provocherà la Terza Guerra Mondiale. Fine delle trasmissioni.
Insomma, non sono i potenti che giocano con il destino della Terra a preoccuparlo, come accade al resto dei comuni mortali. Trump, Kim Jong-un e Putin, per esempio, per lui nemmeno esistono. In ogni caso, sono senz’altro meno temibili dei robot. Le capacità tecnogiche dei leader del pianeta, non le loro armi belliche, sono quelle a fargli paura.
Ormai siamo nel terzo millennio e anche le profezie si adeguano. Alla tecnologia, appunto. Non è un caso che Elon Musk l’abbia affidata a Twitter, in risposta all’ultima uscita del presidente russo, il quale aveva sentenziato che soltanto le nazioni leader nel campo dell’Intelligenza Artificiale potranno dominare il mondo.

Elon Musk nel 1995

Signori dell’AI=signori del mondo

L’equazione di Elon Musk non è nuova in realtà, già in passato il genio della Silicon Valley aveva messo in guardia le persone dalle conseguenze nefaste di una AI senza controllo. La sua visione distopica dello scenario futuro era emersa persino in un animato botta e risposta con Mark Zuckerberg, signore di Facebook (e quasi del mondo), che non ci aveva pensato due volte a etichettarlo come irresponsabile per diffondere idee del genere.
Idee che invece avevano conquistato Putin al punto che il presidente russo era arrivato ad “inaugurarle” in pubblico durante la conferenza di apertura del nuovo Anno Scolastico, trasmessa – nel nome della tecnologia – via satellite: “Chi guida l’Intelligenza Artificiale sarà padrone del mondo”, aveva detto ai giovani studenti.
Il capo del Cremlino è da sempre ai ferri corti con Pyongyang e non esclude l’ipotesi di un conflitto nucleare su scala globale. In quella occasione aveva però voluto sottolineare l’importanza dell’Intelligenza Artificiale per il genere umano, non solo per la Russia. A suo avviso l’AI è portatrice di grandi possibilità ma anche di minacce di difficile previsione che possono mettere a rischio l’intero pianeta. In questo senso, chi la controlla diventa il signore del mondo nel bene o nel male.

Perché i robot sono più pericolosi della Corea del Nord

Dopo il discorso di Putin, Elon Musk è tornato a maneggiare la patata bollente, ancora una volta su Twitter e con il dente avvelenato. Prima ha postato un articolo con i pensieri del Grey Cardinal, poi ha dato il via ad una discussione sui pericoli dell’AI che ha coinvolto migliaia di seguaci.
Secondo lui, molto presto la Cina, la Russia e tutte le nazioni che dominano nel campo dell’informatica daranno vita a sistemi di intelligenza artificiale. Sarà proprio la competizione per il predominio tra queste diverse potenze a causare, con tutta probabilità, la Terza Guerra Mondiale.
Il ragionamento di Musk si basa sulla previsione di uno scenario futuro, quando le macchine prenderanno il posto dell’uomo. Allora daranno vita ad un nuovo sistema di Intelligenza Artificiale, che spaventa più delle singole volontà di leader come Putin, Trump e Kim Jong-un.
Anche sull’ultimo Musk ha le idee chiare quanto controcorrente. Ritiene che la pericolosità della Nord Corea sia sopravvalutata, visto che il Paese non ha alleanze tali da potere innescare una guerra su scala globale.
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Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio
Autostrade sotterranee per treni e auto: il traffico secondo Elon Musk
 

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Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio https://www.business.it/tesla-model-3-primi-30-esemplari-consegnati-elon-musk-28-luglio/ Sat, 19 Aug 2017 06:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=12075 Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3. Una presentazione che è stata anche uno show C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3,… Leggi tutto »Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio

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Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3.

Una presentazione che è stata anche uno show

C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3, la prima berlina di medie dimensioni “elettrica”. Elon Musk ha portato tutti a Freemont, in California, nel piazzale antistante alla sua fabbrica, sul quale era stato allestito un palco dove spiccava un modello della nuova vettura, con carrozzeria di colore rosso, sicuramente appariscente e di grande effetto scenografico. Una location nella quale, pur apparendo emozionato, Elon Musk si è confermato un padrone di casa veramente piacevole, ed ha consegnato personalmente le chiavi delle auto ai primi 30 “fortunati” che potranno guidare la Model 3 di Tesla. Dopo questo show ora le attenzioni di tutto il mondo dell’auto si concentrano sul fatto se Tesla riuscirà a rispettare gli impegni di produzione che aveva annunciato dodici mesi fa. Dopo il suo annuncio della produzione della Model 3, sono infatti pervenuti in breve tempo 400mila ordini, e Musk fece sapere di poter produrre, già nel secondo semestre del 2017, 100mila o esemplari.

Nello scorso luglio però, questa affermazione era già stata corretta al ribasso e si parlava di un numero di esemplari ridotto da consegnare entro la fine del 2017, pari a 20mila unità. Una correzione che risulta perfettamente in linea con quelle che sono state le abitudini di Musk negli anni passati.

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Presentata la nuova model 3 da elon muskLa Model 3 dal vivo

Un anno fa ci fu la presentazione del “concept”, e dal punto di vista dell’estetica, il modello consegnato ha solo delle piccole differenze, rispecchiando quanto visto in precedenza sulla Model S, della quale rappresenta una versione più piccola e sicuramente più abbordabile.

Rispetto alla sorella maggiore sulla Model 3 saranno presenti un minor numero di funzioni e sarà inferiore anche la potenza, come ha chiarito lo stesso Musk durante la presentazione. Minore naturalmente anche l’autonomia della vettura. Un’altra differenza rispetto alla Model S è la mancanza delle maniglie a scomparsa automatica, che erano una delle caratteristiche peculiari del modello più grande. La Model 3 inoltre, non potrà adottare la configurazione a “sette sedili” a causa della lunghezza ridotta rispetto alla Model S. Nella sua presentazione, Elon Musk ha inoltre spiegato che lo schermo posizionato al centro della plancia, di formato ridotto, pari a 15 pollici, conterrà sia l’infotainment che il quadro strumenti. Il Ceo di Tesla ha anche spiegato che questo modello, con una maggiore autonomia, ha anche bisogno di un minor numero di informazioni. Oltre a quanto dichiarato da Musk, è filtrata anche la notizia che della Model 3 saranno realizzate in tutto due versioni

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nuova tesla model 3 presentata a FreemontModel 3, prezzi e sicurezza

Come di consueto, Musk non si è fermato a contrastare le perplessità riguardanti la sua produzione di auto elettriche, ed ha invece puntato dritto sulla “sicurezza”, davanti ad una folla dei suoi impiegati. Secondo il Ceo di Tesla, questa nuova vettura ha maggiore sicurezza della Volvo S60, che il costruttore ha dichiarato essere la “seconda vettura più sicura al mondo”. Per quanto riguarda i prezzi di vendita, il modello “standard” ha un prezzo di 35mila dollari, a cui corrisponde una autonomia su strada pari a 354 chilometri, ma con dati di rilievo per quanto riguarda lo spunto e la velocità massima. I dati della Model 3 parlano infatti di 5,6 secondi necessari per passare da 0 a 100 chilometri orari e di 200 chilometri orari di velocità massima. Con il modello a maggiore autonomia, questa raggiungerà circa 500 chilometri, ed anche le altre prestazioni saranno leggermente maggiori, 225 chilometri orari di velocità massima e 5,1 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. Maggiore naturalmente anche il prezzo, che si attesta a quota 44mila dollari. In entrambi i casi la Model 3 avrà trazione posteriore.

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elon musk presenta model 3

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Autostrade sotterranee per treni e auto: il traffico secondo Elon Musk https://www.business.it/autostrade-sotterranee-per-treni-e-auto-il-traffico-secondo-elon-musk/ Sat, 06 May 2017 06:00:46 +0000 https://www.business.it/?p=8579 “Even more boring”: ancora più “noioso”, o ancora più in “in profondità”. Con un tweet il geniale ed eccentrico Elon Musk ha di nuovo sollevato l’attenzione di mezzo mondo con il suo ultimo “parto”: un sistema di mobilità sotterranea anti traffico. Che ci stesse lavorando da un bel po’ era già noto, da quando, qualche… Leggi tutto »Autostrade sotterranee per treni e auto: il traffico secondo Elon Musk

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“Even more boring”: ancora più “noioso”, o ancora più in “in profondità”. Con un tweet il geniale ed eccentrico Elon Musk ha di nuovo sollevato l’attenzione di mezzo mondo con il suo ultimo “parto”: un sistema di mobilità sotterranea anti traffico. Che ci stesse lavorando da un bel po’ era già noto, da quando, qualche mese fa, aveva lanciato la nuova società, chiamata appunto “The boring company”, messa in piedi per proporre soluzioni definitive al traffico delle auto.
“Boring”, che significa sia noioso che scavare, è il gioco di parole iperbolico usato da Musk per nominare la sua impresa, che ha raccontato in dettaglio durante un TED talk la scorsa settimana. I tunnel che la Boring Company vorrebbe realizzare sono delle autostrade sotterranee, che corrono a diversi livelli di profondità. Le auto vi accederebbero tramite montacarichi, in grado di bloccarle in sicurezza, che si aprirebbero sulla strada come ascensori. E una volta scese, diventerebbero carrelli automatizzati, in grado di correre fino a 200 km/h su rotaie magnetiche e trasportare così le auto.
https://www.youtube.com/watch?v=u5V_VzRrSBI
A dare i primi dettagli del progetto è stato Bloomberg, che a febbraio scorso ha pubblicato un lungo reportage con foto che documentavano lo scavo e un’intervista allo stesso Musk.
Poi a fine aprile ecco la foto pubblicata da un dipendente della SpaceX su Instagram, poco dopo rimossa ma giusto in tempo per essere notata dal giornale Business Insider. Tre grossi cilindri, della dimensione e forma di una macchina per la perforazione di tunnel, con la scritta “The Boring Company”; il tutto nell’area esterna della società di Musk, a Hawthorne. E l’hashtag “#tunnelsyestunnels
Elon Musk
Infine, in una lunga intervista alla TED conference di Vancouver, il 28 aprile, Musk ha parlato più a lungo del progetto, concentrandosi sui problemi legati ai costi delle perforazioni, il rapporto con l’Hyperloop, i carrelli semiautomatici. Il tutto, sulla scia delle intenzioni originali, espresse a dicembre con un tweet:

Traffic is driving me nuts. Am going to build a tunnel boring machine and just start digging…”.

Musk ha parlato di un reticolo di tunnel in grado di scendere fino a 30 livelli di profondità, sia per automobili che per treni ad alta velocità, come il suo celebre Hyperloop. Un progetto lanciato nel 2013, mai abbandonato e su cui il numero uno di Tesla non ha mai smesso di credere. È in un’ottica di mobilità integrata sotterranea che si colloca quindi la proposta della Boring Company, che sta già realizzando un “tunnel demo” su cui lavorare. Al progetto è stato chiamato anche Steve Davis, un ingegnere senior di SpaceX che Musk ha voluto con sé in questa impresa. Che, come ci ha abituati in questi anni, è dipinta con ostacoli superabili e quasi senza limiti.

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