Merkel Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/merkel/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:14:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Merkel Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/merkel/ 32 32 Dietrofront Merkel, revocato il “lockdown rafforzato” a Pasqua: “Un errore” https://www.business.it/dietrofront-merkel-revocato-il-lockdown-rafforzato-a-pasqua-un-errore/ Wed, 24 Mar 2021 14:40:39 +0000 https://www.business.it/?p=75833 Un po’ per i sondaggi che danno il suo partito in picchiata, un po’ per le critiche ricevute dai giornali che hanno bollato il piano di restrizioni varato dal suo governo come “senza coraggio né idee”. Fatto sta che alla fine Angela Merkel ha deciso di fare un passo indietro e ritirare le misure più… Leggi tutto »Dietrofront Merkel, revocato il “lockdown rafforzato” a Pasqua: “Un errore”

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Un po’ per i sondaggi che danno il suo partito in picchiata, un po’ per le critiche ricevute dai giornali che hanno bollato il piano di restrizioni varato dal suo governo come “senza coraggio né idee”. Fatto sta che alla fine Angela Merkel ha deciso di fare un passo indietro e ritirare le misure più restrittive pensate inizialmente per i prossimi giorni. Oltre allo stop durante le festività pasquali, infatti, la cancelliera tedesca aveva deciso di fissare anche dei giorni “di riposo” in cui il Paese si sarebbe fermato. Poi, il dietrofront a sorpresa.

Dietrofront Merkel, revocato il "lockdown rafforzato" a Pasqua: "Un errore"

Il governo Merkel aveva deciso di istituire due Ruhetage, cioè dei “giorni di riposo” che si sarebbero sommati ai festivi. Di fronte alle critiche, anche da parte di alcuni presidenti dei Länder che avevano bollato il piano come “inapplicabile”, la cancelliera ha però convocato un nuovo vertice con i Länder, in cui ha annunciato la revocare delle restrizioni ulteriori previste per Pasqua.

Dietrofront Merkel, revocato il "lockdown rafforzato" a Pasqua: "Un errore"

“È un errore che deve essere chiamato come tale e bisogna correggere in tempo” ha detto Merkel durante il meeting. “So che questo procura altra insicurezza e chiedo perdono a tutti i cittadini e a tutte le cittadine” ha poi aggiunto la cancelliera, annunciando che la decisione di istituire ulteriori giornate in cui sarebbe stato imposto lo stop a spostamenti e attività lavorative “sarebbe stata revocata”. “Si tratta di una decisione non realizzabile in poco tempo”.

Dietrofront Merkel, revocato il "lockdown rafforzato" a Pasqua: "Un errore"

La cancelliera ha poi sottolineato che si è trattato di un suo errore, affermando però anche che “è stato fatto per una buona ragione e cioè quella di frenare la terza ondata e far tornare indietro la curva dei contagi”. “Si tratta di uno sbaglio, e gli sbagli vanno corretti in tempo, questo è ancora possibile. Me ne assumo la responsabilità”. A pesare sulla retromarcia, secondo le testate tedesche, anche i sondaggi che danno in calo l’Unione (Cdu-Csu), scivolanta al 26% dei consensi davanti ai Verdi di Robert Habeck ormai sempre più vicini (22%).

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Conte, scontro totale con l’Olanda: “L’Italia ha una dignità, non superate i limiti” https://www.business.it/conte-scontro-totale-con-lolanda-litalia-ha-una-dignita-non-superate-i-limiti/ Mon, 20 Jul 2020 08:07:02 +0000 https://www.business.it/?p=67414 Una partita che si è andata complicando ora dopo ora, quella in corso al Consiglio Europeo. E che vede l’Italia sempre più in difficoltà, alla disperata ricerca di un accordo che non solo le garantisca aiuti preziosi per rialzare la testa, ma metta a tacere un euroscetticismo dilagante all’interno dei nostri confini e che rischia… Leggi tutto »Conte, scontro totale con l’Olanda: “L’Italia ha una dignità, non superate i limiti”

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Una partita che si è andata complicando ora dopo ora, quella in corso al Consiglio Europeo. E che vede l’Italia sempre più in difficoltà, alla disperata ricerca di un accordo che non solo le garantisca aiuti preziosi per rialzare la testa, ma metta a tacere un euroscetticismo dilagante all’interno dei nostri confini e che rischia di divampare di nuovo in caso di fallimento nelle trattative. Si partiva da un Recovery Fund da 750 miliardi, 500 di sovvenzioni e 250 di prestiti. Poi, però, il quartetto dei Paesi frugali (Austra, Danimarca, Olanda e Svezia) ha alzato la voce.Conte, di fronte alla determinazione del blocco dei Paesi del Nord, è sembrato in crescente difficoltà. A fiaccarlo, la consapevolezza che non sarebbe bastato piegare il solo Rutte per poter finalmente sbrogliare la matassa. La sensazione che gli spiragli rimasti aperti sul fronte governance e monitoraggio delle riforme non avrebbero comunque portato in dote una soluzione. E così il premier italiano ha eruttato, puntando il dito contro i suoi avversari ma anche contro quei leader che assistevano impassibili al susseguirsi degli eventi (vero Angela Merkel?).

“Sembra che si voglia piegare il braccio a un Paese perché non si possano usare quei soldi, facendo controllare al Consiglio ogni fase di attuazione. Sono ostacoli che umiliano la Commissione oltre a tutti noi. Il mio Paese ha una dignità, c’è un limite da non superare”. Un atto d’accusa forte da parte di Conte. Che teme soprattutto la volontà da parte dei frugali di abbassare l’ammontare complessivo di aiuti: l’Italia potrebbe ritrovarsi con 10 miliardi in meno sui quali far conto in uno dei momenti più drammatici del suo recente passato.

 

Conte sa bene che dalla partita in Europa dipenderà anche una bella fetta della sua sopravvivenza a Palazzo Chigi. E insiste per aumentare il quantitativo di prestiti a tasso favorevole messo a disposizione dell’Italia. In questo modo, potrebbe evitare la retorica del Mes come ultima spiaggia: i Cinque Stelle finirebbero inevitabilmente per spaccarsi intorno a un eventuale ricorso al Fondo Salva-Stati. E lo scossone potrebbe far venir giù definitivamente un governo già pericolante.

L’Olanda ce l’ha con l’Italia per quota 100, voluta da Salvini

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Conte batte Macron e la Merkel: è lui il premier più apprezzato in Europa https://www.business.it/conte-batte-macron-e-la-merkel-e-lui-il-premier-piu-apprezzato-in-europa/ Tue, 14 Apr 2020 12:18:22 +0000 https://www.business.it/?p=62762 Non solo il leader più apprezzato dagli italiani in queste giornate concitate, con il Paese alle prese con la delicata gestione dell’emergenza coronavirus. Ma anche uno dei capi di Stato più amati in Europa. Questo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7 e che ha messo a confronto gli indici… Leggi tutto »Conte batte Macron e la Merkel: è lui il premier più apprezzato in Europa

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Non solo il leader più apprezzato dagli italiani in queste giornate concitate, con il Paese alle prese con la delicata gestione dell’emergenza coronavirus. Ma anche uno dei capi di Stato più amati in Europa. Questo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7 e che ha messo a confronto gli indici di gradimento dei cittadini di diverse nazioni Ue nei confronti dei loro rappresentanti: l’operato del nostro esecutivo è risultato migliore di quello di Angela Merkel o Emmanuel Macron.Le rilevazioni hanno evidenziato come il gradimento verso il governo Conte sia più alto, infatti, di quello dei cittadini tedeschi e francesi nei confronti dei rispettivi leader politici, a loro volta impegnati nel difficile compito di traghettare i loro Paesi fuori da una crisi senza precedenti. Alla domanda “Nel suo paese si stanno prendendo tutte le misure necessarie per affrontare la diffusione dell’epidemia?”, il 73% degli italiani ha risposto con un convinto “sì”. In Germania soltanto il 65% della popolazione pensa che la Merkel abbia fatto il possibile, in Francia solo il 54% si dice convinto da Macron.Per cercare una nazione dove c’è maggiore consenso verso le istituzioni bisogna rivolgere lo sguardo alla Polonia: lì, però, a giocare a favore è anche il basso numero di casi di contagio registrati, circa 7 mila, ben al di sotto rispetto a tanti Paesi dell’Europa dell’ovest. Diverso è invece il discorso se si sposta il ragionamento verso l’Europa: molti italiani, infatti, non sembrano per niente soddisfatti dell’accordo che è andato delineando dopo l’ultimo Eurogruppo.Alla domanda “Nell’Eurogruppo è stato raggiunto un accordo che consente l’utilizzo del fondo salva-stati Mes all’Italia per 37 miliardi, senza condizioni penalizzanti, mentre non sono stati approvati gli Eurobond. Come ritiene questo risultato?”, il 40% degli italiani ha risposto che si tratta di un cedimento da parte dell’Italia, il 30% parla di compromesso accettabile e il 26% non si è espresso. Soltanto per un 4% dei cittadini si tratta di un successo. 

La proposta di Marco Travaglio: “Commissariare Lombardia e Piemonte. Regioni fuori controllo”

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L’Ue si spaccherà in due? Ecco perché potrebbe nascere un’Europa Mediterranea https://www.business.it/lue-si-spacchera-in-due-ecco-perche-potrebbe-nascere-uneuropa-mediterranea/ Wed, 01 Apr 2020 13:51:36 +0000 https://www.business.it/?p=62006 Il punto di non ritorno rischia di stagliarsi davvero, pericolosamente, all’orizzonte dell’Europa. Uno scontro feroce, quello che sta andando in scena all’interno di un’Unione sempre più spaccata in due. Con il rischio che, a forza di tirare la corda, possa finire per spezzarsi. La situazione era d’altronde evidente da tempo, ma il coronavirus ha portato… Leggi tutto »L’Ue si spaccherà in due? Ecco perché potrebbe nascere un’Europa Mediterranea

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Il punto di non ritorno rischia di stagliarsi davvero, pericolosamente, all’orizzonte dell’Europa. Uno scontro feroce, quello che sta andando in scena all’interno di un’Unione sempre più spaccata in due. Con il rischio che, a forza di tirare la corda, possa finire per spezzarsi. La situazione era d’altronde evidente da tempo, ma il coronavirus ha portato a galla in maniera innegabile la frattura tra il blocco atlantico, quello dei Paesi del nord capitanati dalla Germania, e il blocco mediterraneo, al quale appartengono invece Italia, Spagna, Portogallo, Grecia. Posizioni al momento troppo distanti per poter ritrovare un’unità di intenti, resa quanto mai urgente dalla crisi.L’Italia, il Paese al momento più colpito dall’emergenza tra quelli del Vecchio Continente, chiede una solidarietà che al momento l’Europa non ritiene di poter dare. Aiuti senza condizionalità, dividendo tra tutti i Paesi i rischi di una ripresa incerta. Un concetto che alle orecchie dei sostenitori del rigore sempre e comunque suona come una bestemmia. E allora, come si esce da questo stallo? La palla è passata al momento nelle mani dell’Eurogruppo, incaricato del delicatissimo compito di fornire risposte in tempi brevi. Non è scontato, però, che riesca ad accontentare tutti.

Ecco, allora, che tra le ipotesi, al momento remota ma comunque da tenere in considerazione, c’è quella di una divisione dell’Europa, che finirebbe per cambiare per sempre il suo look politico con la nascita di una Confederazione Mediterranea, della quale finirebbero per far parte la Spagna, il Portogallo, la Grecia, Malta, Cipro, la Croazia. la Slovenia, il Montenegro e l’Albania. Senza escludere a priori la Francia, che potrebbe a sua volta rompere con i vari tedeschi, austriaci e olandesi. Detto questo, il tenace, odioso e ripetuto tentativo della Germania (dall’infelice uscita di Christine Lagarde a capo della BCE che ci ha fatto perdere in 1 giorno qualche miliardo di euro a cui avrebbe suggerito una “collega” della Bundesbank) di legarci per sempre al MES decretando in pratica la fine della nostra indipendenza economica e un futuro ricco di sacrifici (come se con il coronavirus non li avessimo fatti) è il principale motivo per cui oggi l’UE, o parte di essa, rappresenterebbe per molti addirittura una “minaccia nazionale”.Paesi accomunati da economie molto più simili tra di loro e per questo naturalmente più affini, un passaggio estremamente doloroso e che però porrebbe fine alle tante tensioni che puntualmente animano la vita politica di un’Unione sempre meno tale, nei fatti. L’Italia si troverebbe a poter contare teoricamente su un mercato interno da oltre 200 milioni di abitanti. Difficile immaginare che un simile scenario non suonerebbe come una sconfitta per chi all’Europa unita ha sempre creduto. Altrettanto difficile, però, pensare che si possa andare avanti ancora su questa falsariga.

Coronavirus, i medici donano il bonus di 100 euro al loro ospedale

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“La Merkel ha dimenticato quando l’Europa permise alla Germania di rialzarsi nel dopoguerra?” https://www.business.it/la-merkel-ha-dimenticato-quando-leuropa-permise-alla-germania-di-rialzarsi/ Sat, 28 Mar 2020 13:02:12 +0000 https://www.business.it/?p=61768 Non ci sono soltanto gli italiani, i francesi, gli spagnoli a chiedere un rapido cambio di rotta all’Europa in un momento di crisi senza precedenti, con il Vecchio Continente piegato dall’emergenza coronavirus. Anche all’interno della Germania, infatti, si levano voci feroci contro l’operato di Angela Merkel, accusata di “euroegoismo”. Una strategia che potrebbe essere arrivata… Leggi tutto »“La Merkel ha dimenticato quando l’Europa permise alla Germania di rialzarsi nel dopoguerra?”

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Non ci sono soltanto gli italiani, i francesi, gli spagnoli a chiedere un rapido cambio di rotta all’Europa in un momento di crisi senza precedenti, con il Vecchio Continente piegato dall’emergenza coronavirus. Anche all’interno della Germania, infatti, si levano voci feroci contro l’operato di Angela Merkel, accusata di “euroegoismo”. Una strategia che potrebbe essere arrivata al capolinea e che, però, potrebbe aver minato l’esistenza stessa dell’Unione. A sostenerlo è l’ex ministro degli Esteri teutonico Joschka Fischer che ha da poco lanciato il suo ultimo libro dal titolo, emblematico, “Scheitert Europa?”, “L’Europa fallisce?”.Fischer ha accusato la Merkel e i suoi sostenitori di aver dimenticato momenti importanti della storia della Germania come la Conferenza di Londra del 1953, quando l’Europa le cancellò buona parte dei debiti di guerra per permetterle una rapida ripresa economica. “Senza quel regalo – scrive l’ex ministro tedesco nel suo libro – non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico”.Di un passaggio di importanza epocale del quale però la Germania di oggi, guidata dal duo Merkel-Schaeuble, sembra essersi scordata. La politica del rigore imposta all’Europa, di contro, si sarebbe rivelata “devastante”: “Ha imposto ai Paesi del Sud Europa una deflazione dei salari e dei prezzi impossibile da superare con il peso del rigore. Ora la trappola della spirale dei debiti condanna questi Paesi a non uscire dalla crisi con il pretesto del risanamento dei conti”. “Se la Bce – ha spiegato ancora Fischer – non avesse seguito le decisioni di Draghi ma le obiezioni dei tedeschi a quest’ora l’euro non esisterebbe più. Il più grande pericolo per l’Europa  attualmente è la Germania. Bisognerebbe approfittare della impasse causata dalla crisi per fare un altro passo avanti verso l’integrazione europea. La Merkel così distrugge l’Europa”.

L’Europa che non vuole aiutare l’Italia? È guidata dagli “amici” sovranisti di Salvini

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L’Italia trova nuovi alleati in Europa: 14 Paesi si schierano contro la Merkel https://www.business.it/litalia-trova-nuovi-alleati-in-europa-14-paesi-si-schierano-contro-la-merkel/ Sat, 28 Mar 2020 10:14:33 +0000 https://www.business.it/?p=61751 Una sfida senza precedenti, quella che sta andando in scena in seno all’Unione Europea. Che, in un modo o nell’altro, cambierà per sempre le cose. Il fronte schierato contro i “rigoristi”, i Paesi del nord fedeli al dogma del rigore sempre e comunque e contrari a concedere aiuti incondizionati ai Paesi in difficoltà, si allarga… Leggi tutto »L’Italia trova nuovi alleati in Europa: 14 Paesi si schierano contro la Merkel

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Una sfida senza precedenti, quella che sta andando in scena in seno all’Unione Europea. Che, in un modo o nell’altro, cambierà per sempre le cose. Il fronte schierato contro i “rigoristi”, i Paesi del nord fedeli al dogma del rigore sempre e comunque e contrari a concedere aiuti incondizionati ai Paesi in difficoltà, si allarga ora dopo ora. Agli ormai famigerati nove governi (Italia compresa) che si sono schierati contro la Germania e l’Olanda si sono aggiunti infatti in queste ore anche i tre Stati del Baltico, la Slovacchia e Cipro. In totale, sono ora 14 i dissidenti capeggiati dal nostro premier Giuseppe Conte che nelle score ore aveva rivolto a Bruxelles parole nette, forti.L’ultimo negoziato portato avanti dall’Ue si è rivelato un fallimento. Niente accordo, tensione alle stelle, dieci giorni di tempo per trovare una soluzione in un crescendo di malumori sempre più diffusi. Ora serviranno nuove, serratissime trattative sul cui esito è impossibile fare previsioni. Con l’ipotesi, che sta balenando in queste ore, di una clamorosa iniziativa: eurobond sì, ma soltanto per i quattordici Paesi che ne fanno richiesta, senza gli ortodossi del nord Europa. Fosse vero, sarebbe una spaccatura senza precedenti, una frattura che potrebbe anche non ricomporsi più.D’altronde, i Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus indicano negli eurobond l’unico strumento possibile per iniettare una forte liquidità (si parla di circa mille miliardi di euro) e far fronte a una crisi che costringe i cittadini a rimanere a casa e la aziende ad abbassare le serrande per non contribuire alla diffusione del contagio. Christine Lagarde, d’altronde, è stata chiara al momento di mettere nero su bianco i numeri suggeriti dalle stime: se la situazione attuale si prolungasse fino all’autunno, l’Europa andrebbe incontro a una recessione del 10%. Uno scenario più che apocalittico sotto il profilo economico.Conte ha chiarito il peso delle decisioni che saranno prese nelle prossime ore: “Rischia di saltare l’Europa intera”. E può contare su un Emmanuel Macron sempre più vicino alle sue posizioni. “Non voglio un’Europa egoista e divisa” ha detto il premier francese. Sottolineando poi: “La Francia è al fianco dell’Italia”. Un’asse comune contro il quale rischiano di schiantarsi i rigoristi del nord. Mettendo fine, forse per sempre, all’idea di Unione.

A 102 anni Lina ha sconfitto il coronavirus: “Una storia di speranza in mezzo alla tempesta”

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La Germania ora ha paura: “Il 60-70% della popolazione si ammalerà di coronavirus” https://www.business.it/la-germania-ora-ha-paura-il-60-70-della-popolazione-si-ammalera-di-coronavirus/ Tue, 10 Mar 2020 18:01:25 +0000 https://www.business.it/?p=60649 Angela Merkel ne è convinta: in Germania il coronavirus infetterà il 60/70% della popolazione. Lo riporta la Bild, rendendo note le parole che la cancelliera tedesca avrebbe pronunciato nel corso di una riunione interna al gruppo parlamentare Cdu-Csu a Berlino. “Tra il 60 e il 70% della popolazione in Germania si infetterà con il virus”:… Leggi tutto »La Germania ora ha paura: “Il 60-70% della popolazione si ammalerà di coronavirus”

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Angela Merkel ne è convinta: in Germania il coronavirus infetterà il 60/70% della popolazione. Lo riporta la Bild, rendendo note le parole che la cancelliera tedesca avrebbe pronunciato nel corso di una riunione interna al gruppo parlamentare Cdu-Csu a Berlino. “Tra il 60 e il 70% della popolazione in Germania si infetterà con il virus”: queste le parole della Merkel, che durante la riunione avrebbe anche elogiato il comportamento del suo ministro della Salute Jens Spahn, definito “chiaro e concreto”.Come l’Italia, anche tutta la Germania è interessata dalla diffusione del Covid-19: tutti e 16 Laender tedeschi risultano infatti colpiti dall’epidemia di coronavirus. Ad oggi, i casi accertati sono 1139 (+ 27 rispetto a ieri), con 2 morti. Il presidente del Rorbert Koch Institut, Lothar Wieler, ha chiesto di attivare piani di crisi negli ospedali e di attivare le strutture di emergenza. Il rischio per la popolazione tedesca al momento è stato classificato come “medio”, con un picco più alto nel distretto di Heinsberg.Parole arrivate a breve distanza dalle comunicazioni del capo della Protezione civile Angelo Borrelli che ha diramato l’ennesimo bollettino: sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più delle precedenti 24 ore. (+6.6%). “Ma dalla Lombardia aspettiamo un aggiornamento, il dato non è completo in attesa di ricevere l’esito di ulteriori tamponi”.Il tutto mentre il numero complessivo dei casi – comprese le vittime e i guariti – ha superato quota diecimila: 10.149. In Lombardia attualmente vi sono 4.427 positivi, in Emilia-Romagna 1.417, in Veneto 783 e in Piemonte 436 solo per citare le regioni più colpite. Nel Lazio attualmente ne risultano 99. I morti sono complessivamente 631: rispetto a ieri risultatano 168 in più (un incremento del 36,2%).

Il paziente guarito dal coronavirus lascia l’ospedale: il toccante inchino ai medici

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Il vertice Italia-Francia-Germania? A capotavola siede… Rocco Casalino! https://www.business.it/il-vertice-italia-francia-germania-a-capotavola-siede-rocco-casalino/ Fri, 13 Dec 2019 15:25:17 +0000 https://www.business.it/?p=56368 C’è Angela Merkel, c’è Emmanuel Macron. C’è il nostro premier Giuseppe Conte. Tutti riuniti alla stessa tavola, per discutere dell’accordo trilaterale sulla Libia. A chi di loro l’onore di sedere a capotavola? Domanda banale ma non troppo, perché se è vero che non è certo quello il dettaglio chiave dello scatto, altrettanto corretto è sottolineare… Leggi tutto »Il vertice Italia-Francia-Germania? A capotavola siede… Rocco Casalino!

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C’è Angela Merkel, c’è Emmanuel Macron. C’è il nostro premier Giuseppe Conte. Tutti riuniti alla stessa tavola, per discutere dell’accordo trilaterale sulla Libia. A chi di loro l’onore di sedere a capotavola? Domanda banale ma non troppo, perché se è vero che non è certo quello il dettaglio chiave dello scatto, altrettanto corretto è sottolineare come in certe situazioni ogni piccolo particolare venga curato in maniera minuziosa. E allora non può che sorprendere la scelta fatta dai capi di Stato dei tre Paesi: qualsiasi risposta abbiate dato alla domanda precedente, infatti, sappiate che avete sbagliato.Al centro della scena non c’era nessuno dei tre leader bensì Rocco Casalino, portavoce e capo dell’ufficio stampa del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. La cosa non è sfuggita a molti osservatori che, di fronte a quelle sequenze mandate in onda dai telegiornali italiani, si sono chiesti come mai proprio all’ex concorrente del Grande Fratello sia toccato un onore simile, dubitando anche della bontà della scelta che per qualcuno poteva sfociare anche nel vero e proprio “delirio di onnipotenza”. Il vertice era stato indetto per discutere dell’accordo tra la Libia e la Turchia sulla delimitazione della giurisdizione marittima dei confini, condannato dall’Unione Europea in quanto non rispettoso dei diritti del mare.E d’altronde, però, Casalino continua a ritagliarsi giorno dopo giorno un ruolo sempre più importante, costringendo gli analisti a tenere sott’occhio ogni sua dichiarazione. Nelle scorse settimane, dalla sua bocca erano uscite parole che avevano fatto pensare alla nascita imminente di un partito del premier Conte: “Mi auguro che il governo duri… Non escludo di candidarmi, nel Movimento sentono la mia mancanza”.Una frase che era suonata come un duplice indizio. Da un lato la possibilità che Conte desse vita a stretto giro a una propria formazione, dall’altra che la sorte del governo fosse più o meno segnata e che la caduta sarebbe avvenuta in tempi non certo lunghi. Di sicuro, Casalino continua a esercitare una forte influenza sul premier. E a quanto pare, anche i capi di Stato europei se ne sono ben accorti, tra un brindisi e l’altro.

Civita Castellana, la giunta leghista dice no ai viaggi della memoria ad Auschwitz

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Retroscena, il Ppe infuriato con Tajani, non doveva andare in piazza con i sovranisti https://www.business.it/retroscena-il-ppe-infuriato-con-tajani-non-doveva-andare-in-piazza-con-i-sovranisti/ Mon, 21 Oct 2019 10:23:54 +0000 https://www.business.it/?p=53656 Nelle intenzioni di Matteo Salvini, quella di sabato 19 ottobre doveva essere l’occasione per ritrovare l’unità perduta nel centrodestra. Nei fatti, San Giovanni si è trasformata nella piazza della discordia e delle crepe, ormai evidenti, di Forza Italia. Berlusconi ha aderito, tanti altri no. Subendo l’ira funesta del Cav che, a poche ore dell’evento, ha… Leggi tutto »Retroscena, il Ppe infuriato con Tajani, non doveva andare in piazza con i sovranisti

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Nelle intenzioni di Matteo Salvini, quella di sabato 19 ottobre doveva essere l’occasione per ritrovare l’unità perduta nel centrodestra. Nei fatti, San Giovanni si è trasformata nella piazza della discordia e delle crepe, ormai evidenti, di Forza Italia. Berlusconi ha aderito, tanti altri no. Subendo l’ira funesta del Cav che, a poche ore dell’evento, ha sbottato: “Chi vuole andarsene lo dica chiaro e tondo”. A tenere banco, però, c’è anche il caso Tajani, con il Partito Popolare su tutte le furie per quel sì all’adunata salviniana.La carriera politica di Tajani a Bruxelles è d’altronde nota. E lunga, lunghissima. Tra i 10 vicepresidenti del Ppe fin dal 2002, membro della commissione Barrosso, vicepresidente del Parlamento Europeo in quota FI nel 2014 e presidente nel 2017, ruolo nel quale gli è dato poco succeduto Sassoli. Un curriculum di tutto rispetto che stona, e non potrebbe essere altrimenti, con quell’improvvisa scelta di campo, l’adesione a una piazza sovranista che fa dell’antieuropeismo, da sempre, una delle sue bandiere.Salvini, nonostante i tentativi di trasformarsi di tanto in tanto in finto moderato, è quello delle felpe No Euro, conosciuto ancora in mezzo mondo come leader di un “anti european party”, un partito anti-europeo. L’immagine di una Forza Italia costretta a piegarsi alle urla sue e di Giorgia Meloni, chinando il capo per paura di perdere definitivamente il treno del consenso elettorale, non è piaciuta fuori dai confini. La presenza di Tajani ancora meno.L’esponente di Forza Italia aveva cercato di mantenere una posizione intermedia nelle ore precedenti l’evento, al quale ha partecipato. Confermando la sua adesione “Siamo tre forze diverse che partecipano a una coalizione che si candida a governare la regione Umbria. Essere una coalizione non significa essere uguali. Noi siamo l’anima garantista, non vogliamo risolvere i problemi con le manette e la galera. Io in piazza ci sarò, anche se non abbiamo niente a vedere con la destra estrema. Partecipo ad un evento perché non mi piace questa manovra”.Un tentativo di sminuire il peso della discesa tra gli slogan e la rabbia della piazza sovranista. Non sufficiente a placare gli animi, inferociti, del Ppe, imbufalito nel vedere Tajani a San Giovanni con tanta leggerezza. Ricorso subito al telefono per mostrare tutto il suo disappunto nei confronti del comportamento dell’ex presidente del Parlamento Ue. E pronto a ricordare come, fuori dai confini italiani, esista una destra moderata che non accetta compromessi con gli estremisti, ai quali oppone tutta la sua diversità come un monolite impossibile da sbriciolare.

Lo insegna la storia tedesca: Angela Merkel nel recente passato ha fatto salti mortali per evitare di farsi imporre l’agenda dagli estremisti, considerandolo il rischio più grosso per la sua legislatura. Senza farsi problemi nel guardare, di volta in volta, ai socialdemocratici, ai verdi, ai liberali. Tutto pur di non piegarsi alle piazze urlanti, riempite da chi cavalca la rabbia dei cittadini senza offrire loro soluzioni concrete. Un atteggiamento responsabile, maturo. Di una destra vera, consapevole. Quella che manca, ancora, nell’Italia dove Berlusconi e Tajani sfilano con Salvini.

Renzi azzanna Salvini: “Leone sul palco, coniglio nei confronti in tv”

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Russiagate, la Merkel stuzzica Salvini: “L’italia deve rispondere dell’accaduto” https://www.business.it/russiagate-la-merkel-stuzzica-salvini-litalia-deve-rispondere-dellaccaduto/ Sat, 20 Jul 2019 10:10:02 +0000 https://www.business.it/?p=49921 Anche la Germania scende in campo per dire la sua sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega. E lo ha fatto per bocca della cancelliera tedesca Angela Merkel in persona, che ha detto di non voler intervenire direttamente sul caso lasciando allo stesso tempo intendere che a occuparsene deve essere solamente l’Italia (escludendo, forse, dalla… Leggi tutto »Russiagate, la Merkel stuzzica Salvini: “L’italia deve rispondere dell’accaduto”

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Anche la Germania scende in campo per dire la sua sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega. E lo ha fatto per bocca della cancelliera tedesca Angela Merkel in persona, che ha detto di non voler intervenire direttamente sul caso lasciando allo stesso tempo intendere che a occuparsene deve essere solamente l’Italia (escludendo, forse, dalla questione anche il Parlamento europeo?).Ma che, allo stesso tempo, si dice preoccupata per il sostegno di Mosca ai partiti populisti in Europa. La Merkel, durante la conferenza stampa pre-estiva di Berlino, risponde a chi le chiede un commento sui presunti finanziamenti al Carroccio: “Un chiarimento tocca all’Italia. Penso che il Parlamento italiano o altri chiederanno chiarezza sulla vicenda” ha tagliato corto la cancelliera. Che ha replicato brevemente anche a chi le chiede se Mosca possa aver realmente influenzato la politica italiana: “Su questo non posso dire nulla”.La Merkel ha poi continuato a parlare della Russia e del ruolo che Mosca ha anche nell’Unione europea. Per la cancelliera il metodo russo “solleva questioni: il fatto che i partiti populisti in Europa ricevano il sostegno della Russia è motivo di preoccupazione”. La Merkel, allo stesso tempo, ha sottolineato anche che le relazioni con la Russia sono “positive e ci impegniamo per mantenerle tali, ma la realtà non è sempre come uno si augura che sia…”.La Merkel ha tirato in ballo anche un’altra questione che tocca in primo piano l’Italia, quella dei migranti e delle persone da soccorrere in mare, specie nel Mediterraneo. Per la cancelliera tedesca il salvataggio dei migranti in mare è “un imperativo umanitario”: “Non si può continuare con soluzioni ad hoc per ciascuna imbarcazione di profughi. Il salvataggio non è solo un dovere, è un imperativo umanitario”.

 

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Ancora un malore per Angela Merkel: timori crescenti per la sua salute https://www.business.it/ancora-un-malore-per-angela-merkel-timori-crescenti-per-la-sua-salute/ Thu, 27 Jun 2019 11:49:38 +0000 https://www.business.it/?p=48675 Le condizioni di salute di Angela Merkel iniziano a fare paura. La cancelliera tedesca è stata colta ancora una volta da tremori incontrollati, otto giorni dopo una crisi analoga che le era capitata mentre si trovava al fianco del presidente ucraino Volodimir Zelenski. Stavolta il malore si è verificato durante una cerimonia a Berlino: al chiuso, a… Leggi tutto »Ancora un malore per Angela Merkel: timori crescenti per la sua salute

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Le condizioni di salute di Angela Merkel iniziano a fare paura. La cancelliera tedesca è stata colta ancora una volta da tremori incontrollati, otto giorni dopo una crisi analoga che le era capitata mentre si trovava al fianco del presidente ucraino Volodimir Zelenski. Stavolta il malore si è verificato durante una cerimonia a Berlino: al chiuso, a palazzo Bellevue, accanto al presidente Frank-Walter Steinmeier, per la nomina del nuovo ministro della Giustizia, Christine Lambrecht (l’uscente Katarina Barley è stata eletta al Parlamento europeo).Alla cancelliera è stato offerto un bicchiere d’acqua, ma lei lo ha rifiutato ed è apparsa stare meglio quando, mezz’ora più tardi, si è presentata in Parlamento. Il 18 giugno, dopo l’episodio con Zelenski, la Merkel che ha 64 anni aveva spiegato l’accaduto dicendo che era disidratata.Sulla stampa tedesca, però, continuano a susseguirsi ipotesi sulle condizioni di salute dell Merkel. Da più parti si sospetta che il ritiro, annunciato per il 2021, al termine del mandato da cancelliera, non sia dovuto soltanto a motivi strettamente politici, ma a una malattia che non le permetterebbe di poter continuare a svolgere il suo ruolo.Il portavoce del governo tedesco rassicura però sulle condizioni della cancelliera e ha confermato la sua partenza  alla volta del G20 di Osaka, in Giappone. “Tutto avrà luogo come pianificato, la cancelliera sta bene” ha dichiarato Steffen Seibert ai giornalisti. La notizia ha scatenato, al solito, il meglio e il peggio del mondo social, dove ai messaggi di solidarietà si sono affiancati insulti e prese in giro da parte degli utenti italiani.

Sea Watch 3, De Magistris sta col comandante Carola: “Grazie”

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I conti di Conte non tornano: il premier contesta le stime Ue https://www.business.it/i-conti-di-conte-non-tornano-il-premier-contesta-le-stime-ue/ Fri, 21 Jun 2019 11:55:06 +0000 https://www.business.it/?p=48419 L’Italia contro Bruxelles, oggetto del contendere i conti pubblici. La trattativa con l’Europa parte in salita, con il governo molto preoccupato per i futuri passi sulla procedura e fermo nel contestare le stime della Commissione che ritiene lontane dalla realtà. L’Italia non arriva a Bruxelles “a mani vuote” ha precisato il premier Giuseppe Conte appena atterrato… Leggi tutto »I conti di Conte non tornano: il premier contesta le stime Ue

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L’Italia contro Bruxelles, oggetto del contendere i conti pubblici. La trattativa con l’Europa parte in salita, con il governo molto preoccupato per i futuri passi sulla procedura e fermo nel contestare le stime della Commissione che ritiene lontane dalla realtà. L’Italia non arriva a Bruxelles “a mani vuote” ha precisato il premier Giuseppe Conte appena atterrato nella capitale belga per il vertice europeo.Ma poi, dopo i colloqui avuti a margine del Consiglio, eccolo subito esprimere il timore sull’esito del negoziato e cerca un ultimo contatto con Merkel per cercare una via d’uscita dall’impasse. “La situazione è molto difficile” ha detto il premier italiano nella notte tra giovedì e venerdì 21 giugno, “ma farò ogni sforzo, fino all’ultimo per evitare la procedura di infrazione”. A chi gli chiede se sia necessario fare un intervento ulteriore all’assestamento di bilancio, come una manovra correttiva, per venire incontro all’Ue, Conte ha risposto “sarebbe una richiesta ingiusta, e inaccettabile”. Per poi attaccare anche le nomine Ue: “C0è stallo, è stato dato mandato a Tusk di parlare con i rappresentanti in Parlamento Ue per vedere di superare il criterio degli Spitzenkandidaten”.Conte ha anticipato che l’Italia ha “conti pubblici che vanno meglio del previsto” contestando le stime dell’Unione Europea definite “fuori dalla realtà”. Il premier ritiene ingiusta un’eventuale sanzione contro l’Italia perché, nonostante la crescita sia più bassa, il deficit 2019 è stimato “al 2,1% e non al 2,5% previsto dalla Commissione”, evocando poi la disponibilità di 5 miliardi, già messi in conto.

Conte e l’uomo… in mutande! Il surreale dialogo del premier a Napoli

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E se alla fine Di Maio si innamorasse della Merkel? https://www.business.it/salvini-e-la-merkel-a-braccetto-perche-lalleanza-non-e-cosi-insolita/ Mon, 08 Apr 2019 08:54:25 +0000 https://www.business.it/?p=44269 Una metamorfosi niente male quella vissuta da Luigi Di Maio. Diventato improvvisamente europeista e rispettoso delle istituzioni. E pensare che soltanto qualche mese fa la lotta con Bruxelles era costante, accesa, con toni violenti ed esasperati. Tutto superato. Ora il grillino punta al centro, al grande spazio politico dei moderati, aprendo un canale addirittura con il… Leggi tutto »E se alla fine Di Maio si innamorasse della Merkel?

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Una metamorfosi niente male quella vissuta da Luigi Di Maio. Diventato improvvisamente europeista e rispettoso delle istituzioni. E pensare che soltanto qualche mese fa la lotta con Bruxelles era costante, accesa, con toni violenti ed esasperati. Tutto superato. Ora il grillino punta al centro, al grande spazio politico dei moderati, aprendo un canale addirittura con il Partito popolare, considerato fino a ieri l’artefice della deriva dell’austerity nell’Unione.A fornire l’occasione per la svolta è stata l’Europa stessa, decisa a tendere la mano per creare un fronte comune. Ecco allora arrivare a stretto giro prima l’elogio di Angela Merkel e poi la replica di Di Maio, che ha mostrato di apprezzarla chiarendo di non aver mai attacco la Germania. In contemporanea, gli alleati di Salvini, scomodi anche all’Ue, sono diventati nemici. Da Orban (suo avversario nel Ppe) all’ultradestra tedesca di Adf, arrivando addirittura a dire che “il sovranismo non aiuta l’Italia”.La Stampa ha parlato di un colloquio tra Conte e Juncker, durante il quale quest’ultimo avrebbe persuaso i grillini a partecipare all’asse europeista contro i sovranisti di Salvini: “Possono essere decisivi”. E “decisivo” è l’aggettivo che usano spesso i 5 Stelle quando parlano di un ruolo all’Europarlamento da “ago della bilancia”, se la maggioranza tra Ppe, Pse e liberali non dovesse reggersi da sola.Di Maio ci spera. L’opposizione ormai gli sta stretta e sogna il M5S come “una forza di governo europea”. Un bel salto, per un partito che fino a qualche mese fa sembrava avere un conto aperto con l’Europa. Una mossa che, però, potrebbe non dispiacere agli elettori pentastellati.

Alla faccia dei tagli: benzina alle stelle con Salvini e Di Maio

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Un esercito per l’Europa: la suggestione che arriva da oltre i confini, una rivoluzione che spiazza tutti https://www.business.it/un-esercito-per-leuropa-angela-merkel-lancia-la-suggestione/ Wed, 14 Nov 2018 09:19:43 +0000 https://www.business.it/?p=35264 Un’Angela Merkel inedita, quella che si è presentata al Parlamento Europeo e che si prepara a lasciare la politica nei prossimi mesi dopo una lunghissima avventura. Applaudita, contestata da una parte dell’aula. E per la prima volta aperta alla possibilità di “costruire un giorno un vero esercito europeo”, una forza comune utile a “dimostrare al… Leggi tutto »Un esercito per l’Europa: la suggestione che arriva da oltre i confini, una rivoluzione che spiazza tutti

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Un’Angela Merkel inedita, quella che si è presentata al Parlamento Europeo e che si prepara a lasciare la politica nei prossimi mesi dopo una lunghissima avventura. Applaudita, contestata da una parte dell’aula. E per la prima volta aperta alla possibilità di “costruire un giorno un vero esercito europeo”, una forza comune utile a “dimostrare al mondo che tra le nazioni d’Europa non ci potrà mai più essere guerra”. Puntualizzando poi che, in termini di difesa, l’esercito del futuro dovrà essere “complementare alla Nato”.Il tutto però senza rinunciare alla propria autonomia, con un Consiglio europeo per la Sicurezza a presidenza rotante dove vengono prese le decisioni strategiche. “Il tempo in cui potevamo contare sugli altri è finito: oggi noi europei dobbiamo prendere il destino nelle nostre mani”. La Merkel ha anche aggiunto di essere al lavoro con la Francia di Macron per un “bilancio per l’Euro”, senza però specificare i dettagli di questa operazione.La cancelliera ha anche affrontato nel suo discorso il tema del nostro paese, quell’Italia che con Bruxelles sembra destinata ormai allo scontro. Lo ha fatto evocando una solidarietà che è “parte del Dna europeo” ma puntando il dito contro decisioni singole che hanno “un effetto sull’intera comunità: solidarietà e responsabilità vanno insieme”. Chi viola la libertà di stampa mette a rischio lo Stato di diritto in tutta l’Unione. Declinato sull’Eurozona, chi crea nuovo debito mette in discussione la forza e la stabilità dell’Europa.La moneta unica può funzionare, secondo la Merke, solo se “ogni Paese membro rispetta a casa propria le regole di stabilità finanziaria”. Un discorso che poi si fa più esplicito: “Noi vogliamo tendere una mano all’Italia, che è un Paese fondatore. Ma l’Italia ha anche deciso insieme a tutti gli altri le regole che sono la base giuridica dell’Euro. Ora qualcuno dice che ciò non interessa più”. La speranza della cancelliera è che “si giunga a una soluzione e lo si faccia nel dialogo con le autorità italiane, lo ha detto il presidente Conte”.

Guerra in Libia, Macron e Merkel all’angolo: è l’ora dell’Italia. Cosa succede

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Cambiamenti climatici: appello all'azione di Merkel da Bonn https://www.business.it/cambiamenti-climatici-appello-allazione-di-merkel-da-bonn/ Mon, 04 Dec 2017 06:33:57 +0000 http://www.business.it/?p=15435 I cambiamenti climatici al centro del vertice sul clima Cop23. Per Merkel c'è in gioco il destino dell'umanità e chiede ai leader mondiali di rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi

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Appello della Merkel a Bonn: il clima “una sfida centrale per il mondo”

Il cammino per combattere efficacemente i cambiamenti climatici è ancora in salita, ma dalla conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima di Bonn (Cop23) sembrano emergere segnali positivi. La cancelliera Angela Merkel è tornata a vestire i panni di paladina dell’ambiente, definendo quella del climauna sfida centrale per il mondo“, una questione che “determinerà il destino di tutti noi“, sottolineando la necessità di proteggere il pianeta dai danni devastanti del riscaldamento globale.
Merkel ha poi esortato i leader mondiali presenti al vertice sul clima a “fare di più“, ricordando che l’accordo di Parigi del 2015, respinto dal presidente Donald Trump, è stato solo “un punto di partenza” e che quello che è stato fatto finora non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi climatici prefissati. La cancelliera tedesca ha condiviso il palco con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e con il presidente francese, Emmanuel Macron.
Leggi anche: Trump cancella le misure green di Obama

Merkel prova a rilanciare l’accordo di Parigi

A due anni dalle decisioni prese nel corso del vertice climatico di Parigi, le delegazioni di oltre 190 Paesi si sono riunite a Bonn per rafforzare i negoziati, indeboliti dall’uscita degli Usa per volontà del presidente Trump. In occasione della Cop23 (23esima Conferenza delle parti), Merkel ha sottolineato il ruolo centrale del clima per le sorti dell’umanità e ha spronato i vari rappresentanti mondiali ad “unirsi per realizzare l’accordo di Parigi.
L’obiettivo prefissato di contenere i cambiamenti climatici, mantenendo l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 gradi o di un grado e mezzo, è lontano dall’essere raggiunto, ha dichiarato la cancelliera, che ha poi ricordato come sia compito dei Paesi industrializzati, responsabili dell’aumento delle emissioni di CO2, garantire un apporto maggiore al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo anche in virtù delle risorse tecnologiche a disposizione.

merkel-su-cambiamenti-climatic-accordi-di-parigiGuterres e Macron sulla stessa lunghezza d’onda

L’appello di Merkel non è isolato: Guterres ha definito i cambiamenti climatici “la minaccia che definisce il nostro tempo” e ha messo in guardia contro gli investimenti in energie fossili: “Dobbiamo smettere di scommettere su un futuro insostenibile“, ha detto inveendo contro gli 825 miliardi di dollari investiti nel 2016 in combustibili fossili. Macron, che è stato uno dei critici più accesi della decisione di Trump, si è unito al coro descrivendo i cambiamenti climatici come “la più significativa lotta del nostro tempo“.
Il presidente francese ha ricevuto l’applauso più scrosciante quando ha chiesto alla Francia ed ai partner europei di colmare il gap finanziario per il panel Onu sul clima IPCC che, dopo il ritiro di Trump, ha riscontrato problemi di budget. Davanti ai numerosi responsabili politici presenti al Summit, Macron ha garantito che “la Francia farà la sua parte” e ha auspicato una collaborazione da parte delle amministrazioni locali degli Stati Uniti a dispetto di Washington.

Nuova coalizione per la Merkel

Sui cambiamenti climatici si sta giocando, oltre al destino del mondo, anche quello del prossimo governo tedesco. L’appello di Merkel avviene infatti mentre la cancelliera è alle prese con un difficile negoziato su una nuova coalizione di governo, detta “Giamaica“, che includerà, oltre al suo partito Cdu-Csu, i “gruenen“, ossia i Verdi tedeschi, e i liberali, che hanno posizioni diametralmente opposte.
Utilizziamo ancora molto carbone, in particolare lignite“, ha dichiarato la cancelliera sottoposta a pressioni per un’uscita dal carbone entro il 2030, riconoscendo che il problema è controverso e aggiungendo che i lavori devono essere presi in considerazione. Ma Greenpeace, il cui giudizio è ascoltatissimo dalla base del partito, ha accusato i gruenen di accettare compromessi al ribasso sulla decarbonizzazione del Paese. I progressi sono attesi nei prossimi giorni, mentre Merkel risolve i termini della nuova coalizione di governo.
Leggi anche: Per salvare la terra? Smettiamola di concepire nuovi umani

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Caso Merkel, la mancanza di coalizione mette a dura prova la cancelliera tedesca https://www.business.it/caso-merkel-la-mancanza-di-coalizione-mette-a-dura-prova-la-cancelliera-tedesca/ Sat, 02 Dec 2017 06:30:45 +0000 http://www.business.it/?p=15438 Il mancato accordo con i liberali rischia di far saltare il governo della Cancelliera. Steinmeier è contrario a ricorrere allo stratagemma del voto anticipato, Merkel disposta a salvare il paese a tutti i costi

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Il caso Merkel, ecco i nuovi scenari

La Germania e la Merkel sembravano due nomi inscindibili. La cancelliera di ferro, ovvero colei che ha portato la Germania federale sul tetto d’Europa, sembrava davvero impossibile da spodestare. I Liberali, però, non hanno rinnovato il loro appoggio ad Angela Merkel, mettendo in una difficile situazione il suo partito.
La coalizione che sarebbe dovuta scattare avrebbe dovuto riguardare FDP, liberali e partito dei verdi, prendendo il nome di Coalizione Giamaica. Il no secco, invece, è stato pronunciato da Christian Lindner, leader di FDP.
La coalizione fortemente voluta dalla Merkel aveva trovato già i primi impedimenti all’inizio dell’autunno, quando Lindner non aveva fatto mistero alla stampa di avere dei rapporti tesi con la Merkel dal punto di vista politico. In particolare, i due schieramenti la vedono in maniera molto diversa per quanto riguarda l’Unione Europea e il ruolo della Germania in essa. Merkel, probabilmente, sperava di portare dalla sua parte i membri di FDP, ma alla fine le trattative si sono risolte in un nulla di fatto.
Leggi anche: Google accusata da Alternative für Deutschland di boicottaggio in vista delle politiche tedesche

Il mancato accordo tra le forze dal punto di vista politico

Dal punto di vista politico, il mancato accordo tra le forze della stessa area rischia di mettere in crisi il Governo. Caso Merkel: la Cancelliera  ha già dichiarato ai giornali che farà di tutto per guidare il paese attraverso la crisi. I problemi per Angela Merkel possono provenire, tra l’altro, anche da Martin Schulz, leader della SDP.
Schulz si era già detto inamovibile sulla possibilità di ripristinare la Grosse Koalitionen, ovvero la grande coalizione di partiti che aveva sostenuto Merkel nella scorsa legislatura, se la coalizione Giamaica non fosse andata in porto.
Ciò che c’era in ballo con la Coalizione Giamaica era principalmente la governance della Germania. Negli anni del cancellierato targato Angela Merkel, infatti, il costante messaggio dato ai cittadini è stato quello che la Germania era il paese che fungeva da traino per l’Europa.
Inevitabilmente questo ha significato, per i cittadini, associare l’Europa a un giogo da cui sarebbe stato utile liberarsi al più presto, visto che la Germania era colei che portava il fardello economico più importante.

La mancanza dei consensi popolari

Secondo i liberali di Lindner, questo populismo ha creato una spaccatura insanabile tra Europa e cittadini tedeschi, rendendo praticamente impossibile una modernizzazione concordata tra i diversi partiti. Per questo non è stata realizzabile la coalizione di governo.
A settembre il caso Merkel aveva già avuto i primi sviluppi: un problema di consenso popolare, perdendo moltissimi voti alle elezioni. Nonostante la sua leadership personale e il suo modo di fare sempre carismatico, Merkel non è riuscita a imporsi a livello numerico.
Secondo il presidente tedesco Steinmeier, andare al voto anticipato non può assolutamente essere una strategia. Gli elettori, infatti, non riuscirebbero a esprimere una preferenza coerente e logica, considerando che il paese verte in un momento di crisi.
Sul futuro della Cancelliera e della stessa Germania ci sono ipotesi contrastanti. Secondo molti sondaggi, nel cuore dei cittadini la Merkel è ancora il cancelliere desiderato da quasi il 60% di popolazione. Tuttavia, se dovesse passare alla minoranza per la perdita di alleati politici, sarebbe stata lei stessa a ritenere l’ipotesi di un governo di minoranza poco praticabile.
In questa prospettiva, nonostante le ritrosie del presidente, il ritorno alle urne sembra un’ipotesi molto più plausibile del previsto. In mancanza di una grande coalizione tra i partiti ex alleati della Merkel, e nell’impossibilità di creare una coalizione di minoranza, ecco che il voto anticipato potrebbe imporsi come l’unica chance.

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Google accusata da Alternative für Deutschland di boicottaggio in vista delle politiche tedesche https://www.business.it/google-accusata-da-alternative-fur-deutschland-di-boicottaggio-in-vista-delle-politiche-tedesche/ Tue, 26 Sep 2017 05:30:42 +0000 https://www.business.it/?p=12964 Google ha rifiutato di ospitare campagne social di Alternative für Deutschland

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Nei giorni dalle elezioni tedesche, anche Google viene tirata in ballo nella contesa elettorale che dovrebbe incoronerà nuovamente Angela Merkel a danno di una SPD sempre più in affanno.
Secondo Thor Kunkel, cui è affidato il settore comunicazione di AFP (Alternative für Deutschland), il partito di estrema destra che è atteso ad un ottimo risultato in questa tornata elettorale, l’azienda di Mountain View sarebbe responsabile di boicottaggio nei suoi confronti. A provarlo sarebbero in particolare delle comunicazioni di posta elettronica acquisite da Der Spiegel.

Un partito in grande ascesa

Le accuse a Google sembrano aver procurato ulteriori vantaggi al partito guidato da Alice Wiedel e Alexander Gauland, che è dato in ulteriore avanzata nelle ultime ore. AFP, infatti, dovrebbe addirittura superare il 12% e portare quindi una pattuglia di deputati al Bundestag che potrebbero rivelarsi una vera e propria spina nel fianco della Merkel, con la loro incessante propaganda euroscettica e una contrarietà all’immigrazione che sembra trovare terreno sempre più fertile nell’opinione pubblica teutonica.
Proprio per approfittare del vento favorevole, i leader del partito avevano affidato la cura della propria immagine a Harris Media, l’agenzia pubblicitaria che aveva spianato la strada della Casa Bianca a Donald Trump. La strategia di comunicazione adottata prevedeva in particolare la messa in campo di una serie di campagne sui social media, considerati ormai uno strumento chiave dal punto di vista della propaganda. Mentre però Twitter e Facebook non hanno avuto problemi nell’accettare di intrattenere rapporti con AFD, Google ha deciso diversamente, aprendo la strada alle accuse di Kunkel.

google accusata di boicottaggio elettorale 2Sempre più a destra

AFP sta facendo sempre più parlare di sé in queste ultime settimane, non solo per la querelle con Google. I toni assunti dal partito e dai suoi leader sono infatti sempre più radicali, destando non poche preoccupazioni non solo in Germania, ma anche nel resto del vecchio continente. Basterebbe ricordare al riguardo le ultime dichiarazioni di Gauland, il quale ha affermato di essere orgoglioso di quanto fatto dai soldati tedeschi nel corso delle due guerre mondiali perse dalla Germania per capire la deriva sempre più radicale di AFP. Considerate le imprese delle SS e il recente orientamento della storiografia, che non opera praticamente più grandi distinzioni tra queste e la Wehrmacht, tali dichiarazioni sembrano preludere ad una vera e propria riabilitazione del nazismo. Proprio Gauland, che vanta un passato nella Cdu, ha peraltro preso le difese di Bjoern Hoecke, leader del partito in Turingia, quando questi aveva affermato come non tutto l’operato di Hitler fosse da buttare.

Una strategia vincente?

La svolta radicale impressa da Gauland al partito non sembra però una mossa in grado di pagare nel lungo termine, in un Paese ove si è sempre cercato di fare i conti con il passato. Inoltre nel resto dell’Europa si potrebbero risvegliare i sentimenti non proprio favorevoli al nazismo, ove la nazione che si propone di guidare l’Unione dovesse mostrare cedimenti di fronte ad un revival di questo genere. Proprio per questo motivo alcuni analisti si interrogano sulla giustezza delle mosse di Gauland, che potrebbero portare ad un isolamento sempre più pronunciato dell’AFP, rendendo di fatto del tutto inutili i voti dati al partito. A tutto vantaggio della Merkel, che potrebbe presentarsi come un argine al montante nazismo, diventando ancora più centrale negli scenari politici post voto, quando presumibilmente la cancelliera dovrà scegliere con chi allearsi per la formazione del nuovo governo da lei diretto.

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Deutsche Bank, si prospetta l'ipotesi della nazionalizzazione? https://www.business.it/deutsche-bank-si-prospetta-lipotesi-della-nazionalizzazione/ Thu, 11 Aug 2016 11:08:47 +0000 https://www.business.it/?p=5459 Gli stress test della Banca Centrale Europea lo hanno confermato: la Deutsche Bank sta vivendo una situazione turbolenta. Nel caso in cui si dovesse palesare una nuova crisi finanziaria, potrebbe essere presa in considerazione sua nazionalizzazione. Deutsche Bank: manca la liquidità Per quanto risulti improbabile che la Deutsche Bank sia esposta al rischio bancarotta, l’analista… Leggi tutto »Deutsche Bank, si prospetta l'ipotesi della nazionalizzazione?

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Gli stress test della Banca Centrale Europea lo hanno confermato: la Deutsche Bank sta vivendo una situazione turbolenta. Nel caso in cui si dovesse palesare una nuova crisi finanziaria, potrebbe essere presa in considerazione sua nazionalizzazione.

merkel

Deutsche Bank: manca la liquidità

Per quanto risulti improbabile che la Deutsche Bank sia esposta al rischio bancarotta, l’analista Martin Hellwig ritiene che nei prossimi mesi l’andamento dell’economia potrebbe rivelarsi cruciale nel destino del gruppo. «Non ci sono soldi a sufficienza per affrontare un’altra lunga e grave crisi», afferma.

In realtà non sarebbe certo la prima volta in cui il governo si ritroverebbe nelle condizioni di dover intervenire direttamente nel salvataggio di una sua banca. Già in passato infatti la cancelleria tedesca ha salvato con soldi pubblici quelle banche che stavano vivendo condizioni di precarietà.

Deutsche Bank: nazionalizzazione temporanea?

Secondo l’analista, se la Deutsche Bank dovesse non farcela, lo Stato farebbe bene a propendere per una nazionalizzazione temporanea in maniera tale da «consentirne la ripresa e da tirarsene fuori solo a lavoro concluso». Hellwig ritiene che questa soluzione verrà utilizzata dalla Merkel  «quando si avrà a che fare con un istituto che fa temere che una procedura di risoluzione possa ripercuotersi con danni significativi per il sistema».

Antonio Osso

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Le 5 donne più influenti al mondo https://www.business.it/le-5-donne-piu-influenti-al-mondo/ Thu, 09 Jun 2016 10:30:18 +0000 https://www.business.it/?p=3979 Forbes ha divulgato la sua consueta classifica delle donne più influenti al mondo. Tante le figure conosciute al grande pubblico, ma anche quest’anno non sono mancate delle piccole novità. E allora vediamo quali sono i nomi delle 5 donne più potenti del pianeta. 5 – Il compito di chiudere la top 5 delle donne più… Leggi tutto »Le 5 donne più influenti al mondo

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Forbes ha divulgato la sua consueta classifica delle donne più influenti al mondo. Tante le figure conosciute al grande pubblico, ma anche quest’anno non sono mancate delle piccole novità. E allora vediamo quali sono i nomi delle 5 donne più potenti del pianeta.

Mary Barra, new CEO of US carmaker General Motors GM arrives for a news conference at the headquarters of the company's German subsidiary Opel in Ruesselsheim, on January 27, 2014. AFP PHOTO / DANIEL ROLAND (Photo credit should read DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)

5 – Il compito di chiudere la top 5 delle donne più influenti del mondo spetta a Mary Barra. Imprenditrice e amministratrice delegata di General Motors, è la prima donna di sempre ad occupare una posizione di tale prestigio presso un’industria automobilistica di peso internazionale.

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