Scosse e terrore che hanno spaventato l’intera Asia Orientale. Con Taiwan colpita questa mattina da un terremoto di magnitudo 7,2, il più forte a scuotere l’isola negli ultimi 25 anni. Alle 07:58 ora locale, l’intenso sisma ha suscitato immediatamente preoccupazione, scatenando un allarme tsunami che ha riguardato anche le isole del vicino Giappone meridionale e delle Filippine, fortunatamente poi rientrato.
Il bilancio iniziale parla di quattro vittime e 56 feriti, ma si teme possa aggravarsi dato che vi sono ancora persone intrappolate sotto le macerie. L’epicentro del terremoto è stato localizzato al largo della costa orientale di Taiwan, a una profondità di 15,5 km, rendendo la città di Hualien la più colpita: qui, 26 edifici sono crollati, metà del totale registrato in tutta l’isola. La scossa è stata avvertita persino in Cina, nelle città di Shanghai, Fuzhou, Xiamen, Quanzhou e Ningde, evidenziando l’ampio raggio d’azione del sisma.
Le conseguenze del terremoto non si sono limitate ai danni strutturali. A Taipei, la capitale, e in altre zone dell’isola, più di 87mila famiglie sono rimaste senza corrente elettrica. Nonostante l’interruzione di energia, i servizi essenziali come la metropolitana della capitale hanno ripreso rapidamente la loro funzione, e le ferrovie non hanno segnalato danni significativi.
Le autorità internazionali hanno tempestivamente reagito all’evento. Il Centro di allerta tsunami del Pacifico, con sede alle Hawaii, ha dichiarato che il rischio di tsunami era “ampiamente superato”, e l’agenzia meteorologica giapponese ha ridimensionato l’allerta a semplice avviso dopo che piccole onde di tsunami hanno raggiunto parti della prefettura di Okinawa. Anche le Filippine hanno emesso un avviso per le aree costiere.
Nonostante la gravità della situazione, il Southern Taiwan Science Park, sede di importanti impianti di semiconduttori, tra cui quello di Tsmc, ha riferito che le operazioni aziendali procedono senza intoppi, dimostrando l’efficacia dei sistemi di sicurezza in atto.
In un gesto di solidarietà, l’Ufficio cinese per gli Affari di Taiwan ha espresso la propria disponibilità a fornire assistenza per i disastri, unendo la comunità internazionale nel supporto all’isola colpita.
Il terremoto di oggi richiama alla memoria la tragedia del 1999, quando un sisma di magnitudo 7,6 causò la morte di circa 2.400 persone. Hualien si conferma una delle zone più vulnerabili dell’isola, già teatro di una tragedia nel 2018 con la perdita di 17 vite.