I bambini della scuola elementare di Serravalle d’Asti, in Piemonte, hanno le idee molto chiare sul 29enne nigeriano che li aiuta durante la lezione d’inglese e non solo. “Taiwo è un regalo, non potete mandarlo via”. Per loro Taiwo è un amico e non sono disposti a lasciare che venga mandato via dall’Italia, come ha stabilito la Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale della Prefettura di Torino, che ha rigettato la sua domanda di protezione umanitaria.
“Ormai fa parte della nostra famiglia, non possono cacciarlo via”, dice Davide, 8 anni. “Lui non ha più nessuno, ha solo noi”, aggiunge Pietro, 6 anni. “La Costituzione dice che bisogna accoglierlo e proteggerlo”, spiega Nicolò, 8 anni. I bambini, guidati dai maestri Giampiero, Maria e Mariagrazia, hanno lanciato una petizione online per chiedere che Taiwo ottenga un permesso di soggiorno.
Taiwo è orfano ed è scappato dalla cittadina di Kuta, in Nigeria. Ha attraversato il deserto, è stato picchiato nei centri di detenzione in Libia e ha affrontato i pericoli del mare per arrivare in Italia. È stato tra i primi migranti ospitati nel Centro di accoglienza del paese, a partecipare alle iniziative del progetto “Bimbisvegli“, che da oltre dieci anni coinvolge i bambini della scuola elementare Rio Crosio di Asti, e che ora si svolgono nel plesso distaccato di Serravalle.
L’incontro tra gli alunni e i docenti della scuola e Taiwo, insieme agli altri ragazzi del centro (come Paul, Lamin, Hagie, Bright) è avvenuto per caso. L’istituto, infatti, si trova davanti al Centro di accoglienza gestito dalla società Agathon. Quando gli insegnanti hanno avuto, insieme ad alunni ed ex alunni, il permesso di ridipingere le aule dell’istituto, i ragazzi del centro si sono offerti di dare una mano.
“Finita quell’esperienza i bambini, tornati a scuola a settembre, si ricordavano di loro e li salutavano da lontano”, racconta a TPI Giampiero Monaca, uno degli insegnanti coinvolti nel progetto Bimbisvegli. “In quel momento ho pensato che coinvolgere i ragazzi del centro per un lavoro manuale e poi lasciarli da parte rispecchia un pregiudizio sbagliato”. Per questo i docenti hanno presentato – d’accordo con Agathon – un progetto, poi approvato, per coinvolgere gli ospiti del centro nelle attività scolastiche, attribuendo loro anche il compito di affiancare i docenti in aula.
I ragazzi sono entrati a scuola come tutor durante le lezioni di inglese, ma sono stati coinvolti anche in altre attività, come una rappresentazione teatrale o la costruzione di capanne nel bosco. “Ricordo il giorno in cui i bambini stavano costruendo ciascuno la sua capanna, invece Taiwo ne ha costruita una grande da condividere”, rievoca Giampiero. Nonostante finora non siano riusciti nel loro intento, i bimbi e gli insegnati di Serravalle d’Asti non hanno intenzione di mollare.
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