Antonio Tajani è quello che rischia di più dopo la pubblicazione degli audio rubati in cui Silvio Berlusconi, parlando della guerra in Ucraina, critica duramente Zelensky e difende le ragioni di Putin. Tajani rischia di vedersi soffiare all’ultimo momento la poltrona da ministro degli Esteri che era considerata già sua. Per questo il coordinatore di Forza Italia, mentre si reca in aereo a Bruxelles per il vertice del Partito popolare europeo, decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
“Io non ho mai chiesto niente, è inutile agitarsi. – premette Tajani con i giornalisti parlando della carica di ministro degli Esteri – Se si pensa che io possa essere utile, allora faccio il ministro. Altrimenti posso anche non fare niente. Non è che debba fare per forza il ministro degli Esteri o comunque il ministro. Quelle frasi, rese pubbliche, hanno danneggiato in primo luogo Berlusconi. – sottolinea – Mi sembra difficile che sia stata la Ronzulli per colpire la Meloni. E poi per quale motivo. Non ci credo. Questa polemica non rimetterà in discussione tutto il quadro della compagine. Meloni non riaprirà la trattativa ministeriale. Andrà al Quirinale con la sua lista dei ministri. Quella trattata con Berlusconi, perché è Berlusconi a trattare su questi punti. E anche su di me decide Berlusconi”.
“In quella sala c’erano almeno cento persone. – racconta Antonio Tajani – Può essere stato chiunque. Ho l’impressione che qualcuno abbia voluto vendicarsi. Magari perché non è stato eletto. Poi chi conosce Berlusconi sa che lui ha sempre parlato così. Si sa che certe cose le dice perché è convinto che se fosse stato coinvolto in prima persona insieme alla Merkel sarebbe riuscito a fermare la guerra. Per Forza Italia contano i fatti, i voti. E noi abbiamo sempre votato a favore della Nato e dell’Europa. Silvio Berlusconi, anche come parlamentare europeo, ha sempre votato in difesa dell’Ucraina. Anche documenti durissimi. Non ci possono essere dubbi sulla nostra posizione”.
“A Bruxelles ci vado su mandato di Berlusconi, con cui ho parlato ieri sera, proprio per spiegare queste cose. – precisa Tajani – È molto dispiaciuto per questo incidente. Se non ci fossero state le consultazioni sarebbe venuto lui stesso qui a Bruxelles. Io parlerò con il presidente del Ppe Weber, con la presidente del Parlamento europeo Metsola e probabilmente anche con la presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen. A loro ripeterò che la nostra linea atlantista ed europeista è fuori discussione. E poi adesso la cosa fondamentale è partire con il governo. La gente aspetta risposte, ha altri problemi. Non questi di cui discutiamo noi”, conclude.
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