I pm di Milano stanno indagando su contratti di consulenza ottenuti da una “società riconducibile” all’eurodeputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia a Varese Lara Comi, attraverso Gioacchino Caianiello, ex coordinatore di FI a Varese e ritenuto il “burattinaio” di un presunto sistema corruttivo emerso dalla maxi inchiesta della Dda di Milano che ha portato agli arresti di politici e imprenditori martedì. Come spiega Repubblica, si tratterebbe di “contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana” per un “totale di 38.000 euro”.
Nell’inchiesta è entrato anche come indagato per abuso d’ufficio il governatore Attilio Fontana, per una consulenza affidata al suo ex socio di studio Luca Marsico: e per questo i pm oggi hanno sentito in procura come teste Giulia Martinelli, ex compagna di Matteo Salvini e capo segreteria del Presidente della Lombardia Attilio Fontana. Da quanto si è saputo, gli inquirenti hanno cominciato anche gli accertamenti su una consulenza da 8 mila euro data sempre a Marsico da Ferrovie Nord Milano.
Dalla procura trapela la notizia che ci sarebbe un primo imprenditore che avrebbe iniziato a collaborare con i pm della Dda: l’imprenditore di una società partecipata del Varesotto si è presentato oggi in procura come teste, ma già col suo avvocato al seguito, ha iniziato a rendere dichiarazioni autoaccusatorie e utili alle indagini ed è stato, dunque, indagato per corruzione.
Per i pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri, Luigi Furno e l’aggiunto Alessandra Dolci il caso della consulenza alla società riconducibile a Lara Comi sarebbe indicativo – assieme a tanti altri e in base alle intercettazioni – di come Caianiello, il “dominus” del sistema corruttivo e anche di Forza Italia in Lombardia, sarebbe riuscito “con disinvoltura”, “grazie proprio alla collaborazione di alcuni suoi uomini di stretta fiducia, tra i quali l’avvocato Carmine Gorrasi” consigliere comunale a Busto Arsizio, Giuseppe Zingale, dg di Afol, e Loris Zaffra “ad estendere la sua influenza politica e, parallelamente, quella criminale ben oltre i confini della provincia di Varese”.
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