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Tav, analisi costi-benefici, Salvini: “Io non l’ho vista”. Giggino: “Tranquillo, nemmeno io”

L’analisi costi-benefici del Tav l’ha vista solo Toninelli. In Francia ancora non è arrivata, ma il bello è che il parlamento italiano non ne sa nulla e, soprattutto, nemmeno Salvini e Di Maio hanno potuto “ammirare” il tanto agognato risultato. Ma si sa, quando c’è di mezzo Toninelli…

Sembra una barzelletta, ma purtroppo è la realtà. Ed è andata proprio così: Matteo Salvini si è lamentato con il ministero dei Trasporti proprio sulle modalità di condivisione dei contenuti dell’analisi costi-benefici e Di Maio ha messo una toppa più grande del buco.

Di fronte alle rimostranze del vicepremier leghista, che giustamente si è lamentato di non aver ricevuto il dossier (“Non ho visto nemmeno una pagina, mentre a Parigi già ce l’hanno”), arriva la replica imbarazzante di Di Maio in perfetto stile da duo comico. A Salvini ha risposto: “Tranquillo, non l’ho vista nemmeno io”. E qui dovrebbe partire l’applauso, un capolavoro di gag. E invece no, è tutto vero.

Questo è l’attuale governo. Un ministro fa fare l’analisi costi benefici sulla più importante infrastruttura strategica italiana, poi zitto zitto la manda in Francia senza farla vedere ai suoi due “capi” e impone di non riferire in parlamento. Siamo alla follia…

Il Mit ha poi precisato: “L’analisi costi benefici viene preliminarmente condivisa con gli interlocutori diretti rispetto al progetto, che è regolato da un trattato internazionale, ossia Francia in prima battuta e Commissione Ue subito dopo”. Il professore Marco Ponti si è presentato davanti al gruppo parlamentare dei deputati grillini e gli ha illustrato il famoso rapporto costi benefici sulla Tav. Ma nei giorni scorsi il ministro Danilo Toninelli gli aveva impedito di riferire a tutto il Parlamento.

L’accusa arriva dal deputato dem Davide Gariglio che ha vivacemente protestato in aula con tutto il suo gruppo con il presidente Roberto Fico a cui ha chiesto “di far valere le prerogative del Parlamento”. Alla protesta si sono associati anche Fratelli d’Italia e Forza Italia. Maria Stella Gelmini chiede le dimissioni di Toninelli: “Preferisce condividere un fondamentale documento con gli ‘interlocutori internazionali’, negandolo invece al Parlamento: non può ricoprire questo incarico”.

 

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