Il tunnel di base della Torino-Lione esiste. Sono già stati scavati 5,5 chilometri del primo lotto di 9. I 5Stelle e i loro ministri sostengono il contrario perché confondono le gallerie di preparazione con il tunnel vero e proprio. Ma si perdonando, “so’ ragazzi”… In fondo il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, si è capito che con i tunnel ha problemi: ha detto che esiste quello del Brennero e che non esiste quello della Tav. Oggi gli svegliamo un segreto: è il contrario! Il primo lotto di 9 chilometri di galleria della Tav sarà finito a giugno 2019 ed è sperimentale non perché serve a decidere se fare l’opera ma perché serve a tarare la talpa che scava.
Quella del tunnel che non c’è è solo una delle tante bufale che politici e media governativi diffondono in questi giorni fidando sulla disinformazione generale. Eccone altre… La Tav trasporterà solo merci? No, chiariamolo una volta per tutte: la Tav (che essendo una linea, è femminile) è una ferrovia che trasporterà merci e passeggeri. Così è previsto dai contratti e dagli accordi internazionali.
Prima di dichiarare e scrivere che serve solo alle merci sarebbe meglio informarsi. Oggi da Torino a Lione si impiegano in treno tre ore e mezza. Con la Tav meno di una e mezza, che significa andare da Milano a Parigi in 4 ore. Quanto costerà l’opera? L’altra bufala è quella dei costi. All’Italia costerà tra i 2,5 e i 3 miliardi (meno di altre gallerie alpine in costruzione e molto meno della Napoli-Bari).
A questi costi in futuro andranno aggiunti 1,5 miliardi della tratta nazionale che per ora non verrà modificata. C’è un rischio amianto? La presenza di amianto non è stata per ora riscontrata lungo i 7 chilometri di galleria di servizio scavati sul versante italiano. In ogni caso il tracciato deciso nel 2011 è stato modificato proprio per limitare al massimo questo rischio.
Del resto nella stessa montagna sono stati scavati senza problemi e senza proteste dei No Tav, 12 chilometri di galleria autostradale, quella che raddoppia l’attuale. Il risultato sarà che a partire dai prossimi mesi aumenterà il traffico dei tir in Val di Susa senza proteste. Anche perché tra i leader del movimento No Tav c’è il sindaco di Susa, Sandro Plano, fino a pochi anni fa dirigente della Sitaf, la società proprietaria dell’autostrada…
Ma questo è bene non dirlo, la propaganda grillina si sa che va a targhe alterne. Insomma, ormai è chiaro a tutti, per fortuna, ma soprattutto grazie alle migliaia di persone che si stanno mobilitando per evitare che questi incompetenti al governo continuino a paralizzare l’Italia, che la Tav è un’opera strategica fondamentale e va realizzata. In uno Stato normale in dibattito non si sarebbe nemmeno posto. Nel nostro, dove la comunicazione conta più dei fatti, è normale che sia così…