La verità che emerge è clamorosa: Toninelli ha annunciato a Conte le proprie dimissioni per il disaccordo interno al governo sulla questione della Tav Torino-Lione, ma Conte lo ha convinto a rimanere al suo posto. A riportare il retroscena è il quotidiano torinese La Stampa, secondo cui ieri, martedì 5 marzo 2019, l’esecutivo è stato a un passo dalla caduta. Lo scontro tra Lega e M5S sulla questione Tav si sta facendo molto teso. Conte ha assicurato che una soluzione sarà trovata entro venerdì 8 marzo, ma nel vertice ad hoc di ieri a Palazzo Chigi non si è trovato nessun punto di incontro.
Un nuovo summit è in programma questa sera. Secondo La Stampa, il vicepremier leghista Matteo Salvini è sempre più deciso a impuntarsi per lo sblocco dell’opera. Tanto che, prima del vertice di ieri, avrebbe espresso a Conte la propria posizione irremovibile: “Non si può più tergiversare: la Tav va fatta, non ci sono alternative”.
Anche il premier, scrive il quotidiano torinese, è favorevole all’Alta velocità tra Torino e Lione: dopo aver sentito Salvini, Conte avrebbe così chiamato Toninelli per comunicargli la sua intenzione di andare avanti con l’opera e il ministro avrebbe risposto annunciandogli le proprie dimissioni. La decisione sarebbe stata ritirata in seguito a un successivo intervento dello stesso premier: resosi conto del forte rischio di una crisi di governo, infatti, Conte avrebbe richiamato Toninelli per assicurargli che si troverà “una buona mediazione per tutti”.
Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di potenziare il traforo ferroviario del Frejus, dirottandovi buona parte delle risorse destinate alla Tav, e in parallelo di sviluppare la linea Genova-Ventimiglia. Questa possibilità è sostenuta dal Movimento Cinque Stelle: fonti pentastellate sottolineano che il potenziamento del Frejus sarebbe immediatamente cantierabile e avrebbe un costo inferiore rispetto all’Alta velocità Torino-Lione, ritenuta troppo costosa. Ma è un’alternativa che alla Lega non piace.
Sulla Tav “sono d’accordo con il premier Conte che il governo non è a rischio, ma la soluzione che dobbiamo trovare deve soddisfare pienamente il nostro orientamento”, ha detto oggi il vicepremier M5S Luigi Di Maio, intervistato a Radio Rtl. “La decisione sulla Tav non deve essere ideologica ma deve fondarsi su un principio, nelle prossime ore faremo una discussione ulteriore sui costi-benefici”, ha aggiunto Di Maio.
“È chiaro che la nostra posizione dovrà essere discussa con il presidente Conte e con Lega ma se qualcuno oggi spera che su questo tema possa cadere il Governo si sbaglia. Noi siamo persone responsabili”. Intanto, il ministro Toninelli deve fronteggiare due mozioni di sfiducia, presentate da Partito democratico e Forza Italia.
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