I tassisti di New York hanno smesso di fare la guerra a Uber&co grazie ad un accordo con alcune compagnie di sharing. In arrivo i taxi in condivisione.
Mentre in Italia continua il braccio di ferro giudiziario su Uber, a New York arrivano i taxi in condivisione. I celeberrimi taxi gialli, da chiamare con un cenno del braccio all’angolo delle strade, hanno sottoscritto un accordo con alcuni servizi di car sharing, dando il via libera così ad un servizio ibrido, metà sharing metà taxi tradizionale. La formula del taxi in condivisione dovrebbe mettere d’accordo tutti, anche sotto il profilo economico.
Taxi in condivisione: cosa prevede l’accordo
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In Italia è ancora guerra nei tribunali
L’ipotesi di un accordo fra concorrenti per i taxi in condivisione potrebbe essere praticabile in Italia? Al momento, decisamente no. Come già raccontato qui, è in corso una lunga battaglia giudiziaria per la regolamentazione di tutti i servizi di sharing e, in particolare, per quelli legati ai trasporti urbani. Al momento, i giudici italiani hanno sempre dato torto a Uber e, al momento, i servizi UberPop eUberX sono vietati su tutto il territorio nazionale. Secondo i giudici, e secondo le leggi italiane, costituiscono ‘concorrenza sleali dei tassisti’. Al momento, risulta autorizzato solo Uber Black, in servizio delle berline nere con autista. Il parlamento dovrebbe a breve esprimersi sul servizio e sull’intero comparto della mobilità sharing.