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Tecnologia digitale: cambiamenti previsti entro il 2022, le manovre della legge di bilancio

I cambiamenti previsti dalla legge di bilancio

La legge di bilancio, recentemente messa ai voti e approvata in senato, prevede delle importanti novità anche per quanto riguarda la tecnologia digitale. L’Italia deve uniformarsi alla decisione europea numero 2017/899 e favorire la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso degli standard di trasmissione più avanzati.
L’articolo 89 della legge in questione parla di un sistema di digitale terrestre innovativo, che dovrebbe migliorare notevolmente la visibilità dei principali canali televisivi. Si prevede un passaggio complesso ma necessario e, per velocizzare le pratiche, è stato fissato a luglio 2022 il termine per la disponibilità delle frequenze in banda 700.
Gli operatori di comunicazione elettronica con la banda larga senza fili hanno dunque qualche anno di tempo per far passare i propri utenti dal sistema ad oggi in voga ad una nuova capacità trasmissiva, la tecnologia DVBT2. Questa nuova tecnologia digitale è realizzata con strumentazioni e tecniche altamente sofisticate e, stando ai commenti degli addetti ai lavori, sarà capace di migliorare ulteriormente la qualità dei video trasmessi, nonostante i già notevoli passi avanti degli ultimi anni.
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I tempi di transizione

Per il momento non è il caso di allarmarsi troppo, in quanto i cambiamenti previsti dalle nuove leggi non avverranno subito. Le frequenze della banda 700, di cui si serve la tecnologia digitale attualmente usata per mandare in onda le trasmissioni televisive, saranno liberate solo nel 2020. Ciò significa che ad oggi nessun cambiamento è iniziato e le prime modifiche avverranno tra circa due anni.
Il MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico, ha fatto presente che il 2020 e il 2021 saranno due anni di transizione, anche se il governo ha già iniziato a favorire il ricambio naturale degli apparecchi utilizzati nelle case. Dal gennaio 2017 è stata resa obbligatoria la commercializzazione esclusiva di televisori con l’innovativa tecnologia T2-HEVC, per avviare sin da subito la sostituzione e la scomparsa dei vecchi modelli.
Prima del 2020 le frequenze utilizzate rimarranno invariate, poi progressivamente si interromperanno i segnali delle emittenti locali e si costruirà il Mux1 della Rai in base alle diverse zone e aree geografiche. Con ogni probabilità nel giro di un paio d’anni la nuova tecnologia digitale sarà di fatto già disponibile nella maggior parte delle case degli italiani, senza che la gente se ne renda conto.

Il passaggio definitivo nel 2022

Con cinque anni e mezzo di tempo per cominciare a comprare televisori dotati della nuova tecnologia digitale, le autorità competenti ritengono che per il 2022 il passaggio al T2-HEVC sarà ormai quasi terminato e le poche famiglie ancora rimaste indietro non dovrebbero faticare troppo ad adeguarsi. Per ridurre ogni disagio, prima del luglio 2022 le emittenti nazionali continueranno ad utilizzare lo stesso segnale di cui si sono servite finora.
In questo lasso di tempo sono stati previsti dei controlli costanti per monitorare la diffusione dei modelli di nuova generazione. Per facilitare ulteriormente le manovre, tra il 2019 e il 2022 saranno erogati 25 milioni di euro all’anno sotto forma di incentivi, per velocizzare il ricambio e aiutare la popolazione. In questo modo l’Italia dovrebbe riuscire ad uniformarsi alle richieste della Commissione Europea, che ha fissato proprio per il 2022 il termine ultimo per usufruire della nuova tecnologia digitale.
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