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Tecnologia e sanità: cellule staminali placentari, nasce la startup Celularity

La ricerca scientifica sulle cellule staminali ha determinato risultati sorprendenti. Sebbene sia ancora in una fase iniziale, dove le sperimentazioni sono al limite dell’etica e della legge, le cellule staminali continuano ad essere studiate in quanto potenzialmente straordinarie. 

Infatti la Startup Celularity mira ad utilizzare queste cellule miracolose per la rigenerazione dei tessuti e degli organi e per curare malattie come il cancro.

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Cosa sono le cellule staminali placentari?

Le cellule staminali embrionali sono le cellule più importanti del nostro corpo perché sono capaci di rigenerare qualsiasi altro tipo di cellula del nostro corpo e si trovano nell’embrione umano ai primissimi stadi della vita. E poi ci sono quelle placentari, contenute appunto nella placenta, un patrimonio biologico importantissimo. 

In questi anni i ricercatori di tutto il mondo hanno studiato come generare cellule specializzate. Cercano di capire come si organizzano nel creare tessuti più complessi. Uno degli obiettivi è proprio quello di cercare di riprodurle esattamente come quelle che si trovano nel nostro corpo.

La placenta, l’organo che passa nutrimento dalla madre al feto, è oggetto di studi proprio perché costituita da cellule staminali prodigiose e punto nevralgico da cui partire per sviluppare la ricerca.

Peter Diamandis, fondatore di X-prize e Singularity University, insieme al Dr. Robert Hariri, fondatore di Cellular Therapeutics, hanno creato la startup Celularity con lo scopo di utilizzare nella ricerca proprio le cellule staminali presenti nella placenta umana.

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La longevità e la salute prima di tutto

Il progresso scientifico cerca da sempre un modo per aiutare l’umanità a vivere vite più lunghe e più sane. Questa potrebbe essere la strada giusta.

Per molti anni le cellule staminali hanno posto un dilemma etico: rappresentano il cuore della vita stessa e per essere studiate nei primi momenti l’embrione stesso deve morire. Di solito la ricerca ha utilizzato embrioni già morti, ma adesso la svolta potrebbe provenire dallo studio della placenta ancora viva appena dopo il parto.

Infatti le cellule staminali placentari sono ancora più importanti di qualsiasi altra tipologia di cellule e, secondo la ricerca, queste possono essere iniettate in qualsiasi essere umano senza il rischio che il corpo le rigetti.

Peter Diamandis non è la prima volta che finanzia uno studio sulla ricerca della longevità. Nel 2014 ha co.fon dato Human Longevity Inc., associazione nata con lo scopo di concentrarsi sull’estensione della durata della vita umana.

Le cellule staminali placentari servono dunque ad implementare lo studio. Per questo la Startup Celularity sta cercando di ottenere l’approvazione dal FDA per eseguire processi e trattamenti in molteplici settori di ricerca.

A questo proposito il Dr. Hariri ha affermato a TechCrunch.com che “la medicina cellulare è intrinsecamente sicura, e il suo potenziale potrebbe avere un “enorme impatto” sulla medicina statunitense”.

Come otterranno le placente per lo studio è presto detto: tramite donazioni di chi vorrà contribuire, visto che di norma, appena dopo il parto le placente diventano materiale di scarto, come un rifiuto. Perché dunque non sfruttare questo enorme potenziale genetico per una ricerca che potrebbe essere fondamentale per l’umanità?

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Celularity punterà dunque su una campagna di promozione per le donazioni. Intanto ha già ricevuto 250mila dollari di finanziamento da note personalità che supportano il progetto tra cui il life coach Tony Robbins, John Sculley di Apple e Pepsi-Cola, ex partner GV e Bill Maris, che ora gestisce una nuova joint venture biotech Sezione 32.

“La nostra missione definitiva è quella di rendere 100 anni i nuovi 60, e di fornire alle persone la massima estetica, mobilità e cognizione mentre invecchiano. I 20 anni di scienza, ricerca e proprietà intellettuale avviati dal mio socio visionario Dr. Bob Hariri, sono la pietra angolare della futura rivoluzione della longevità”, ha dichiarato entusiasta Peter Diamandis.

Per settore e intraprendenza Celularity non ha rivali e con i suoi 1800 brevetti già detenuti promette di rivoluzionare la ricerca delle staminali placentari prima della concorrenza.

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