Anche Telegram entra nel mondo delle monete virtuali e lo fa in grande stile, organizzando la più grande ICO della storia, pari a 1,2 miliardi di dollari. Potrebbe essere la più grande Initial coin offering di sempre. E a lanciarla non sarebbe una giovanissima startup ma un’app di messaggistica da 180 milioni di utenti. E, a giudicare da quanto emerso da fonti autorevoli come Bloomberg, l’ICO di Telegram potrebbe aver già infranto ogni record, ancor prima di essere ufficializzata.
L’idea dei creatori di Telegram sarebbe quella di creare una propria blockchain di terza generazione, come riportato dalle fonti di TechCrunch. Ciò garantirebbe performance migliori in quanto ad infrastruttura e quindi maggiore velocità nelle transazioni.
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Il successo di Telegram
Sembra che l’ICO da un miliardo di dollari di Telegram abbia raggiunto il suo primo traguardo dopo che la società di app di messaggistica, rivale di WhatsApp, ha raccolto 850 milioni di dollari da 81 investitori per sviluppare la tecnologia alla base dello scambio di criptovalute, dando prova dell’enorme interesse suscitato dal progetto negli investitori. Il successo potrebbe spingere l’ICO fino a 2 miliardi di dollari, secondo le previsioni di Bloomberg.
Indiscrezioni circa la possibilità che l’app di messaggistica stia cercando di sviluppare una propria criptomoneta circolano sulla stampa già da settimane. “Gli emittenti intendono utilizzare i soldi per realizzare la Ton Blockchain, per sviluppare e mantenere la messaggistica di Telegram e per altri scopi descritti nei documenti di questa offerta”, si legge nel documento della Securities and Exchange Commission (Sec), l’ente di vigilanza federale degli Stati Uniti.
Secondo gli esperti questa sarebbe la prima fase di una raccolta fondi in criptovalute (Ico), che potrebbe raggiungere 3,8 miliardi di dollari, costituendo un record nel settore. La cifra raccolta, infatti, è già superiore a quella normalmente raggiunta tramite Ico, che non supera i 300 milioni di dollari. Telegram, app nota soprattutto per la sua capacità di rendere anonimi gli scambi di informazioni, non ha ancora confermato ufficialmente le sue intenzioni.
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Quando si realizzerà il progetto
Il progetto potrebbe realizzarsi a marzo ed è stata recepita con interesse dal pubblico che non fa parte degli investitori istituzionali. L’offerta è infatti suddivisa in due parti: una da 600 milioni di dollari destinata agli investitori di professione che si concluderà a fine febbraio e l’altra, di pari importo, aperta però al grande pubblico.
Le nuove risorse dovrebbero servire per creare nuovi servizi, che potrebbero trasformare in modo radicale l’app. O, meglio, creerebbero un ecosistema su blockchain. Il fondatore, Pavel Durov, non vuole solo una propria moneta ma anche una rete decentralizzata (denominata Telegram Open Network, Ton), su cui far viaggiare messaggi, file ma anche monete e “contratti intelligenti”.
Telegram si trasformerebbe così in una piattaforma multi servizi, sul modello di WeChat, ma che utilizza la blockchain per trasferire denaro (soprattutto in piccole somme) in modo istantaneo e con costi di transazione ridotti al minimo. Ton potrebbe essere utilizzato anche da terze parti (cioè da altri siti e piattaforme).
Quanto vale un token
Un token, ossia una singola moneta dell’Ico che in questo caso si chiama Gram, vale 30 centesimi di dollaro. Prezzo da prendere con le pinze perché destinato a oscillare a seconda delle richieste di acquisto. Il giornale Quartz è riuscito a ricostruire che l’Ico di Telegram sta facendo gola ad AID Partners, società di equity con quartier generale a Hong Kong, un venture capitalist di Singapore e, inoltre, i broker americani si stanno dando da fare per trovare investitori istituzionali nei patri confini.
Ad ogni modo, la vendita promette di essere il più grande ICO visto fino ad oggi. La cifra di prevendita supera solo tutte le altre ICO detenute da un certo margine. Si tratterebbe dunque dell’ICO più alta nella storia del settore finanziario, polverizzando il precedente record stabilito da Fileicon, con 257 milioni di dollari. Dal canto suo, il fondatore Pavel Durov sta continuando ad eludere qualsiasi commento sulla svolta epocale che attende Telegram, ma non potrà nascondersi ancora a lungo.
La criptovaluta targata Telegram comporterà molti vantaggi per la piattaforma, che potrebbe arricchirsi di tanti nuovi servizi, come VPN decentralizzati, per un’esperienza web ultra sicura in stile TOR, pagamenti online e vendita di bene o servizi senza la necessità dell’intermediazione di banche o istituti centralizzati, e molto altro ancora.
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