Antonio Tajani, leader di Forza Italia, fa fronte all’ultimo provvedimento del governo, dichiarando la sua contrarietà alla tassazione degli extraprofitti delle banche. Nonostante le parole di comprensione verso la premier, Tajani ha espresso chiaramente la sua posizione: “È una misura che vogliamo cambiare in Parlamento”.
Queste dichiarazioni emergono dopo l’intervista rilasciata dalla presidente del Consiglio a Repubblica, in cui ha assunto piena responsabilità per la decisione, accusando le banche di aver causato “distorsioni” nella gestione degli interessi. Tajani e altri membri chiave della maggioranza erano tenuti all’oscuro della decisione per motivi di riservatezza, suscitando malcontento nella coalizione.
Oltre alla questione della tassazione, si notano divergenze tra Tajani e la premier su altri temi. La questione riguarda anche l’impatto che tale provvedimento potrebbe avere sulle aziende controllate da Fininvest. Tajani, in discussioni private, ha evidenziato problemi sia nel contenuto che nella modalità con cui il provvedimento è stato presentato.
Il vicepremier sostiene la necessità di proteggere le banche di prossimità, in particolare quelle nel sud Italia, sottolineando l’importanza di questi istituti per l’elettorato di Forza Italia.
Tajani ha inoltre espresso preoccupazione per la reputazione internazionale dell’Italia a seguito di questa mossa, temendo ripercussioni sulla sua credibilità. Con un debito pubblico in aumento, l’Italia non può permettersi una tale sfiducia.
Il ministro degli Esteri, intervenendo sulla questione, ha promesso alla premier un “contributo propositivo” per modificare gli aspetti negativi della norma. Il messaggio, per quanto non esplicitamente ostile, è chiaro: il provvedimento sulla tassazione degli extraprofitti delle banche necessita di revisione e, alla ripresa dei lavori parlamentari, Forza Italia non avrà intenzione di fare concessioni.