La figlia neonata, ad appena 18 giorni, si sente male. La corsa in ospedale le ha salvato la vita, ma gli esami hanno rivelato un’orrenda verità. Si tratta di avvelenamento e gravi lesioni agli organi interni. I sospetti ricadono sul padre della bambina, che ammette di aver mischiato il liquido antigelo al latte nel biberon della piccola. Condannato a 50 anni di prigione.
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I fatti risalgono al mese di ottobre 2020 a South Fulton, in Georgia. Dopo un anno e mezzo di indagini, il padre della neonata è stato condannato a 50 anni di prigione con l’accusa di tentato omicidio.
La corsa disperata in ospedale e il salvataggio
Dopo aver bevuto il latte contaminato, la neonata fu ricoverata in ospedale per sospetto avvelenamento. All’epoca, la bimba aveva solo 18 giorni e aveva riportato gravi ferite agli organi interni. I medici però lavorarono strenuamente per salvarle la vita, seguendola per mesi nel reparto pediatrico fino alla sua completa ripresa.
Il personale medico aveva provveduto ad avvisare le autorità, dopo aver effettuato i primi accertamenti e aver verificato gli effettivi danni da avvelenamento.
Le forze dell’ordine avevano individuato nel papà della bambina il principale sospettato del reato e nei suoi confronti era stato emesso un mandato di arresto.
In un primo momento l’uomo ha negato tutte le accuse. Finché poi l’uomo non è crollato, confessando di avere usato una soluzione antigelo.
Il movente e la condanna
Il motivo del gesto, ha spiegato l’uomo, è quello di non essere riuscito a convincere la madre a interrompere la gravidanza dopo aver scoperto di essere incinta.
Il processo a carico dell’uomo si è svolto anche alla presenza della bimba, che oggi ha circa 3 anni, della mamma e della nonna. Compresi alcuni medici dell’ospedale che l’aveva presa in cura dopo l’avvelenamento, che hanno testimoniato. La giuria ha ritenuto l’uomo colpevole, condannandolo a 50 anni di reclusione, di cui 40 in carcere.