Centinaia di manifestanti filorussi si sono radunati oggi a Chisinau, la capitale della Moldavia, per chiedere le dimissioni del governo della presidente Maia Sandu e le elezioni anticipate. La protesta è stata organizzata dal Movimento per il popolo, che riunisce diverse organizzazioni tra cui il partito Sor, che ha espresso la sua contrarietà alla politica europeista del governo.
Secondo i media moldavi, alcuni manifestanti hanno cercato di entrare nella sede del governo, ma sono stati fermati dalla polizia. Ci sono stati anche alcuni arresti a seguito delle tensioni. I manifestanti hanno denunciato l’aumento delle bollette elettriche e hanno chiesto che il governo rispetti la neutralità della Moldavia, evitando di essere trascinata in operazioni di guerra.
Il Partito d’Azione e Solidarietà, al governo, ha criticato la protesta, definendola un tentativo di destabilizzare la situazione del Paese. Tuttavia, i manifestanti sono giunti da diverse parti della Moldavia, dimostrando un forte malcontento nei confronti del governo.
La Moldavia è un Paese diviso tra l’Europa e la Russia, con un governo che si è orientato verso l’Unione europea e una parte della popolazione che invece guarda con simpatia alla Russia. Questa divisione si riflette anche nella politica interna, con manifestazioni e proteste che si susseguono da tempo.