Le concessioni balneari a Terracina sarebbero state gestite per anni attraverso un sistema criminale. È questa l’accusa gravissima mossa dalla Procura di Latina ai vertici del Comune pontino. Dopo il blitz dei carabinieri, scattato nelle scorse ore, cinque persone sono finite agli arresti domiciliari, mentre altre sette sono state interdette dai pubblici uffici. Tra gli arrestati figura anche la sindaca Roberta Tintari, importante esponente di Fratelli d’Italia, descritta come molto vicina a Giorgia Meloni.
Dunque, secondo gli inquirenti pontini, il sistema con cui per anni sono state gestite le concessioni balneari a Terracina è da considerarsi un sistema criminale. E gli arresti compiuti dai carabinieri rappresentano un bruttissimo colpo per il partito guidato da Giorgia Meloni. La sindaca Tintari è succeduta alla guida del Comune all’eurodeputato Nicola Procaccini, uno dei fedelissimi della leader di Fratelli d’Italia.
A finire agli arresti domiciliari insieme a lei sono stati anche l’ex vicesindaco di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi, e il presidente del Consiglio comunale Gianni Percoco. Tra le varie ed infamanti accuse mosse agli arrestati c’è anche quella di aver fatto rimuovere le passerelle per accedere alla spiaggia, negando così l’accesso al mare alle persone disabili.
L’allora vicesindaco Marcuzzi era stato già arrestato sei mesi fa con l’accusa di falso ideologico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta, oltre che di induzione indebita a dare o promettere utilità a fini elettorali. Nonostante ciò, Marcuzzi era riuscito ad ottenere un posto come collaboratore proprio dell’appena citato parlamentare europeo Nicola Procaccini. Non solo concessioni balneari, dunque, sotto la lente delle indagini. Ma anche i rapporti di esponenti comunali con una famiglia rom per l’installazione di un luna park su suolo demaniale. Oppure loschi affari immobiliari conclusi sul litorale laziale. Tutte accuse che finora la sindaca Roberta Tintari aveva respinto al mittente. Fino all’arresto scattato oggi.
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