Continua a tremare la terra in Emilia Romagna. Nella zona compresa tra Parma e Modena è in corso da diverse ore uno sciame sismico che ha fatto registrare finora 71 scosse tutte di magnitudo comprese tra 2.0 e 3.3. A tal proposito, il sismologo Carlo Meletti ha spiegato alle pagine di Fanpage: “Si tratta di una sequenza vivace, proprio per il numero degli eventi, e al momento non possiamo dire se si esaurirà entro qualche giorno o se si verificherà un terremoto più forte”.
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In Emilia è stata registrata una delle scosse più forti di magnitudo 3.3 con epicentro a Langhirano. “Fino a mezzogiorno abbiamo localizzato 71 scosse, l’ultima delle quali è stata alle 11:52 dell’8 febbraio. È corretto in questo caso parlare di sciame perché non c’è una scossa più forte delle altre, ma sono tutte più o meno della stessa magnitudo”, ha detto Meletti.
La profondità rilevata è pari a 20 chilometri. “È normale in quest’area – ha aggiunto l’esperto – per questo vengono generalmente avvertite solo le scosse più forti, di magnitudo superiore a 3. Noi sappiamo che in questa zona i terremoti un po’ più profondi sono legati essenzialmente allo stesso meccanismo alla base del sisma dell’Emilia del 2012. Abbiamo quella che chiamiamo una micro placca adriatica che sta sprofondando al di sotto dell’Appennino. Venendo verso il Tirreno aumenta via via la profondità”. Secondo l’Ingv, comunque, non ci sarebbe motivo di preoccupazione.