Immagini agghiaccianti di edifici che crollano senza preavviso, persone in fuga per le strade, piazze trasformate in campi di accoglienza con letti di fortuna e mani disperate che cercano di scavare tra le macerie: il Marocco è in ginocchio.
Alle 23:11 di venerdì sera, una potente scossa ha sconvolto il paese. L’Istituto Nazionale di Geofisica del Marocco ha confermato la magnitudo del sisma a 7.0 con epicentro localizzato nel comune di Ighil, situato a sud della celebre città di Marrakech. La scossa ha avuto una profondità di 8 chilometri.
Le prime stime dei media locali parlavano di 30 vittime. Tuttavia, Al Arabiya, l’emittente televisiva, ha velocemente rivelato un bilancio più grave: 93 morti, 70 dei quali solo a Marrakech. Il Ministero dell’Interno ha poi rilasciato un comunicato ufficiale, parlando di 632 vittime, decine di dispersi e oltre 300 feriti gravi ricoverati in ospedali. Ma è molto probabile che il bilancio si possa ancora aggravare, con molte persone ancora irraggiungibili o intrappolate sotto le macerie.
Dalla storica città di Marrakech ai villaggi reconditi sulle montagne dell’Atlante, la distruzione è palpabile. Uomini, donne e bambini hanno trascorso la notte all’aperto, terrorizzati dall’idea di altre scosse.
Abderrahim Ait Daoud, capo della città di Talat N’Yaaqoub, ha riferito a 2M, famoso sito di notizie marocchino, che diverse case sono crollate, l’elettricità è stata interrotta in molti quartieri e molte strade sono inaccessibili.
La risposta delle autorità è stata immediata, cercando di liberare le strade e garantire il passaggio delle ambulanze e degli aiuti, ma la vastità e la dispersione dei villaggi montani rendono difficile avere una visione chiara e completa dell’entità dei danni.
Diversi video circolano sui social mostrano la desolazione: edifici trasformati in cumuli di macerie, la polvere ovunque e segmenti delle famose mura rosse di Marrakech, dichiarate patrimonio mondiale dall’UNESCO, danneggiate in modo irreparabile.
Il Marocco vive ora momenti di dolore e tensione, unito nella tragedia e nella speranza di poter superare anche questo terribile momento.