Nella giornata di lunedì 6 febbraio in Turchia e in Siria si sono verificati due terremoti spaventosi a poche ore di distanza uno dall’altro. Il primo terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter. Il secondo di 7.6, appena inferiore. La forza dei due movimenti tellurici ha letteralmente sbriciolato migliaia di costruzioni di ogni tipo e provocato al momento più di 5mila vittime. Anche se si teme che il bilancio finale possa superare i 20mila morti. Di fronte a questa tragedia, la stampa turca torna a citare il nome di Naci Görür, uno dei più importanti sismologi turchi che da due anni aveva fatto una previsione su un possibile sisma nella provincia di Kahramanmaras. Come poi è effettivamente avvenuto. La vicenda del sismologo la racconta l’agenzia di stampa Dire.
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Terremoto in Turchia, la previsione del sismologo
“Bisogna guardare attentamente alla regione di Kahramanmaras. – aveva spiegato il sismologo in una intervista alla Cnn Turchia dopo un terremoto nella zona di Elazig nel 2020, in Turchia. – Questo è un luogo soggetto a terremoti. Le misure per limitare i danni devono essere prese ora. Come geologi diamo di continuo informazioni relative ai terremoti sopra i 4 gradi della scala Richter”. Quindi aveva chiesto di costruire “città resistenti ai terremoti” e assicurato di essere “in contatto con le persone competenti”.
L’ultimo allarme il sismologo lo aveva lanciato venerdì 3 febbraio, dopo il sisma di Osmanye. “C’è stato un terremoto di magnitudo 4.2 a Yarbasi-Duzici/Osmaniye. – ha scritto sul suo profilo Twitter – Il terremoto è nella zona di faglia dell’Anatolia orientale. Ci preoccupa la sezione Çelikhan-Erkenek-Maras. Il terremoto di Elazig del 2020 ha caricato (di energia, ndr) questa sezione dall’estremità nord orientale. Quest’ultimo terremoto l’ha trasmessa anche dall’estremità sud-occidentale, anche se in modo debole”.
Naci Görür è nato nel 1947. Insegna all’Università tecnica di Istanbul (Itu) e può vantare nel suo curriculum approfonditi studi sui bacini sedimentari e la tettonica dei mari della Turchia. Grazie alla sua esperienza, il sismologo ha potuto assumere negli anni importanti incarichi, anche internazionali. Nel 1997 è stato nominato membro dell’Accademia delle scienze della Turchia (Tuba). Arriva poi il ruolo di direttore del Marmara Research Center e il premio scientifico della Nato nel 2004. Titoli che però non gli sono serviti a convincere le autorità turche dei suoi timori su un possibile terremoto.
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