Oggi, mercoledì 6 luglio, è il giorno del tanto atteso faccia a faccia tra Mario Draghi e Giuseppe Conte. L’incontro tra il presidente del Consiglio e il leader del M5S era già stato fissato per la fine della settimana scorsa. Ma un rinvio si è reso necessario a causa della tragedia della Marmolada. Ora invece non ci sono più scuse: i pentastellati devono decidere cosa vogliono fare da grandi, se togliere la fiducia al governo come minacciano da tempo, oppure se rimettersi in riga con la coda tra le gambe.
Dunque l’incontro tra Conte e Draghi dovrebbe andare in scena nella tarda mattinata, dopo l’ennesimo rinvio, stavolta di poche ore, provocato dalle tensioni crescenti nella maggioranza sul decreto Aiuti e, in modo particolare, sulla norma sul superbonus. Il M5S minaccia apertamente di non votare la fiducia al governo sul decreto se non vi verrà inserita anche questo provvedimento. Proprio in questi momenti si sta cercando una difficile mediazioni tra le varie anime del governo.
Intanto Giuseppe Conte ha convocato il Consiglio nazionale del M5S che dovrà decidere proprio la linea che il leader dovrà seguire durante l’incontro con Draghi. Secondo diversi retroscena giornalistici, tra cui quello di Repubblica, la maggioranza dei pentastellati rimasti fedeli all’ex premier dopo l’addio di Luigi Di Maio e dei suoi fedelissimi, starebbe spingendo con forza per convincerlo a mollare la maggioranza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza dei contiani è stata la recente intervista di Domenico De Masi al Fatto Quotidiano, in cui il sociologo legato al M5S ha rivelato le pressioni di Draghi su Beppe Grillo per convincerlo a sostituire Conte alla guida del movimento. Circostanza negata dal presidente del Consiglio, ma che probabilmente Conte si è legato al dito.
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