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Tesla: costruisce la prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti

Stanno prendendo forma le strategie Tesla di crescita ed espansione in Oriente, Cina in particolare. Il numero uno dell’azienda americana, Elon Musk, lavorava da tempo a questo progetto, ma solo recentemente la società californiana è riuscita a trovare un’intesa con le autorità cinesi, che avevano finora sempre preteso il coinvolgimento di società locali. Tesla produrrà auto anche in Cina. Elon Musk ha infatti stipulato un accordo con le autorità cinesi per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione a Shanghai, la più grande di Tesla fuori dagli Stati Uniti, capace di sfornare fino a 500 mila veicoli all’anno. La firma all’accordo è avvenuta, secondo Reuters, presso il Fairmont Peace Hotel di Shanghai, in un incontro blindato. Presenti Elon Musk e un anonimo funzionario cinese. 

Una mossa importante per Tesla. Innanzitutto perché è la prima fabbrica Tesla situata al di fuori dei confini statunitensi: un passo importante per l’azienda, che neanche troppo lentamente si sta mettendo in pari a livello di globalizzazione con le concorrenti grandi case automobilistiche di lungo corso. In secondo luogo, con questa mossa, Musk può ripararsi dalle pesanti tariffe cinesi sulle importazioni, aumentate in risposta alle politiche protezionistiche di Trump.

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L’accordo siglato

La guerra dei dazi ha accelerato le trattative che duravano da mesi. Aiutate anche dalla nuova legge cinese che toglie il vincolo di joint venture al 50% con i partner locali per produrre automobili in Cina.  Così Elon Musk in un albergo a 5 stelle di Shanghai ha siglato il contratto con il sindaco Ying Yong per la realizzazione di uno stabilimento Tesla nella città cinese. L’accordo è stato firmato nel Fairmont Peace Hotel, l’hotel della pace, luogo simbolico di Shanghai. da mesi il CEO di Tesla stava trattando per poter aprire una fabbrica in Cina dove assemblare le sue auto elettriche direttamente, e in modo indipendente, senza partner locali – la nuova legge appena approvata glielo consente – e soprattutto per evitare i dazi all’importazione del 25% imposti dal governo sulle auto straniere.

L’accordo siglato prevede la realizzazione di un impianto di assemblaggio di Tesla a Shanghai,  con una capacità produttiva prevista di 500mila auto all’anno. Che è il doppio della produzione annuale attuale di Tesla negli impianti californiani di Freemont. Una sfida enorme, industriale e in termini di investimenti. Lo stabilimento Tesla sorgerà nell’area industriale di Lingang, vicino al porto Yangshan della città:si tratta del più importante progetto di investimento per la costruzione di una fabbrica straniera in Cina. La prima pietra verrà posata all’inizio del prossimo anno. Shanghai diventerà il centro produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo di Tesla in Cina:la fabbrica riceverà il sostegno finanziario della città.  A Wall Street la notizia dell’accordo ha fatto balzare le azioni Tesla. Diversi analisi tuttavia si interrogano sulla capacità di Musk, già alle prese con i problemi produttivi per la Model 3, di finanziare questa operazione.

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Perché Tesla decide di produrre in Cina

Ricordiamo che la Cina è al momento il più grande e prolifico mercato al mondo per automobili elettriche, con vendite che continuano a salire grazie anche agli incentivi statali: il governo cinese intende raggiungere l’ambizioso obiettivo del 100% di veicoli elettrici circolanti sul proprio territorio entro il 2030.

La Cina è diventata in pochi anni il riferimento industriale globale per l’innovazione legata ai veicoli a nuova propulsione, elettrici ed ibridi. È il primo mercato mondiale per il settore automotive. Ed ha anche raggiunto il primato delle vendite di auto con le batterie. Gli obiettivi del governo cinese sono ambiziosi. La diffusione è favorita dai ricchi incentivi che dal 2013 il governo cinese destina sia all’industria che al consumatore finale. 

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