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Tessera Sanitaria, Carta d’identità e Patente, cambia tutto. Ecco dove saranno “caricati” da gennaio 2025. Ma c’è chi lancia l’allarme…

Nei programmi delle autorità, nel prossimo futuro, c’è la volontà di spostare dati, documenti e altre informazioni sensibili di ogni cittadino dovranno sulle piattaforme digitali. Il progetto, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, punta a “ridisegnare l’identità digitale tutelando trasparenza e sicurezza”, e a “semplificare l’esperienza degli utenti nella fruizione di servizi fisici e online”. Il Governo punta a raggiungere questi obiettivi con il primo portafoglio digitale italiano, che si chiamerà It Wallet. Il progetto prevede che i documenti essenziali per i cittadini, dalla Tessera Sanitaria, alla Patente e alla Carta d’Identità, da inizio 2025 siano utilizzabili su qualsiasi smartphone. Il progetto si lega a quello Europeo, che si chiama European Digital Identity Wallet, che sostituirà Spid e Cie. Secondo Alessio Butti, sottosegretario con delega all’Innovazione Tecnologica, la nuova piattaforma permetterà “una significativa semplificazione per gli utenti, che potranno gestire identità digitali e credenziali in un unico strumento”.
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Il progetto It Wallet

“Inoltre”, prosegue Butti, “il Wallet ridurrà la necessità di intermediari e aumenterà sicurezza e trasparenza. Il Wallet trasformerà il rapporto fra cittadini e PA, rendendo i processi più veloci, sicuri e accessibili”. Ma questa visione idilliaca non è condivisa da tutti. C’è innanzitutto il problema della privacy e della possibile sottrazione di dati sensibili. Non proprio una cosa da niente, se pensiamo che le informazioni sanitarie di migliaia di italiani sono finite in Rete dopo un attacco hacker ai laboratori Synlab. Secondo alcuni analisti, poi, il progetto di transizione digitale voluto dall’Unione Europea è pericoloso perché, una volta entrati, non si potrà più uscirne. E nel caso di emergenze (come quella vissuta durante la pandemia del Covid 19), se saranno poste misure restrittive, il controllo sui cittadini diventerà totale. Specie se, come prevedibile, in futuro con l’evoluzione tecnologica su queste piattaforme saranno caricati anche altri dati, come quelli delle carte di credito.

Il rischio è che l’identità digitale, con il passaggio di tutti i dati sensibili personali sulle piattaforme, permetta di esercitare una forma di controllo totalizzante sui cittadini. Sono domande che si è poste, per esempio, un sito italiano che si occupa di questi temi, Guruhitech. Che, come rivela il nome, si occupa di tematiche tecnologiche. “Ti ricordi cosa succedeva a chi era senza Green Pass?”, si legge in un editoriale pubblicato sul sito. “A chi ne era sprovvisto, era negato di fare la spesa o addirittura di entrare in banca o alle Poste. Siamo convinti che in futuro, i disobbedienti verranno puniti con un semplice click. Non paghi le tasse? Non potrai viaggiare in prima classe. Sei passato con il rosso? Ti sospendo la patente. Non obbedisci a una regola? Ti blocco il conto corrente“. Può sembrare una visione eccessivamente pessimista. Ma il fatto che questo sistema sia già in vigore in Cina, sotto il nome di Sistema di Credito Sociale, non rasserena.

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