The World’s 50 Best Restaurants è la classifica della gastronomia mondiale organizzata dalla William Reed Business Media, storica agenzia di pubbliche relazioni londinese da sempre specializzata nel settore Food&Beverage. Potremmo definirla la notte degli oscar della gastronomia, che ogni anno muove il meglio della ristorazione mondiale con il suo seguito di giornalisti, PR, imprenditori.
Il 5 aprile alle 11:00 (ora italiana) si è svolta la 16esima edizione in Australia. Dopo 14 edizioni a Londra, a partire dallo scorso anno a New York l’evento (sponsorizzato da marchi importanti come Diner’s Club International, San Pellegrino&Acqua Panna, Estrella Damm, Grana Padano, Lavazza, e altri) è diventato itinerante, trasformandosi in una enorme operazione di marketing turistico per il paese ospitante, come dimostra la collaborazione con gli enti Tourism Australia e Wine Australia, e la concomitanza con il Melbourne Food & Wine Festival.
E sembra proprio che l’Australia sia riuscita bene nell’intento di farsi percepire come food destination di eccellenza, con la sua grande biodiveristà, i ristoranti gourmet inseriti in contesti agricoli, la variegata offerta vinicola e i resort immersi nel verde dove al mattino il buongiorno si riceve dai canguri.
È dura entrare nella classifica dei 50, perché anche se noi italiani siamo convinti che la nostra sia la cucina migliore del mondo in realtà non è così, in particolare per la cucina stellata e contemporanea. I nostri cuochi infatti concorrono con paesi come il Messico, gli USA, la Cina, il Giappone, il Sud America e, ovviamente, con molte nazioni europee. I ristoranti analizzati si trovano in 23 paesi e 6 continenti, e i meglio posizionati in classifica sono proprio Francia, Spagna e Stati Uniti ciascuno con sei ristoranti nella lista.
Il posizionamento degli italiani
I nostri 50 best sono quattro: Massimo Bottura, Enrico Crippa, Massimiliano e Raffaele Alajmo, Cristiana e Niko Romito.
Bottura con la sua Osteria Francescana di Modena è il Miglior Ristorante d’Europa e si attesta al secondo posto, dopo la scalata del podio avvenuta negli ultimi 4 anni che lo ha portato nel 2016 a classificarsi al numero 1.
Enrico Crippa di Piazza Duomo, ad Alba (CN), guadagna la 15esima posizione, mentre i fratelli Alajmo con il ristorante Le Calandre di Rubano (PD) sono alla 29esima posizione.
La new entry ristorante Reale di Castel di Sangro (AQ) di Cristiana e Niko Romito scala 41 posizioni rispetto allo scorso anno ed entra tra i migliori 50 al 43esimo posto, sfiorando di pochissimo il premio Highest Climber Award.
La classifica e la risonanza mediatica che The world’s 50 Best Restaurants scatena sono strategici non solo per il mondo gastronomico ma per il turismo e il marketing territoriale in generale: è ormai dimostrato infatti che l’enogastronomia è un fattore trainante per il turismo, e un grande veicolo di promozione dei territori.